Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: effe_95    25/08/2012    4 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salvami, ti salverò.

4. Croissant, cornetti e litigate.

 

Claudia era nascosta sotto le pesanti coperte del suo letto, un leggero raggio di luce penetrava dalla finestra ancora chiusa permettendo anche di intravedere la polvere che si era sollevata dalla scrivania e aleggiava nell’aria.
Era mattina inoltrata ormai di un pigro inizio weekend, per cui non avrebbe fatto differenza alzarsi un po’ più tardi del solito. Per sua fortuna, la madre non era stata troppo severa con lei quando era rientrata a casa la sera precedente e non l’aveva messa in punizione, era stato Nicola a trattarla malissimo. Avevano alzato la voce entrambi e alla fine la discussione era generata in uno schiaffo finale e doloroso che l’aveva spinta a chiudersi in camera con tanto di porta sbattuta con malagrazia. I pezzi di intonaco caduti dovevano essere ancora a terra.
Qualcuno bussò con insistenza alla sua finestra, Claudia calciò via le coperte e andò ad alzare la tapparella e a spostare la tendina.
Quando aprì la finestra il sole l’accecò come si era aspettata, con una mano sugli occhi si guardò intorno per cercare chi aveva bussato, ma trovò solamente un vassoio imbandito di cibo e una lettera sul davanzale esterno.
Lo tirò dentro la stanza e lo poggiò sul letto.
Il vassoio era colmo di cornetti al cioccolato bianco, croissant alla crema e graffe al cioccolato, tutto ciò che le piaceva, in un angolino ancora libero c’era anche una tazza di latte caldo con miele e zucchero, l’odore era buonissimo e invitante.
Claudia si sporse per prendere la lettera e riconobbe la calligrafia di quel suo amico ingrato.

Lo so che questo non basterà per farmi perdonare, ma consideralo solo l’inizio.”

Appoggiò il bigliettino sulla scrivania e si mise a fare colazione divertita. 
Mangiò due cornetti al cioccolato bianco e un croissant alla crema prima di decidere di dividere il resto della colazione con la madre, appena rientrata dal turno di notte, mentre a Nicola non avrebbe dato nemmeno una briciola.
Lo schiaffo ancora le bruciava sottopelle.
Trovò la madre seduta su uno sgabello in cucina intenta a fare dei calcoli sulle bollette da pagare quel mese.
Quando la vide arrivare con tutto quel ben di Dio, Luna sgranò gli occhi sorpresa.
<< Dove hai preso tutta questa roba? >> Chiese la donna, afferrando una graffa prima ancora di terminare anche solo la domanda, o che Claudia posasse il vassoio sul ripiano di marmo.
<< Me l’ha lasciata Francesco sul davanzale della finestra, ieri abbiamo litigato >>.
Confessò, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
<< Avete litigato?! >> Chiese sorpresa Luna masticando un pezzo di graffa.
Claudia fece per rispondere e raccontarle una storia che fosse sincera, ma non completamente, quando in cucina entrò Nicola vestito e lavato di tutto punto, cosa assai rara di sabato mattina dato che il venerdì sera lavorava fino a notte fonda come cameriere in un ristorante.
<< Che profumo! Mamma, hai fatto i croissant? >>.
Domandò scioccamente Nicola strofinandosi le mani, Luna scosse la testa e mostrò il vassoio sul ripiano di marmo dell’isola. D’altronde lei era rientrata solamente da un’oretta e non avrebbe mai avuto il tempo di preparare nulla di tanto elaborato per colazione.
<< L’ha portato Francesco alla nostra Clo >> Spiegò la donna prendendo un cornetto ancora fumante, Nicola si sporse verso il vassoio con aria affamata, ma Claudia glielo sfilò prontamente da sotto il naso.
<< Ai fratelli che schiaffeggiano le sorelle niente dolci! >> Disse acida, Nicola, anche lui ancora turbato dalla lite violenta della sera precedente, prima che se ne andasse a lavorare, la fulminò con lo sguardo e incrociò le braccia al petto.
<< Te lo meritavi >> Disse assottigliando lo sguardo, Claudia gli fece la linguaccia e nascose il vassoio dietro la schiena.
<< Ma tu non sei mio padre >> Lo sfidò lei apertamente, Nicola sorrise incattivito.
<< Nostro padre non esiste! Se fai qualcosa di sbagliato è mio compito punirti >>.
Le disse allora con una certa veemenza, riportando in ballo alcuni degli argomenti della discussione intrapresa la sera precedente, Claudia corrucciò le sopracciglia arrabbiata.
<< E chi punisce te? >> Lo provocò, Nicola perse la sua baldanza.
<< Nessuno, a me non mi punisce nessuno, e posso assicurarti che avrei preferito mille volte ricevere uno schiaffo che essere respinto, riflettici a fondo Claudia! >>.
Sbottò, poi se ne andò sbattendo la porta di casa.
Claudia si girò verso la madre, ma Luna guardava ancora le bollette e sembrava non essere turbata da quella conversazione, come se fosse una cosa di tutti i giorni.
Abbandonò nuovamente il vassoio sul tavolo e guardò ancora la madre.
<< Non vuoi altri croissant? >> Chiese la donna con aria distratta e disinteressata, un moto di nausea pervase lo stomaco di Claudia.
<< Non mi va più >> Rispose con un filo di voce.
La madre non sembrava per nulla interessata a quella questione, come se lei non c’entrasse assolutamente niente, Claudia si rinchiuse nel bagno e decise di non uscirvi per parecchio tempo.

 

L’orologio segnava le 11:30, Claudia se ne stava accoccolata sul divano con i capelli appena asciugati a leggere un libro che aveva rimandato fa mesi.
Fuori la pioggia aveva deciso finalmente di dare una tregue e un sole leggermente caldo faceva capolino ogni tanti tra le nuvole, un evento abbastanza raro in quel freddo Ottobre.
Il divano era posizionato accanto alla finestra, Claudia smise di leggere e si sporse per vedere un po’ com’era la situazione fuori, il vetro era condensato quindi doveva fare comunque molto freddo.
Qualcuno decise di bussare alla porta proprio in quel momento, Luna era andata a riposare e Nicola non aveva ancora fatto ritorno, così Claudia era l’unica presente in casa che potesse aprire la porta. Si alzò dal divano con malagrazia, scocciata di dover lasciare il piumino.
Quando aprì l’uscio si trovò davanti una scena allucinante, fuori c’erano Nicola e Francesco che parlottavano di qualcosa; il primo la guardò con aria truce, il secondo fece un sorriso forzato da cucciolo bastonato.
<< Fammi passare! >> Disse poco gentilmente Nicola, Claudia si fece da parte e guardò il fratello negli occhi, non le piaceva litigare con lui, a lei non piaceva litigare in generale.
<< Clo? Posso entrare? >> Chiese invece Francesco, Claudia riportò l’attenzione sull’amico, le parole che le aveva detto la sera precedente le rimbombarono nella testa
e la rabbia e la delusione tornarono a colpire il suo cuore prepotentemente.
<< No, aspettami qui fuori, ti raggiungo dopo >> Disse freddamente, Francesco si strinse nel giubbotto e annuì controvoglia, ma era meglio non contraddirla in quel momento. Claudia chiuse bruscamente la porta in faccia al suo migliore amico e andò in cucina dal fratello, Nicola si stava versando del latte ghiacciato in un bicchiere.
Quella mattina non aveva fatto nemmeno colazione per via della loro discussione, Claudia gli si avvicinò e gli tolse delicatamente il bicchiere dalle mani.
<< Te lo riscaldo >> Disse semplicemente in un chiaro gesto di pace, Nicola andò a sedersi sullo sgabello dell’isola e la guardò mentre metteva il latte in un pentolino, accendeva il fuoco e riscaldava un cornetto, un croissant e una graffa nel microonde.
<< Credevo che ai fratelli stronzi non si dessero dolci >>.
Commentò ironico Nicola, Claudia si girò a guardarlo e alzò gli occhi al cielo.
Non era Nicola se non la provocava anche quando cercava di scusarsi con lui.
<< Ma ai fratelli che si prendono cura di me si. Mi dispiace, non volevo dirti quelle cose >>. Si arrese lei, mentre spegneva il fuoco e toglieva dal microonde i dolci fumanti, mise tutto su un piattino e lo spinse verso il fratello.
Nicola guardò il tutto con interesse, poi spostò quello sguardo su di lei e le sorrise.
<< Grazie, scricciolo >> Le scombinò un po’ i capelli e prese a mangiare i cornetti con appetito, Claudia allora lo abbracciò con foga.
<< Non mi piace litigare con te! >> Mormorò lei, Nicola teneva alto il cornetto per non sbriciolarlo tra i capelli della sorella, alzò gli occhi verdi al cielo, ma era felice.
<< Anche a me, però vorrei ricordarti che hai lasciato il tuo pseudo migliore amico al freddo fuori la porta. Ci sono quattro gradi fuori, sai? >>.
Nel sentire quelle parole Claudia imprecò e scattò verso la porta.
Corse fuori l’ingresso, afferrò il cappotto, la sciarpa e i guanti, poi fu fuori alla ricerca di Francesco, dimenticandosi per un istante di essere arrabbiata con lui.
Lo trovò seduto su un muretto che lanciava le pietre tra le piante del suo giardino, Claudia prese posto accanto a lui aspettando che dicesse qualcosa.
<< Piaciuta la colazione? >> Chiese allora lui, aveva una voce roca quella mattina.
<< Si, ma non sperare di comprarmi, quello che hai detto ieri mi ha fatto male >>.
Disse Claudia imitandolo nel lancio della pietra, Francesco nascose il collo nella sciarpa.
<< Mi dispiace per quello che ho detto, io e te non litighiamo mai e ieri ho perso la testa quando ti ho visto con quell’ Ivanov! >>
<< Yulian! Si chiama Yulian >> Lo corresse lei, esasperata.
<< Ok Yulian! Comunque quelle cose non le penso davvero >>.
Claudia guardò l’amico e lo abbracciò, poggiando la testa sulla sua spalla.
<< Lo so, tu sei il mio migliore amico, nessuno potrebbe sostituirti >>.
I due si abbracciarono, restando seduti su quel muretto che tante volte avevano scavalcato da bambini rovesciando vasi, si sentì veramente bene in quell’abbraccio, sentiva che la giornata si era finalmente aggiustata.
Poteva ancora essere salvata.
<< Però non posso prometterti di andare d’accordo con Iva… Yulian >>.
Disse Francesco con aria seria quando sciolsero l’abbraccio.
<< Non te lo sto chiedendo >> Replicò Claudia << Io devo ancora conoscerlo bene >>.
Francesco sorrise soddisfatto, poi prese l’amica per mano.
<< Oggi vieni a mangiare da me >>
<< Va bene, come vuoi >> Rispose lei e lo seguì mentre scendeva dall’altro lato del muretto.


 

La campanella della ricreazione suonò perfettamente in orario.
Claudia piegò il foglio della versione di greco e lo consegnò alla professoressa che passava tra i banchi, per fortuna aveva finito tutta la versione, doveva solo sperare in una buona traduzione e tanta fortuna con la grammatica greca.
Francesco consegnò anche lui il compito e si stiracchiò senza ritegno, la professoressa l’aveva fatto sedere dall’altra parte della classe perché così non avrebbe copiato da Claudia. Ormai tutti i professori avevano imparato con il tempo a non lasciarli vicini.
<< Com’è andata la versione? >> Chiese Claudia alzandosi dalla sedia.
<< Spero bene, ho copiato da Paolo >> Disse Francesco tutto contento.
I due fecero per uscire dalla classe, in un tacito e muro accordo di andare a prendere la loro solita cioccolata alla macchinetta, ma sulla soglia vennero fermati da Iliana, la sorella di Yulian. Francesco di irrigid come se avesse qualcosa contro quel cognome in particolare.
<< Priviet Claudia >> Salutò gentile Iliana, sorridendole, poi si accorse di Francesco e lo salutò con la mano. Lui ricambiò il gesto con un semplice cenno scocciato del capo.
<< Francesco, giusto? >> Domandò lei con il suo accento russo marcato.
<< Mhn >> Fu la laconica risposta, ovviamente ad Iliana non sfuggì la nota annoiata. Imbarazzata si sistemò una ciocca di capelli biondi dietro l’orecchio e decise di rivolgersi puramente a Claudia.
<< Scusami se ti disturbo, ma tu sei una delle poche persone che conosco di questa classe >> Disse Iliana torturando una ciocca di capelli, Francesco alzò un sopracciglio infastidito probabilmente dal fatto che tra quelle “poche persone” dovesse scegliere proprio Claudia.
<< La professoressa di matematica mi ha detto che voi eravate più avanti con il programma, e dato che quest’anno rischio il debito mi ha detto di prendere ripetizioni con un certo Scotti >> Francesco sbiancò non appena sentì pronunciare il suo cognome, detestando immediatamente la professoressa di matematica, Claudia invece sgranò gli occhi sorpresa.
<< Lo conosci per caso? >> Terminò la richiesta Iliana, guardandola speranzosa.
Ci furono alcuni secondi di totale silenzio.
<< Sono io Scotti >> Mormorò in fine Francesco, con una voce simile ad un morto dell’oltretomba, Iliana sgranò gli occhi e rimase colpita, sorpresa.
<< Cерьезно? >> Ser’ezno? Chiese di getto, Francesco storse immediatamente il naso.
<< Parla Italiano! >> La ammonì poco gentilmente.
Claudia invece credeva di aver già sentito quella parola, forse pronunciata da Yulian.
<< Oh, scusami, sul serio? >> Ridomandò Iliana, Francesco alzò le mani con esasperazione, in un inequivocabile gesto che stava ad indicare se stesso in tutto il suo splendore.
<< Mi aiuterai? >> Domandò immediatamente Iliana piena di speranza.
Claudia guardò il suo migliore amico per vedere cosa avrebbe risposto.
Francesco era in difficoltà e una parte di Claudia, quella sadica e ancora arrabbiata con lui, decise di non intervenire per aiutarlo, se lo conosceva bene anche solamente un pochino era certa avrebbe rifiutato l’offerta …
<< Non posso, mi dispiace >> E aveva dannatamente ragione.
<< Perché? >> Chiese Iliana avvilita, ma con insistenza.
<< Perché ho troppi impegni il pomeriggio >> Fu la replica evasiva e scocciata di Francesco.
<< La professoressa ha detto che se riesci a farmi prendere sei per la fine del primo semestre, ti alza il voto a nove in pagella >> Tentò nuovamente Iliana, sorprendendo Claudia per quell’improvviso scatto di zelo; si domandava se quella cosa fosse vera o se la fosse inventata solamente per accattivare Francesco. Gli occhi del moro scintillarono.
<< Troverò un po’ di tempo libero per farti lezione >> Ci era riuscita facilmente comunque.
Claudia alzò gli occhi al cielo e Iliana fece di tutto per trattenere una risata.

_______________________________________

REVISIONE DEL 03/08/2020

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: effe_95