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Autore: Juls_    23/07/2012    10 recensioni
Touko non si era mai persa d'animo da quando N era volato in groppa a Reshiram verso l'ignoto. Ora il suo obiettivo è solamente quello di ritrovarlo cercando informazioni e, perchè no, andare in viaggio anche in un altra regione.
Dal capitolo 3:
"Troppi dubbi attanagliavano la mente dell’allenatrice, facendole quasi venire il mal di testa, quando ad un tratto, Gengar la chiamò. La ragazza si voltò dietro, dove prima era fermo il saggio, notando che il Pokèmon le stava indicando un pezzo di carta dimenticato li a terra. Curiosa, lo raccolse, notando che nonostante fossero sbiaditi, c’erano dei segni a matita. Era uno schizzo della regione di Hoenn. [...]
Guardando più attentamente, in un angolino del foglio c’era scritto: N.
Un lampo le attraversò la mente. Era questo l’indizio che cercava finalmente."
Dal capitolo 10:
La ragazza più ripensava alle parole di quell’uomo, meno ci capiva.
«Mi dispiace interrompere il tuo momento di gloria interiore, ma…»
Provò a parlare Touko, inarcando un sopracciglio, e convincendosi ancora di più del fatto che quegli idioti erano dei buoni a nulla come il Team Plasma, ricevendo un’occhiata infastidita da Ivan.
«Io cosa c’entro in tutto questo?»
Il muscoloso Alan aveva sospirato, stanco di tutte quelle chiacchiere. Non era il tipo che amava chiacchierare, piuttosto voleva l’azione.
«Sei proprio tu la chiave del potere della sfera, ragazzina! Tu e il tuo adorato Zekrom!»
Dal capitolo 11:
"Vera aveva preso la parola, restituendo a Touko la sfera, con quanta più delicatezza possibile. Era fin troppo consapevole che la storia si stava ripetendo, ma questa volta, Touko e, ironia della sorte, N, erano i prescelti."
[FerriswheelShipping] (non la solita)
Genere: Avventura, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ash, Drew, Un po' tutti, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Chapter thirteen: Strange meetings: Regi- what?

(Strani incontri: Regi-cosa?)
 

 

 

«Finalmente siamo al completo!»
Aveva esclamato Belle, raggiante e pronta ad intraprendere un nuovo viaggio nella regione di Hoenn, vedendo Touko che usciva dalle porte a vetri del Centro Pokèmon e raggiungeva i suoi amici seguita a ruota da un Lucario che teneva teneramente in braccio Charmander e un Gengar curioso che saltellava attorno ai due, osservando il cucciolo arancione.
Vera osservava sorridente la scena mentre, con la borsa a tracolla in spalla, era pronta per partire affiancata da Drew che aveva appena riposto la cartina in tasca. Ovviamente, lui non ne aveva bisogno!
«Certo che il capitano Smith è davvero una persona imprevedibile. Naviga qui a Hoenn da parecchi anni ma non si è mai scordato della sua regione natale, Kanto.»
Aveva esclamato la coordinatrice, osservando Charmander che tentava di toccare Gengar con le zampette e Lucario che cercava di tenerlo buono per non farlo cadere.
Touko aveva sorriso, ormai con i segni di stanchezza quasi scomparsi,  raggiungendo con gli ultimi passi i suoi amici all’uscita di Porto Alghepoli.
«Bene, si parte!»
Aveva esclamato Belle, sturando i timpani a tutti i presenti con la voce che aveva raggiunto qualche decibel di troppo, mentre sprizzava gioia ed energia da tutti i pori nonostante fossero ancora solo le dieci del mattino.
Di certo, quello sarebbe stato davvero un viaggio insolito insieme a quei soggetti, pensava Touko ridendo, mentre faceva rientrare il suo Gengar nella pokeball.
 
Il passo dei ragazzi procedeva tranquillo in mezzo all’erba alta del percorso 121 dove, di tanto in tanto, sbucavano fuori Pokèmon che Touko, Belle e Komor non avevano mai visto e che li facevano rimanere affascinati.
Più volte Belle si era fermata in procinto di voler catturare un Linoone, ma più volte aveva fallito nel suo intento facendolo scappare a gambe levate con il suo tono di voce fin troppo alto e il suo entusiasmo che ormai aveva preso piede.
Di tanto in tanto qualche allenatore sbucava fra i cespugli con l’intento di lottare, ma purtroppo dovevano piegarsi di fronte alle squadre degli allenatori di Isshu, determinati più che mai ad arrivare alla meta il prima possibile.
Dopo essere passati davanti alla Zona Safari e aver trattenuto Komor dal farci un salto per vedere nuovi e rari Pokèmon, i ragazzi avevano finalmente raggiunto il passo che scendeva fino al mare, costeggiato da rocce appuntite dove le onde si infrangevano violente.
Touko osservava con una certa curiosità il molo, da dove partivano barche cariche di strane persone con cappe marroni e lanterne che si dirigevano verso l’alta montagna che si ergeva in tutta la sua imponenza, proprio in mezzo al mare.
«Oh, quello è il Monte Pira. E’ una specie di... Cimitero per commemorare i Pokèmon scomparsi, è davvero inquietante...»
Aveva sussurrato Vera, quasi rabbrividendo. Solo una volta aveva avuto il coraggio di entrare in quella torre, la prima e l’ultima, probabilmente.
Lanciò uno sguardo omicida a un Drew che se la rideva sotto i baffi, ricordandosi del giorno in cui ci aveva trascinato a forza la sua malcapitata ragazza e uno Zubat aveva incominciato a seguirla per tutto il primo piano, in mezzo alle sue urla e le persone che, fra la nebbia, cercavano infastidite di mandare via la Top Coordinatrice di Hoenn.
Sì, era stato davvero un giorno indimenticabile, quello.
«Prima che venissero rubate, le sfere erano custodite qui, comunque.»
Aveva incalzato Drew, fissando la cima del monte, completamente invaso da una nebbia fitta e grigiastra.
Touko aveva stretto i pugni lungo i fianchi, ripromettendosi che presto, quelle due sfere, avrebbero riguadagnato quel sicuro posto.
 
Solo quando Belle aveva esternato il suo ennesimo –e ultimo- lamento per i suoi piedi ormai doloranti dopo quattro ore di cammino fra sali e scendi rocciosi ed erba, Touko aveva deciso di fermarsi per il pranzo, sotto anche gli sguardi stanchi degli altri suoi tre amici che si sforzavano di non darlo a vedere, soprattutto Komor.
Eppure, lei ancora era al massimo della forma. Certo, non fresca come una rosa, ma avrebbe potuto camminare ancora per qualche chilometro, pensava fra se e se.
Così, dopo un percorso tortuoso, Pokèmon selvatici che sbucavano stranamente irrequieti e turbati da qualcosa, e allenatori, i quattro ragazzi si erano fermati proprio sulle sponde di un laghetto a consumare i manicaretti che Vera si era gentilmente fatta preparare la mattina precedente dalla gentile e cordiale infermiera Joy di Porto Alghepoli.
Ovviamente, sotto un minimo compenso.
I Pokèmon dei ragazzi, fatti uscire dalle pokèball per l’occasione, divoravano avidamente il mangime Pokèmon della busta che Drew aveva scelto al centro commerciale il pomeriggio prima, mentre si pavoneggiava dicendo che aveva scelto la tipologia migliore.
In realtà, si era attenuto ad una scelta più semplice e più ovvia: quello che fosse più economico fra tutti.
Belle, con il suo immancabile istinto materno nonostante i suoi soli diciassette anni, allattava il piccolo Charmander con un biberon rosa, sotto gentile concessione di Touko che non era riuscita a resistere al suo sguardo supplichevole, mentre Lucario sgranocchiava la sua baccapesca lanciando, di tanto un tanto, qualche occhiata gelosa a quella scena, tanto per essere sicuro che il piccolo non fosse rimasto in braccio alla bionda per più tempo del previsto.
Komor leggeva indisturbato il suo libro di mitologia, aggiustandosi di tanto in tanto gli occhiali e dando qualche morso alla crocchetta di riso che aveva nell’altra mano.
Probabilmente se lui avesse continuato a leggerlo con quella foga e con quell’interesse, le pagine di quel vecchio libro avrebbero preso fuoco da un momento all’altro, pensava Touko mentre lo guardava di sottecchi, divertita, mentre spazzolava le lucide piume del suo Braviary che, sotto quel tocco, non poteva fare altro che tenere la testa appoggiata alla spalla dell’allenatrice e gli occhi chiusi.
Anche Vera e Drew si stavano godendo quel momento di relax, avendo deciso di mettere la parola “pausa” ai loro battibecchi, almeno per quel pomeriggio e lasciarsi cullare dalla piacevole brezza che si era alzata da qualche minuto.
Vera si stava crogiolando al sole appoggiata con la testa al petto del suo ragazzo che, con gli occhi socchiusi e fissando svogliato le nuvole che attraversavano quel pezzo di cielo, le accarezzava le punte dei capelli, mosso per l’ennesima volta ad un gesto di tenerezza nei suoi confronti.
Solo in quel momento e sentendo che stava anche lei riacquistando le forze, Touko aveva capito che era stata davvero una buona idea fare una pausa in mezzo a quel verde rigoglioso.
Quasi si maledì mentalmente, dandosi della vera egoista che, in quelle ore, aveva pensato solo a raggiungere la meta prefissata il giorno prima, non pensando alla stanchezza che i suoi amici avevano accumulato in quelle ore di cammino sotto il sole estivo. Ci sarebbe stata sicuramente più attenta, d’ora in poi e non avrebbe fatto prevalere in lei altri sentimenti di foga o fretta.
Scosse la testa, pensando che quel –maledetto- N le stava davvero fondendo il cervello e pensando che, se lui non avesse voluto vederla, probabilmente dopo tutto questo casino fatto per corrergli dietro, lo avrebbe decisamente pestato a sangue, alla fine.
 
«Drew, Vera, toglietemi una curiosità...»
Komor aveva alzato gli occhi dal libro, serio, mentre con un dito aveva spinto lievemente gli occhiali, aggiustandoseli.
Quel tomo di mitologia era davvero interessante per uno studioso come lui, specialmente se riguardava un'altra regione.
Drew si era destato dal pisolino pomeridiano che aveva quasi intrapreso, piantando i gomiti a terra e cercando di alzarsi lievemente per guardare in faccia il moro, poiché Vera a quanto sembrava, non aveva la benché minima intenzione di alzarsi dal suo – a quanto pareva- comodo petto. Ma forse era proprio quel contatto che la principessa di Hoenn non voleva intaccare, almeno per un altro po’. Drew aveva sospirato, cercando di sembrare meno assonnato di  quello che era, mentre anche gli occhi di Belle e Touko si erano concentrati su Komor, in procinto di parlare.
«Non è che –per caso- quella lassù è la Tomba Antica?»
Drew aveva puntato lo sguardo sull’altopiano roccioso dietro di loro indicato dal moro dove, circondata da rocce e da alberi, si ergeva imponente una piccola e all’apparenza tranquilla grotta.
Belle non aveva prestato molta attenzione a quelle parole, troppo impegnata nel prendersi cura del piccolo Charmander, invece Touko, alzandosi sulle punte per cercare di vedere al di là di quell’altopiano, scrutava i dintorni.
Dopotutto, era consapevole che ogni cosa che interessava a Komor doveva essere davvero degna di attenzione e se ne aveva chiesto informazioni a Drew doveva racchiudere qualcosa di veramente interessante.
Il verdino aveva sorriso, ributtandosi a peso morto in mezzo all’erba e stavolta chiudendo gli occhi, pronto a soddisfare la sete di informazioni del suo amico, orgoglioso.
«Esatto. A quanto pare a quell’affare non sfugge nulla sui Pokèmon Leggendari di Hoenn.»
Touko non appena aveva sentito la parola “leggendario” uscire dalla bocca di Drew, non aveva fatto altro che farsi mille domande dentro di se, domande che, molto probabilmente avrebbe espresso apertamente ai suoi amici.
Aveva appena finito di spazzolare Braviary, sotto un suo sguardo quasi sognante, mentre curiosamente fissava Komor che, dopo la risposta ricevuta, aveva riaffondato gli occhi sul libro.
In quel momento si sentiva come una bambina piccola in cerca di risposte alle domande che si era fatta, mentre muoveva inconsciamente alcuni passi verso l’amico che, nemmeno nell’occasione in cui Touko gli aveva chiesto di cosa stava parlando, aveva distolto lo sguardo dalla pagina che la Campionessa, sbirciando, aveva notato piena di immagini di uno strano Pokèmon grigio che sembrava quasi un robot, con ben sette strani occhi rossi al centro.
«A quanto pare ci troviamo davvero vicini alla dimora di uno dei tre Golem leggendari di Hoenn, Registeel...»
Rivelò lui, pacato.
Touko sbarrò gli occhi, eccitata e al contempo incredula a quell’affermazione.
«Regi... Cosa?»
Replicò, quasi ingenuamente, cercando con scarsi risultati di ricordare il nome che aveva sentito solo qualche secondo fa. Di nomi di Pokèmon strani ne aveva sentiti, ma mai come quello. O forse, le sembrava così assurdo solo perché era una specie che a Isshu non esisteva proprio.
Scosse la testa, consapevole che avrebbe dovuto imparare davvero molte - troppe cose.
Belle era scattata in piedi, lasciando un piccolo e alquanto spaventato dal cambio di stato – da tranquilla a esagitata- Charmander fra le braccia di un Lucario iper-protettivo e di un Salamence che annusava il nuovo arrivato, sorridendo del fatto che era stato lui a proteggerlo quando era ancora nell’uovo.
«Pokèmon Leggendario
Gli occhi della bionda sembravano quasi voler diventare diamanti, tanto erano lucenti, mentre si era avvinghiata al braccio di un imbarazzato Komor, per leggere qualcosa da quello che prima reputava solo un inutile libro pieno di scritte noiose e fitte.
Touko stava per raggiungere l’allegro duo, in cerca anche lei di più informazioni sul nuovo Pokèmon appena conosciuto, quando un’esplosione aveva interrotto quei momenti –provvisori- di tranquillità, cogliendo di sorpresa gli impreparati ragazzi.
L’onda d’urto provocata li aveva fatti accasciare a terra, mentre i Pokèmon di Touko e degli altri, si erano riparati dietro al Salamence e al Tyranitar della ragazza, anch’essi in difficoltà nello stare in piedi anche a causa della nuvola fitta di fumo che si era espansa nell’aria.
«Ma cosa diavolo...?»
Imprecava Drew, mentre si parava di fronte alla sua fidanzata, cercando di proteggerla il più possibile da quell’insolito fatto.
Touko cercava di tenere aperti i suoi occhi blu, provando almeno ad identificare l’origine dell’esplosione, potendo constatare che proveniva proprio dal luogo preso in esame qualche minuto fa da Drew e Komor.
Una sensazione di irrequietezza di era fatta spazio in Touko che, mentre vedeva delle sagome nere spuntare dalla nube, si domandava se avrebbe avuto almeno una giornata di pace, o perlomeno, che quella situazione non coinvolgesse di più le persone a lei care.
I minuti passavano e, finalmente il fumo era scomparso, lasciando finalmente intravedere ai ragazzi un gran trambusto e versi incerti di Pokèmon che provenivano dall’altopiano poco distante da loro.
«Fiammetta, non possiamo farcela, dobbiamo andare!»
Delle urla di ragazza giunsero alle orecchie dei quattro che, mentre stavano ritirando i Pokèmon nelle ball, erano pronti a scattare per vedere la causa del disastro.
«E lasciare che distrugga tutto? Non credo proprio!»
Aveva ribattuto una voce, sempre di ragazza, quasi in bilico fra terrore e coraggio.
Touko, seguendo come sempre il suo innato istinto della giustizia, era corsa in mezzo alla vegetazione, seguita da un Lucario che si era persino preoccupato di mettere Charmander nella ball, cercando di ottimizzare i tempi.
Drew, Komor, Belle e una Vera – ancora con il cuore a mille per essere stata svegliata in quel modo – correvano dietro alla Campionessa, allarmati dal disastro che stava poco a poco diventando sempre più evidente.
Touko, più avanti, non sembrava per nulla rallentata dalle pareti rocciose che si era trovata a scalare per cercare di accorciare il percorso, e nemmeno dai cespugli di ortica in cui era passata in mezzo. Probabilmente, tutti i dolori e i graffi sarebbero arrivati dopo che la situazione si fosse calmata, così come il suo animo.
La grande e alta –due metri erano tanti- figura del Pokèmon che la ragazza aveva visto nel libro, sembrava avesse preso vita e, infuriato, stava distruggendo tutto ciò che trovava a tiro, nonostante i tentativi di due strane ragazze che con i loro Pokèmon provavano a contrastarlo o perlomeno mandarlo K.O.
Touko, raggiunta dai suoi amici osservava impotente la scena che si era parata prepotentemente davanti ai loro occhi, vedendo come i colpi di quel Registeel, erano così dannosi per l’Altaria e il Camerupt delle due ragazze che, visibilmente esauste combattevano inutilmente contro il golem.
«Touko!»
Vera aveva richiamato l’attenzione della Campionessa, quasi volendo ricevere un consenso, la conferma che le serviva per aiutare quelle ragazze. Una conferma da lei che, con uno sguardo determinato come quello dei suoi amici, era pronta a scendere in campo e lottare.
Forse poteva sembrare una stupida scelta dettata dalla foga di fermare quella furia, forse era davvero un’opzione folle quella di combattere contro quel – all’apparenza- inscalfibile leggendario, ma, dopotutto, pensava Touko, con i forse e con i se non si combinava mai nulla.
«Lucario, Forzasfera!»
Aveva ordinato Touko categorica, mentre un determinato Lucario stava correndo verso il titano d’acciaio, attorniato da un Wartoltle, un Absol, uno Stoutland di Belle e dal Liepard di Komor, che si preparavano a lanciare i loro attacchi più potenti,
Le due ragazze intanto, avevano ritirato i loro ennesimi Pokèmon esausti, mentre il grande Registeel si preparava a lanciare il suo attacco finale, stavolta però, su di loro.
La ragazza dai capelli viola si era stretta forte a quella dai capelli rossi che, nonostante tutto, guardava ancora quel Pokèmon con una strana luce ardente negli occhi, quasi non volesse ancora arrendersi e con la voglia di combattere e di calmarlo che bruciava in lei.
L’equilibrio di Hoenn si era inaspettatamente rotto, dopo qualche anno dal risveglio dei due leggendari e lei, si trovava a vivere di nuovo le conseguenze della rottura di quella tranquillità, subendo in prima persona le dolorose conseguenze.
Stavolta non ci sarebbe stato quel ragazzo, Brendon, a salvare la situazione. Svegliati, Fiammetta, Hoenn è in seri guai.
Chiuse d’istinto gli occhi, aspettando un colpo che però non arrivò, a dispetto di quanto si aspettava.
Registeel era stato finalmente colpito di spalle da ben quattro attacchi contemporaneamente, ma la cosa sembrava non averlo danneggiato più di tanto, visto il durissimo acciaio di cui era composto il suo corpo.
Meccanicamente si era girato verso la fonte del fastidio, trovandosi a confronto con altri quattro scocciatori che nella sua mente quasi da automa, risultava dovessero essere schiacciati e spazzati via all’istante, così come tutto ciò che lo circondava.
Aveva mosso, all’apparenza  quasi a fatica, i suoi pesanti passi in grado di generare un piccolo terremoto non appena toccavano terra verso i ragazzi che, per nulla impauriti, continuavano a scagliargli contro gli attacchi dei propri Pokèmon.
Touko non si era mai sentita così agguerrita come in quel momento.
Eppure, di situazioni del genere ne aveva vissute a Isshu, ma mai come quel giorno. Forse solo nello scontro finale con N si era sentita in quel modo, tralasciando l’ultima parte in cui aveva scioccamente avuto dei dubbi su quel che sarebbe successo dopo, trasportata da quei dannati sentimenti che erano finalmente venuti a galla.
Scacciò dalla mente quei pensieri, facendosi riportare alla realtà dall’Iper-Raggio di Registeel che in un solo colpo aveva messo fuori uso tutti i Pokèmon.
Tutti, tranne Lucario che, a fatica e dettato dalla forza che veniva dalla fiducia che la sua allenatrice riponeva in lui, cercava di rialzarsi, con il sudore sulla fronte e il respiro già corto, dopo nemmeno un attacco.
Belle aveva fatto per estrarre la Pokèball del suo Samurott, ma Touko l’aveva fermata, stringendole il polso e bloccando così gli altri che seguivano il suo esempio.
La bionda aveva puntato il suo sguardo interrogativo contro la bruna che, mentre teneva gli occhi fissi su Registeel che emetteva il suo inquietante verso, pensava, ragionava su una soluzione che avrebbe risolto le cose.
Che era inutile utilizzare i Pokèmon contro di lui era appurato e, chiamandoli a lottare, gli avrebbero solo fatto del male inutilmente. Con la furia e la rabbia che Registeel stava sprigionando, era davvero inutile cercare di fermarlo con attacchi che, in quel momento, non avevano il benché minimo effetto.
I minuti scorrevano fin troppo veloci, ma Touko, nel turbine di pensieri e ragionamenti che sfociava nella sua mente, non riusciva a trovare una soluzione e, il Registeel che indisturbato si avvicinava e il tempo che quindi stringeva, contribuivano a mandarle in fumo tutto quanto.
Drew stava per intervenire con una Pokèball ma la ragazza l’aveva fermato di nuovo, decidendo infine di provare a lanciare l’unico Pokèmon che forse l’avrebbe tenuto impegnato per un po’.
Il suo Tyranitar si era scagliato contro il titano d’acciaio, impedendogli di raggiungere i ragazzi trattenendolo grazie alla forza delle possenti braccia.
Una goccia di sudore scese dalla fronte di Touko, quasi come una liberazione, consapevole che il rettile verde, grazie alla sua violenza, sarebbe stato capace di tenere a bada la furia almeno per un po’.
Dall’altra parte, le due ragazze osservavano allibite la scena, accasciate a terra e abbracciate, incapaci di fare qualsiasi passo o mossa verso quei ragazzi che le avevano salvate da una fine imminente.
«Komor, il libro!»
Aveva intanto ordinato Touko, con trasporto, lasciando la stretta che aveva riservato al polso della sua migliore amica, rivolgendo invece lo sguardo verso il sapiente moro che, colto alla sprovvista, osservava il viso della bruna interrogativo.
Touko sapeva che Vera e Drew non sarebbero stati così informati da saperle indicare un modo alternativo per placare l’ira del titano, e quindi quale miglior fonte di sapere se non le pagine del libro che –quasi come un miracolo- Komor aveva comprato e che le era balzato alla mente come un’ancora di salvezza?
D’altronde, gli studiosi scrivono di tutto su libri di quel genere, qualcosa ci sarebbe dovuto essere per forza.
«Lanciami il libro, Komor!»
Ripeté la Campionessa, cercando di scuotere la situazione di trans e smarrimento in cui il moro si trovava. Senza farselo ripetere un'altra volta, aveva estratto l’ormai famoso tomo dalla copertina marrone consumata che recitava la scritta “Alla scoperta della mitologia di Hoenn”  dalla borsa e l’aveva lanciato goffamente alla bruna che, prontamente e con attenzione l’aveva preso al volo.
«Ascoltatemi, ragazzi.»
Sentenziò, cercando di trasmettere una certa tranquillità ai suoi amici e cercando di fargli capire che ce la potevano fare, insieme, unendo le loro forze.
Nemmeno lei era convinta di quel tono all’apparenza pacato, non sapeva nemmeno come aveva fatto a mantenerlo, ma ce la doveva fare.
«Ho bisogno di un po’ di tempo per cercare informazioni riguardo Registeel su questo libro, magari ci sono i rimedi per quando si arrabbia...»
Tentò di alleggerire la situazione, abbozzando un sorriso alquanto tirato, sentendo il potente verso del suo Tyranitar che, a fatica ma con l’intenzione di non farsi sconfiggere da quell’ostinato Registeel, lo teneva lontano, punto nel suo orgoglio da Pokèmon grande e grosso quale era.
«...Quindi ho bisogno che voi intanto aiutiate Tyranitar a tenere lontano quel Registeel, con ogni mezzo.»
Concluse, allungando in avanti la sua mano stretta a pugno.
La stessa mano, che poco più su, sul polso, aveva allacciato un semplice braccialetto nero, regalatole tempo addietro da N, che l’aveva definito come “l’oggetto che le avrebbe ricordato gli ideali per cui combatteva”, e che Touko, custodiva gelosamente, nonostante ancora non avesse capito quel gesto a tratti infantile, del ragazzo.
Quella mano chiusa a pugno era li, sotto gli occhi decisi dei ragazzi che la osservavano, pronti a dare manforte alla loro amica, di cui si fidavano ciecamente.
«Ci state?»
Belle aveva poggiato la sua su quella della migliore amica, senza indugiare, seguita poi da una determinata Vera e da un deciso Drew, anticipati da Komor che sembrava aver riacquistato la fiducia in se stesso e nella sua storica amica.
E, mentre Tyranitar aveva emesso il suo ennesimo verso rabbioso carico di determinazione, i ragazzi sapevano che era giunta l’ora di agire, qualsiasi fosse stato il risultato.



  ~











Author's corner: 
 
Wa! Ce l'ho fatta, non riesco a crederci! Ho scritto questo capitolo con una tale foga, che il prossimo è già pronto, vi annuncio con immenso piacere :3
E ora? Vi ho sorpreso, neh? :3
In primo luogo sicuramente con la puntualità (non sono in ritardo come le altre volte :3) e sopratutto per la comparsa del Registeel!

Come vi è sembrato? Non so, io ce l'ho messa tutta per descrivere i luoghi e le varie situazioni, soprattutto gli animi dei poveri protagonisti, spero vivamente che sia stato di vostro gradimento :33
(anche se a me, ovviamente, c'è sempre qualcosa che non convince)

Anyway, ora vi lascio, con la consapevolezza che se continuo rischio di annoiarvi troppo, anche perché questo cappy è stato leggermente più lungo (9 pagine di word) rispetto al mio standard(4 pagine di word). :3

Ora però mi chiedo: meglio così o riprendo il vecchio standard? Sempre se ci riesco perché quando inizio a scrivere non riesco più a fermarmi!
Beh, vorrei lasciarvi con un'immagine visto che ho imparato come metterle nelle fic^^
.. Mh vediamo un pò *spreme le meningi* Si, ho trovato! Per rendere più chiare le idee, vi mostrerò il percorso (ovviamente quello stilizzato del videogioco) dove i nostri ragazzi si sono trovati ad osservare il disastro^^ (grazie a Pokèmon Central Wiki per l'immy:3)

[Il pallino rosso è dove stanno i ragazzi, il pallino giallo è la tomba antica da dove Registeel è uscito e se prosegui verso la strada del pallino viola vai a Forestopoli]


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Un abbraccio e un grazie di cuore a chi legge e recensisce <3
Juls!
 

   
 
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