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Autore: Zomi    15/07/2012    10 recensioni
-Io? Oh, bhè, io volevo solo far stare da soli Nami e Zoro… è da tanto che non passano un paio d’ore soli soletti… se non stanno in intimità, come me lo fanno a me un bel nipotino, eh?!?-
Il biondo cuoco saettò fulmini e lampi dagli occhi, sporgendosi con l’intero corpo sopra la tavola occupata da lui e dai suoi Nakama.
-COSA HAI DETTO?!?-
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DELL’AUOTRE:
A tutti quelli che hanno seguito, ricordato, preferito e commentato questa follia a capitoli. Spero vi sia piaciuta, e che vi siate divertiti come io mi sono divertita a scriverla… grazie!!!

Zomi


 EPILOGO


 

Aprì la porta con una spinta potente, spalancandola verso l’interno con un rumoroso schiocco della serratura.
Sorridendo entusiasta, Rufy mise piede dentro la cabina, ridendo come un matto a occhi chiusi a mezza luna, portandosi le mani ai fianchi allegro.
-NAMI!!! ZORO!!!- chiamò a gran voce i compagni, facendo tremare, con il suo vociare divertito, le tende della finestra che illuminava la stanza.
Nessuna risposta gli fu concessa.
Stupito di non essere ancora stato aggredito da urla, lancio di oggetti vari o fulmini da parte della sua navigatrice, e di nessun rimprovero inferocito proveniente da Zoro, il ragazzo di gomma aprì gli occhi, setacciando la cabina.
La lieve luce rossiccia del tramonto, illuminava pigramente la stanza, colorandola di sfumature chiare e calde, lasciando che la sua luce rosata si mischiasse alla tinta bianca della tenda che sventolava mossa da una leggera brezza per serale.
Sul pavimento e introno a lui, sparsi un po’ ovunque e con gran disordine, si mischiavano i vestiti dello spadaccino con quelli della cartografa. La canotta blu della navigatrice era buttata alla rinfusa proprio davanti alla porta, semi coperta dalla camicia nera del verde tutta spiegazzata e gettata con foga sul pavimento.  Le tre katane di Zoro e lo Sansetsukon di Nami erano addossate contro il comodino alla destra del letto e, a pochi passi dalle lenzuola buttate a terra, vicino ai piedi del giaciglio, scarpe e tacchi di entrambi i pirati si amalgamavano a pantaloni scuri e ad una minigonna a pieghe bianca. Sul pomolo tondo della sponda finale del letto, era appeso, come una bandiera, un reggiseno nero di pizzo, che si reggeva sul decoro del letto modellando una sua coppa su di esso.
Tra le lenzuola spiegazzate e smosse, un paio boxer bianchi con i teschi neri e delle mutandine femminili con merletti vari neri, erano stati abbandonati con furia e disordine.
Con sguardo curioso, Rufy seguì quella mappa di vestiti, raggiungendo con i suoi occhi il letto morbido e di lenzuola rosa della navigatrice, dove proprio in quel momento, lei e Zoro, dormivano indisturbati.
Cappello di Paglia si avvicinò di qualche passo, sorridendo della calma e della serenità del sonno dei suoi due Nakama. Erano abbracciati, coperti alla bene e peggio dall’esile lenzuolo rosato del letto, che non riusciva però a celare l’abbraccio possente e stretto dello spadaccino che accerchiava la vita della ramata.
La navigatrice, stretta al suo uomo, dormiva beatamente circondandogli il capo con le sue mani, che ancora sembravano accarezzarlo, gesto che avevano dovuto compiere fino a pochi secondi prima di addormentarsi.
Lunghe ciocche di capelli rossi nascondevano il viso di Zoro, posato dolcemente sul seno di Nami, dove si era addormentato ascoltandovi il battito del cuore della sua mocciosa, stringendosi a lei ghignando, abbracciandola per la vita e accarezzandola ancora sulla schiena, prima di cadere tra le braccia di Morfeo.
Rufy sorrise intenerito a quell’immagine.
Silenziosamente, prese un lembo del lenzuolo che cadeva dal letto e ricoprì con delicatezza le spalle della sua sorellina, osservando intenerito la sua espressione tranquilla e beata tra le braccia forti e protettrici dello spadaccino, il cui ghigno ancora svettava sulle sue sottili labbra, felice di poter dormire tra le dolci carezze della sua amata.
Con passo muto, il moro uscì dalla cabina, chiudendosi dietro le spalle la porta, sorridendo nel gettare un’ultima occhiata alla coppia.
Lasciò che la porta scricchiolasse acutamente, mentre si incamminava nel corridoio della nave, sentendo i suoi compagni chiamarlo a bassa voce cercandolo nelle varie cabine.
-Sono qui…- alzò una mano al cielo per attirare l’attenzione di Usop, a pochi passi da lui.
-Sssshhhh…- lo zittì il nasone, correndogli incontro e tappandogli la bocca con le mani –Che hai fatto? Che hai fatto?!?- tartagliò preoccupato.
-Io?!?- si indicò il petto Rufy –Niente…-
-Fratello…- corse verso di loro Franky -… perché sei ancora vivo?!? Nami non ti ha picchiato?-
-No…-
-Yohohoho-ho… e perchè?- inclinò il capo afro Brook, emergendo da dietro un angolo del corridoio insieme a Sanji e a Chopper.
-Bhè… dorme…- alzò il pollice verso la porta chiusa della cabina il moro, corrugando la fronte, non capendo l’ansia suoi compagni –Ma che vi prende?!?-
-Fiuuuu…- tirò un respiro di sollievo il Boss, asciugandosi la fronte sudata dalla paura –Ti abbiamo fermato in tempo…-
-In tempo per che?!? Ahhh, lasciamo perdere…- Rufy scrollò il capo stanco di quelle ciarle –Sanji ho fame!!!! Tra quanto si cena?!?-
Il biondo non osò nemmeno replicare e si diresse fumando verso la cucina.
-Tra poco…- sbuffò piccole nubi grigie nell’aria.
-Bene… e mi raccomando: cucina tutto ciò che di buono che sai preparare, che stasera si festeggia…- gridò entusiasta il capitano.
-E che si festeggia?!?- domandò Chopper, incamminandosi con il gruppo sul ponte.
-Ho un presentimento…- ridacchiò il ragazzo di gomma -… sono certo che stasera succederà qualcosa…-
-Cioè, fratello?!?- Franky lo osservò stranito alzandosi dallo sguardo gli occhiali da sole.
-Secondo me, stasera, Nami e Zoro ci diranno tutto…-
-Bah… Rufy, tu sei pazzo da legare…-
-Non è vero Usop!!!! Il capitano ha la capacità di vedere il meglio di chiunque altro nei cuori di tutti noi… e se secondo lui stasera quei due ci diranno tutto, allora lo credo anch’io…- strizzò un occhio al cecchino Brook.
-Già Usop… Rufy quando vuole sa essere molto saggio e maturo…-zampettò sul prato erboso del ponte Chopper.
-Ehi ragazzi!!!! Giochiamo a saltare fino a far oscillare la Sunny?!? Oppure a tuffarci e fingere di essere dei pesci?!? O a nascondino nel porto?!? O a…- propose sorridendo Rufy.
-Ecco… solo quando vuole lui è maturo…- sghignazzò Franky, rincorrendo il moro prima che si gettasse tra le onde del mare, dimenticandosi che non sapeva nuotare.
Tutto il rumoroso giocare dei pirati risuonò con forza tra i corridoi della nave, tamburellando sulle pareti legnose e rimbalzando di cabina in cabina, echeggiando negli alloggi e informando tutti del loro ritorno sulla Sunny.
Disturbata dal chiassoso urlare dei Nakama, Nami alzò il capo insonnolito dal cuscino su cui dormiva, sbattendo le palpebre ripetutamente per capire che stesse accadendo.
-Waaahhh…- sbadigliò stiracchiandosi mentre si metteva a sedere sul materasso -… devono essere tornati tutti quanti... o almeno Rufy, dal casino che c’è…-
Si sfregò gli occhi, tornando distesa e puntando lo sguardo sullo spadaccino ancora addormentato che occupava il suo letto. Zoro dormiva ancora profondamente, russando baritonale e roco.
-Buzzurro…- sorrise intenerita la rossa, prima di avvicinarsi a lui e iniziare a baciarlo sull’occhio cieco e sulle labbra. Il verde si smosse infastidito nel sonno, inarcando le sopracciglia e storcendo le labbra disturbato.
-Mmmhhh… mocciosa…- biascicò contro le carezze della navigatrice, che ora lo baciava con maggior passione e lussuria, concentrandosi nel baciarlo solo sulla bocca, stuzzicandogli le labbra con la punta della lingua.
-Gli altri sono tornati…- lo informò, sedendosi a cavalcioni su di lui, che si era alzato dalla posizione supina, addossando la schiena alla testiera del letto.
-Di già?!?- si stupì abbracciandola per la vita e abbassando i palmi a toccarle il sedere –Che ore sono?!?-
-Le sette, quasi…- lo baciò sul mento e sulla gola.
-Uhm... l’ora si avvicina…- ghignò il samurai, spostandole qualche ciocca di capelli rossi dal viso. Nami si limitò ad annuire, tornando a baciarlo con intensità sulla bocca, accerchiandogli il viso con le mani e strusciando il suo prosperoso petto contro quello aitante di lui.
Zoro ghignò divertito, prendendola per i fianchi e facendole cozzare il suo dolce bacino contro il suo, che strusciò voglioso tra le sue gambe divaricate.
-Un due tre per Chopper!!!! Tocca a te contare amico!!!!- gridò sopra ogni schiamazzo Rufy, facendosi sentire fin dentro la cabina della cartografa.
-Uhm… credo che non abbiamo più tempo per questo… almeno per ora…- sghignazzò sulle labbra umide dei loro baci della ramata Zoro, ridacchiando per le grida del suo capitano.
-Umpf…- sbuffò lei, posando la fronte contro quella serena di lui  -… hai ragione… per una volta… però stasera mi devi il bis…-
-Oh, anche il tris se vuoi, e il quatris…- si smascellò il verde, abbracciandola per la schiena.
-Quella parola non esiste…- rise lei, raggomitolandosi tra le sue braccia e chiudendo gli occhi per il calore del corpo che l’abbracciava -… allora… dopo cena?-
Zoro annuì -Si… così sono certo di mangiare… evitando piatti avvelenati o, peggio, vuoti…- ghignò.
-Saranno felici?- domandò ancora la rossa.
-Perché non dovrebbero esserlo? Non facciamo niente di male… ci amiamo e basta, mica gli diremo che vogliamo lasciarli o che… gli diremo soltanto di noi due, tutto qui…- sbottò il verde, accarezzandole la schiena diafana.
-È da tanto che rimandiamo questo momento, ed ora che è arrivato mi fa paura…- sussurrò lei -… e se dicendogli di noi due, che ci amiamo, che stiamo assieme, qualcuno non ci accettasse? E se ci dicessero di andarcene? Che l’amore non è roba da pirati? E se…-
Le labbra sottili e dolci dello spadaccino la zittirono, baciandola delicatamente.
-Sono i nostri Nakama…- le mormorò -… ci vogliono bene e noi ne volgiamo a loro… se gli diciamo che stiamo insieme, che ci amiamo, dimostriamo già a tutti che l’amore è roba da pirati e non il contrario… e poi dubito seriamente che ci manderebbero via… siamo una famiglia, e le famiglie non si dividono mai…-
Nami annuì, strusciando la fronte contro quella piatta del verde, sorridendogli convinta. Lo abbracciò per le spalle, infossando il bel visino tra il collo e la scapola, aspirando avida il suo dolce aroma alcolico. Lo baciò a stampo sulla gola, come ringraziamento, facendolo ghignare compiaciuto.
-Ti amo…- ghignò il samurai, stringendola con forza.
-Ti amo anch’io…- lo baciò sulle labbra lei, lasciando che una cascata dei suoi fiammanti capelli gli stuzzicasse il viso.
Le mani della navigatrice affondarono tra il suo corpo e quello dello spadaccino, andando ad accarezzare l’atletica tartaruga del verde, punzecchiandola con le punte delle dita. Le grandi mani del samurai l’accerchiarono le spalle e la schiena, invitandola a lasciarsi possedere da lui, ancora una volta nell’arco di quella giornata.
-Sono tutti sulla Sunny…- protestò con scarsa volontà la rossa, permettendo allo spadaccino di baciarle la gola e i seni.
-Farò piano… non ci sentiranno…- tentò di convincerla, accarezzandole l’interno coscia.
-Mmmh… è rischioso…- ansimò Nami, lasciandosi però accarezzare con lussuria da Zoro, sfiorandolo a sua volta in zone calde del suo fisico.
-Mmmh… impazzisco quando ansimi così…- sussurrò, prima di baciarle la cima di un seno.
La navigatrice si morse un labbro trattenendo un gemito a stento. Sentiva che ben presto si sarebbe abbandonata a lui di nuovo, lasciandogli fare tutto ciò che voleva su di lei, implorandolo di continuare e di non smettere mai.
Incurvò la schiena in avanti, verso il torace caldo e accogliente dello spadaccino, sistemandosi in una posizione più comoda per fare l’amore. Zoro l’accompagnò per i fianchi nel movimento, prima di…
-RUFY!!!!! MALEDETTO ANIMALE!!!! SPUTA!!! SPUTA TUTTI GLI ANITPASTI!!!! IO TI AMMAZZO, LURIDO POZZO SENZA FONDO!!!!-
L’urlo acido e iracondo di Sanji, fece sobbalzare i due amanti, che fissarono con occhi stupiti le mura della stanza traballare per le grida del biondo cuoco. Zoro ringhiò, infastidito dal vociare isterico, mentre Nami scoppiò a ridere a crepa pelle.
-Ma sei scema o cosa?!?- sbottò il verde –Quel demente ha rovinato tutto!!! Maledetto cuoco di merda!!! Ha rovinato il mio di antipasto!!!!-
-Ah ah ah ah… oh buzzurro…- si asciugò una lacrima la navigatrice, baciandolo a fior di labbra -… scusa, è stato più forte di me… ah ah ah ah…-
Il verde incrociò le braccia al petto mugugnando offeso.
-Su dai…- lo baciò ancora la ramata, scivolando tra le lenzuola e raccogliendo da terra i suoi vestiti -… ormai la cena sarà pronta… e poi…- gli si avvicinò maggiormente, lasciando che il suo florido seno traboccasse dal lembo di coperta che si reggeva al petto per coprirsi, sussurrandogli all’orecchio e stuzzicandolo con la sua voce malandrina -… avrai tutta la notte per saziarti con antipasto, primo, secondo, contorno, dolce e caffé…-
Lo spadaccino ghignò divertito, baciandola di slancio, prima di rivestirsi.
-Ok, l’importante è che ci sia tu…- sghignazzò fissandola –Perché lo sai, no? Il resto non conta niente… tu devi esserci sempre nella mia vita…-
Nami sorrise dolcemente, baciandolo a fior di labbra.
-Si… io ci sarò… sempre per te, amore… e so che ci sarai anche tu… perché, anche per me, l’importante è che ci sia tu… tutto il resto non ha valore…-
Si presero per mano ed uscirono dalla cabina, dirigendosi verso la cucina già rumorosa e  barcollante degli schiamazzi dei compagni.  E poco importava che il capitano avesse già spazzolato via tutti gli antipasti, che Brook, pronto e scattante, avesse di già chiesto alla navigatrice il colore delle sue mutandine, che Robin ridesse del succhiotto violaceo che si vedeva chiaramente sul collo dello spadaccino e che Chopper ridacchiasse imbarazzato per il ricordo dei racconti riferitegli dalla ciurma su loro due: l’importante è che ci fosse l’uno accanto all’altra, a vivere ancora quella pazza avventura chiamata Amore, insieme a tutta la loro famiglia.



 
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