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Autore: katnisspeeta_krlove    14/06/2012    4 recensioni
Salve a tutti, questa è la mia prima fanfiction in assoluto, spero vi piaccia.
Parla della vita dei nostri protagonisti principali dopo la guerra!!
ATTENZIONE SPOILER per chi non ha letto Mockingjay!!
Recensite in tanti, mi raccomando!! Accetto ogni tipo di consiglio, grazie, un saluto!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero seduta sul freddo pavimento della mia cucina da quella che mi sembrava un'eternità. Forse erano passati solo pochi minuti, forse ore, forse giorni.
Mi portai le mani tra i capelli, mentre un lacrima rigava il mio volto.
Mi sentivo tremendamente sensibile.
Sentii le braccia di Peeta avvolgermi, mentre mi continuava a chiedere "Kat, che è successo? Amore, parlami ti prego!"
Ma la mia voce non usciva e la mia mente era impegnata a contare i giorni che erano passati da matrimonio, da quella sera..ventotto, ventinove, trenta. E di nuovo daccapo.

*Flashback*

"Peeta aspetta!" gridai mentre correvo nel parcheggio verso il mio ragazzo.
"Che c'è Katniss? Perchè sei qui, eh? Non dovresti andare dal tuo morosetto, guarda che così si preoccupa!" mi gridò lui di rimando
"SMETTILA!" lo interruppi.
"Zitto Peeta, adesso, se mi fai la cortesia di starmi ad ascoltare, ti spiego tutto ok?" dissi, cercando di abbassare il tono di voce.
"Ok, forza, su, ti ascolto! Anche se quello che ho visto, anzi che tutti hanno visto lì dentro mi sembra sufficiente!" rispose furibondo indicando il capannone da cui eravamo appena usciti
"Per prima cosa abbassa la voce, che adesso ti racconto quello che era il mio piano" dissi
"Piano? Di che cazzo di piano stai parlando?" m'interruppe di nuovo
"Eccheccazzo, se mi lasci parlare ti spiego!" urlai, e sembrò funzionare visto che mi guardò alquanto intimorito prima di spostare lo sguardo a terra
"Beh, non c'è tanto da spiegare in realtà, io.. stavo male per il nostro litigio e volevo.. si insomma, volevo riconquistarti.
E il piano più geniale che mi è venuto in mente è stato quello di far in modo che tu mi vedessi baciare Gale, ovviamente c'eravamo organizzati anche insieme ad Alessia prima, ma non era nei nostri piani che tu ti ubriacassi e gli dessi un pugno in pieno viso.
"
dissi tutto d'un fiato, guardandolo negli occhi
"Ma io non gli ho dato un pugno perchè sono ubriaco" rispose infine dopo qualche secondo di silenzio
"E allora perchè l'hai fatto scusa?" chiesi stranita
"Lo volevo fare dalla prima volta che ti ha guardato e, beh mi sembrava l'occasione giusta. E poi, cioè dai, doveva esserci un po' di azione no? Il matrimonio stava diventando un troppo palloso." disse sorridendo
"Oh, tra l'altro, NESSUNO può baciare la MIA ragazza" concluse facendomi l'occhiolino.
Appena assimilai le sue parole mi gettai tra le sue braccia, ridendo e piangendo allo stesso tempo
"Mi sei mancato" gli dissi a pochi millimetri dalle sue labbra
"Anche tu, da morire" rispose annulando la distanza fra noi e facendo aderire perfettamente i nostri corpi.
Dopo qualche minuto in cui riassaporai finalmente la sua bocca, che mi era mancata da morire, ci staccammo per riprendere fiato.
"Forse dovremmo tornare dentro, o potrei non resistere all'impulso di trascinarti a casa mia, o meglio nel mio letto" cominciò Peeta, cercando di regolarizzare il respiro
"Mmm.. non tentarmi.." fui interrotta dalla voce di mia madre che giunse fino alle nostre orecchie "Donne, siete pronte? E' il momento del lancio del bouquet!"
Mi voltai nuovamente verso Peeta, sussurrandogli all'orecchio con voce suadente  "Il dovere di damigella d'onore mi chiama, ma.." gli stampai un bacio sul collo
"possiamo continuare questa conversazione dopo, in un luogo più.. comodo" conclusi facendo un sorrisetto soddisfatto nel sentire chiaramente la sua eccitazione premere sulla mia coscia
"Meglio che ti calmi, signor Mellark, non vorrai scandalizzare mia madre" ripresi trascinandolo di nuovo in sala con me.
"Ehi mamma, aspetta, siamo qui!" gridai mentre tutte le donne si stavano già posizionando dietro a mia madre, pronta a lanciare il bouquet.
"Oh tesoro, finalmente! Tutto bene?" annuii e lascia la mano di Peeta per raggiungere le altre ragazze.
Non mi resi neanche conto di quello che era successo finchè non sentii il mazzo di fiori tra le mie mani, mentre vidi mia madre venirmi ad abbracciare commossa e gli uomini dare colpetti sulle spalle di Peeta, come per congratularsi.
Sorrisi e abbracciai mia madre, felice per la piega che aveva prreso la serata.
Dopo aver salutato mia madre, Chris, Gale e Alessia (con cui c'eravo già chiariti riguardo alla "faccenda pugno"), io e Peeta ci dirigemmo felici verso casa sua, e una volta arrivati, appena il tempo di togliere le scarpe che eravao impegnati a sfilarci i vestiti a vicenda, con più foga del solito, ma sempre con il solito amore.
Quanto mi era mancato il suo corpo perfetto, le emozioni che solo lui riusciva a farmi provare.
Tutto di quel momento era perfetto.
Quella notte, facemmo l'amore come non l'avevamo mai fatto prima.

*Fine Flashback*

Peeta si portò davanti a me e mi sollevò il mento con un dito, per riuscire a vedere i miei occhi.
"Amore mi dici che sta succedendo?"
Non feci in tempo a rispondere che un altro conato di vomito mi travolse, costringendomi a piegarmi sul lavandino della cucina, sempre con Peeta al mio fianco, che mi reggeva la fronte e mi scostava i capelli dalla faccia.
Mi sentii più debole che mai, mi sembrava di stare anche peggio che nell'arena.
"Kat, mi sto preoccupando, adesso. Hai l'influenza? Ti senti ancora male, ti porto qualcosa?" mi disse dopo avermi preso e trasportato sul divano, dove mi coprì con una coperta, nonstante fosse luglio.
"Ho caldo, Peeta, non voglio la coperta" dissi cercando di sbarazzarmi di quell'oggetto che in quel momento mi parve tutto tranne che utile.
"Ma, tesoro, stai tremando" rispose lui e solo in quel momento mi accorsi che aveva ragione.
Il mio corpo era cosparso da milioni di piccoli brividi insopportabili.
"Vado a farti un tè, ok? Tu cerca di calmarti." concluse lui, tornando in cucina.
Non potevo calmarmi. Come facevo, adesso che avevo capito cosa mi stava succedendo? Scostai la coperta e feci forza sulle gambe, che sembravano essersi trasformate in pietra.
Con non pochi sforzi riuscii a raggiungere il mio ragazzo in cucina.
"Peeta" lo chiamai con voce flebile.
Era di spalle, e stava allungando il braccio destro per prendere la tazzina da tè nella mensola sopra i fornelli.
Si girò di scatto quando sentì la mia voce, rischiando di far andare in frantumi la tazza che era appena riuscito a prendere.
"Katniss, oh mio Dio che spavento! Non dovevi restare di là?"
chiese guardandomi
"Si, ma.. prima dovrei dirti il miotivo del mio.. si insomma il motivo per cui sto male" dissi
"Motivo? Ti ascolto" rispose, corrugando la fronte
"Io.. io sono.." provai
"Tu sei cosa? Kat, così mi viene l'ansia, dimmelo e basta!" ribattè lui.
Niente, la mia voce era andata in vacanza, esattamente con il mio cervello.
Così guardai Peeta, per assicurarmi che lui stesse facendo altrettanto, prima di indicargli con lo sguardo il calendario appeso nella mia cucina, poi il bagno e poi.. me stessa.
Dapprima fece una faccia confusa, poi un dubbio s'insinuò in lui.
"Il tuo ciclo è sempre puntuale, Katniss?" chiese fissandomi.
Annuii.
"Di quanto sei in ritardo?" chiese nuovamente
"Un mese" risposi sussurrando "Dal matrimonio di mamma." aggiunsi.
"Questo vuol dire che molto probabilmente.." cominciò lui, con faccia sconvolta
"Sono incinta".

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Ecco qui il capitolo 12!
Che ve ne pare?
Colpo di scena oppure ve lo immaginavate?
Scusate il ritardo, ma in questo periodo sono un po' incasinata!!
Ci vediamo alla fine del capitolo 13 (che sarà postato il più presto possibile), recensite e fatemi sapere che cosa ne pensate di questa rivelazione!
Ancora GRAZIE, alla prossima
un bacio
katnisspeeta_krlove

  
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