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Autore: Madama Pigna    11/06/2012    2 recensioni
Quattro anni dopo la sconfitta di Crono, Percy, Annabeth e Grover si toglieranno dal mirino e daranno spazio a nuovi mezzosangue per nuove avventure! Tra figli di Apollo sempre nei casini, ragazze che parlano troppo e animali parlanti, ne vedrete di tutti i colori, dal romantico e al drammatico al genere più comico (n.d.a. su questo punto si hanno dei dubbi).
Dal capitolo 15:
Aveva colto il segno. Estia era pur sempre la sorella maggiore tra i figli di Crono. Mentre Afrodite ed Apollo avevano capito che la dea del focolare poteva essere una discreta alleata.
Difatti Era sembrò esitare per un secondo. Poi rispose acida. – Non ho scelto io che si unisse all’ impresa. Sapeva a cosa andava incontro -. Zeus borbottò qualcosa che non si capì. Era nemmeno si voltò per capire quello che aveva detto, cosa che fece arrabbiare il marito non poco (quando si è re degli dei è piuttosto difficile accettare che qualcuno ti ignori). Ricominciarono a litigare, e i sospiri degli altri dei non furono uditi, coperti dalle urla dei due.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La jeep della signora Richardson si fermò, dopo l’esplicita richiesta delle ragazze di fermare l’ auto per sgranchirsi le gambe e, già che c’erano, ammirare il canyon. Spento il motore, scesero, e si avvicinarono alla rupe, dove il fiume scorreva a centinaia di metri di distanza. Era uno spettacolo mozzafiato.
- Bello, vero? -. Isabel sorrise. – Ho sempre amato questo deserto. Nessun luogo al mondo ha lo stesso fascino del Grand Canyon. Per questo ho scelto di fare la guida turistica. Per ammirarlo sempre, e ovviamente farlo ammirare -. Sorrise, orgogliosa di ciò che amava.
Rimasero in silenzio per un po’. Poi Kelly parlò. – Come ha conosciuto mio padre? -. Così la madre di Alex cominciò a raccontare.
- Ho iniziato a lavorare quando avevo sedici anni. Ero quasi sempre in giro per il Canyon, con gruppi più o meno affollati. Due anni dopo, a distinguersi in un di questi, conobbi Apollo – i suoi occhi si illuminarono.
- Così bello, così allegro e solare. Aveva decisamente bisogno di qualche lezione di modestia, ma – sospirò – la sua compagnia era molto piacevole. Me ne innamorai, come molte altre prima di me. Consumammo il nostro amore, e, tempo dopo, nacque Alex -.
Risalirono in macchina, e continuarono a seguire la ramificazione del baratro, attraversando anche alcuni ponti, ma non trovarono nulla di particolare. Intanto, Isabel teneva le mani serrate sul volante, come in attesa di qualcosa.
- Cosa c’è? -.
- Mm? Cosa dici Audrey? -.
- C’è qualcosa che non va? Sembri nervosa -.
- Oh, niente. Solo che è da un po’ che non vengo in questa zona. Quattro.. quattro anni, per l’esattezza -. La mortale non sembrava aver detto tutto, ma le tre ragazze decisero di non insistere. Ogni tanto, Steward si lamentava del vento che gli arruffava le piume, ma si ostinava a tenere la coda aperta, come se tutte quelle macchie nelle piume fossero occhi che facevano la guardia a qualcosa. Dopo un po’, però, la richiuse.
 Un’ ora dopo, il loro mezzo di trasporto rallentò sempre di più, finché non si fermò. Isabel imprecò sottovoce, scese e ispezionò il cofano. – è finita la benzina -. Spiegò. – Adrianna, mi passeresti quella tanica rossa dietro di te? -. Lei gliela diede. La mortale svitò il tappo, e nell’ aria cominciò a propagarsi l’odore del carburante. Anche le ragazze scesero. L’ iperattività rendeva loro quasi insopportabile lo stare fermi. Kelly notò che la jeep  era un po’ vecchia e ammaccata,  alcune parti sembravano artigliate.. Forse i segni della lotta con qualche mostro. Rabbrividì. La vita di un mezzosangue non era mai facile.
Fece per risalire in macchina, ma un ringhio la fermò. Lentamente (molto lentamente) si girò, e così fecero Adrianna ed Audrey.

A dieci metri di distanza, una Sfinge alta qualcosa come due metri aveva stampato in fronte un ghigno di trionfo. Una volta, Annabeth aveva raccontato ad Audrey di una Sfinge nel labirinto di Dedalo che somigliava ad una di quelle donne troppo truccate in tv. Questa era completamente diversa. La pelliccia era scura, ma c’erano delle scritte rockettare, ed alcune citazioni tipiche delle band. La testa umana era quella di una giovane donna con i capelli neri e ricci, con delle meches  bionde e rosse. Il trucco era si un po’ pesante, ma sembrava quello di una qualche patita del punk. Se non fosse stata un mostro forse sarebbe potuta andare d’ accodo con Sibilla, o almeno così pensò Kelly.
 – Isabel Richardson, ci rincontriamo! Vedo che non hai cambiato abitudini. Porti sempre degli spuntini deliziosi, come quel tuo figlioletto! Ma dimmi: Michael Jackson era un pedofilo? Se rispondi correttamente, questa volta, potrei anche lasciarti andare. Tre mezzosangue tutti insieme sono difficili da trovare nel deserto, sarebbe uno scambio equo. Divorerei loro al posto tuo -. La donna trasalì al discorso del mostro. Chissà cosa vedeva attraverso la Foschia. Boh. Ma si riprese, guardando l’ altra con odio. – Brutta stupida! Anche se credessi davvero che Michael Jackson fosse stato un pedofilo, non ti lascerei fare una cosa del genere! -. 
La Sfinge ringhiò di nuovo, non gradendo l’insulto (e la risposta a parer suo sbagliata). – Allora la maledizione di tuo figlio si ripercuoterà su di te! Addio, sciocca mortale! -. Cercò di avventarsi su di lei, ma qualcuno le saltò addosso, spingendola via, e rotolarono di lato. – Non osare toccarla! -. Udirono un’ altra voce, e un tizio alto e magro, con i capelli d’ ebano e il viso pallido, si avvicinò di corsa. – Poi da a me dell’ incosciente! Lo devo sempre salvare io -. Il figlio di Ade si buttò nella mischia, con la sua spada di Ferro dello Stige, separando i due avversari (in un corpo a corpo con una Sfinge Alex non avrebbe avuto la meglio). Il figlio di Apollo incordò l’arco, puntandolo verso il mostro. Anche Kelly, Adrianna ed Audrey avevano le armi in pugno. – Alex.. -. La madre del semidio lo fissava sbalordita, come se cominciasse a sperare davvero che tutto si sarebbe risolto, ma anche come se temesse che fosse un miraggio. Lui sembrò esitare, ma non si concesse di abbassare la guardia nemmeno per un secondo. Fece un cenno a Nico, e attaccarono. La Sfinge però non voleva distogliere l’attenzione dalla preda. Schivò agilmente l’attacco combinato, e saltò sulla signora Richardson. Adrianna le si parò davanti, ma il mostro, stufo degli ostacoli, la colpì con una sonora zampata. La figlia di Era slittò alcuni metri più in là, verso il baratro. Cadde, ma riuscì a tenersi su alcune rocce. Ma la sua presa era debole. – Aiuto! -. Urlò, terrorizzata da quel salto di milleottocento metri. Il pavone Steward accorse in suo aiuto, ma che poteva fare lui? – Mia signora! -. Se voleva fare qualcosa non ebbe il tempo di farlo, visto che anche Nico ricevette una spinta dalla Sfinge, buttando giù sia lui sia il pennuto. Adrianna e Alex urlarono.  – NO! -.
Il ragazzo urlò di rabbia, e cominciò a scagliare una marea di frecce. Ma il mostro non era sprovveduto, inoltre Alex non mirava in modo particolare, perciò mancava il bersaglio, rischiando di colpire qualcun altro. – Ma insomma! Mira a qualcosa! -. Kelly era riuscita a ferire il mostro ad una spalla. Audrey nel frattempo si rovistava le tasche alla ricerca di qualcosa. – Ma dove l’ho messa.. Dovrei fare un po’ di ordine.. -.
- Audrey! -. Le mani di Adrianna cominciavano a sudare. Le dolevano le braccia. – Trovata! -. La figlia di Ermes tirò fuori una corda, e ne lasciò scivolare un’ estremità alla compagna. Con fatica, riuscì a tirar fuori Adrianna. Poi le due si concentrarono sul mostro ferito, ma non ancora morto. La giovane semidea raccolse Iustitia, che le era caduta nello scontro, e si lanciò contro l’avversaria, stavolta facendo bene attenzione alle zampate. Ebbe un’ idea. Aspettò che la Sfinge le saltasse addosso, poi alzò la sua spada. Se tutto fosse andato per il verso giusto, l’avrebbe colpita nel ventre. E uno.. era sempre più vicina ala sua testa.. E due.. alzò la spada verso l’alto.. E.. non la colpì mai, perché un enorme coso dalle sfumature blu-verdi si scagliò contro il mostro, battendosi con le unghie e con i denti, o forse era il caso di dire con gli artigli e con le zanne. Rotolarono ambedue per terra, mordendosi e graffiandosi reciprocamente. Il nuovo arrivato era più grosso e più forte, e la Sfinge scomparì in una nube di cenere e zolfo. Lo strano essere scosse il lungo corpo, forse stizzito dalla sporco. Adrianna lo guardò meglio, chiedendosi se avrebbe attaccato anche loro. Era una specie di.. drago. Non aveva le ali, ma il suo corpo lungo e serpentesco era munito di zampe robuste munite d’artigli. Aveva un muso un po’ allungato, e tra le squame c’erano un sacco di macchie bianche, che al centro erano anch’ esse blu verdi. No, a vedere meglio non erano macchie. Erano occhi. Il corpo di quell’ essere era cosparso di bulbi oculari. Alcuni erano concentrati su di lei, altri sui suoi compagni, altri ancora guardavano quello che c’era intorno, come se quella strana creatura fosse nata per vigilare. Stranamente, la figlia di Era non aveva paura. Dando un’ occhiata ad Alex, sembrava che avesse visto un fantasma.
- Chi sei tu? -.
Gli occhi non smisero di vigilare, ma la creatura piano piano si trasformò. Rimpicciolì, un paio delle quattro zampe svanirono per lasciare il posto a delle piccole ali, occhi e squame diventarono piume vivaci, il muso divenne un becco.
- Sempre al vostro servizio, mia signora -.
- STEWARD?!? -.
Quel pappagallo travestito da pavone si era trasformato in una sottospecie di drago per mettere fuori gioco una Sfinge? Di colpo capì. Le garantisco che un pavone ha molti assi nella manica, aveva detto una volta. Dietro di lui comparve Nico Di Angelo, ansimante (probabilmente aveva dovuto raggiungerlo di corsa).
- Dannato.. uccello.. Prima mi salva la vita, poi mi lascia nel bel mezzo di.. bah..-.
- Nico! Pensavo che tu fossi.. -.
- Morto? Alex, ancora non ho voglia di raggiungere mio padre in un modo così permanente -.
Adrianna restò un momento confusa. – Chi è tuo padre? -. Il pavone le rispose prontamente. – Madamigella, costui è il figlio di Ade, il dio dei morti, nonché persona poco raccomandabile -.
- Ehi! -.
- Vi consiglio di non frequentare questa gente. Vostra madre non approverebbe -. Alex adesso guardava il pavone in maniera strana. Cosa si leggeva nei suoi occhi? Rabbia? Rancore? Paura? Kelly aveva notato lo sguardo del fratello, ma non seppe cosa pensare. – E allora perché, di grazia, la figlia di Era si è unita all’ impresa, se non per sabotarla? -. Prima che il pavone potesse insultarlo in maniera piuttosto colorita, Adrianna lo fermò. – Non voglio sabotare un bel niente! Da tempo faccio dei sogni.. Ricordi che non mi appartengono, suggerimenti. Credo sia un mio dovere. E poi, quello che ti è successo, beh.. Penso sia esagerato. In effetti, ora che ci penso, Era.. Ahia! – il pavone le aveva beccato una mano, probabilmente per zittirla. Alex era piuttosto sospettoso, ma non disse altro, perché un’ istante dopo sua madre lo aveva abbracciato. – Alex! Alex! Il mio bambino.. Il mio bellissimo bambino.. Ma dove sei stato in tutto questo tempo? Cosa hai fatto? -. Sembrava quasi un pitone intenzionato a non lasciare mai la preda.
- Mamma… - al figlio di Apollo sembravano pizzicare gli occhi. – Mi stai soffocando -, disse semplicemente.
Isabel lasciava che le lacrime uscissero all’ impazzata. – Come sei cresciuto.. Sei più alto di me, adesso -.
Allentò un po’ la presa, ma solo un po’. – Cosa voleva dire la Sfinge quando ha parlato di una maledizione? Dimmelo, ti prego -. La sua testa era appoggiata al petto del ragazzo, che aveva uno sguardo ombroso. Le alzò il volto guardandola negli occhi. – Ti giuro, mamma, che presto te lo dirò. Ma non posso.. Non voglio.. Dirtelo adesso. Stare vicino a me può solo metterti in pericolo. Ma ho l’occasione per rimediare a tutto. Te lo dirò, ma prima devi lasciarmi andare -. Sembrava che ogni parola per loro fosse come un pugno nello stomaco. Ma Isabel si intestardì. – Il mio piccolo eroe.. Sempre così incosciente, sempre a volermi salvare. Ma questa volta non ti lascerò andare, no -. Alex non sembrava avere la forza di parlare ancora, e guardò implorante l’ amico, che parlò. – Signora Richardson, suo figlio ha ragione, vicino a lui potrebbe… Insomma.. Venga con me, in un attimo sarà a casa.  Lei è una mortale, non può venire con noi. Ma glielo giuro sullo Stige, farò in modo che Alex ritorni vivo da lei. Gli ho salvato la pelle un sacco di volte, ci riuscirò di nuovo -.
Isabel alzò lo sguardo verso il figlio di Ade. – Sullo Stige? -. Evidentemente conosceva l’importanza di quel giuramento.
- Sullo Stige -.
Si sentì il rombo di un tuono nell’ aria, e Steward arruffò le penne. 
’’Sciocchi mortali sconsiderati’’, pensò.
 
 
 
********

- Shanon, che ti prende? Avevo una lezione di tiro con l’arco con i primini! -.
- Zitto e ascolta, Will. Per una volta ignora il tuo istinto di figlio di Apollo e non blaterare. Ho bisogno di te -.
- A volte mi sembri una figlia di Ares.. -.
- MI VUOI ASCOLTARE? -.
Il capogruppo della settima cabina decise di star zitto. Da alterata Shanon tendeva a perdere il controllo dei pugni.
- Stavo dicendo, ho bisogno di un favore. Quanto ti intendi di medicina? -.
- .. E’ una domanda retorica? -.
- Intendevo come chirurgia! -.
- Oh. Ehm.. Non tanto. Ma ho un fratello che vuole diventare chirurgo -. Aggiunse subito.
- E saprebbe montare una protesi? -.
- Una protesi? Ti rendi conto dell’esperienza che ci vuole per..-. Shanon gli lanciò uno sguardo omicida. Will deglutì. – Ehm, non lo so, dovrei chiederglielo. E per Jake che lo stai facendo? -. Shanon annuì. Will si chiese, come altri prima di lui, se tra i due scorresse solo amicizia. – Gli parlerò -. Poi si diresse verso il poligono.  Shanon invece andò verso la Casa Grande, e incontrò Sibilla appena fuori da essa. – Come è andata? -. La figlia di Ecate non aveva una bella faccia, come se avesse avuto gli incubi tutta la notte.
- Dioniso voleva trasformarmi in un delfino, ma Chirone glielo ha impedito. Ha detto che ci penserà -, rispose, afflitta.
Shanon le mise una mano sulla spalla, e insieme andarono a lezione.

 
**********

 
Salut at tut le monde!
Da dove viene questo francese ?
L’ ho studiato alle medie, ma sarà tipo l’unica cosa che riesco a dire dopo Bon nuit!
Questo ti fa molto onore!
Ma chi se ne frega! Dopo aver approfondito l’inglese deciderò quale sarà la mia terza lingua! Il francese non serve a niente. Oltretutto i francesi sono antipatici. Appena vedono che non sei loro connazionale ti considerano un deficiente!
Pigna, avremo un programma da rispettare!
Ok ok! Dunque, ecco finalmente svelata la chicca di Steward! O almeno una delle chicche *ghigna*. Mi sono ispirata ad un libro per bambini che ho da qualche anno, in cui si parla di vari miti greci tra cui la nascita del pavone. Difatti Steward è nato dal sangue di Argo! Che a sua volta fu creato da Era per tenere lontano Zeus dalla principessa Io ^_^
* faccia stile sono un pavone con origini divine troppo figo! *
* sospira sapendo di essere l’unico elemento razionale del gruppo * Dunque, in qualità di controllore, regista, scenografo, fornitore di informazioni eccetera ti informo che dovresti scrivere il doppio! Il livello delle recensioni è scarso. La concorrenza....
Quale concorrenza Teddy? Si scrive per passione! E poi conosco già diversi metodi per avere cinquanta recensioni, solo non li voglio adoperare in questa fic!
Quali sarebbero, di grazia?
Non te lo dico in diretta! Farei la figura della saccente! Con questo vi saluto e ringrazio AleJackson e Mnemosines che hanno seguito e recensito la fan fiction con regolarità! Grazie ragazze <3 E ricordo che c'è ancora un posto libero come beta-reader!
Al prossimo capitolo! *fa l'occhiolino alla sua fan numero 1*
  
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