Chapter three.
Faccia di Volpe: Non sarei mai potuta essere.
Cosa mi mancava?
Le carte in regola le avevo:
la furbizia, la velocità,
gli sponsor e la strategia.
Solo troppo tardi
me ne son resa conto:
io non volevo vincere.
Non ne ero all'altezza.
A Panem serviva, sì, una ribelle,
ma una pronta a guidarli.
Un'immagine, una forza,
qualcosa che non sarei mai potuta essere.
Un qualcuno che
abbia cambiato le cose.
Che sappia uccidere,
e non ne abbia paura.
Io ero sopravvissuta così a lungo
di furbizia: senza scontri.
Non sarei potuta diventare il loro leader:
non sarei stata più io.
I miei familiari non avrebbero voluto,
ma io sapevo che era il mio destino.
Avevo scelto, però, di non soddisfarli:
di morire a modo mio.
Appena viste le bacche tutto diventava chiaro:
niente dolore, niente agonia.
Le prendevo tra le mani e
raccoglievo il coraggio.
Ciao, Ragazza in Fiamme,
e buona fortuna.
Sii ciò che non sono mai stata io.
Fallo per entrambe,
perchè non sia morta invano.
My (little) space:
Eccomii quaaa! :3
Questa è la mia visione personale della sua morte:
non trovo altri modi per spiegarmela.
Bèh, spero vi piaccia e mi lascerete una piccola recensione,
Alla prossima con...*rullo di tamburi*
...Primrose Everdeen!
Un bacio, Ariii