Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Selis    18/07/2012    4 recensioni
Aveva sentito tante dicerie sul suo conto, ma nessuna riguardante certe tendenze. Non che ci fosse nulla di strano sia chiaro, nel regno erano in molti a preferire i giovani ragazzi alle succubi, ma di certo non si era aspettato che il diavolo avesse alluso proprio a quello.
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

10#


Non appena il demone lasciò la stanza, Radh'ka buttò malamente sul tavolo i fogli che stava leggendo, e si prese la testa tra le mani; aveva perso la calma troppo facilmente, quell'atto violento nei confronti del demone non lo avrebbe certamente aiutato a renderlo più docile. Tutt'altro, ora sarebbe diventato ancora più irritante e curioso; correva il rischio di fare domande alle persone sbagliate e lasciare così trapelare informazioni. Cosa che lui non intendeva far succedere.

Avrebbe dovuto dargli quel minimo di spiegazione per tenerlo buono, e allo stesso tempo per permettergli di sopravvivere. La cosa non gli piaceva per niente, ma non aveva molte alternative; non se voleva tenerlo in vita. Doveva pensare bene a quali informazioni rivelargli, ma per il momento lo avrebbe semplicemente ignorato, aveva altre cose a cui pensare.

Raccolse i fogli che aveva gettato poco prima sul tavolo, e sospirò; avrebbe preferito non allontanarsi dal castello per il momento, ma non aveva alternative. Non poteva attirare l'attenzione rifiutando un qualche lavoro importante, avrebbe solo destato inutili sospetti; e non aveva intenzione di ritrovarsi le spie dei Vel'phys tra i piedi.

Finì l'infuso di Yald'rel, e si alzò da tavola; ordinando ad un servitore di avvisare Vyras di presentarsi nelle sue stanze immediatamente, per poi uscire dalla sala e rintanarsi nel suo studio, dove iniziò a sistemare le cose che gli sarebbero servite durante il viaggio.

Non dovette aspettare molto, il servitore moro bussò alla sua porta con discrezione giusto pochi minuti dopo; il diavolo si sedette sulla poltrona dietro la scrivania, e gli diede il permesso di entrare. Vyras avanzò di qualche passo nella grande stanza, dopo aver chiuso la porta alle sue spalle, attendendo pazientemente. Radh'ka lo osservò per diversi minuti prima di parlare, le spalle del servitore erano leggermente ricurve, come se fossero schiacciate da un'enorme peso; i vestiti però erano impeccabili come al solito, e gli occhi impassibili come sempre. Nonostante la punizione da poco ricevuta, non c'era astio o tentennamenti in quello sguardo: Radh'ka se ne compiacque.

Aveva fatto un ottimo lavoro nell'addestrarlo.

« Dovrò stare lontano dalla fortezza per alcuni giorni. È inutile specificare che al mio ritorno nulla debba essere diverso da come è ora. Il compito che ti ho affidato non è variato, hai carta bianca sul metodo di allenamento; i suoi poteri da ora saranno limitati, quindi non c'è il pericolo che metta in atto uno spettacolino come l'ultima volta. Mi serve vivo, vedi di tenerlo in mente durante la mia assenza. »

« Come desiderate, Padrone. » Rispose il moro congedandosi con un inchino, uscendo poi dalla stanza.


******


Dopo aver finito il suo pasto, Kreuz fu condotto nuovamente all'esterno. Rimase sconcertato da quello che vide: alberi secolari mezzi distrutti e riversi sul suolo decoravano l'ingresso del castello. Che diavolo era successo? Non si ricordava nulla dello scontro, solo il dolore e la sete.

Il rosso aggirò la fortezza, fino ad arrivare al giardino sul retro; li, trovarono Vyras ad aspettarli. Kreuz lo guardò avvicinarsi; i capelli erano perfettamente ordinati, ma la postura era leggermente cambiata dall'ultima volta che lo aveva visto. Che lo avesse ferito gravemente durante lo scontro?

« Grazie Antharèss. Adesso me ne occupo io. » Disse Vyras rivolto al rosso, che se ne andò salutando appena il moro con un cenno del capo, rivolgendo poi lo stesso saluto anche al demone dopo un attimo di indecisione. Il verde lo vide allontanarsi, per poi sparire dietro la prima curva; si girò allora verso Vyras, che lo stava osservando inespressivo.

« Mi è stato ordinato di addestrarti. Devo sapere esattamente quali sono le tue capacità, sai usare qualche arma in particolare? O fai completamente affidamento sul tuo potere? In cosa consistono esattamente le tue capacità? » Chiese il moro.

Kreuz lo guardò male; per chi lo aveva preso? Per uno di quei demoni minori che infestavano le strade della città?

« Prima di essere catturato dalle guardie dei sovrani ero in possesso di una doppia spada. So destreggiarmi con diverse armi, ma la doppia spada è quella che so maneggiare meglio. » Rispose il demone.

« Potremmo iniziare da quella allora. Visto il recente scontro, presumo che i tuoi poteri siano legati agli elementi? Possiedi il Rhaokoja? »

« Non ho la minima idea di cosa tu stia parlando. Non uso spesso i poteri, non mi sono mai serviti. » Replicò Kreuz.

Vyras guardò il demone a bocca aperta; davvero quel cucciolo non sapeva nulla sulla sua natura demoniaca? Non era consapevole dell'enorme potere che racchiudeva?

La cosa lo sbalordiva e irritava allo stesso tempo; era stato battuto da un lattante! Il fatto che fosse un demone puro, uno degli esseri più potenti che camminavano per quelle terre era irrilevante. Se inesperto, anche una rarità di quel genere per quanto fosse pericoloso non doveva rappresentare un problema, non per uno del suo calibro. Anche la limitazione che gli aveva imposto il padrone non avrebbe dovuto essere un impiccio, invece lui si era ritrovato a sfoderare alcune delle sue armi mortali; che perlopiù sul demone non avevano sortito alcun effetto.

Scosse la testa più volte; era inutile pensarci adesso, si sarebbe allenato più duramente. Addestrare quel cucciolo sarebbe stato un ottimo modo per migliorarsi; ora comprendeva le motivazioni che avevano spinto il suo padrone a legarlo a lui. Con un po' di allenamento sarebbe sicuramente tornato utile.

« Prima di iniziare con le armi, dobbiamo valutare quanto i tuoi sensi siano sviluppati. » Disse il moro rivolto al demone, per poi fischiare in direzione del bosco alle sue spalle. Passarono diversi minuti, ma non pareva essere cambiato niente; il demone si guardò più volte intorno, ma sembrava che nessun essere avesse risposto al richiamo del servitore, e volesse uscire dalla vegetazione. Vide il moro girarsi, e rivolgersi sibilando a qualcosa che apparentemente non c'era; per un attimo il demone pensò che lo scontro del giorno prima gli avesse riportato dei seri danni alla testa, visto che ora iniziava pure a parlare da solo. Eppure prima gli sembrava normale.

Solo quando si sentì spingere, capì che c'era qualcosa che non tornava; il moro lo stava fissando con un sopracciglio alzato, delle piccole rughe d'espressione gli increspavano la pelle della fronte, in un chiaro segno di concentrazione. Lo fissò a lungo con i suoi occhietti scuri; non riuscendo a capire come il demone avesse fatto a non schivare il colpo, eppure il giorno prima aveva dimostrato di riuscire a vedere le creature di Mahan. Capì il motivo di quel cambiamento, solo quando i suoi occhi scorsero in cima alla coda del demone l'Ardet'sak; il suo padrone lo aveva avvisato di un cambiamento nei poteri del demone, ma non pensava che il diavolo si fosse spinto fino a quel punto per legare a se quel cucciolo.

« Molto bene, il primo allenamento consiste nello schivare i colpi del lynac. Come puoi benissimo notare anche da solo, da ora non sei più in grado di vederli come prima. I tuoi poteri sono dimezzati, così come le capacità innate di cui eri in possesso grazie ad essi. Ora dovrai allenare tutti i sensi per riuscire ad evitare i colpi, che ovviamente non saranno mortali. Il lynac si limiterà a spingerti e a farti cadere. Sei pronto? » Domandò il servitore.

Kreuz annuii poco convinto, avrebbe dovuto schivare i colpi di qualcosa che non vedeva; era un'impresa! Lui aveva sempre visto tutto. Anche quello che molti altri demoni non riuscivano a scorgere, ora si sarebbe dovuto allenare per schivare qualcosa che invece non vedeva in alcun modo.


*****


Radh'ka osservò per un po' la scena che si stava svolgendo nel giardino, dalla finestra del suo studio; aveva visto Vyras lanciare una rapida occhiata nella sua direzione, come ad accertarsi della sua presenza. Era certo che lo avesse percepito, nonostante tenesse sotto controllo il suo potere; quel ragazzo aveva i sensi molto più sviluppati rispetto ad altri servitori più anziani che lavoravano nel castello. C'era un motivo se aveva scelto lui, al posto di molti altri per addestrare il cucciolo di demone; ed era certo che il moro non ci avrebbe messo molto a capirne il motivo.

Diede le spalle alla finestra, e tornò a concentrarsi sulla pozione che ribolliva adagio nella pentola; aveva raggiunto la colorazione descritta dal libro, ora doveva solo aggiungere l'ultimo ingrediente e sarebbe stata pronta. Mescolò per diverse volte in senso antiorario, versando all'interno della pentola l'intero contenuto di un'ampolla; il liquido al suo interno era denso, di un cupo rosso scuro, molto simile al sangue. Ed era anche probabile che lo fosse, in quanto molte pozioni ne richiedevano l'utilizzo per essere completate.

Aggiunto l'ultimo componente, il contenuto all'interno della pentola variò gradualmente colore,passando da un verde marcio ad un viola scuro. Ora che aveva finito non doveva far altro che dargli una forma, poi avrebbe solo dovuto farlo avere al demone che stava in giardino.

Recitò l'incantesimo per mutare la forma; l'intruglio si sollevò dalla pentola e prese a vorticare su se stesso, per poi dividersi in parti più piccole, fino a formare diverse sfere che successivamente si depositarono sui suoi palmi aperti. Radh'ka ne prese una tra il pollice e l'indice, la piccola sfera aveva una consistenza solida; non dura come la pietra, ma nemmeno liquida come sostanza di cui era fatta, una via di mezzo di entrambe. Era rimasta dello stesso viola scuro della pozione, ma diversamente da quella, non emanava nessun odore particolare. La avvicinò al viso per osservarla meglio; la superficie era perfettamente liscia e non mostrava imperfezioni di alcun genere.

Evocò un sacchetto di velluto, e vi depositò dentro le sfere; per poi chiuderlo con un nastro di cuoio e depositarlo sul tavolo.

Ora che aveva terminato anche quell'ultima incombenza, non c'era più nulla che lo tratteneva; avrebbe preferito non dover partire, ma era necessario.



Angolo di Sèlìs:


Salve a tutti! Scusate se vi ho fatto penare per questo capitolo, ma ho avuto parecchio da fare in questi giorni!! In più domani parto! D: (Sono forse l'unica persona che non vuole andare al mare... sarà il posto?? xDD)

Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento!!

Nel grazie per la tua infinita pazienza ç____ç A volte sono una persona rompi balle in maniera atroce..

Dove andrà Radh'ka?? Kekeke


   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Selis