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Autore: papergirl    29/08/2012    5 recensioni
Dal I capitolo:
"Blair, Blair..noi non abbiamo bisogno di andare via. Noi possiamo allevare questo bimbo qui” le sussurrò, accarezzandole la guancia, cercando di rassicurarla. D’altronde lei, aveva proprio bisogno di quello, di essere rassicurata, di sapere che sarebbe andato tutto bene. Con lui. Al suo fianco.
Blair guardò un’ ultima volta i fotografi alle loro spalle, dietro il finestrino oscurato di quella lussuosa limousine. Lì dove tutto era iniziato e lì dove tutto avrebbe potuto finire.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Dan Humphrey, Quasi tutti, Serena Van Der Woodsen | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass, Dan Humphrey/Serena Van Der Woodsen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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someday
Le parti di testo incluse fra gli asterischi contengono flashback.

Someday…

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Echo

“Si può sapere cosa stai guardando?” gli domandò suo padre, alzando la testa dal proprio computer.
“Un film di mamma” gli rispose la piccola Isobel, presa dallo schermo.
“Come s’intitola?” continuò Dan, raggiungendo la figlia e prendendosi una pausa dal proprio lavoro.
“Non credo che ti piacerà, papà” constatò lei.
“Non è vero, sai che a papà piace guardare i film!” controbatté Dan, abbracciandola affettuosamente.
“E’ I Love Shopping, papà”
“Cosa?”
Dan non poteva crederci, quel film lo stava tormentando da anni, prima con Serena e ora con sua figlia. Incredibile.
“Buonasera famiglia!” esclamò Serena, allegra, varcando l’entrata del loro appartamento.
 “Ciao” la salutò Isobel, quasi assente, troppo conquistata dal film.
“Serena, dobbiamo parlare” mormorò Dan, avvicinandosi alla moglie.
“Buonasera anche a te, maritino” gli disse lei con il sorriso dipinto sulle labbra, finché non guardò il piccolo schermo.
“Oh mio dio! Adoro questa scena!” commentò Serena, non badando a Dan e sistemandosi vicino alla figlia.
“Serena!” la richiamò lui, disperato per quella bizzarra situazione.
“Arrivo” lo rassicurò, tornando in lei e seguendolo in cucina.
“Cos’è successo?” gli domandò poi.
“E me lo chiedi? Tua figlia sta guardando quel maledetto film e ha solo 5 anni!”
“Dan, sul serio? Avanti non è né un film horror né un film a luci rosse!” provò lei.
“Nemmeno istruttivo! Dovrebbe guardare Biancaneve!”
“Ma se mi hai confessato che quando Jenny lo guardava da piccola, tu ti terrorizzavi per la strega!” ribatté lei, abbozzando un sorriso.
“Ero piccolo e la strega brutta brutta” tentò di difendersi lui. Serena rise, immaginandosi il suo uomo, terrorizzato da un cartone animato.
“Stiamo davvero discutendo per Biancaneve?” domandò Dan, guardandola negli occhi per qualche secondo.
“Hai iniziato tu!” esclamò Serena, dandogli poi un lieve bacio sulle labbra.
“Mi mancherai da impazzire, lo sai?” le confessò lui, riferendosi al viaggio che lei avrebbe intrapreso il giorno seguente.
 “Sono sette giorni, Dan, ce la possiamo fare”
“Non mi fido di Jimmy, Serena” le sussurrò con tono preoccupato.
“Ne abbiamo già parlato” gli rispose esausta di tornare su quell’argomento.
“Non va bene, gli piaci e non è un tipo apposto. Non mi fido di lui!”
Jimmy Clay era un collega di Serena da circa un anno, lavoravano entrambi per la stessa rivista di moda, lui aveva qualche hanno in più di lei e il suo interesse nei confronti della giovane era stato da sempre in grado di suscitare la gelosia di suo marito.
“Allora fidati di me! Ti amo, Dan, non per niente ti ho sposato e abbiamo due splendidi bambini” continuò lei.
“Serena..”
“Dan..”
“Mamma”
La voce di Isobel interruppe la loro conversazione.
Serena accarezzò lievemente la guancia del marito, mentre un’espressione buffa le apparse sul volto.
A quel tocco Dan comprese quanto stupido fosse stato il suo comportamento.
Amava Serena e lei provava lo stesso per lui.
Quella era l’unica cosa di cui era certo di potersi fidare.


Nate dormiva profondamente, mentre Jenny era seduta accanto a lui a fissarlo.
Aveva paura che il suo respiro potesse distogliere in qualche modo il giovane da quel sonno tranquillo.
Improvvisamente il suo cellulare squillò e Jenny si malidi per non averlo messo in modalità silenziosa prima.
Era Dan. Inoltrò la chiamata.
Lo avrebbe richiamato più tardi.
“Che succede?” chiese Nate, strofinandosi gli occhi ancora assonato.
“Era Dan. Ti ho portato la colazione, se non ti dispiace”
Jenny sorrise, mentre lui afferrò un pancakes.
“Buono! E cosa voleva?” le domandò, sedendosi sul bordo del letto.
“Non ne ho idea. Probabilmente qualche ora da baby-sitter” gli rispose, controllando ancora il display del telefono.
“Si… probabile. Senti che ha da dirti. E’ da un po’ che non passo del tempo con Isobel e Sam”
“Lo chiederà a me, Nate” mormorò Jenny.
“Ed è anche da un bel po’ che non passo del tempo con te” le spiegò lui, sperando che lei capisse ciò che intendeva.
Un altro sorriso si dipinse sul volto di Jenny.
“D’accordo lo richiamo” accettò lei, recandosi in soggiorno.
Jenny tornò qualche minuto più tardi, mentre Nate, nel frattempo, s’infilò una camicia pulita.
“Allora?” le chiese.
“Allora siamo dei veggenti. Dan vuol fare una sorpresa a Serena e quindi noi dobbiamo tenere i due marmocchi” rispose lei, imbarazzata nel vedere il giovane Archibald più affascinante che mai.
“Allora che ci facciamo ancora qui? Abbiamo uno spassoso pomeriggio in programma. Andiamo!” esclamò lui, eccitato come un bambino.
“E’ proprio quello di cui ho bisogno!” proseguì, convinto finalmente di riuscire a voltar pagina.
Charlie era soltanto un brutto ricordo da cui lui avrebbe dovuto disfarsene molto prima.

E da quel pomeriggio sembrava tutto più realizzabile.


“Chuuuuuk!”
Il suo nome echeggiò per tutta la casa.
“Dimmi, Blair” disse, raggiungendo sua moglie.
“Si può sapere che diavolo è questo?” gli domandò.
Blair era lì, con un libro in mano a fissarlo perplessa.
“10 modi per sovrastare tua moglie?!”
“Che razza di libri leggi?” continuò Blair, interdetta da quel titolo, tutt’altro che a favore dell’emancipazione femminile.
“Non è come pensi” cercò di spiegarsi Chuck.
“Demerito maschilista che non sei altro!” esclamò lei, non accettando il fatto che suo marito potesse leggere tali sciocchezze.
“Blair, l’ho preso soltanto perché descrive come far cambiare opinione alle donne!”
Blair gli lanciò il libro contro e lui fu fortunato ad avere i riflessi pronti per evitarlo.
La guardò stupito.
“Sono incinta diamine! Ho gli ormoni a mille e tu invece che strami vicino ti leggi 10 modi per sovrastare tua moglie!” esclamò lei, finendo con l’avere il broncio.
Chuck non riuscì a trattenere il sorriso che gli apparve dopo.
Blair era sempre la stessa e non sarebbe cambiata mai.
E lui mai avrebbe desiderato che potesse cambiare.
“Blair, sai che sono il fan numero uno dei successi delle donne! Altrimenti come mai avrei potuto sposare una donna di successo?” commentò, avvicinandosi a lei.
“Quel libro l’ho comprato perché speravo di poterti far cambiare idea sul bambino” ammise.
Blair alzò gli occhi al cielo come segno di rassegnazione.
“Ancora con questa storia? Andrà tutto bene!” provò lei.
“Non permetterò che ti accada qualcosa di male e non ti perdonerò mai se mi lascerai, hai capito?”
In quel momento Chuck ebbe un groppo alla gola: la sua vita non avrebbe avuto alcun senso senza di lei.
“Non ti lascerò e tu sarai un ottimo padre, Chuck” tentò di rassicurarlo lei.
“Di certo la genetica non sarà d’aiuto” mormorò lui, riferendosi al complicato rapporto con il suo di padre.
“Beh, ognuno è padrone del proprio destino e io so che tu sarai un ottimo padre!”
Chuck l’abbracciò affettuosamente, stampandole poi un bacio premuroso sulle labbra.
“Ora vai a finire di mettere apposto la cameretta!” gli ordinò Blair.
“Ecco in realtà perché ho preso 10 modi per sovrastare tua moglie!” scherzò lui.
Blair sorrise.
Soltanto dopo sentì una fitta al ventre.
La vista le si appannò.
Le mancarono le forze e cadde a terra.
“Blair!”
L’eco della voce rotta di Chuck risuonò nella sua mente, prima che l’oscurità la inghiottisse.

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Postato anche il terzo capitolo. L’ho finito di scrivere molto tempo fa, ma non mi ha mai convinta, quindi l’ho modificato moltissime volte.
Scusatemi se non è molto convincente, ne sono anche io un po’ delusa.
Volevo ringraziare ancora a chi ha recensito questa storia precedentemente. 
PS: il libro che ha comprato Chuck è di mia pura stupida inventiva, perdonatemi eh :)

  
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