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Autore: Odd WesternLollipop    14/08/2012    0 recensioni
"Sui noccioli che fruttificano saggezza e bellezza, le banshees stendevano i sudari perchè asciugassero, pronti ad accogliere i morti del giorno seguente."
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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All'inizio del nuovo millennio, segnato dagli scontri, dai vertici mondiali e persino da una nuova valuta, c'era chi continuava dunque a credere all'esistenza delle fate e al potere della magia. Non solo se, come Ulyssa Brown, si era streghe e si sapeva guardare.  Nelle congreghe sparse in tutto il mondo, pozioni magiche e cappelli fatati escorti a esperti di cabala e di occultismo, suscitavano lo stesso interesse dei monologhi di George Carlin.

Anche quelli sono stati a loro modo tempi di indomito coraggio e di grandi avventure della mente e dell'audacia individuale, mentre il mondo andava pian piano perdendo il senso del magico e del sovrannaturale. Tempi in cui sulle navi non era più possibile imbarcare animali, anche se c'era ancora chi era sicuro che un gatto nero con legato alla zampa un rametto di timo, pianta prediletta dalle fate, sarebbe riuscito a placare ogni tempesta. Un gatto a bordo era il protettore delle navi, credenza diffusa fin dall'antichità e divenuta norma nel codice di leggi stilato dal re del Galles nel decimo secolo. Una nave che non avessea a bordo il gatto protettore si sarebbe trasformata ben presto in relitto. Forse era per quello che le navi, dieci secoli dopo, non duravano poi così tanto.

Per sfortuna, o per fortuna, non erano più nell'epoca del re del Galles, quando sulle carte geografiche i naviogatori andavano mano a mano sostituendo al nulla il profilo di nuovi continenti dalle coste popolate di sirene -fate acquatiche-, la concezione dell'univero intero veniva ridisegnata da uomini di genio, e quando la distanza tra genio e magia era breve quanto quella fra corda e impiccato. O fra legna e rogo.

Il sacerdote di Bradford Derick Mitchell, per evitare problemi con la sua rigorosissima famiglia, si vide costretto a rivelare in punto di morte -avvenuta nel 2043- la sue teorie sul mondo fatato. Teorie, le sue, che spogliavano l'uomo del privilegio di essere una creatura capace di percepire tutto ciò che la circonda con esattezza. Meno prudente di Derick Mitchell, passato a miglior vita beneamato da tutti e nel letto della casa di famiglia, fu la cantante di Lincoln Elise Chapman, in quanto strega e frequentatrice di personaggi troppo legati all'occulto, venne buttata fuori casa il 16 febbraio 2006, per aver spifferato ai quattro venti le sue strane visioni. Esse svelavano il suo avvicinamento al paganesimo e allo spiritismo, a cominciare dalle affermazioni di una strana dama pervasa da una luce bluastra.

Agli inizi del nuovo millennio, la studentessa di Sunderland Nelda Parker ruscì a salvare la reputazione nonostante  condividesse apertamente le teorie di un nuovo arrivato nella sua congrega, Xavier Bell: fu buttato licenziato per aver incautamente sottoscritto la teoria di Derick Mitchell, cercando di dimostrare che sono gli esseri sovrannaturali a vedere tutto, e non gli esseri mortali.

Bell, che si inchinava di fronte alla spiritualità della Natura, da parte sua cercò tutta la vita di spiegare alle altre persone quanto ritornare ai ritmi naturali sarebbe stato benefico per il corpo come per la mente. Nel contempo venne perseguitato dal padre perchè tornasse al cattolicesimo, e per molti anni venne assillato dalle accuse di stregoneria di alcune persone che osavano esternare di credere in certe cose. Venne perseguitata da tali accuse anche la madre, famosa astrologa.

I gruppi di ragazzini Europei, e così quelli Inglesi, spalancavano le menti a quelli che loro definivano grandi artisti, intrattenitori, intellettuali e scrittori, e tutti, compresi i gruppi meno aperti, continuavano a premunirsi di portafortuna e amuleti di ogni genere. Se, nonostante questi, fallivano nel loro scopo, o si ammalavano lo stesso, allora preferivano seguivano l'usanza di cercare qualcuno che di magia e malocchio si intendesse davvero, le streghe.

Una professoressa della scuola di Ulyssa stessa era ricorsa al suo aiuto, mostrandole i segni di una pesantissima stanchezza, per i quali il parroco della sua chiesa le aveva prescritto un infallibile padre nostro perchè i suoi problemi in famiglia si risolvessero in fretta. Impacchi naturali consigliati dalla ragazza risanarono in poco tempo la pelle e sgonfiarono le borse, unitamente a una tisana che poteva farle passare il forte mal di testa, rendendole le giornate lavorative più facili, in attesa della risoluzione ai suoi problemi, per la quale lei stessa avrebbe potuto pensare meglio, senza quei piccoli fardelli.

Si ricorreva ai medici volentieri, ovviamente, soprattutto se di medicina alternativa, negli ultimi tempi. La scienza cercava di indirizzarsi sempre meno nei laboratori e sempre più ai prati e alle foreste più folte, poichè, alcuni affermavano, a guarire sono anche le erbe medicinali e le piante che crescono in quella magnifica e sterminata farmacia che è la Natura.

Le streghe la sapevano lunga, loro, sulla Natura e su come si cura un infermo non grave, nel corpo e nello spirito. Alcune avevano alle spalle generazioni e generazioni che di madre in figlia tramandavano gli insegnamenti appresi dalle creature dei boschi e delle acque. Questi insegnamenti erano ritenuti sacri, prima che all'orizzonte comparissero uomini rivestiti da tonache e sai. Uomini che portavano con sè croci e libri in cui era contenuta la loro verità. La Chiesa aveva portato alle popolazioni pagane Cristo. E con esso, Satana. Gli insegnamenti delle fate vennero trasformate in formule demoniache. Le donne sapienti in streghe.

Il nuovo millennio era tempo in cui il vero demone era la guerra, che si lasciava alle spalle fiumi di sangue e rovine, carestie e fame, nella noncuranza dei più. Mentre signorotti che si credevano grandi della storia si combattevano in terra straniera, per conquistare potere e denaro, e non per portare civilizzazione, come invece amavano affermare, le streghe non ardevano più, ma non riuscivano ad illuminare il mondo del loro sapere in altro modo.

Le fate e il loro popolo, comunque, continuiavano a vivere nel sempre più stretto arboreo rifugio di boschi e foreste.


n.d.a.: tratto da qualcosa di vero..forse. Continua.
  
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