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Autore: Miyuki chan    02/08/2012    8 recensioni
«La leggenda narra che la Luna si innamorò di un pescatore.
E si dice che lo amasse a tal punto da volergli offrire la Vita Eterna, cosicché il loro amore potesse essere per sempre.
Ma, si sa, la Luna rappresenta il principio femminile, mutevole e capricciosa: volle mettere alla prova il pescatore, volle assicurarsi che fosse degno del suo amore.
Tre sarebbero state le prove per lui da affrontare…
Ma è solo una leggenda, una storia per bambini. »
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Smoker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The Fire and the Tiger'
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Prologo

Si trovava esattamente al centro dell’isola: era una locanda vecchia e malmessa, una di quelle che sicuramente avevano visto giorni migliori, con l’ insegna sbiadita che cigolava sopra l’ingresso su cui era ancora a stento leggibile la scritta “La Sirena Nera”.

All’interno il locale era angusto ma, come ogni sera, colmo di gente: dopotutto, nonostante le apparenze, era quanto di meglio si potesse trovare in un isola piccola come Mythos.
Le pareti dovevano essere state, almeno in origine, bianche; ma il tempo e l’umidità avevano ormai scrostato gran parte dell’intonaco, screpolato e sbriciolato sul pavimento di cotto rosso, ed ora era chiaramente visibile ogni singolo mattone che avesse contribuito alla costruzione di quel luogo. 

Una mezza dozzina di lunghi tavoli erano disposti in tre file parallele, addossati l’uno al’altro e consumati, un po’ dalle tarme ed un po’ per l’usura.

L’aria era opprimente, quasi soffocante, colma di odori –cibo, fumo, alcol- e di voci, grida e risate, mentre le cameriere si muovevano rapide e silenziose tra i tavoli, avvolte nelle loro divise nere con grembiule bianco.

Non mi piaceva quella locanda.

Mi sedetti su uno sgabello alto, di legno scuro e consumato, proprio davanti al bancone, cercando di ignorare il ribrezzo che mi procurava stare in un posto simile. «Principessina, la Sirena Nera non è di tuo gradimento? » Mi domandò ironico da dietro il bancone un uomo basso e nerboruto con radi capelli neri, che supposi essere il proprietario.
…Ribrezzo che, a quanto pareva, non ero stato sufficientemente bravo a nascondere.

«Me la farò andare bene. »Risposi freddo, senza quasi degnarlo di uno sguardo, mentre i miei occhi correvano per tutto il locale scrutando le facce degli avventori.

«Ti ha inquadrato subito, eh, Principessina? »Sogghignò nella mia direzione Reifer, prendendo posto poco distante da me.
Lo ignorai deliberatamente, promettendo a me stesso, per l’ennesima volta, che me la avrebbe pagata non appena non avessi più avuto bisogno di lui.

Tornai  a concentrarmi sui clienti della Sirena Nera.

Non mi stupii affatto nel notare che erano praticamente tutti pirati: del resto, Mythos non aveva molto da offrire, e non era strano che i suoi visitatori fossero uomini di mare che facevano porto all’isola soltanto per una serata di baldoria.

I miei occhi si soffermarono su un nutrito gruppo di pirati, che proprio in quel momento stava varcando la porta.
A capo del gruppo camminava, spavaldo e sorridente, un uomo dai capelli fulvi acconciati in una discutibile acconciatura alla Pompadour, vestito interamente di bianco, con un foulard giallo al collo che gli dava tanto l’aspetto di un cuoco.

La particolare capigliatura e la cicatrice a mezzaluna che contornava l’occhio sinistro non lasciavano dubbi sulla sua identità.

«Satch, dei Pirati di Barbabianca. »Annunciai ad alta voce.«Lo vedi? »

Seduto al mio fianco, Kai voltò subito il capo nella direzione che gli indicavo, come un cane da caccia che fiutata la selvaggina, drizza le orecchie e si prepara a stanarla.Lo vidi annuire in risposta alla mia domanda, senza distogliere lo sguardo dal pirata.

«Principessina, ti sei innamorata, che non smetti di fissare quel tipo? » tornò, nel frattempo, all’attacco Reifer, con uno dei suoi soliti sogghigni stampato sul viso, mentre mi circondava le spalle con il braccio.

Lo allontanai con un ringhio, adesso decisamente scocciato. «Piantala, Reifer. »L’uomo sbuffò sonoramente. «Che palle, sei più isterico del solito, Capitano. »
Lo trafissi con lo sguardo, gelido, sperando che una volta tanto il messaggio “Non ti conviene scherzare con me” arrivasse a destinazione.
Ebbi fortuna: Reifer, con l’ennesimo rumoroso sbuffo, sembrò recepirlo e  si risistemò al suo posto, ordinando altro rhum all’oste sotto lo sguardo severo di Hiro.

«Cosa pensi di fare? » domandò a mezza voce Kai, gli occhi grigi ancora puntati sull’uomo di Barbabianca. Sospirai, tornando a concentrarmi sul Comandante della quarta flotta. «Dammi solo cinque minuti…»

 «Che palle, è da mezz’ora che siamo qui ad aspettare i tuoi comodi senza fare un tubo.» tornò a brontolare Reifer sbattendo il boccale, già vuoto, sul bancone.

«Taci e porta pazienza, qui comando io. » tagliai corto, tornando ad osservare il gruppo di Barbabianca.

La mia attenzione venne catturata da un ragazzo moro, alto e muscoloso, con spalle larghe e petto ampio, impossibile da non riconoscere: Portgas D. Ace.

«Hey, stasera siamo persino fortunati…» commentai distrattamente, mentre osservavo il Comandante della seconda flotta ridere e scherzare con una ragazzina dai lunghi capelli chiari che camminava al suo fianco, e che portava anch’essa lo stemma di Barbabianca inciso sul petto.

«Kai, quella non è Haruta. » affermai perplesso. «Non la è. » confermò di rimando il biondo.

«Allora mi sa tanto che le nostre informazioni siano sbagliate, perché sembra che tra i Pirati di Barbabianca ci siano almeno due donne. »

«Ha importanza? » Ci riflettei un secondo. «No, in effetti no. Ma odio avere informazioni sbagliate. »

Con la coda dell’occhio vidi Kai accennare un sorriso. «Lo so, Fall. »

«E va bene, non importa… Voi due, potete andare. » ordinai severo, rivolgendomi a Reifer e Hiro.

«Finalmente cazzo! » proruppe subito il primo alzandosi bruscamente e, pagato l’oste, si diresse verso l’uscita senza una sola parola di più.

«Agli ordini. » gli fece eco Hiro, alzandosi anch’esso per andare dietro a Reifer.

Li seguii con lo sguardo per qualche istante, pensieroso, augurandomi con tutto me stesso che quei due ricordassero gli ordini e svolgessero al meglio il proprio dovere in mia assenza.

Massì, in fondo, anche se avevo così poca fiducia in Reifer che non gli avrei nemmeno affidato un pesciolino rosso, c’era pur sempre Hiro a tenerlo d’occhio.
Del resto, ormai, era un po’ tardi per preoccuparsi di cose simili.

«Molto bene… Andiamo anche noi. » dissi lasciando il mio sgabello e muovendomi in direzione dei pirati di Barbabianca, subito imitato da Kai qualche passo dietro di me.

«Finalmente, si va in scena. »
 



Spazio autrice:
Well, pareva impossibile ma alla fine ho davvero iniziato a pubblicare il seguito ò_ò
Vi mancavano i miei soliti inizi in medias res con personaggi che non si capisce chi siano e da dove sbuchino fuori, eh?
In realtà scommetto di no, ma, davvero, è più forte di me: mi piace troppo iniziare così!
Mi sa che non avete altro da fare che smettere di leggere farvene una ragione e sopportare... Ma non temete: lo so che al momento il prologo è alquanto confuso (visto che stavolta non mi sono accontentata di un solo personaggio nuovo, addirrittura quattro tutti assieme! E non gli ho nemmeno fatto una degna presentazione XP), ma le presentazioni ufficiali saranno già al prossimo capitolo quindi... forza e coraggio! :D
Sono stata molto indecisa su che generi scegliere da mettere nella presentazione della storia, ma alla fine ho scelto di sottolineare il carattere "avventuroso" e sovrannaturale della storia... Ebbene sì, vai con le creature strane, magia (meglio se nera), leggende e misteri!
Ciò non toglie che ci sarà posto anche per romanticherie (e vi dico la verità: sto soppesando anche l'erotico ù_ù), momenti comici e riflessioni filosofiche... sì insomma, chi più ne ha più ne metta!
Oh, e riguardo ai personaggi, oltre ad Ace e alcuni originali, ci saranno anche alcuni dei mitici capitani di Barbabianca, nonchè, come ospiti d'eccezione, i Mugiwara :D
Ok, ora che vi ho stressate tutte con questo infinito spazio autrice, vi lascio andare ^^
Ovviamente, se avete un paio di minuti, mi farebbe piacere sapere il vostro parere, ma in caso contrario ci vediamo la prossima settimana con l'aggiornamento ^^
Bye! :*
  
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