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Autore: Aura    03/08/2012    7 recensioni
Proseguì, incontrando il ritratto che tra tutti l'aveva sempre messa a disagio: Fred, con una fossetta accennata sulla guancia, un piccolo particolare che forse sfuggiva a chi non l'aveva conosciuto appieno; era come l'inizio di un sorriso, di una risata. La turbava perché, per quanto così rappresentato fosse felice, in realtà qualunque persona che sta per sfoderare un sorriso non può essere definita in pace: in pace è chi è già arrivato al culmine del sorriso, o chi è tornato esteriormente serio conservandolo negli occhi e nel cuore, non chi sta per esprimerlo.
Questa storia ha partecipato al contest Not My Character, bitch! indetto da Avalonne sul forum di EFP classificandosi terza e vincendo il premio "miglior coerenza narrativa"
Genere: Avventura, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il Natale dai Weasley era confusionario, colorato e profumato: i ragazzi erano cresciuti, eppure c'era sempre baraonda in giro, per le scale trovò pezzi di addobbi, nastri e quanto più poteva ricordare a un ingenuo passante che quello era Natale.
Ginny si affacciò alla ringhiera,
- Sei arrivata! - la salutò, facendole cenno di raggiungerla. - Io e te dormiremo con Andromeda e Ted, non ti annoia, vero? La mamma ha insistito per averli qui.
Hermione schivò un Doxy che chissà come era finito lì, e trascinò il suo bagaglio per le scale,
- Per niente, - la rassicurò, - anzi, è bello essere tutti qui.
Dalla camera dei gemelli veniva un gran fracasso, e le risate scoppiavano ad intervalli regolari, Ginny si giustificò:
- Fred è esaltato perché ha ultimato l'ultimo prodotto per il negozio, e George fa lo stupido perché stasera è venuta Angelina: è la prima cena che fa qui da quando sono insieme.
La seguì, e passarono di fronte alla camera di Ron, Hermione osservò la porta,
- Tutto bene? - disse, indicandola.
- Sì, sai com'è fatto: gli manchi. Harry è qui da ieri, e credo lo abbia convinto a finirla con questa storia.
Hermione annuì, e appoggiò la borsa sulla sua brandina, guardandosi attorno.
- Che bella l'aria di festa. - commentò.
Sistemò le sue cose, chiacchierò con Andromeda e lei e Ginny si divertirono a fare il bagnetto a Ted prima di metterlo a dormire, poi, quando Ginny fu chiamata dalla madre al piano di sotto, si defilò in corridoio, con la scusa di fare dormire tranquillo Ted.
Arrivò davanti alla camera di Ron, e rimase a lungo indecisa, prima di prendere coraggio ed entrare.
- Posso? - disse, infilando la testa nella stanza.
- Merlino, Hermione, in genere si bussa! - si lamentò lui, mentre Harry andava a salutarla.
- Buon Natale Hermione! - l'abbracciò, tirandola all'interno, - noi tre ancora tutti insieme, eh?
Guardò Ron allusivo, e alla fine lui capitolò sbuffando,
- Buon Natale, Hermione.
Gli sorrise, capendo che l'atteggiamento scostante che ostentava era solo una facciata di cui non capiva neanche lui il motivo, ma che testardamente perseverava.
Si sedette ai piedi del suo letto,
- Harry, chiudi la porta. Ci ho pensato tanto, non sapevo se parlarvene o no, ma
devo dirvelo. - prese un respiro, sapendo di aver catturato il loro interesse, - Vi sembrerà allucinante, ma è successo.
Iniziò a raccontare tutto, dalla fine della battaglia come se la ricordava ai giorni di malinconia, vedendoli sempre più increduli. Raccontò del libro, della figura sulla pagina e di come, una volta iniziato a recitare l'incantesimo, tutto era cambiato.
Non si dilungò sul rapporto con Fred, glissando su quei momenti, ma felice di poterne parlare non lesinò i particolari dell'ultima esperienza, quando aveva creduto di essere morta.
Dopo averlo espresso ogni ricordo appariva per quello che era, passato e lontano, e sentiva di esserselo lasciato definitivamente alle spalle; e i suoi interlocutori, pur non riuscendo a comprendere appieno quello che lei raccontava, sembravano essere sempre più convinti che quello che Hermione diceva fosse reale.
- Da pazzi. - commentò infine Ron, spezzando il silenzio.
- Non sapete che peso è stato non parlarvene. - li rivelò lei, sentendo scorrere tra loro tre la stessa energia che li aveva uniti per anni. Ron aveva abbandonato la sua scostanza, e Harry non sembrava più preoccupato di doverli riappacificare.
La guardò invece, protettivo,
- Sei stata incosciente, Hermione, ma se c'era qualcuno in grado di farlo quella eri tu. - concluse, con una nota di fierezza nella voce.
Ron ironizzò,
- Eh certo, il
destino non ha fatto i conti con il fatto che se ne va in giro con una borsa piena di libri, che per una volta le sono stati utili. - Rise, contagiando gli altri due.

Si svegliò dolorante: non aveva riposato abbastanza avendo fatto tardi con Harry e Ron, ma l'amicizia del loro trio era salva, e quello le bastava.
Si stiracchiò, intravvedendo nella penombra Ginny che la aspettava, con gli occhi che le brillavano,
- Sveglia? Tra un po' ti avrei svegliato io, non ce la facevo più! Forza, mettiti la vestaglia e scendiamo: è Natale!
La piccola di famiglia era entusiasta, aveva sempre decretato il Natale come la sua festa preferita e con il tempo questo non cambiava.
Hermione sbadigliò,
- Fammi almeno lavare i denti...
Ginny le lanciò il suo necessaire,
- Muoviti, ti ho aspettato fino ad adesso: gli altri sono già tutti giù. - le disse, seguendola sulla porta del bagno. - Quindi, cos'è tutto questo sonno, ieri sera tu e Fred avete fatto le ore piccole a guardarvi negli occhi?
Lo spazzolino le cadde nel lavandino,
- Come, prego? - disse, rischiando di strozzarsi con il dentifricio.
Ginny si appoggiò allo stipite,
- Coraggio, Hermione: non penserai che sono cieca e sorda, sono mesi che so che c'è sotto qualcosa, e vi ho visti abbastanza a Hogsmead da sapere anche che più che guardarvi negli occhi non fate.
Cercò di ritrovare il suo contengo, Ginny era più incline a quel genere di confidenze di lei, ma Hermione aveva comunque evitato di parlarle per via del fatto che in quella storia c'entravano pur sempre due suoi fratelli.
- È abbastanza complicato, - disse, mantenendosi vaga, - non sono propriamente la sua ragazza.
- Ma è anche il momento di darti una mossa, e in tutti i sensi: sciacquati la bocca e andiamo giù, o inizieranno a scartare i regali senza di noi.

Raggiunsero la cucina, accolte da osservazioni sarcastiche,
- Finalmente, - osservò Charlie, - io ho un altro fuso orario e mi sono svegliato prima di voi.
Ginny fece la linguaccia al fratello, prima di andare a sedersi accanto ad Harry, con una naturalezza che lui non aveva ancora imparato ad avere davanti al resto della famiglia;
- È colpa di Hermione, - si difese.
- Abbiamo assodato che è
sempre colpa di Hermione. - osservò Ron, sogghignando, imitato prima da Harry e infine da lei.
Cercò con lo sguardo Fred, e in qualche modo forse lui capì che aveva raccontato a tutto ai due ragazzi, perché nascose un sorriso.
- Colpa o no non importa, iniziamo. - decretò la padrona di casa, distribuendo i regali.
- Ehi, attenzione: - si alzò George, reclamando l'attenzione di tutti, - da parte nostra avete un'anteprima assoluta: la nostra nuova creazione, alla quale mio fratello, che temo si sia rammollito, ha dedicato tutta la sua attenzione nell'ultimo periodo, perché fosse pronta oggi.
Fred gli spostò la sedia da sotto, mentre si stava sedendo,
-
Tu ti sei rammollito. Beh, aprite il pacchetto, avanti.
Tutti iniziarono a scartare, curiosi, ma il suo sguardo era fisso su Hermione.
Lei soppesò il pacchetto, con attenzione: la forma, il peso, il rumore, erano molto simili all'unico regalo ricevuto l'anno precedente.
Si sbrigò, notando che gli altri erano già più avanti di lei, per non perdersi la sorpresa; tolta la carta sollevò il coperchio della scatola, che rivelò tra la carta una sfera di cristallo, appoggiata a un supporto in pietra. La estrasse, era vuota, ma guidata da una sensazione la capovolse, imitata subito da tutti: la neve riempì il cristallo, volteggiando intorno all'immagine che era comparsa.
Lei aggrappata a Fred sulla pista di pattinaggio, uniti in una risata.
Era perfetta, sollevò lo sguardo verso di lui, incontrandolo mentre guardava la sua reazione,
- Grazie, - mimò con le labbra.
Si levarono i commenti del resto della famiglia, dove ognuno nella propria sfera aveva trovato un'immagine diversa: chi un bel ricordo, chi uno divertente, a Ron era capitato quello imbarazzante così come a Fleur, alla quale i cognati, poco galantemente, avevano regalato il ricordo immortalato di lei nei panni di Harry.
Tutti erano contenti e fecero ai gemelli i complimenti per l'idea, assicurandoli un successo garantito, e poi piano piano iniziarono a spacchettare gli altri regali.
Fu la volta di Hermione, che guardò Fred mentre apriva una scatola del tutto simile a quella che lei aveva appena ricevuto, che nascondeva una sfera in cristallo con la riproduzione della Tower of London.
- Guardate, - George richiamò ingenuamente l'attenzione di tutti, - Hermione voleva copiarci l'idea!
Si sentì arrossire fino all'attaccatura dei capelli, e non lesinò al ragazzo inconsapevole del suo imbarazzo un calcio punitivo sotto al tavolo.





Fred la raggiunse fuori, dove si era rifugiata con una scusa.
- Immagino che tu sappia che giorno è oggi. - le disse, avvicinandosi.
Aveva smaltito l'imbarazzo, ma averlo accanto a sé non la tranquillizzava.
- Natale, - disse, sollevando lo sguardo verso di lui. Aveva paura, ancora più che in passato, perché era il presente: i suoi sentimenti le facevano paura, per la forza con cui la spingevano verso di lui rendendolo sempre più necessario, e ad ogni passo che faceva nella sua direzione aveva sempre paura di esagerare.
- Ti dico una novità: da ora vale tutto.
Le prese il volto tra le mani, sfiorandole le labbra come un saluto a lungo atteso, e allo stesso tempo con la sicurezza di chi non ammetteva essere respinto.
Quando la lasciò allontanare Hermione studiò il suo viso: si era esposta per la seconda volta con la sua famiglia, con un membro diverso.
- Fred... - sospirò, pensierosa. Aveva paura di fare ancora la scelta sbagliata.
- Hermione, so che il fatto di avermi salvato la vita incasina un po' le cose, - le disse, leggero, come se quella frase fosse storia vecchia, - ma non devo per forza essere la tua aragosta, e onestamente non mi interessa essere nessun crostaceo: sono rosso, e le battute si sprecherebbero. - Si fermò, osservando soddisfatto il sorriso che comparve sul volto di lei, - Può essere fino a settimana prossima, per un mese o per un anno, forse per più, ma che importa? Quello che conta è adesso.
Ora ti amo, e a me sembra più che sufficiente per continuare a importunarti.
Hermione arricciò le labbra: le seccava che lui avesse ragione, mentre lei aveva sbagliato clamorosamente, ma glielo perdonò solo perché finalmente le aveva detto che l'amava.






Des yeux qui font baiser les miens,
Un rire qui se perd sur sa bouche,
Voila le portrait sans retouche
De l'homme auquel j'appartiens

Quand il me prend dans ses bras
Il me parle tout bas,
Je vois la vie en rose.

Il me dit des mots d'amour,
Des mots de tous les jours,
Et ca me fait quelque chose.

Il est entre dans mon coeur
Une part de bonheur
Dont je connais la cause.

C'est lui pour moi. Moi pour lui
Dans la vie,
Il me l'a dit, l'a jure pour la vie.

Et des que je l'apercois
Alors je sens en moi
Mon coeur qui bat

Des nuits d'amour a ne plus en finir
Un grand bonheur qui prend sa place
Des enuis des chagrins, des phases
Heureux, heureux a en mourir.

(La vie en rose, Edith Piaf)*




The End
(La fin)


* Traduzione:

Occhi che fanno abbassare i miei
Un ridere che si perde nella sua bocca
Ecco il ritratto senza ritocchi
Dell'uomo al quale appartengo
Quando mi prende fra le braccia
Mi parla a bassa voce
Vedo la vita tutta rosa
Mi dice parole d'amore
Parole di tutti i giorni,
E sento che qualcosa
E' entrato nel mio cuore,
Una parte di felicità
Di cui conosco la causa
E' lui per
Me, io per lui nella vita
Me l'ha detto, l'ha giurato sulla sua vita,
E fin dal momento in cui lo scorgo da lontano
Allora sento in me, il cuore che batte...

Notti d'amore senza fine
Una gran felicità che si fa largo
I fastidi, i dolori si cancellano
Felice, felice da morire






Nda: Eccoci alla fine,  La vie en rose è la canzone a cui mi riferivo nello scorso capitolo, e la trovo davvero perfetta per Hermione e Fred; spero che anche voi possiate ritrovarvi in questo, come spero che questa fiction, per quanto un po' fuori dal normale, vi sia piaciuta.

Grazie per le recensioni che mi avete lasciato, spero di sapere come vi è sembrato il finale, e grazie mille ad avalonne
e al suo contest Not My Character, bitch! per l'ispirazione che mi ha dato, grazie a cui ho scritto Boule de Neige. Alla prossima!

   
 
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