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Autore: Madama Pigna    14/06/2012    2 recensioni
Quattro anni dopo la sconfitta di Crono, Percy, Annabeth e Grover si toglieranno dal mirino e daranno spazio a nuovi mezzosangue per nuove avventure! Tra figli di Apollo sempre nei casini, ragazze che parlano troppo e animali parlanti, ne vedrete di tutti i colori, dal romantico e al drammatico al genere più comico (n.d.a. su questo punto si hanno dei dubbi).
Dal capitolo 15:
Aveva colto il segno. Estia era pur sempre la sorella maggiore tra i figli di Crono. Mentre Afrodite ed Apollo avevano capito che la dea del focolare poteva essere una discreta alleata.
Difatti Era sembrò esitare per un secondo. Poi rispose acida. – Non ho scelto io che si unisse all’ impresa. Sapeva a cosa andava incontro -. Zeus borbottò qualcosa che non si capì. Era nemmeno si voltò per capire quello che aveva detto, cosa che fece arrabbiare il marito non poco (quando si è re degli dei è piuttosto difficile accettare che qualcuno ti ignori). Ricominciarono a litigare, e i sospiri degli altri dei non furono uditi, coperti dalle urla dei due.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Sono convinto che la testa di Orfeo sia qui – proclamò Alex, indicando un punto sulla mappa. Lui, Kelly e Nico stavano seduti sui sedili davanti, e dietro c’erano Audrey, Adrianna e Steward. Dopo averlo convinto che poteva servirgli una mano, aveva accettato la presenza delle ragazze. In quel momento, il figlio di Apollo guidava la jeep di sua madre, e si guardava intorno, proprio come aveva fatto lei poco prima, nervoso, come se si aspettasse l’apparizione di un mostro da un momento all’ altro. Nico se ne accorse.
- Rilassati – disse – La maggior parte dei mostri mi teme, o serve mio padre. Non hai niente di cui preoccuparti. E poi ci sono quei due – indicò con il pollice la figlia di Era e il pavone. – Sono praticamente una gar.. -.
- Nico, non dire certe cose, per favore -. Disse Alex, leggermente scorbutico. Diede un’ occhiata allo specchietto retrovisore, in quel momento puntato sul pennuto, che fissava con il suo fare snob i due mezzosangue. ‘’Certo che Steward sa essere amichevole come un dito nell’occhio’’, pensò Adrianna, esasperata.
La gip correva nel deserto a tutto gas, come se avesse fretta.
- Cosa c’è in quel punto? – chiese Kelly.
- E’ una zona poco esplorata, anche se ci sono molte foto scattate dall’ alto. Forse mamma tiene ancora delle cartoline in macchina – rispose il fratello,che frugò nel cruscotto e diede alla sorella una foto. C’ era un meandro del fiume Colorado che attorniava un enorme spuntone di roccia, anche se nella prospettiva della foto sembrava quasi un isolotto.

 
   
   

- Ho sognato quella zona, prima di partire. So dov’è – continuò lui.
- E’ così normale sognare cose strane prima di un’ impresa? -. Chiese Adrianna. Il figlio di Apollo la guardò come se fosse un’ idiota, ma smise subito, concentrandosi sulla guida. – Cosa avresti sognato, tu? -.
La figlia di Era si irritò per il tono con cui le aveva parlato, ma cominciò a raccontare. – Dopo essere stata determinata, ti ho sognato la notte in cui eri nel ranch. Ho visto Shanon che forgiava delle frecce per conto di Jane.. – man mano che parlava, il viso del semidio impallidiva, ma non se ne accorse. - Credo di aver visto Orfeo poco prima della sua morte, e tu che scappavi da un treno pieno di mostri, anche se non so cosa c’ entri..  E.. l’ episodio della spiaggia -. Disse.
Un attimo dopo, sentì una forte spinta da dietro che la buttava in avanti, ma per fortuna aveva la cintura. Lo stesso non si poteva dire di Steward (- Un pavone con la cintura? Ma scherzate? Non ne ho certo bisogno! -), finito in testa a Nico. Sentì lo stridio delle ruote.  Alex doveva aver frenato piuttosto bruscamente. Si voltò, guardando Adrianna con rabbia e dolore. – Tu.. tu lo chiami episodio. Episodio. Come se fosse la scena di un tele-film. Come se Jane non ci avesse rimesso la pelle. Come se le lacrime che ho versato fossero finte. Come se tua madre non ce l’avesse con me perché ad un certo punto ho rischiato di morire di fame -.
- Io.. mi dispiace.. -.
- VAI AL TARTARO, FIGLIA DI ERA! -.
La terra tremò. Per la prima volta i semidei sentirono il verso, il vero verso del pavone. Era un grido acuto, che faceva ricordare un’ antica richiesta di aiuto, e riportava a quando il dio Ermes calò la sua spada, uccidendo il possente Argo-Che-Tutto-Vede. Steward beccò il vestito di Adrianna, come se cercasse di portarla via.
- Scendete subito dall’auto, mia signora! -. Adrianna obbedì istintivamente, come tutti, del resto. Alex pareva come impazzito. Sbattè violentemente lo sportello, e alzò i pugni, il viso rivolto al cielo, urlante.
- MI VUOI UCCIDERE? VUOI UCCIDERMI, ERA?? FALLO, ALLORA!! AMMAZZAMI! FAI VEDERE A TUA FIGLIA, A TUTTI NOI, COSA SEI CAPACE DI FARE!! NIENTE DI QUELLO CHE FARAI SARà PARAGONABILE AL DOLORE CHE MI HAI GIà DATO, MALEDETTA!! -.
Nico si avvicinò. – Ma sei impazzito?! -. Alex lo spinse via, così forte che nessuno se lo sarebbe aspettato, buttandolo alcuni metri più in là. – Stammi lontano! -. Lo disse quasi con disprezzo. Adrianna e Kelly si erano allontanate, spaventate da quella reazione che sembrava così spropositata. Audrey però era troppo vicina.
La terra vibrò ancora di più, pezzi di roccia si infransero e vennero inghiotti dalle sue profondità. Alex rimase sul posto, ma la figlia di Ermes non aveva voglia di farsi ammazzare. Il figlio di Apollo affondò, ma lei riuscì in qualche modo a raggiungere l’estremità, finendo nella situazione in cui stava Adrianna poche ore prima. Lei cercò di tirarla su con Kelly, riuscendoci. Il terreno smise di battere.
- Grazie -.
- Tra amiche ci si salva a vicenda, no? – disse Adrianna, che ormai aveva compreso la routine dei semidei. Si alzarono. La polvere che con il terremoto si era innalzata arrivava fino alle narici. – Atciù! -. Audrey starnutì così forte che cadde come un sacco di patate. Le altre due risero.
Smisero subito dopo, quando un altro pezzo di roccia si staccò sotto i loro piedi, e caddero nel baratro buio.
- RAGAZZE! NO!! -. Audrey tentò inutilmente di allungare la mano, e le pietre ritornarono al loro posto. Non c’era più traccia dei semidei Alex Richardson, Kelly Winson ed Adrianna White.
 
*********

Alex aveva sempre avuto una buona memoria. Era anche bello, intelligente, bravo con l’arco e la spada, un ottimo corridore, grande musicista ed attore. Modesto, anche. E lo sapeva benissimo. Perciò riconobbe subito la scena. Era il crepuscolo. Lui si trovava sulla spiaggia, con Jane. Ma sentire quelle sensazioni, quei baci, sorridere non era come nella realtà. Era tutto un sogno, tutto molto più lontano dalla vera concretezza, e questo lo sapeva fin troppo bene. Ma quanto avrebbe voluto perdersi per sempre in quell’ illusione di felicità. Sussurrò le stesse parole di una volta. - Quelli che si chiedono se il paradiso esiste non ti hanno ancora conosciuto..  Ti amo, Jane, più di qualsiasi altra cosa -. Lei rise di gioia, e continuarono a baciarsi, con dolcezza, scoprendosi l’un l’ altro. Poi arrivò la Lamia.. Alex non aveva la forza di guardare di nuovo quella scena, ma non poteva chiudere gli occhi, non poteva uscire da quell’ incubo, era bloccato nel suo corpo, era come tentare di spegnere un incendio con le sole mani..Fuggì, tutto seguiva dei momenti già accaduti, orribili ricordi che non lo avevano mai abbandonato, semmai perseguitato..
Era di nuovo nel bosco. Sapeva cosa sarebbe successo. Lei.. Stava arrivando.
La regina del cielo comparve davanti a lui. Di solito, chi la incontrava vedeva un falso sorriso rassicurante, il tipico atteggiamento di una moglie, della dea del matrimonio insomma. Ma quello non era un trattamento riservato a lui. Nei suoi occhi scuri la dea rifletteva una tale perfidia, una tale malvagità, che Alex sapeva che non avrebbe dimenticato mai quello sguardo, che pareva l’unica cosa di davvero reale in quell’ incubo. -  Ti avevo avvisato, figlio di Apollo, che la mia vendetta sarebbe stata terribile. Il tuo difetto fatale è costato la vita di chi ti era vicino, esattamente come la maledizione esige.- Alex era sconvolto. – Perché lei? Perché lei e non io? Jane non aveva fatto niente, era innocente! Non aveva mai offeso l’Olimpo! Non lo meritava. Jane… -. Crollò a terra, troppo angosciato per dire altro. – Non ha più importanza, ormai. È morta. E non tornerà più da te. Rammenta le mie parole, piccolo semidio– la sua rabbia non si era certo sopita. - Finché la mia maledizione graverà sulle tue spalle, finché ci sarà un alito di vita nel tuo corpo, per aver sottovalutato una Dea e offeso il suo culto, tutte le persone a te vicine, tutti coloro per cui provi affetto, periranno di una morte orribile e dolorosa! Non potrai nemmeno toglierti la vita, cercando di allontanarti da questo tormento! Potrai solo scappare e scappare dagli affetti più cari, finché le tue gambe non cederanno e la morte non ti prenderà con sé! -.

 
***
Alex riprese i sensi. Aveva rivissuto così tante volte quei ricordi, che ormai l’ impulso di urlare non c’era più.
Si guardò intorno, per capire dov’ era. Non era morto. Era già stato negli Inferi, e quel posto non gli somigliava nemmeno lontanamente. Era un tunnel. Un tunnel scavato nella pietra. Quella pietra però era strana. Sembrava smeraldo grezzo, ed emanava uno strano bagliore verde acqueo. Era deluso. Si aspettava di trovarsi davanti a Caronte, dargli quelle poche dracme che aveva, affrontare il giudizio e poi andare da Jane. Sempre se se lo fosse meritato. Ma almeno quella maledizione sarebbe cessata di esistere. Invece..
‘’Non arrenderti proprio ora! Papà non lo vorrebbe’’. Già, suo padre. Apollo era stato vicino, per quanto possibile secondo le Antiche Leggi, ad Alex. Più di una volta gli aveva mandato dei messaggi tramite i sogni, o gli aveva donato qualcosa (tipo lo zaino-tenda) anche se sempre indirettamente. Probabilmente era stato lui a mandare quelle visioni alla figlia di Era. E poi c’era Nico. Aveva giurato sullo Stige di riportarlo vivo da sua madre. Come aveva potuto essere così egoista da non pensarci? Almeno per lui e per suo padre, doveva restare vivo. Si congratulò con se stesso. Mandare al Tartaro la figlia di Era e inveire contro la dea. Decisamente, o era stupido o stava oltrepassando i limiti della follia più totale. Altro che Baccanti, a momenti poteva auto eleggersi l’attendente di Dioniso…
Chiedendosi quale sarebbe stata la direzione da prendere, non si accorse del varco che si era aperto sul soffitto, lasciandogli cadere addosso Kelly ed Adrianna. Crollò a terra, senza fiato.
- Di immortales! Scusaci! Non l’ abbiamo fatto apposta -.
Lui si limitò a gemere qualcosa che non si capì. Sotto di lui c’erano delle pietre non tanto morbide.
Le ragazze gli si tolsero di dosso, mentre il figlio di Apollo benediceva mentalmente l’aria nei polmoni.
Si tolse la polvere dai vestiti. – Anche voi qui. Gli altri? -. Non le guardò in faccia, specie la White. Somigliava troppo a sua madre.
- Nico, Audrey e Steward sono ancora là sopra. Dei, saranno preoccupatissimi.. -.
- Francamente, ne dubito. Nico capirà subito che non siamo sottoterra. O meglio, che non siamo ancora morti -. Guardò di nuovo il tunnel, dando ogni tanto una controllata al soffitto, casomai la sua testa fosse presa di mira. Se non ricordava male, stavano andando verso la sua sinistra.. E iniziò ad avviarsi. Si accorse che Kelly ed Adrianna lo stavano seguendo, ma decise di non fermarle.
- Hai idea di cosa potremo incontrare? -. Chiese Kelly.
- No -.
- Sai di preciso quanta distanza dovremo percorrere? -.
- No -.
- Hai pensato a come potremo uscire da qui? -. Stavolta aveva chiesto la figlia di Era.
- No -.
- Ma tu dici sempre no? -.
Alex si voltò verso Adrianna, sarcastico. – No -. Poi continuò. – Ma se non ti vado a genio, non è un problema  -. Stava quasi per proporle la direzione opposta alla sua, però sapeva che era un atteggiamento veramente stupido e poco maturo. Sua madre gli aveva rovinato la vita, e non riusciva a non disprezzarla, e, non l’avrebbe mai ammesso, ad averne paura. Ma se tenersela vicino poteva significare la riuscita di quell’ impresa, si sarebbe trattenuto, sebbene ancora gli bruciasse quella stupida frase che gli aveva fatto perdere la testa. Episodio.. Scosse la testa, come per voler scacciare il pensiero.
- In ogni caso, facciamo attenzione e teniamo occhi e orecchie aperti -.
 
*********

Audrey non piangeva mai. Non le era mai successo niente di particolarmente terribile da provocarle una simile reazione. Ma in quel momento aveva appena visto le sue compagne morire. Non sarebbero più tornate. Kelly non l’avrebbe più rimproverata per i suoi furtarelli. Non avrebbe più scherzato con Adrianna. L’impresa era fallita. E lei era pericolosamente vicina alle lacrime. – Ragazze.. -.
- Audrey.. -.
- Se ne sono andate.. -.
- Audrey.. -.
- Nico, come puoi essere così tranquillo?! -.
- Audrey..-.
- Alex è morto! E anche Kelly e Adrianna! Come fate, voi maschi?! Siete due insensibili, ecco cosa siete! -.  Disse, anche se Steward non centrava niente, visto che era svenuto. Mentre parlava, scuoteva violentemente il figlio di Ade.
- AUDREY!!! MI VUOI ASCOLTARE?? NON SONO MORTI, DANNAZIONE!! -. Era tutto rosso.
- Cosa? Tu come fai a saperlo? -.
- Mio padre è il dio dei morti. Quando un mortale muore, lo percepisco. Sono ancora vivi, Audy. Non so cosa sia successo, ma sono ancora vivi -.
La figlia di Ermes sembrò brillare di felicità. Abbracciò stretto stretto il figlio di Ade, poi sembrò venirle in mente qualcosa. Sciolse la stretta. – Tu da quando mi chiami Audy? -.
Lui arrossì. – Ehm.. -.
- Vabeh non importa, basta che non dici niente al pappagallo, intesi? -. Disse, riferendosi alla sua reazione un po’ angosciata. – Ok -. Rimasero in silenzio, imbarazzati. Poi la semidea parlò. – Che facciamo quindi? -.
Nico fece spallucce, dentro di sé lieto di poter cambiare argomento. – Direi di proseguire fino al luogo indicato da Alex, sempre sperando di non perderci -.
- Non potresti ritornare a prendere la madre di Alex? -. Il figlio di Ade scosse la testa. – Più volte al giorno, e con questo sole, il viaggio nell’ombra è più difficile. E poi non ho alcun punto di riferimento in questo deserto, non saprei ritrovare questo posto solo guardando una mappa -.
Così decisero di prendere la jeep, che fortunatamente non era affondata, e la misero in moto, sperando che non accadesse nulla ai loro amici. Ma lassù c’ era sempre qualche dio capriccioso. Non sapevano quanti.
 
*******
 
Su, nell’ Olimpo, i signori del cielo, Zeus ed Era, soprannominati da alcuni dei i ’Consorti’ (specie quando si parlava ironicamente di matrimonio), stavano battibeccando. Fin qui niente di strano, probabilmente qualcuno avrebbe pensato ad una scappatella di Zeus, ma quella volta la situazione era un po’ diversa.
- Mi hai tradito! TRADITO! TRA-DI-TO. Ti rendi conto di quanto tu mi abbia reso ridicolo agli occhi di tutti?! Da te non me lo sarei mai aspettato, Era! -.
- Io invece non mi aspetto che tu capisca quanto ti rendi ridicolo da solo, razza di pallone gonfiato! -.
- COME OSI?? IO SONO IL RE DEGLI DEI!! -.
- E IO SONO TUA MOGLIE, E DA UN MARITO CI SI ASPETTA fedeltà, LA fedeltà CHE TU NON MI HAI MAI DATO! STUPIDO DONNAIOLO SUPERFICIALE!! -.
- ACIDA MOGLIE TRADITRICE E VENDICATIVA!! -.
- LUSSURIOSO!! -.
- MI vendicheròPROPRIO COME TU HAI FATTO CON ERCOLE!! -.
- NON CREDO PROPRIO!! HAI GIà UN ESEMPIO RECENTE DI COSA POSSO FARE AI MORTALI!! NON CREDO CHE GRADIRESTI UN’ ALTRO COME ERCOLE!!! (n.d.a. parlerò di cosa intende veramente Era più tardi) ZEUS, SIAMO IN QUESTA SITUAZIONE PER UNA TUA SCAPPATELLA!! SE FOSSI STATO UN MARITO FEDELE NON SAREI MAI ARRIVATA FINO A QUESTO PUNTO, LO SAI BENISSIMO!! SEI SOLO TROPPO COCCIUTO E ORGOGLIOSO PER AMMETTERLO!! -.
Fuori dalla Sala del Consiglio, Ares ed Eris ridacchiavano fra di loro, gioendo di tutta quell’ aura negativa, specie Eris. Da quelle parti stava passando Ercole, che a momenti si tappava le dita con le orecchie.
- Ma da quanto sono lì dentro?! -. Eris smise di ridacchiare, anche se si tratteneva a stento. – Da un bel po’! -. Poi fu la volta del fratello, che ghignava senza trattenersi. – Anzi, è già strano che uno dei due non abbia scaraventato l’altro in Iraq -. Ercole sospirò. La sua vita da dio non era affatto male, solo che quando quei due litigavano rischiava sempre di avere un’ emicrania per un decennio. – Mai strano come il tradimento. Cosa aveva detto di preciso Era quando Zeus chiese spiegazioni? -. La risposta arrivò in fretta.
- SONO LA DEA DEL MATRIMONIO!! IL MATRIMONIO DOVREBBE ESSERE BASATO ANCHE DAL RECIPROCO RISPETTO!! MI HAI MAI RISPETTATA, ZEUS?? ANCHE DA DOPO SPOSATI SEI SEMPRE STATO IN CERCA DI DONNE!! E DATO CHE CI SONO SEMPRE MENO COMPAGNI FEDELI, HO COLTO L’OCCASIONE PER FARTI CAPIRE COME CI SI SENTE, VISTO CHE QUESTO SEMBRAVA ESSERE L’UNICO MODO!! -.
- SENZA IL MIO PERMESSO??? -.
- STUPIDO CRONIDE SENZA UN BRICIOLO DI CERVELLO!! UNA PERSONA INTELLIGENTE SAREBBE ANDATA A CHIEDERLO SECONDO TE?? -.
Continuarono a litigare fino alla vigilia del ventuno giugno. La cosa veramente strabiliante era la quantità di fiato da sprecare. Persino Apollo arrivato a quel punto sarebbe rimasto senza voce per un po’. E a proposito del dio della musica.. Lui e la divina Afrodite conversavano tra di loro nel centro estetico di lei, precisamente nell’ ala privata della dea, e sorseggiavano nettare aromatizzato alla rosa (anche se in teoria avrebbe dovuto avere un gusto diverso a seconda di ciascuno). Di solito, le due divinità avevano un’ aria tranquilla, quasi spensierata. Lui egocentrico e allegro, lei romantica e, anche se si notava poco visto l’atteggiamento frivolo, abbastanza furba. – Spero che il canto di Orfeo plachi anche la loro lite. E’ così triste vedere una coppia sposata litigare così, persino quando si è causa del litigio! -, naturalmente, a parlare era Afrodite.
- Della loro lite non me ne importa un bel nulla – obiettò Apollo – Basta che non si parli di questo al Consiglio, poi che ne discutano in privato -. La dea dell’ amore strinse le labbra color fragola, seccata. – Questo non mi dispiacerebbe, in effetti. Era ha fatto una mossa falsa. Anzi, due -. Per mosse false, Afrodite intendeva due cose: l’omicidio della figlia (per cui non l’aveva mai perdonata) e quella che Poseidone avrebbe definito ‘’Ridicola imitazione di terremoto ‘’, di cui i due avevano largamente approfittato. La dea del matrimonio non si era nemmeno accorta di quello che era successo, troppo occupata a litigare. Non solo avevano salvato la vita ad Alex, ma avevano anche fatto in modo che fosse seguito, facendo attenzione a non fargli portare dietro Steward. Da quando era nato quell’ impiccione aveva sempre fatto il damerino servetto della dea del matrimonio, specialmente come spia. Sarebbe stato solo una seccatura. Peccato che fosse stato mandato al Campo. – Sei sicuro che sia stata una buona scelta coinvolgere la figlia di Era? -, Apollo annuì, con un’ espressione di compiacimento negli occhi. – Sì. Inviandogli quelle visioni l’ho messa davanti alla cruda realtà dei fatti. Inizia a rendersi conto di avere una madre davvero poco amorevole. Chissà, potrebbe essere l’ inizio di Efesto 2: la Vendetta -. Afrodite rise, sebbene nessuno dei due fosse realmente allegro. Apollo si sentiva come quando Zeus aveva ucciso Asclepio, se non peggio. Almeno l’altro figlio non aveva sofferto troppo, nonostante le gravi colpe. Alex invece era un ragazzino che aveva commesso un errore senza nemmeno saperlo, e che era stato punito troppo crudelmente. Il figlio di Isabel, suo figlio, non meritava ciò, e il dio del sole aveva fatto il possibile in quegli anni per evitargli troppi problemi, nonostante il rischio di farsi beccare da Zeus. Ma la cintura della bellezza di Afrodite, che tanto faceva impazzire gli uomini, era servita proprio a distrarlo. – In ogni caso, quando supereranno le Baccanti e i vari mostri, saranno arrivati alla meta. Dopo, saranno in grado di uscire, esattamente come quando Orfeo aveva aperto quel varco tra le rocce per gli Inferi -. Continuarono a discuterne nei dettagli. In realtà, Apollo sperava che Era perdonasse Alex, per finirla in maniera pacifica e dignitosa (conosceva gli effetti della voce di Orfeo, sotto alcuni aspetti simili ad una sbronza con Dioniso), ma sapeva che, dopo due anni di discussioni, era praticamente impossibile. La Regina del Cielo era cocciuta quanto, se non di più, del consorte. 

 
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Buon pomeriggio raghi! Dunque un ringraziamento va a Mnemosines perché si è proposta come beta reader (e la cosa funziona benissimo ù.ù). Parlando della storia, avrete certo notato che:

- ci sono molti colpi di scena (perdonatemi per eventuali infarti, devono essere le colonne sonore che ascolto mentre scrivo a fare quest' effetto);
- sta nascendo un nuovo amore (alla fine mi sono decisa e mi sono buttata sulla AudreyxNico);
- dietro tutto questo c'è anche Afrodite (particolarmente arrabbiata dato che la JanexAlex è andata; e poi si parla sempre di una sua figlia!);
- c'è finalmente una ragione più o meno razionale per il tradimento di Era (o meglio, per il fatto che le è stato possibile compierlo). Dato che quando ho iniziato la fic pensavo - come lo penso anche adesso - che il matrimonio sia completamente inutile, mi era venuta questa idea.
- Si parla di Baccanti! Ho un' idea che al nostro Alex non piacerà molto.. *ghgh* probabilmente avrete già capito. Farà impazzire gli ormoni di qualcuno, ne sono quasi certa. Don't worry, niente di mortale o erotico. Del resto quello che è successo ad Orfeo era perché Afrodite era arrabbiata con Calliope (tutta una controversia con Persefone riguardo ad un bel fanciullo, in cui la Musa era una specie di arbitro).

Quindi, in caso di dubbi o curiosità di vario genere, o se volete semplicemente recensire (cosa che mi farebbe molto piacere anche in caso di critiche :D), sapete che cosa fare ^_^
  
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