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Autore: _KHProminence_    17/07/2012    4 recensioni
Roxas è un ragazzo normale (o quasi) che, esasperato dalla sua vita quotidiana, decide di scrivere un diario nel quale elencherà e spiegherà i tredici più grandi problemi che turbano la sua povera esistenza: amori sbagliati (Riku e Sora, Terra e Naminè …), amici psicopatici (Demix, Axel, Zexion …), genitori assurdi e professori fuori di testa…
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Axel, Roxas, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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I tredici problemi che affliggono la vita di un adolescente fuori dal comune

Problema 1     

--->Come gestire il tuo disastroso fratello gemello tendente all’altra sponda<---

Il primo problema riguarda l’ambiente in cui vivo, più precisamente la mia bella famigliola. Mio padre, Arthur Khinder è, come avrete capito, un imprenditore sfondato di soldi, mentre mia madre, Elen, è una mite e dolce casalinga (che però quando si arrabbia diventa peggio del re spartano Leonida nel film 300); poi ci sono io, il miglior figlio che ogni genitore spererebbe di avere, e infine c’è lui … la pecora nera della nostra famiglia, la spina nel fianco dei Khinder, il disastro che neanche i Maya furono in grado di predire … mio fratello gemello Sora.
Per fortuna siamo eterozigoti e quindi non ci assomigliamo quasi per niente. Io ho capelli biondi e lui castani, io ho una carnagione chiara e lui sembra che si sia addormentato sotto un lettino abbronzante, io sono intelligente e lui è stupido, io sono bello e lui è inguardabile, io sono leggermente timido e lui è esageratamente schietto, io ho successo con le ragazze e lui … bhe ora vi spiegherò tutto.
Poverino, all’inizio non credevo fosse tanto male. In realtà, mi vergogno quasi a dirlo, ma ero molto legato a lui e ricordo con orrore tutte le volte in cui abbiamo fatto il bagnetto insieme o abbiamo condiviso il letto per intere nottate. Non so bene quando sia nato questo “disprezzo” nei suoi confronti. Forse esisteva già nei remoti angoli della mia mente fin da quando eravamo bambini. Infatti lui era il figlio preferito, quello che aveva i giocattoli più belli e quello che dopo cena, anche se non mangiava tutte le verdure, riceveva la porzione di gelato più grande di tutti. Io se non mangiavo tutte le verdure il gelato me lo potevo solo sognare di notte. Ce, vi rendete conto? Privare un bambino di cinque anni della sua porzione di gelato, è come privare un qualsiasi essere umano dell’ossigeno che respira! Comunque, dopo questo piccolo sfogo, tornerò al succo principale della storia che, per chi non lo avesse capito, è l’orientamento sessuale di mio fratello.
Finite le medie, io decisi che avrei frequentato il liceo senza neanche tenere in considerazioni gli altri istituti (francamente non so neanche il perché di questa esclusione … forse perché i miei avevano entrambi frequentato un liceo e mi avevano inculcato anche a me queste strambe idee… mah …). Avrei solo dovuto decidere se scegliere lo Scientifico, il Classico o il Linguistico, perciò andai per esclusione: il Linguistico, per le materie che mi offriva, non mi allettava molto anche se non era proprio da scartare a priori, dato che lì c’era un’alta percentuale di ragazze e in una classe di 20 persone, di cui 18 sarebbero state femmine, non era male essere l’unico ragazzo bello e single; ciò nonostante odiavo le lingue, perciò, a malincuore, decisi di eliminarlo tra la lista dei candidati. Il Classico lo misi nella lista solo perché mia madre si era convita che la mia sensibilità era perfetta per quella scuola, ma io credevo che mi avrebbe rammollito e poi questo Greco non è che mi attirasse molto, in più, già avrei dovuto studiare una caga… cioè volevo dire, una cavolata come il Latino, non volevo rimbecillirmi troppo su pagine, libri, volumi infiniti di versioni e frasi.
Per queste ragioni, e anche per sollecitazioni da parte del mio migliore amico, scelsi lo Scientifico anche perché, come vi accennavo prima, Axel frequentava la seconda di quell’Istituto e avremmo potuto vederci più spesso, ma non avremmo mai potuto studiare insieme e non avrei neanche mai potuto chiedergli qualche aiuto perchè era (ed è tutt’ora) un asino patentato che è arrivato al quinto anno solo perché esercita un certo fascino sulla professoressa di Latino, la signorina Larxene Slut, con la quale è stato a letto più di una volta. Infatti un nome una garanzia, dato che “Slut” in inglese significa proprio “sgualdrina”, e una che regala voti perché un ragazzo è un mago del letto, non può essere altro, almeno a mio parere. Adesso sono sicuro che voi direte “Ora che ci hai spiegato la tua ardua scelta della scuola, vuoi dirci cosa caz…cioè, cosa accidenti centra tutta sta storia con tuo fratello Sora?” E bene, adorati lettori, centra eccome. Dovete sapere cari amici, che quello stron… cioè quello sciocchino del mio fratello gemello, aveva scelto di frequentare l’alberghiero, ma quando venne a sapere che io avrei frequentato la stessa scuola del suo migliore amico Riku Silver, un anno più grande di noi, convinto che io potessi in qualche modo rubargli il suo prezioso amico, decise di cambiare scuola e frequentare la stessa che avevo scelto io. Ora, vi sembra normale? Credete davvero che io avrei anche solo pensato di provare a diventare amico di un tizio dai capelli argento e dalla stessa simpatia di un palo? Ma anche no!
In realtà qualche tempo fa mi rivelò il vero motivo per cui aveva scelto la mia stessa scuola.

-Vedi Roxas, in realtà non ho modificato la mia scelta perché avevo paura che tu potessi rubarmi il mio migliore amico, ma perché volevo stare il più possibile insieme a Riku e controllare tutte le ragazze che gli girano intorno.-
-Scusami Sora, ma non riesco a seguire il filo del tuo discorso … dove vuoi andare a parare?-
-Ecco fratellino, la verità è che … sono geloso delle ragazze che ci provano con Riku perché credo di provare per lui qualcosa di più forte di una semplice amicizia
.-

Quelle parole mi sconvolsero … e sono serio. Basta, volevo rompere qualunque rapporto di parentela con quello svitato dai capelli castani. Mi stava dicendo che era fro…cioè, fino… va bhe insomma, gay? Non potevo crederci! Avevo ragione a dire che era la pecora nera della famiglia!
Ciò nonostante una cosa mi tranquillizzava. Lui provava quelle cose, ma di sicuro Riku non lo ricambiava. Era molto freddo e distaccato con me e non lo conoscevo bene, ma mi sembrava un tipo apposto, uno di quelli a cui piace fare giochetti sconci con le povere ragazze che gli capitano a tiro. Si, era sicuramente così. Riku gli avrebbe parlato e avrebbe fatto capire al suo migliore amico che loro non potevano essere più di tanto, perché era … si insomma sbagliato!
E invece no. Riku ricambiava i sentimenti di Sora. Mi disse che non sapeva il perché. Forse per i suoi morbidi capelli che profumavano sempre di fragole, o per i suoi magnifici occhi blu oppure … va bè, per un insieme di cose melense e sdolcinate che non vi sto a raccontare perché potrebbero cariarvi i denti (e i dentisti al giorno d’oggi costano cari).
Quello che mi lasciò più perplesso è che pochi giorni dopo la rivelazione del Silver, a cui Sora mi aveva pregato in ginocchio di chiedergli se ricambiava i suoi sentimenti, (poiché aveva paura di fare una figura di mer … cioè una brutta figura, mandò me a chiederglielo e io, da bravo piccione viaggiatore porta messaggi, acconsentii mettendomi definitivamente in mezzo … che idiota che sono certe volte …), la ragazza più gno … volevo dire, la più bella del nostro corso, Kairi Gloss, chiese a Sora di uscire con lei e lui si rifiutò dicendole che c’era già una persona che occupava l’unico posto nel suo cuore. Cioè, non sapeva ancora se il tizio di cui era cotto lo ricambiava e lui aveva il coraggio di rifiutare quello splendore!? Non ci potevo davvero pensare e poi come faceva quella ragazza ad essere attratta da quel microbo e non da me! Cosa aveva al posto degli occhi, due ovetti Kinder forse? (giusto per rimanere in tema con il nostro cognome).
Comunque avevo ben altro per la mente, ovvero l’omosessualità di mio fratello.
Cosa sarebbe successo se quel tradizionalista, nazista, razzista di nostro padre avesse scoperto una cosa del genere? Quali nefaste e terribili ire si sarebbero abbattute sulla nostra casa se avesse scoperto che il suo figlio prediletto era gay?
Al solo pensiero di queste domande che si contorcevano nella mia mente e alla paura dell’ira di mio padre, (che sarebbe potuta essere anche peggiore di quella di Medea nei confronti di Giasone), decisi di dissuadere mio fratello da quei pensieri omosessuali, dicendogli che Riku mi aveva risposto che lui nei suoi confronti  non provava altro che una forte amicizia, quasi una fratellanza. Niente di più e niente di meno.
Ero convito di aver fatto la scelta giusta. Avrebbe sofferto un po’ ma almeno lo avrebbe fatto solo lui senza portare giù nel suo abisso tutta la nostra famiglia.
I giorni successivi per mio fratello furono terribili. Non veniva più a scuola, non mangiava, non dormiva, non voleva vedere nessuno, né i nostri genitori, né soprattutto Riku. Lo vidi solo io per due o tre volte in una settimana, perché mi chiedeva di portargli acqua, cibo o per svuotargli il secchio dove faceva i suoi bisogni durante quella clausura. Forse vi chiederete perché feci queste cose dato che prima ho detto di odiarlo. L’ho fatto perché in parte la sua pazzia sclerotica era anche colpa mia. Si chiuse nella sua stanza per quindici giorni giocando con due bambole: una che raffigurava lui e l’altra che raffigurava il suo amico Riku. Non immaginate che cose immonde faceva fare a quelle due bambole. In realtà dipendeva dai giorni. Quando era preso da una irrequieta passione, gli faceva fare le cose più sconce che anche il peggior pervertito sulla faccia della Terra non poteva neanche immaginare; quando invece era travolto dalla rabbia più incontenibile, sottoponeva quella povera bambola del suo migliore amico alle pene più atroci. Diceva che lo faceva sentire meglio e contento lui, potremmo dire, contenti tutti, anche se c’era una persona che sentiva più di tutti la sua assenza e che non era per niente contenta. Io dal canto mio, dovevo convivere con un piccolo senso di colpa, ma non avere quell’impiastro castano in mezzo ai piedi per più di due settimane, non mi dispiacque poi così tanto. Ciò nonostante a causa delle numerose e continue pressioni di Riku, decisi di combinargli un incontro con Sora. Ciò che odiavo di più di quel tizio dai capelli argentati era proprio la sua insistenza. Da quando mettevo piede nel cortile d’ingresso della scuola la mattina, fino a quando prendevo la corriera per tornare a casa all’orario di uscita, avevo costantemente una sanguisuga dai capelli strani che mi borbottava qualcosa del tipo “non sai quanto mi manca tuo fratello, non sono mai stato così tanto tempo lontano da lui” oppure “spero che il ricambiare i suoi sentimenti non lo abbia scosso” e ogni volta che vedevamo un cane, o un albero, o un cane che faceva pipì su un albero, quel tizio mi ripeteva sempre di quanto Sora adorasse le mele e giocare a palla avvelenata (collegamenti alquanto azzeccati non trovate?). Insomma quella situazione stava diventando insostenibile e non ne potevo più di aver quel tipo in mezzo ai coglio… cioè tra i piedi, perciò un giorno che i nostri genitori non c’erano perché erano andati a trovare quella baldrac… cioè quella vecchiaccia di mia zia all’ospedale, feci venire Riku a casa nostra in modo che potesse chiarirsi con mio fratello (anche se poi avrei dovuto subire la loro ira per aver mentito spudoratamente sui sentimenti di Mr. Silver).
Arrivati a casa, bussai alla porta di Sora, che come al solito stava facendo l’unica cosa che faceva da quindici giorni a questa parte, ovvero giocare con quelle due inquietanti bamboline.

-Sora sono Roxas … posso entrare? Ho una sorpresina per te.-

Sapevo che alla magica parolina sorpresina, quell’idiota di mio fratello avrebbe aperto la porta, perché era esattamente come un bambino troppo cresciuto … e poi amava le sorprese. Aprì la porta di scatto con un sorriso tipico di un bambino curioso, sorriso che però, alla vista del suo amico, svanì in un batter d’occhio. Tentò di chiuderci la porta in faccia, ma Riku velocemente infilò il suo piede in modo da bloccarla. Sora indietreggiò e l’altro entrò lentamente nella sua stanza, sbattendomi oltretutto la porta in faccia! E in più piuttosto violentemente! Per questo odio fare i favori alle persone, perché poi non ti mostrano quasi mai un minimo di riconoscenza!
Non osavo pensare a quanto si sarebbero detti e soprattutto a cosa avrebbero fatto, ma ero troppo curioso perciò aprii leggermente la porta in modo da poterli spiare … maledetta la mia curiosità!

-Sora ma che ti prende? Perché non vieni più a scuola?.-

Chiese Silver avvicinandosi a mio fratello che si era seduto a gambe incrociate sul suo letto e che aveva dipinto sul volto un ridicolo broncio che Riku trovava incredibilmente adorabile e tenero.

-Lo sai benissimo perché! Non fingere di non saperlo!-

A quelle parole mi sentii responsabile, ma, non so perché, non riuscii a trattenere una piccola risatina. Forse per la soddisfazione di essere riuscito a combinare un così grande intrigo.

-Avanti Sora, non fare il bambino e dimmi cosa ti prende. Prima vengo a sapere che provi certi sentimenti per me e poi … puff, svanisci nel nulla.-

Quel tipo si era avvicinato pericolosamente a mio fratello posandogli una mano sulla gamba, anzi più precisamente nell’interno coscia e io rabbrividii letteralmente … cosa sarebbe successo ora?
Sora osservò per un po’ la mano del suo amico sulla sua gamba e arrossì leggermente, poi rialzò lo sguardo e con fare arrabbiato, si levò di dosso la mano del suo amico imbronciandosi nuovamente.

-Sono svanito perché ci sono rimasto male, ecco tutto. –
-Ci sei rimasto male per cosa?.-
-Come per cosa? Perché non ricambi quei miei “certi sentimenti”.-
-Ma non è vero. Io ho detto a Roxas che ti ricambiavo e che stavo solo aspettando il momento più opportuno per dichiararmi.-

-D…Davvero? A me invece ha detto che tu non mi vedi che come un tuo amico, o al massimo come un fratello ma … niente di più-
-No Sora, ti giuro che per te vorrei essere qualcosa di più.-

Quello che avvenne dopo preferirei evitare di raccontarlo. Non vorrei traumatizzare voi lettori come sono rimasto traumatizzato io. Comunque potete immaginarlo. Riku ha baciato Sora e un bacio tira l’altro fino a diventare qualcosa di più … ecco … importante e osceno per i miei gusti.
Quel pomeriggio fu il migliore dell’intera vita di mio fratello Sora e il peggiore della mia. Per fortuna abbiamo stanze separate che ancora più fortunatamente sono lontane tra loro. Ma il loro gemiti mi perseguitarono per l’intero pomeriggio.
Per grazia ricevuta però, verso le quattro di quel pomeriggio di fuoco, venne a casa mia Axel che era il mio migliore amico, che a differenza di quello di Sora era normale (almeno così credevo). Hockins (mi piace chiamare la gente per cognome … mi fa sentire importante) mi propose di uscire e io ovviamente accettai. Qualunque cosa pur di lasciare quella casa piene di fro… cioè, persone tendenti all’altra sponda.
Ma durante quella passeggiata capii di aver un altro grande problema.

Nda

Si comincia con i problemi! :D
Spero, come al solito, che il capitolo vi sia piaciuto e di non essere stata ecco … prevedibile.
Insomma uno dei problemi di Roxas non poteva non essere Sora, ci devono per forza essere diatribe familiari nella vita di un’adolescente, soprattutto se quest’adolescente non è altro che un tipo dai capelli biondi, occhi azzurri, fissato con il gelato al sale marino e soprattutto che si chiama Roxas! :D Ok, basta, faccio la persona seria … come si può non essere seri davanti ad una storia d’amore tormentata come quella tra Riku e Sora… peggio che Romeo e Giulietta (anche se qui non muore nessuno e finisce tutto, potremmo dire, bene).
In oltre volevo fare un piccolo appunto… quelli tra parentesi sono sempre pensieri di Roxas, solo che sono … come potrei definirli … diciamo che sono pensieri o riflessioni più profonde del nostro protagonista.
Comunque ringrazio davvero moltissimo tutti coloro che leggono la mia storia e coloro che la hanno inserita tra le seguite e le preferite. Un ringraziamento stramega grande a tutti coloro che mi hanno recensito, mi avete resa davvero felice :’).
Bhe, al prossimo problema allora :D.
Saluti e a presto
:).

_KHProminence_

  
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