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Autore: phoenix_esmeralda    30/06/2012    2 recensioni
"È brava a manipolarti. È furba. Il vero problema, con la Bestia, non è il fatto che menta – sarebbe scontato. Lei mescola le bugie alla verità. Prende parti del tuo cuore e le amalgama con la menzogna e tu non sai più chi sei davvero, dove finisci tu, dove inizia la Bestia e quanto delle sue azioni siano in realtà le tue. La Bestia fa impazzire Kyra."
SECONDA CLASSIFICATA al contest "Keep calm and make cry or smile" di Khika Liz.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 .7. -  Un pezzo alla volta

Quando Kyra riprende coscienza è sdraiata nel letto, coperta dalle lenzuola. Muovendosi, il corpo dolorante le riporta alla mente in un istante gli ultimi avvenimenti. Spalanca gli occhi e trova Zenon accanto a lei, inginocchiato a terra con i gomiti sul letto.
Il suo sguardo preoccupato è verde... pienamente verde. Le fiamme sono scomparse dai suoi occhi, svanite come un incendio domato.
- “Se n’è...andata, vero?” – bisbiglia.
Lui annuisce senza staccare lo sguardo da lei.
- “Non la sento più. Sono solo. Non è come quando si acquietava per farmi credere di essere scomparsa. Ora avverto il vuoto.”
Kyra sorride.
- “Tu stai bene?” – chiedendoglielo allunga una mano verso di lui, ma un istante prima di afferrare la sua, lui ha uno scatto e la ritrae.
Kyra lo osserva dubbiosa e in qualche modo riesce a capire cosa gli stia passando per la testa. Zenon teme che il suo corpo sia per lei invariabilmente associato alle violenze della Bestia, che il suo contatto possa darle lo stesso disgusto.
Ma non è così. Per Kyra stessa è sorprendente quanto Zenon e la Bestia siano distanti l’uno dall’altra, come se il corpo dell’uno e dell’altra non fosse alla fine lo stesso.
Kyra si sporge e afferra la mano di Zenon.
- “Va tutto bene” – gli dice – “Tra me e te non è cambiato nulla.”
Quelle parole accendono una luce nello sguardo di lui.
- “Ce l’hai fatta davvero.” – le mormora, come se fosse ancora incredulo – “Non l’ho creduto neppure per un momento. Ero certo che ti avrebbe violentata, dilaniata e poi uccisa... Non riuscivo a pensare che... che avresti avuto la meglio.”
Kyra chiude un istante gli occhi, rivedendo il volto della Bestia un istante prima che la baciasse.
- “Alla fine lei... non si sentiva altro che come noi due. Sola, rifiutata.”
Kyra si sorprende del dolore che appare negli occhi di Zenon.
- “È orribile che io non l’avessi capito.” – mormora – “Ho vissuto con lei per quindici anni, condividendo la sua rabbia, i suoi pensieri, le sue incredibili contorsioni mentali. Se invece di chiudere il più possibile la mente avessi provato a capirla... forse sarebbe stato diverso. Forse avrei potuto salvare delle persone.”
- “O forse no, Zenon. Non potrai più scoprirlo.”
Ora comunque è finita... finita bene come non aveva quasi osato sperare.
O forse no..?
Kyra all’improvviso si rende conto della realtà.
Alinda Soresa si aspetta di scoprire da lei il modo di intrappolare una Bestia che non esiste più. Quando si accorgerà di quello che è accaduto, la rinchiuderà nel bordello e, con tutta probabilità, farà giustiziare Zenon per garantirsi il favore del popolo.
Kyra si guarda intorno analizzando la luce nella stanza. Il sole non è lontano dal tramontare, ciò significa che non hanno molto tempo prima che la sovrana venga a reclamare risposte.
Devono andarsene al più presto, ma l’impresa sembra disperata. Si trovano al terzo piano del palazzo, due guardie armate fanno la guardia fuori dalla porta e loro sono completamente disarmati. Zenon è scalzo e a dorso nudo, mentre lei... beh, lei non possiede altro che le lenzuola del letto in cui si trova. Che speranze nutrono?
- “Kyra...” – mormora Zenon, che in qualche modo deve aver letto i suoi pensieri dalle emozioni che le hanno attraversato il viso – “Non preoccuparti, basterà che tu dica alla sovrana quello che ti ho rivelato prima che la Bestia scomparisse.”
Lei è allibita.
- “Vuoi che le dica che per far uscire la Bestia dal tuo corpo è necessario ucciderti? Sei impazzito?”
- “Mi ucciderà comunque, ma se nel frattempo la inganni, potrai uscire da questa stanza liberamente e scappare da Sognante prima che lei scopra la verità. Fingerò di essere privo di coscienza, in modo che Alinda non si accorga del cambiamento nei miei occhi. Avrai qualche ora di vantaggio.”
- “Zenon, è lo stesso identico piano che mi hai proposto stamattina! A cosa sarebbe servito allora... tutto questo... se poi non cambierà niente?”
Lui sorride, è un sorriso malinconico, amaro e al contempo intriso di rassegnazione.
- “È cambiato tutto invece. La Bestia se n’è andata e né la mia vita né la mia morte significheranno più stragi e barbarie. Hai salvato centinaia di persone e io stesso potrò affrontare la morte con serenità. Ciò che hai fatto è tutto fuorché vano.”
‘Ma non è abbastanza’, si disse lei. Se non può salvare Zenon, allora non è abbastanza.
È in quel momento che le torna in mente ciò che è accaduto mentre lottava con la Bestia.
È riuscita a dissolversi... ha usato la translitteranza nel momento di massimo pericolo.
Alza leggermente le lenzuola e fa un cenno a Zenon.
- “Potrebbe esserci un’altra soluzione, invece... Ma dovrai farmi battere forte il cuore Zenon ...molto forte, perché dovrò portare via entrambi.”
Vede che le sue parole non gli suonano insensate, ricorda anche lui quello che ha fatto mentre la Bestia la immobilizzava al letto.
- “Credi che si possa fare?”
- “Dobbiamo tentare.”
Lentamente lui si infila sotto le lenzuola, accanto a lei. È molto cauto, sembra sempre temere una reazione negativa alla sua vicinanza. Ma Kyra una volta di più, si accorge che è una precauzione inutile. Lo spirito di Zenon è così forte e così diverso da quello della Bestia, che per nulla al mondo potrebbe mescolare l’un con l’altra.
Zenon osserva il suo corpo ferito, i graffi e le contusioni lasciati dalla Bestia e chiude gli occhi addolorato. Lei lo abbraccia.
- “Nessun rimorso.”  - gli bisbiglia – “Devi farmi battere il cuore adesso.”
Lui annuisce fra i suoi capelli e la bacia. È la prima volta che prende l’iniziativa con lei e questo la mette in subbuglio, la bocca di Zenon è calda contro la sua e la desidera. Kyra fa scorrere le mani sulla sua schiena forte e rabbrividisce al contatto della pelle nuda contro la sua.
Non ha più fatto nulla del genere dopo che Alinda l’ha tolta dalla strada, per anni ha seriamente pensato che non si sarebbe più concessa a nessuno. Eppure oggi ogni cosa è diversa.
I trucchetti di cui parlava Alinda insultandola... quelli che le permettevano di lasciare i clienti soddisfatti e assicurarsi del denaro a lungo termine... beh, non c’entrano nulla con quello che sta facendo con Zenon. E con quello che lui sta facendo a lei.
Non c’è avidità nei loro gesti, non c’è possessività. Kyra non è un bell’oggetto tra le mani di Zenon, non è una schiava, non è una macchina per il piacere. Nei suoi gesti ci sono rispetto e meraviglia in egual misura.  E si rende conto che anche per lui tutto questo è nuovo.
Gli bacia il torace dove Alinda ha infierito, gli accarezza le spalle, gli soffia tra i capelli. Zenon ha ancora indosso i pantaloni e non sembra intenzionato a toglierli. Kyra capisce che non è propenso ad andare fino in fondo solo per provocarle un po’ di adrenalina e questo, paradossalmente, le procura un’emozione nuova.
Zenon dà un valore all’atto fisico che nessuno delle persone con cui è stata gli ha mai dato. Zenon non fa sesso, perché quello è ciò che faceva la Bestia.
Lui fa l’amore ed è diverso.
Il cuore le accelera all’improvviso, lo sente rimbombare nelle orecchie come piedi sull’asfalto. Circonda la schiena di Zenon  e lo stringe a sé più forte che può. Non se ne andrà senza di lui, a nessun costo.
Lui capisce cosa sta accadendo e a sua volta l’avvolge, si avvinghia al suo corpo un istante prima che i loro corpi si smaterializzino nel nulla.
 
 
Riappaiono un momento dopo nella camera da letto di Kyra, sul letto.  Zenon si guarda intorno disorientato, non riconoscendo il luogo, ma lei sa perfettamente come agire.
Le sue stanze sono vicine a quelle della servitù, poiché Alinda non ha mai voluto che dimenticasse a quale ceto apparteneva. A palazzo Kyra è stata disprezzata dai nobili che conoscevano il suo passato, come dai servi che invidiavano la sua nuova posizione.
Ma adesso la malignità di Alinda torna utile.  Kyra apre a Zenon il guardaroba della servitù perché cerchi abiti e scarpe, mentre lei stessa si riveste prendendo vestiti pratici dal suo armadio. Afferra una sacca in cui pigia un paio di ricambi e impone a Zenon di mettere in testa un grosso cappello da cocchiere.
Nessuno può riconoscerlo, poiché eccetto pochi incaricati nessuno ha voluto avvicinarsi alla gabbia della Bestia. Così come non c’è motivo per cui cerchino di fermare lei,  solo le guardie a custodia della stanza dove si trovavano sanno che lei era prigioniera.
Camminano per i corridoio lentamente, con fare disinvolto. Escono in cortile e si dileguano attraverso il cancello.  A quel punto iniziano a correre.
 
Riescono a raggiungere il luogo dove Zenon nasconde il denaro, lui lo divide a metà e ne affida una parte a lei. Poi si dirigono senza esitare verso i confini di Sognante. Raggiungono la fine della zona abitata e si inoltrano nella foresta. Accendono delle torce e non si fermano, la sovrana deve aver già mandato una spedizione a cercarli e non intendono restare nella contea più del necessario.
Quando escono dal bosco che divide il confine di Sognante con la Contea di Darras, il sole sta segnando i primi istanti dell’alba.
Zenon e Kyra attraversano il limitare fra le due terre e si concedono un istante di sollievo. Sono stravolti, ma vivi e liberi come mai lo sono stati.
- “Non è ancora il momento di fermarsi” – dice Zenon, osservando Kyra sedere su un grosso masso – “Anche se Alinda non può sapere in che direzione siamo andati, il confine con la sua terra è a pochi metri da noi. Sarà furiosa e ci farà cercare in lungo e in largo. Prima di fermarti, devi mettere molto spazio tra te e il confine.”
Kyra alza gli occhi su di lui sorpresa.
- “Perché parli solo di me? Tu cosa intendi fare?”
Zenon distoglie lo sguardo.
- “Da qui in poi, si aprono molte direzioni. Credo che sia normale che le nostre strade si separino.”
Kyra è allibita. Non si era aspettata questo.
- “Non vuoi... proseguire con me?”
Gli occhi di Zenon si colorano di sofferenza. Si inginocchia alla sua altezza.
- “Kyra... non posso dimenticare quello che ti ho fatto. Continuo a rivivere la violenza con cui il mio corpo si è avventato su di te, risento la rabbia della Bestia come se fosse mia, la sua perversione, i desideri osceni che nutriva nei tuoi confronti...”
- “Zenon” – lo interrompe – “Hai sentito vero quello che ti ho detto mentre lottavo con la Bestia? Ho visto la menzogna nelle sue parole, tu non desideravi uccidere nessuno, questo te lo posso assicurare! È stata una delle poche volte in cui ho visto solo rosso, significa che, benché la Bestia abbia fatto leva sui tuoi sentimenti per confonderti, in realtà le sue parole non avevano alcun fondamento!”
Zenon annuisce, ma abbassa lo sguardo.
- “Lo so...  ho sentito. Ma in questo momento per me cambia ben poco. Ho vissuto quindici anni in simbiosi con la Bestia, ho commesso atrocità di cui non riesco neppure a parlare... Convivo con la consapevolezza di aver ucciso i miei genitori, i miei parenti, i miei amici... di aver violentato donne, massacrato bambini... Non lo volevo davvero, tu dici? Io ti credo, Kyra, ma ho bisogno di tempo per capirlo e per capire che la Bestia non c’è più... e affrontare tutto ciò che è stato, farmene una ragione... tornare a essere solo me stesso. In questo momento il mio equilibrio non è stabile, ho bisogno di tempo.” – Zenon alza gli occhi verso di lei – “Tu sei in gamba, troverai una strada da seguire, ti costruirai una vita nuova... Io adesso non ho l’equilibrio per accompagnarti in questo, ti farei solo del male.”
- “Non è sicuro che accada, io...”
Lui scuote la testa.
- “No, Kyra. E non lo dico perché non desideri stare con te.” – si assicura di guardarmi dritto negli occhi mentre mi parla – “Io ti devo tutto. Tutto. La vita, la libertà, la fine della mia maledizione. Non posso dimenticare che sei stata l’unica persona ad avvicinarsi a me tanto da scoprire il mio volto dietro quello della Bestia. Non scorderò mai la tua gentilezza, il tuo tocco... né il tuo sacrificio. Hai rischiato la vita per aiutarmi e nel momento in cui ti stavo aggredendo hai avuto per me solo parole...d’amore.”
Lei arrossisce ricordando il momento di cui parla.
- “Porterò tutto questo con me” – prosegue lui – “E sarà quello a cui mi aggrapperò per non impazzire... Anche se non saremo insieme, il mio cuore è tuo. Nessun altro potrà  mai toccarlo come hai fatto tu.”
Kyra sente un nodo di angoscia stringerle la gola. Le parole di Zenon la commuovono e la straziano al contempo.
Gli getta le braccia al collo e lui la stringe così forte da far sembrare i loro corpi uno solo.
Kyra capisce le motivazioni di Zenon, non intende tormentarlo insistendo. Ma mentre affonda nel suo abbraccio, sa che anche lei non si troverà mai più così vicina a un essere umano. È sempre stata isolata, ha vissuto in una realtà di solitudine e rifiuto, disprezzata dai nobili, allontanata dalla servitù. Chi meglio di  Zenon può capire questo? E chi meglio di lei può comprendere la solitudine di chi è vissuto con una Bestia nel cuore? Solo tra loro possono sfiorarsi fino a intrecciare le loro anime, loro che non hanno esitato a rischiare la vita l’uno per l’altra, perché nessun altro poteva comprendere quanto atroce potesse essere il destino che li attendeva. Lui le ha dato la forza di ribellarsi ad Alinda, di levarsi quel guinzaglio di paura che da troppi anni la teneva legata a lei a scapito della sua dignità.
Kyra si stringe a Zenon più che può, soffoca le lacrime e si rende conto che se lo lascia ora, lo strappo sarà troppo forte.
Si stacca lentamente e cerca i suoi occhi. Sono sconvolti quanto i suoi.
- “Zenon... “ – prova – “...Non sei obbligato a cambiare direzione adesso. Non potresti fare con me ancora un pezzetto di strada? Solo un pochino, fino a che la via non si dividerà ancora.”
Lui ci pensa solo un secondo, è una richiesta così candida che non ha motivo di rifiutarla.
- “D’accordo, farò con te ancora un pezzetto.”
Sono entrambi sollevati di poter rimandare ancora di un poco l’addio.
Si incamminano fianco a fianco per la Contea di Darras e spontaneamente, nel sole del mattino, le loro mani si intrecciano, perché in quell’ultimo tratto di strada comune, possano continuare a sentirsi reciprocamente.
 
Così facendo arrivano al primo villaggio di Darras, dove si fermano a godere di un pranzo luculliano che soddisfa entrambi. Zenon finalmente può nutrirsi senza l’angoscia di alimentare anche la Bestia. Dopodiché decide di accompagnare Kyra ancora per un tratto, fino alla locanda dove, a sera, crollano sfiniti dopo più di trentasei ore di veglia. Spossati, dormono gustosamente come non facevano da molti anni.
Il mattino dopo  Zenon  stabilisce di accompagnare Kyra ancora per un pezzo di strada, perché la locandiera gli comunica che il tratto che unisce la Contea di Darras a quella di Galante è spesso minacciato dai briganti. Così rimane con Kyra per tutto il giorno e a sera prendono una camera nel primo villaggio che incontrano dopo il tramonto del sole. In quella locanda, Kyra e Zenon scoprono la meraviglia di fare l’amore con la persona di cui si è innamorati. Nessuno di loro due è vergine nel corpo, ma per la prima volta entrambi desiderano l’atto sessuale. E lo trovano così piacevole, che il giorno dopo Zenon decide di  fare un altro po’ di strada con Kyra, solo per sperimentarlo un’altra volta quella sera. E poi quella successiva. E quella dopo ancora.
A un certo punto Kyra sceglie un villaggio dove fermarsi e con la parte di soldi che le è stata affidata decide di aprire un negozio di frutta. Un lavoro onesto, rispettabile, pulito.
Zenon si offre di fermarsi qualche tempo per aiutarla nei lavori più pesanti e poi, successivamente, per non lasciarla sola nella gestione del negozio.
Voci portate dal vento, dicono che a un certo punto si sposarono ed ebbero dei figli. Dicono anche che Zenon non ebbe più bisogno di andarsene per ritrovare l’equilibrio, perché avere Kyra accanto, in questo, era molto più utile che averla solo nel cuore.
Tuttavia sono solo voci a cui ciascuno può attribuire la credibilità che preferisce. Certo è che nella Contea di Sognante li cercarono a lungo, senza risultato. Alinda Soresa bruciò di furore accorgendosi di essere stata gabbata da quelle che riteneva pedine nelle sue mani. Lo smacco la portò a sguinzagliare guardie lungo tutti i confini, gli abitanti di Sognante per mesi vissero nuovamente nel terrore di veder sbucare la Bestia. Ma ricerche e paura furono inutili, non ci furono stragi, non ci furono ritrovamenti.
Nessuno li vide più tornare.

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Ringrazio chi ha seguito e commentato questa storia, in particolare Slappy, le cui recensioni mi hanno sempre fatto tanto piacere!
Grazie anche a Kasumi... è bello vedere come un'amicizia nata grazie a delle fanfictions si sia protratta per anni e anni e anni... Invecchieremo scrivendo! ^^
Spero anche di risentire presto DreamKun!!
E... a chi altri sta seguendo questa storia... grazie per avermi letta. Se volete lasciarmi un commento, mi fareste tanto piacere!
Un abbraccio a tutti,

phoenix_esmeralda

  
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