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Autore: Pro and Pad_production    28/06/2012    10 recensioni
Harry Botter non è un ragazzino come tutti gli altri: ha una cicatrice a forma di culo sulla fronte e ha il potere di far venire l’esaurimento a chiunque, specie ai suoi zii che lo hanno cresciuto da quando aveva un anno. In occasione del suo undicesimo compleanno Harry scopre di essere un mago, un mago col Botter! Verrà a contatto di un mondo fatto di magia, dove giovani maghi frequentano la scuola di Magia e Fattucchieria di Yogurts, sotto la guida del preside Alba Solente.
Dal capitolo 10, Le botte di Mezzanotte
La professoressa Sbronz, l’insegnante di volo. Aveva gli occhi arrossati e si teneva a stento in piedi.
« Buon giorno! Hic » singhiozzò rumorosamente.
Harry notò che tra le mani aveva una bottiglia mezza piena di un liquido che dall’odore doveva essere inequivocabilmente qualcosa di alcolico.
« Io… hic.. vi insegnerò a volare! Cip cip cip! » proseguì la professoressa agitando le mani come se fossero le ali di un uccellino.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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L’ultimo mese che Harry trascorse dai Trippley non fu dei migliori. I suoi zii erano arrabbiati con lui per la faccenda dello zoo e dell’incontro con Hagrid, zio Bacon aveva avuto un vero e proprio calo di autostima per essere stato battuto nel campo in cui si credeva il migliore; suo cugino Dugongo, poi, era più che furioso: per il primo anno si era visto soffiare via l’ambito premio di Principe degli Stronzi e non ci fu niente da fare per consolarlo, nemmeno la proposta di una cena la cui portata principale consisteva in suo cugino Harry.
Harry, dal canto suo, non si curava affatto dell’umore dei Trippley. Da quando era tornato da Ladron Alley con Hagrid, non faceva altro che assillare i suoi zii con domande petulanti.
« Ma voi lo sapevate? Perché non mi avete detto niente? Perché? E i miei genitori erano maghi anche loro? E perché ….»
« SAPEVAMO? CERTO CHE LO SAPEVAMO! » strillò Petonia un giorno in cui Harry era diventato particolarmente insopportabile, tanto che era impossibile ignorarlo.
« La mia cara sorella Lillabeth ricevette una lettera proprio come la tua e andò in quella scuola di bacucchi in vestaglia! I nostri genitori non facevano altro che parlare di lei. E poi conobbe quel Botter...quel demente logorroico e nascesti tu! Tale Botter, tale figlio! Ma ora tocca a noi subire te e la tua logorraggine,  visto che hanno avuto la brillante idea di saltare in aria come due miniciccioli! ».
Harry rimase sorpreso. Zia Petonia non parlava mai della sorella e di come erano morti i suoi genitori.
« Allora è così che sono morti! E come è successo? Chi è stato? Perché..».
Ma i Trippley, ormai esasperati, trascinarono via Harry nella sua stanza, che intanto continuava a sfornare domande a raffica, e lì rimase fino al giorno della partenza per Yogurts, che sarebbe avvenuta il primo Settembre.
Hagrid aveva spiegato al giovane Botter come raggiungere la scuola di magia, come sempre però, non era stato molto chiaro.
 
« Harry, la mattina del primo Settembre fatti accompagnare alla stazione da quel tricheco di tuo zio! Devi raggiungere il binario “Bò e quarantaquattro gatti”, dove potrai prendere l’Espresso per Yogurts. Mi raccomando, il treno parte alle 11 in punto. O forse era alle dieci? O magari le nove..Non so, vedi tu Harry! ».
 
Harry aveva annuito poco convinto a quelle parole e, non fidandosi di Hagrid, la mattina della partenza costrinse i suoi zii a portarlo alla stazione prima dell’alba. I Trippley non fecero obiezioni, solo perché erano più che felici di sbarazzarsi del ragazzo per un intero anno scolastico.
Zio Bacon, in uno slancio di gioia, aiutò addirittura Harry a trascinare in macchina il baule e la gabbia del suo tacchino albino Vercinge, nome che Harry aveva preso da “Storia di Bacucchi Magici”.
« Questa sera si festeggia Petonia » fece zio Bacon trionfante « tira fuori la porchetta ».
Dugongo già si leccava i baffi.
Arrivarono alla stazione che il sole non era ancora sorto. Zio Bacon lanciò dalla macchina il baule e la gabbia di Harry senza neanche fermarsi e, dando un calcio al marmocchio, partì a tutta velocità sgommando sull’asfalto.
Harry raccolse il baule e ci sistemò sopra la gabbia dove Vercinge dormiva ancora placidamente.
Erano passate parecchie ore e Harry aveva setacciato tutta la stazione alla ricerca di questo binario “Bò e quarantaquattro gatti” senza trovarlo. Doveva avere uno sguardo abbastanza disperato, perché un inserviente gli si avvicinò, nonostante Vercinge avesse iniziato a goglottare senza ritegno.
«Ti serve una mano, figliolo? » chiese l’uomo cercando di ignorare il tacchino che proprio in quel momento lanciò un verso acuto, facendo girare parecchie persone.
Harry annuì.
« Sto cercando un binario »
« Che binario cerchi? » chiese l’uomo paziente
« Bò » rispose Harry, lasciando l’uomo interdetto « Bò e quarantaquattro gatti »
« Sì, in fila per sei e col resto di due…cretino!» fece con aria sprezzante l’uomo andandosene via.
Harry stava perdendo le speranze, quando un gruppo di persone non molto distanti da lui attirò la sua attenzione.
« Ah, questi Babbei! E fate largo, porca Morgana!» urlò una signora bassa e pienotta con i bigodini in testa. Era seguita da una mandria di ragazzi dai capelli color carota che trasportavano dei carrelli carichi di bauli. Uno di loro aveva una gabbia con una faraona.
Harry li seguì e ascoltò la loro conversazione.
« Binario numero?» sbottò la donna trascinando per la collottola una bimbetta che non tentava nemmeno più di camminare.
« Bò e quarantaquattro gatti » trillò quella con vocetta acuta « mamma voglio andare pure io..
»
« No, Ginger! Ancora non ti è entrato dentro quella testa?! Ogni anno sempre la stessa storia. Chiudi il becco e non rompere ora!» strillò la donna istericamente scrollando la figlia come se fosse uno straccio.
« Vai avanti tu, Pepsi » disse poi con un cenno del capo al maggiore dei figli.
Il ragazzo chiamato Pepsi annuì, afferrò il suo carrello e si lanciò contro un distributore di merendine sparendo improvvisamente.
Harry non credeva ai suoi occhi: come era possibile?
« Ora vai tu, Drinco! »
« Io non sono Drinco! Sono Bevo..è lui Drinco » disse indicando il suo gemello.
« Scusa, caro » rispose la madre
« Te l’ho fatta sono io Drinco » disse correndo velocemente verso il distributore, ma proprio quando pensava di avercela fatta, la madre gli assestò un calcio talmente forte da farlo volare. E anche lui, con un carpiato, sparì attraverso il distributore seguito dal gemello, che sfuggì per un pelo dalle grinfie della madre. Si rigirò verso l’ultimo figlio rimasto che se la stava facendo sotto, intimorito dallo sguardo truce della madre.
« Ruuum! Non stare lì impalato! Vai tu ora! »
Harry, in un vero e proprio atto di coraggio, si avvicinò alla signora interrompendola.
« Mi scusi, ma come si fa a passare dall’altra parte? »
« Per Yogurts, vero? Guarda non devi fare altro che girarti, afferrare bene la tua roba … e …»
E con un poderoso calcio al culo Harry si ritrovò dall’altra parte. Il secondo della giornata.
Davanti a lui una sgangherata locomotiva arrugginita sbuffava rumorosamente, non promettendo nulla di buono. Su di essa a grandi lettere Harry poté leggere “ESPRESSO DI YOGURTS”, alla fine ce l’aveva fatta!
Si fece largo in mezzo alla marea di gente che affollava il binario, deciso a salire sul treno e trovare uno scompartimento dove mettersi seduto.
Fece per caricare il suo baule quando due ragazzi gli si avvicinarono per aiutarlo.
« Ti serve una mano? »
Erano i due gemelli, uno di loro si stava ancora massaggiando una chiappa.
« Grazie! » e insieme caricarono il baule.
« Allora, come vi chiamate voi?» chiese Harry
« Noi siamo i gemelli Drinco …»
« E Bevo Whiskys » disse il ragazzo concludendo la frase dell’altro
« E tu come ti chiami?» chiese Bevo
« Io sono Botter, Harry Botter »
« COSA?» fecero in coro i due gemelli
« Tu non sarai mica quello con il culo sul..» e subito gli occhi dei gemelli andarono alla cicatrice sulla fronte di Harry.
« AHAHAHAHAH …..» scoppiarono a ridere i due  « O MERLINO!!! HA VERAMENTE UN CULO! AHAHAHAHAHAH! »
« E io che non ci volevo credere quando la gente ne parlava ! AHAHAHAH ».
E i due se ne andarono ridendo a crepapelle, lasciando da solo Harry con il suo baule in mano. Ancora sentiva le loro risate quando si introdusse in un vagone vuoto accomodandosi sul sedile vicino al finestrino.
« DRINCO!! BEVO!! DOVE CAVOLO SIETE?» sentì strillare Harry. Era la donna che lo aveva aiutato a raggiungere il binario.
« Rum, hai un caccolone spiaccicato sul naso » fece la madre rivolta al ragazzo più piccolo che si divincolava dalla sua presa, mentre lei tentava di pulirlo.
Si avvicinarono i due gemelli seguiti dal fratello più grande e Harry notò che aveva una spilla appuntata sul petto a luci intermittenti con su incisa una V.
« Io devo andare Madre. Come Valletto devo svolgere il mio compito e assicurarmi che non si creino disordini. Ossequi Madre. Arrivederci Ginger»  concluse in tono sfarzoso facendo uno vistoso inchino mentre i gemelli lo guardavano disgustati
.
« Pepsi, oltre ad essere analcolico sei anche ridicolo » fece uno dei due gemelli mentre l’altro imitava l’inchino del fratello maggiore.
« Pare chissà che devi fare … il tuo compito non è quello di spingere il treno finché non parte e di pulire il moccolo ai ragazzini del primo anno ?»
« Perché non ti eserciti con Rum? »
« Chiudi il becco!» fece offeso il più piccolo che ancora si stropicciava il naso
« E come mai Pepsi ha degli abiti nuovi?» chiese uno dei gemelli
« A noi ci hai rifilato un sacco della mondezza con un buco per la testa e le braccia »
« Lui è un Valletto. Poi i vostri sono anche impermeabili» concluse la madre non accettando repliche. « E voi due vedete di comportarvi bene quest’anno! ».
I due cambiarono saggiamente discorso.
« Senti mamma, hai riconosciuto quel ragazzo che stava vicino a noi all’entrata del binario?» chiese ridendo Bevo
« Ma quale? Quel ragazzo a cui ho dato un calcio … ehm … volevo dire una mano a passare la barriera? »
« Proprio lui! »
«  È Harry Botter! » esclamò Drinco
«  Ne sei sicuro, Drinco? »
«  La cicatrice a forma di culo è inconfondibile » confermò Bevo
«  Mamma, posso vederla? Dai mamma ti prego! Ti prego! Ti preg..»
«  TACI GINGER! Su, forza salite sul treno!» disse la madre con tono imperioso.
Tutti, tranne Ginger, si affrettarono a schizzare sul treno.
« Riguardi Madre!!» dissero i gemelli affacciati al finestrino in una perfetta imitazione di Pepsi e sventolando fazzoletti. La madre in tutta risposta lanciò una scarpa nella loro direzione beccandone uno che si ritrasse in fretta.
« Ginger, perché frigni? Avrai il privilegio di ritornare a casa con Madre e subirti le sue sfuriate e ..»
Ma non riuscì a finire la frase: una seconda scarpa volò nella sua direzione colpendolo in piena faccia.
Il treno, con molta fatica e cigolando in modo sinistro, partì e la donna sparì lentamente dalla vista di Harry.
Dopo un po’ entrò nello scompartimento un ragazzino. Era il fratello più piccolo della famiglia che aveva osservato dal treno.
« Posso sedermi? »
« Certo » fece Harry, desideroso di attaccare una lunga conversazione
« Ma tu sei davvero Harry Botter?» fece il ragazzino mettendosi seduto
« Si! »
« E hai veramente la cicatrice? »
« Già! » disse scoprendosi la fronte e così facendo il ragazzo rosso soffocò una risata.
« Pensavo che Drinco e Bevo ci stessero prendendo in giro »
« Oh, sono i tuoi fratelli vero? Mi piacerebbe avere quattro fratelli! Siete tutti dei maghi in famiglia? Tu come ti chiami?» chiese Harry tutto d’un fiato senza nemmeno respirare.
Il ragazzo rosso davanti a lui parve disorientato da tutte quelle domande, ma dopo essersi sforzato e aver raccolto le idee, riuscì a rispondere.
« Io sono Rum Whiskys e lui è Scrosta » disse mostrando a Harry una nutria che, considerato il tanfo,  poteva anche essere in uno stato di putrefazione avanzata « E quelli che hai visto sono i miei fratelli ma non tutti. Mia..»
« Non tutti? Che intendi dire? Hai altri fratelli? Quanti siete in famiglia?» lo interruppe Harry e si mise a fissarlo intensamente in attesa di una risposta. Non era per niente facile avere una conversazione con Harry Botter.
« Ehm, no» fece Rum ancora più disorientato « Mia madre ha sfornato figli come un coniglio! In famiglia siamo sette fratelli, due di loro hanno già frequentato Yogurts e..»
« Davvero?» lo interruppe Harry per la seconda volta « quindi tu conosci già tutto di Yogurts, io invece ho vissuto con i miei zii Babbei, non sapevo di essere un mago! Tu sai un sacco di magie vero? E sai anche cos’è il Chicken? E in quale casa di Yogurts verrai smistato e...».
« Veramente io..» provò a dire Rum, ma Harry non aveva nessuna intenzione di fermarsi e così continuò a parlare senza sosta, rivolgendo domande alla quali Rum non poteva rispondere, perché Harry non chiudeva la bocca nemmeno un secondo. Rum, però, sembrava ben sopportare il chiacchiericcio continuo di Harry, non doveva fare altro che annuire, ma il suo sguardo vitreo tradiva le sue buone intenzioni: di quello che stava dicendo Harry, non aveva sentito assolutamente niente.
« VENGHINO, VENGHINO!» esclamò improvvisamente una voce rauca e sgraziata « NOCCIOLINE TUTTI I GUSTI+1, RANACIOCCOLE, MELE AVVELENATE, GOMME ESPLOSIVE, INTERIORA CANDITE! »
Davanti allo scompartimento apparve una vecchia befana con un carrello carico di dolci.
« Pigliate qualcosa, su ragazzi!» intimò la befana fissandoli torvi
« Non vogliamo niente » disse Rum
« Ma dai, almeno un cornetto all’aglio, un pacchetto di porri pelosi..» insisté la befana alzando la voce.
Harry si avvicinò, interessato a quelle strane leccornie di cui il carrello era ricolmo.
« Cosa sono le ranacioccole? » domandò alla vecchia
« Oh, le devi assolutamente provare ragazzo » fece lei tutta contenta
« Bene, mi dia qualche pacchetto.. e queste cosa sono? »
La vecchia befana riuscì a rifilare ad Harry mezzo carrello facendogli pagare una cifra a dir poco esagerata, ma il giovane ed ignaro mago, che ancora non aveva capito il valore dei soldi dei maghi, si fece fregare con tutte le scarpe e tornò nello scompartimento rovesciando scatole di schifezze ovunque.
« Voglio proprio provare le ranacioccole » disse curioso Harry
«Oh, sono buonissime » lo rassicurò Rum
«Ma cosa fanno di così speciale? »
«Apri la scatola e capirai » disse Rum che intanto ne aveva afferrata una e stava per aprirla senza chiedere il permesso.
Harry aprì la confezione e dentro trovò una graziosa ranocchia di cioccolato, questa si girò d’improvviso e lo fissò spaventata dritto negli occhi.
«AAAAAAAAAAAH! » gridò la rana di cioccolato
Harry rimase spiazzato. Adesso anche il cibo gli parlava.
« Ti prego, ti scongiuro! Non mi mangiare! Ho figli sai? Una famiglia! Non li posso lasciare da soli, come faranno senza di me ..»
«Hai dei figli? » chiese Harry iniziando a conversare con la rana
«Sì » rispose annuendo con vigore quella.
Nel frattempo altre ranacioccole erano uscite dalle loro confezioni e, senza farsi vedere, si misero in fila per scappare e saltare fuori dal finestrino ancora aperto. Evidentemente la ranacioccola di Harry stava creando un diversivo per far fuggire le sue compagne.
«Via, via » bisbigliò una ranacioccola alle altre facendole passare e osservandole saltare dal finestrino.
«Geronimooooooo!» gridò una buttandosi nel vuoto
«Ma tu come fai a parlare? Eh? Eh?» domandò Harry che stava ancora chiacchierando con la sua ranacioccola
«Certo che sei proprio tonto, eh?» lo insultò « È magia! Stai andando ad una scuola per maghi e ti stupisci se pa..»
Purtroppo per lei non riuscì a concludere la frase. Rum aveva afferrato la rana dalla mano di Harry e se l’era divorata, davanti allo sguardo inorridito del ragazzo.
« Ma come hai potuto mangiarla?! »
« Fei toppo inghenuo » rispose Rum con la bocca piena « nel frattempo che tu parlavi con lei tutte le altre sono scappate via, guarda » disse indicando le scatole vuote di ranacioccole.
« Sono furbe, non farti ingannare dalle loro suppliche » e continuò con voracità a mangiare altre ranacioccole, addentandone una particolarmente grassa e di colore verde.
Terminata la loro carneficina, proprio mentre cominciavano ad abbioccarsi, la porta dello scompartimento si aprì così di soprassalto che Rum  diede una capocciata al portabagagli
dallo spavento.
« Ma che cavolo …»
« Ciao!» disse quello che Rum e Harry scambiarono per un cespuglio parlante « Avete visto il rospo di Bebil? A quanto pare lo ha perso »
E proprio in quel momento Rum fece un rutto che sembrava un gracidio. Poi due mani apparvero dal cespuglio e scostarono la massa di capelli, facendo comparire un viso.

Degli occhietti vispi perlustrarono il vagone per poi posarsi sue due ragazzi, in particolare sulla cicatrice di Harry.
« Io di solito non le faccio le domande, ma tu sei Harry Botter? »

« Sì, e lui è Rum Whiskys » rispose Harry «E tu chi sei? »
« Io sono Hermanda Risponde a ogni domanda!» disse con voce squillante e gonfiando il petto.

« So i cavoli di tutto e di tutti, soprattutto i tuoi Harry! Ah, e comunque hai una caccola sul naso, Rum » e se ne andò lasciando i due alquanto allibiti.
« Ma è immunocompromessa? » chiese Rum al suo amico e, proprio mentre credevano che non ci sarebbero state altre interruzioni, la porta dello scomparto si aprì di nuovo.
« MIO PADRE LO VERRÀ A SAPERE!!!» urlò un ragazzino a mo’ di tenore, lo stesso che Harry aveva incontrato da Madama McCool, solo che questa volta era accompagnato da due troll.
« COSA?» urlarono in coro Rum e Harry.
« Lo sto comunicando in tutti i vagoni, in modo che tutti lo sappiano!»
« Sì, ma cosa? » chiese Harry spazientito.
« Comunque non ci siamo presentati. Io sono Braco BadBoy e questi sono Pugno Tiger e Diferro Goyle. I miei assistenti».
Sarà, ma a Harry sembravano davvero due troll.
« Mentre voi siete … Harry Botter e Rum Whiskys » prosegì Braco indicandoli con un cenno del capo.
« Come fai a saperlo?» chiese Rum
« Pfff … forse non sai chi hai davanti. Ma d’altronde.. occhi da pesce fracico, sacchi della mondezza come divisa.. puoi solo che essere un Whiskys! E mio padre lo verrà a sape … AAHHH!»
Rum, in preda alla rabbia, aveva agitato e scagliato la sua nutria puzzolente facendo svenire Pugno Tiger.
« Andiamocene via di qui!» disse Braco trascinando via i suoi compari « Mio padre lo verrà a sapere e me la pagherete».
Il resto del viaggio proseguì tranquillo e senza altre intrusioni indesiderate, ormai dovevano esserci quasi: il treno aveva cominciato a rallentare. Dal finestrino si udirono delle grida.
« Forza, valletti! » era Pepsi, stava incitando il gruppo di valletti a spingere il treno che, stremato, si era fermato prima dell’arrivo.
« FORZA, SPINGETE!!! ».
Dopo non molto giunsero alla stazione e il treno si fermò. Una massa di ragazzini in divisa nera scese di corsa dal treno, scaricando i loro bagagli. Anche Harry, seguito da Rum, si affrettò a scendere e, alzando lo sguardo, poté vedere un immenso castello. Finalmente Yogurts.
 

Ps. Ranacioccola, seconda vittima di Harry Botter
 

Note delle autrici:


Oh Merlino! Ce l’abbiamo fatta!
 
*stappano una bottiglia di burrobirra e riempiono due boccali*
 
Alla salute, Prongs! :D
Alla salute, Pad! :D
 
*scolano i due boccali*
 
Finalmente Harry è arrivato a Yogurts! *-*
E ha conosciuto quelli che diventeranno i suoi due migliori amici:
il mitico Rum Whiskys e la sapientona Hermanda risponde ad ogni domanda xD
Ora l’avventura di Harry nel mondo magico è davvero iniziata
sì,  sta venendo lentamente a conoscenza di ogni aspetto della magia,
anche del cibo! :Q____
Le povere cioccorane che urlano quando le mangi! Tu ce la faresti a mangiarle Prongs? Prongs?
Che ‘avi diendo?
 
*Prongs mastica rumorosamente delle cioccorane*
 
Niente, lasciamo perdere ^^’’
Ringraziamo i nuovi fan che ci seguono e commentano: alessa7,Ale_Loves_Draco, Aven90, dragonblack, miss moonlight, Francy Loves Freddie e
Marty e Miky Malfoy!
Siete fantastici, ragazzi! ;)
Però voglio anche fare un rigraziamento speciale a Padfoot, questa volta è lei che ha lavorato di più su questo capitolo! Un applauso!

*clap clap clap clap*

Grazie, Prongs!
Non mancate assolutamente al prossimo capitolo,
avverrà la famosa e importantissima cerimonia dello smistamento!
E ora vi poniamo un piccolo quesito:
vi piacerebbe vedere dei disegni che la sorellina di Prongs, che noi chiamiamo Hermione, sta facendo sulla nostra parodia? :)
Se vi interessa fatecelo sapere all’interno di una vostra recensione
e al prossimo capitolo vi metteremo il link con i disegni! ;)
Ora vi salutiamo,
e vi aspettiamo tutti al capitolo otto! :D
 
Fatto il misfatto ;)

Ah! Un appello a tutti i Grifondoro di Pottermore: duellate, Grifi! Duellate! >:D
Non possiamo mica farci battere dalle Serpi, no? ;D
La Coppa delle Case si avvicina!
Il 5 Luglio dobbiamo essere noi i vincitori!
FORZA GRIFONI!!!

   
 
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