Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: BurningIce    12/09/2012    12 recensioni
Sono Rose Weasley.
Popolare, direte voi. Essere la figlia di Ron Weasley e di Hermione Granger dovrebbe – e sottolineo dovrebbe – aiutare. Ma, nel mio caso, non è stato così. Sono anonima, tremendamente anonima, ed odio le feste e la gente superficiale che puoi trovarci. Passo giornate intere con i miei amati libri e …
Non ditemi che ci siete cascati, adesso.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Sono una ragazza perfettamente nella norma. O forse no.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A voi, meravigliose ragazze!



Sono una ragazza perfettamente nella norma. O forse no.


 


Segreti non esattamente segreti - La nobile arte del fraintendimento



Image and video hosting by TinyPic

Previously, on SUPNN.OFN. (Ok, volevo dirlo troppo, non fateci caso):

Perciò, allungo le mani verso il piccolo vassoio, ma vengo fermata da Liam.
<< Rose >> Mormora sommessamente. Arrossisce leggermente, ma continua a parlare.
<< Posso… posso confidarti un segreto? >>



La prima cosa che mi viene in mente è che la Sala Grande sia il luogo meno adatto per rivelare dei segreti: c’è sempre qualcuno pronto a origliare. Ma poi la mia curiosità prende il sopravvento, quindi faccio un piccolo cenno della testa e lo incoraggio a continuare, mentre mi abbuffo con una magnifica torta al cioccolato. Liam si schiarisce la voce e si abbassa per sussurrarmi il segreto all’orecchio:

“Mi sono innamorato.”

Si è innamorato. Ma di chi?
Oh, è ovvio, di me!
Era prevedibile e avrei dovuto capirlo: la Puffola Pigmea, la gentilezza, gli sguardi complici… e si spiegano anche certe strane sparizioni: alcune sere non viene a cena, forse rimugina sulla sua sfortuna in amore. Un po’ melodrammatico, ma il fascino Weasley fa quest’effetto.
Lo guardo, comprensiva, distogliendo per un attimo l’attenzione dalla mia torta. Gli poggio una mano sulla spalla e scuoto leggermente la testa. Potrei farci un pensierino, ma so che è tutto inutile: il mio cervello si rifiuta categoricamente di pensare a qualcuno che non sia Scorpius.
<< Liam, Liam, Liam >>* Dico, sinceramente dispiaciuta. << Lo sapevo già, è perfettamente comprensibile! >>
<< Davvero? >> Mi chiede, dubbioso. << Come facevi a saperlo? >>
<< Vedi >> Continuo, lanciando uno sguardo fugace al piatto invitante davanti a me – ci rivedremo dopo, dolce e magnifica torta. << Era anche prevedibile, adesso che ci penso… >>
<< Si vede così tanto? >> Esclama, preoccupato.
Decido che questo è il momento di mettere in chiaro le cose: niente più giri di parole, sarò rapida e decisa.
<< Liam, seriamente, sei proprio un bel ragazzo, un ottimo amico… ecco, è proprio questo il punto. >>
Liam sembra confuso, ma vado avanti col mio discorso.
<< Ti vedo solo come un amico >> Concludo, sperando di essere stata abbastanza convincente.
Liam continua a guardarmi come se avessi appena annunciato un mio imminente matrimonio con Lumacorno, poi scoppia a ridere.
Allora è così ridicola l’idea che io possa piacergli? Sono furiosa, estremamente furiosa.
<< Smettila di ridere! >> Sussurro a denti stretti, mollandogli un ceffone. << E chi sarebbe la sfortunata? >>
Sorvoliamo sul fatto che la prescelta non sia per niente sfortunata come ho appena detto, sono troppo arrabbiata per formulare pensieri coerenti.
<< Dominique >> Mormora, con una vocina sottile sottile.
<< Dominique? Quella Domin… >> Esclamo, ma Liam mi tappa prontamente la bocca. Fortunatamente per lui, Hilary, Elise e la loro Prendiappunti sembrano essere svanite nel nulla.
<< Ma tu avevi detto che i miei occhi erano più belli! >> Constato, piuttosto stupidamente. << Tutto faceva pensare che… >>
<<… che fosse innamorato di te? E invece no, ha una cotta per la Weasley bionda! >> Completa una voce alle mie spalle, carica di sarcasmo. La voce di Hilary Skeeter.
Oh, ecco dov’era finita... Mi domando come abbiamo fatto a non accorgerci di lei; forse ha un Mantello dell’Invisibilità simile a quello di James. O forse siamo stati semplicemente troppo stupidi.
In questo preciso istante, capisco che Liam non ha vie di uscita; è praticamente spacciato. In men che non si dica, l’intera Hogwarts saprà della sua cotta per Dom. Ma questo non è un problema, al momento, perché ho appena visto mio cugino James sferrare un pugno in pieno viso a David Steeval. Lia, seduta qualche posto più in là, mi guarda in modo eloquente. Ci alziamo entrambe, mentre Ophelia si lamenta per la stupidità di James, affermando che il suo ragazzocom’è strano sentirglielo dire – rimarrà per sempre uno sciocco, tronfio Grifondoro senza cervello. Sta sicuramente picchiando Steeval perché ha scoperto che sta con la sua piccola, innocente sorellina.
Quando vedo l’innocente sorellina saltare addosso a James con un urlo belluino, mi precipito al tavolo Grifondoro, spinta dalla curiosità e anche da una certa preoccupazione, ma la McGrannitt interviene prima che possa farlo io, convocandoli tutti nel suo ufficio. Ormai è diventato una sorta di seconda casa, per noi Weasley-Potter.
 

*


James, Lily e David sconteranno un mese di punizione, rigorosamente separati. In fondo, la McGrannitt si è dimostrata clemente. Ma per Liam è stato ben più difficile sfuggire dalle grinfie di Hilary, che dimostra ogni giorno di più di avere lo stesso sangue di Rita Skeeter: se l’è cavata firmando una sorta di contratto, il cui contenuto mi è ancora oscuro. Sono sicura che se le due pettegole per eccellenza scoprissero la mia storia con Scorpius, se così si può definire, niente le tratterrebbe dal divulgare immediatamente la notizia. Per adesso, la sua cotta per Dominique è al sicuro; d’altronde non è una novità che qualcuno si innamori di mia cugina. Eppure tutta questa storia mi ha fatto riflettere: avere relazioni segrete non è molto conveniente, specialmente in un castello pieno di adolescenti vogliosi di notizie e di cambiamenti. Così mi sono ripromessa di stare il più lontano possibile da Scorpius e, modestamente, mi riesce anche bene.
<< Ehi, Rose! >> Come non detto.
Faccio finta di non aver sentito, ma Scorpius mi raggiunge in un batter d’occhio, passandomi una mano sopra la spalla, da normalissimo amico. Peccato che questo gesto, adesso, mi sembri fin troppo equivoco.
<< Tra due settimane ci sarà l’ultima di campionato con i Tassorosso >> Mi comunica, serio. << Voglio il mio portiere perfettamente in forma! >>
Il modo in cui ha appena pronunciato l’aggettivo “mio” continua a rimbombarmi in testa. Mi infastidisce. Annuisco distrattamente, in cerca di qualche scusa per sfuggire alla sua presa e rifugiarmi in un posto sicuro, ma, persa nei miei pensieri, mi accorgo troppo tardi che mi sta guidando verso i sotterranei.
<< Sai, potrei anche essere in forma se qualcuno non mi facesse esasperare >> Rispondo, per poi provare a divincolarmi dalla sua presa: non ho in programma di andare in Sala Comune – anzi, tra poco meno di un’ora ho Difesa –  ma non ci riesco.
<< Oh, andiamo, Rose… So che mi stai evitando >> Dice, guardandomi come se volesse perforare la mia testa e la parete alle mie spalle. << Di nuovo. Ma ho bisogno di te per perfezionare alcuni schemi, adesso. Davvero. >>
Lo guardo con aria scettica, così si affretta ad aggiungere che la sua non è una scusa banale per portarmi nella sua camera. Con un po’ di amarezza, penso che qualche mese fa questa precisazione non sarebbe stata necessaria: la nostra era un’amicizia assolutamente sincera e priva di secondi fini.
<< E poi dobbiamo chiarire alcune cose, noi d… >>
<< Ho capito, vengo, ma smettila di blaterare, per favore. >> Rispondo, liberandomi dal suo braccio con uno strattone ed accellerando il passo per portarmi a una distanza di sicurezza.
Per tutto il tragitto, me ne sto chiusa in un mutismo piuttosto insolito per una che è abituata a non smettere un attimo di parlare. Se è giunta l’ora dei chiarimenti, meglio rimandarla: parleremo quando saremo arrivati. Il percorso fino ai nostri Dormitori mi sembra estremamente breve e lo sguardo di Scorpius fin troppo fastidioso, ma fortunatamente rispetta il mio silenzio. Il modo in cui si sta complicando la situazione è un tantino assurdo, perfino per i miei standard.
“ Draco Dormiens” Borbotto non appena giungo davanti alla parete di pietra, con il cuore che batte furiosamente. Non sono mai stata particolarmente coraggiosa e ho paura di quello che Scorpius potrebbe dirmi. Non riesco nemmeno a vedere la cosa con la mia tipica, stupida ironia. E questo la dice lunga.
La Sala Comune è piuttosto affollata: alcuni primini maligni, capeggiati dall’astuta ragazzina che più volte ho mentalmente designato come mia erede, non ci staccano gli occhi di dosso e ridacchiano in continuazione. Ophelia è immersa nel libro di Difesa Contro le Arti Oscure e sta cercando di fare i compiti all’ultimo momento – anche io avrei dovuto farli, pensandoci bene.
La sorella di Liam, sola davanti al camino, fissa me e Scorpius con uno strano sorrisetto.
Qui è decisamente troppo affollato per parlare, così scendiamo le scale che portano ai Dormitori, fino ad arrivare a quello di Scorpius. Non ci entro da parecchio tempo e il suo ordine maniacale mi colpisce più del solito. C’è una gran confusione in giro per la stanza, ma il letto di Scorpius sembra un’isola felice in mezzo a tutto quel disordine. E, probabilmente, lo pensa anche lui, perché si siede e mi fa cenno di imitarlo, battendo una mano sul materasso.
<< No, grazie >> Esclamo, acida. Non vorrei che i nostri chiarimenti si trasformassero in qualche scena a luci rosse. Scorpius scuote la testa e si alza, superando la distanza di sicurezza e portandosi a pochi centimetri da me. Mi aspetto che stia per dire qualcosa di estremamente serio, ma, inaspettatamente, mi bacia. E sono così stupita che reagisco solo quando vedo che mi sta lentamente portando verso il suo letto: i miei riflessi da Portiere, in sua presenza, sono più lenti di quelli di un bradipo. Riacquistata un po’ di lucidità, gli sferro un calcio dritto tra le gambe e subito dopo lo sento gemere, piegato in due dal dolore.
<< E così sarebbero questi gli schemi di Quidditch? >> Urlo, furiosa. << Come credi che vinceremo, pomiciando? >>
<< Andiamo, Ros… >> Cerca di giustificarsi, ma ormai è troppo tardi.
<< Rose un cavolo! >> Esclamo. << Ti rendi conto di… di quello che stiamo diventando? >>
Scorpius strabuzza gli occhi e nel suo sguardo leggo un profondo senso di colpa, anche se tenta di mascherarlo con un’aria strafottente per niente credibile.
<< Prima passare del tempo insieme significava parlare o fare due tiri a Quidditch >> Dico, con un sorriso amaro. << E adesso? Adesso siamo praticamente due estranei. >> 
Scorpius ghigna. Io sono furiosa e lui cosa fa? Ghigna.
<< E così ti fai infilare la lingua in bocca da ogni estraneo che incontri? >> Chiede, con la voce intrisa di sarcasmo.
<< Tu… >> Ansimo, in preda alla collera. Secondo mia madre, quando sono arrabbiata incuto un certo timore, proprio come lei. Spero che Scorpius se la stia facendo sotto, in questo momento.
<< Brutto stronzo, ti faccio vedere io! >>
Estraggo la bacchetta e gliela punto contro. Sto quasi per schiantarlo, ma mi viene un’idea ancora migliore.
<< Densaugeo >> Sussurro, con un certo sadismo. Gli incisivi di Scorpius cominciano ad allungarsi a dismisura e io rido, rido di gusto.
<< Falli tornare come prima >> Mi supplica Scorpius. E parlerebbe ancora, se i denti – che ormai sono diventati un bel paio di zanne – non glielo impedissero.
Prima che possa fare altro (in effetti avevo in mente un bel paio di fatture niente male) scappa via dalla stanza, terrorizzato. E adesso cosa fa, manda un gufo a papino Draco?
Cerco di sentirmi soddisfatta, ma nel giro di qualche secondo l’euforia e la furia svaniscono completamente, lasciando il posto ad un immensa stanchezza. Mi sento quasi depressa: sono la regina degli sbalzi d’umore.
Sorvolo sul fatto che mi trovi ancora in camera di Scorpius e mi butto a peso morto sul suo letto, schiaffandomi una mano sulla fronte e perdendomi in complicate elucubrazioni filosofiche su quanto faccia schifo crescere. Fisso distrattamente i letti vuoti che mi circondano e decido di fare una piccola ispezione, tanto per distrarmi un po’. Sulla scrivania trovo un mazzo di carte babbane – sicuramente di Dixon – e sorrido nel vedere una Puffola blu, profondamente addormentata. So per certo che è di Liam: solo lui potrebbe avere così tanta pazienza da crescerne una, qui dentro. Blu come i miei occhi, penso, ma poi mi correggo: blu come gli occhi di Dominique.
Frugo un po’ tra i cassetti, ma non trovo niente di interessante, a parte un paio di fogli di pergamena di cui è visibile solo il titolo: “Lista”. Il resto sarà scritto con inchiostro simpatico. Li infilo in fretta dentro la borsa e mi dirigo verso la porta. Prima di chiuderla, però, noto un bagliore dorato sotto il letto di Scorpius.
Spinta dalla curiosità, mi precipito a vedere di cosa si tratta. Mi infilo quasi completamente sotto il letto, con il leggero terrore di non riuscire a riemergere e di essere sorpresa in questa strana posa, per poi afferrare un grosso libro. Che delusione.
Ma ormai la missione va portata a termine: tiro fuori il librone e faccio per aprirlo, ma quando i miei occhi si posano sulla prima pagina un rumore assordante mi spacca i timpani. Meglio scappare: dev’essere una sorta di allarme anti-intruso.
Perché, prima che il frastuono scoppiasse con la stessa velocità di un temporale estivo o di un’arrabbiatura di mia madre, sono riuscita a leggere due parole in cima alla pagina: Caro Diario.

 

 
*



Corro a perdifiato verso l’aula di difesa contro le arti oscure: forse posso farcela. Ho perso un bel po’ di tempo a capire come aprire il diario senza sprigionare un baccano infernale, ma le mie non eccelse conoscenze mi hanno portata ad un punto morto. Adesso la copertina emette una specie di miagolio ad intermittenza, che sembra essersi momentaneamente calmato.
Spalanco la porta senza nemmeno bussare, trovando l’aula già piena. Reals mi guarda con un’inequivocabile aria di rimprovero, mentre suo figlio, che ha ormai assunto il ruolo di assistente – per la gioia di noi studentesse – accenna un sorriso. Con la coda dell’occhio, vedo Scorpius
i cui denti sono tornati ad essere normali abbassare di colpo lo sguardo e Liam salutarmi con la mano. Ophelia, invece, è ancora alle prese con la revisione dei suoi compiti, coi capelli scompigliati e legati in quella che dovrebbe assomigliare vagamente ad una coda. Dominique è in prima fila, al contrario di Fred, James e Roxanne, che tramano qualcosa nell’angolo più remoto dell’aula. Prendo posto vicino ad Albus, sfinita, e lancio uno sguardo allarmato al mio zaino. Nessun rumore sospetto.
Reals comincia a spiegare qualcosa che riguarda gli Incantesimi non Verbali, ma non sono abbastanza concentrata, così comincio a conversare amabilmente con Al, come se mi trovassi all’ombra di un bell’albero nel Parco.
<< Allora, Al >> Esordisco, sottovoce. << Come va con Crecy? >>
<< Crecy? >> Mi chiede, perplesso. << Crecy Canon di Tassorosso? >>
<< Proprio lei. >> Mi permetto di romanzare un po’ la vicenda e do per scontato che sia innamorata di Al. << Non sai che ha una cotta per te? >>
Albus sgrana gli occhi straordinariamente verdi, per poi darsi un contegno ed alzare le spalle.
<< Beh, non è male >> Risponde, con una strana smorfia.
<< Non è male?! >> Esclamo, alzando un po’ troppo la voce. Purtroppo, Reals se ne accorge e mi trafigge con uno dei suoi sguardi più truci.
<< Weasley! >> Esclama, e posso sentire la furia nella sua voce. << Dieci punti in meno a Serpeverde per la sua ostinazione nell’interrompere la lezione. >>
Poco male, li recupererò col Quidditch. Quello che mi turba è il tono di Reals: non credo che mi perdonerà facilmente. I minuti a seguire mi sembrano i più lunghi della mia vita: il tempo si dilata e l’orologio sembra essersi fermato; la litania di Reals non ha fine. Di solito le sue lezioni sono molto interessanti, ma oggi ho altro per la testa. Mi annoio talmente tanto che faccio i compiti che avrei dovuto svolgere giorni prima, più che altro per evitare un’altra sfuriata.
Al momento di consegnarli, vado alla cattedra tutta fiera di me, sapendo che almeno questa volta non mi toccherà un rimprovero. Anzi, potrei essere premiata per il mio lavoro, stranamente: in fondo questa non è una brutta sensazione.
Purtroppo, però, Reals mi trattiene con lui anche dopo la lezione, quando ormai l’aula è deserta.
<< Weasley >> No, non mi sta rimproverando: il suo tono sembra quasi paterno. << Il suo comportamento è cambiato, se ne rende conto? >>
<< Cambiato? >> Chiedo, senza capire dove voglia andare a parare.
<< Esatto, cambiato. Non ho idea di cosa le stia succedendo, ma deve smetterla. E alla svelta. Oggi ha perso solamente dieci punti, ma la prossima volta non sarò così clemente. E adesso vada. >>
Deludere l’unico insegnante che abbia mai stimato è un duro colpo, soprattutto se non comprendo il suo significato delle sue parole. Non sono mai stata un’alunna modello, sono quella che ero prima. O almeno credo.
Però, anche se Reals non sa più o meno niente di me, sento che ha ragione: da quando questa storia di Scorpius va avanti, sono diventata un’altra. E questo non mi piace per niente.
Perciò, avere in mano il suo diario mi riempie di uno strano senso di colpa: leggerlo mi sembra un gesto infantile, così come trattar male Crecy Canon o fare scherzi stupidi ai Grifondoro.
<< Rose, Rose! >>
Scorpius mi sta chiamando, ansante; non so esattamente cosa aspettarmi o cosa dirgli, dopo la scenata di poco fa. Ma lui la ignora, forse se ne è addirittura dimenticato.
<< Ecco i nuovi orari degli allenamenti. >> Mi porge un foglio, su cui ci sono anche diversi schemi. Io lo prendo e lo strappo davanti ai suoi stessi occhi increduli, per poi farlo ricadere a terra in mille minuscoli pezzi.
<< E chi se ne importa del Quidditch? >> Sbotto, girando i tacchi e lasciandolo solo e sbalordito.
Ho insultato il sacrosanto Quidditch. Sono davvero fuori di me.
Così, come per dimostrare a me stessa che Rose Weasley è la ragazzina irriverente e infantile che è sempre stata, mi riprometto che leggerò il suo diario questa stessa notte… E che domani, magari, i Grifondoro avranno una bella sorpresa.

 

*


Nel grande letto a baldacchino verde smeraldo, alla luce delle bacchette, apriamo finalmente il diario di Scorpius senza che emetta alcun rumore: Ophelia è riuscita a disinnescare quella sorta di urlo disumano, solo con un paio di incantesimi non verbali. È un libro piuttosto spesso, deve raccogliere gli avvenimenti di diversi anni. Ophelia si avvicina per permettermi di leggere la prima pagina, con l’espressione di un esploratore che ha scoperto il suo più grande tesoro.

“Caro diario,
ovviamente sono stato smistato a Serpeverde.”


Da lì partono una serie di righe di poca importanza, fino a quando non trovo un paragrafo particolarmente interessante.  “C’è una ragazzina piuttosto strana, qui, che ha tentato di uccidermi durante il viaggio in treno, ma pochi minuti fa sembrava completamente innocua. Stava anche piangendo. Non sono molto bravo a consolare, ma credo di averla rincuorata.
Si chiama Rose, Rose Weasley. Papà dice che non devo fraternizzare con il nemico*, ma la regola vale lo stesso se il nemico ha degli occhi così belli?”

Ok, mi ha definita strana, ma sto pensando di cominciando a rivalutare i miei occhi.
<< Secondo me era cotto di te >> Sussurra Lia con una risatina.
Ci divertiamo nel leggere tutti i nostri misfatti mai scoperti. Avevo dimenticato di aver sostituito l’Idromele di Lumacorno con un filtro d’amore di zio Fred. Il giorno dopo aveva fatto una dichiarazione in piena regola alla McGrannitt: già allora stava perdendo colpi.
Una pagina datata quindici marzo duemiladiciassette mi fa sobbalzare.

“Caro diario,
oggi mi è capitata una cosa terribile. Ho capito di avere una cotta per Rose, ma lei sembra vedermi solo come una specie di compagno di giochi: è proprio una bambina. Non mi va di scrivere ancora cose stupide e sentimentali, quindi limitati a sapere questo.
A presto, se mi andrà.”


Scorpius ha la facoltà di trattare male perfino gli oggetti inanimati. Però… però aveva una cotta per me. Ai tempi in cui l’unico manico di scopa che mi interessava era l’ultimo modello di Firebolt, non di certo il suo.
<< Vedi? >> Commenta Ophelia, compiaciuta. << Avevo ragione! >>
Grugnisco e giro rabbiosamente pagina. In realtà, dentro di me, c’è un tumulto assurdo. Chi l’avrebbe mai detto? Scorpius, innamorato di me. Anche se teoricamente non si può parlare di amore: aveva solo dodici anni.
Le pagine successive sono tutte scritte a distanza di mesi; evidentemente non deve aver usato molto il suo diario. Le sfoglio distrattamente, apprendendo che ha dato il suo primo bacio alla Zabini – a Amethyst Zabini! – che, subito dopo, si è messa a ridere come una matta. Ci sono varie descrizioni delle sue relazioni passeggere, fino ad arrivare a Lia. Nel leggere il suo nome, mi accorgo che quest’ultima arrossisce alla luce della bacchetta. Arrivata alla notte di Natale, in cui li ho scacciati dal mio letto mentre erano in procinto di accoppiarsi allegramente, mi stupisco nel leggere che la loro serata non sia continuata. Ophelia lo ha mandato in bianco di volta in volta e sorrido stupita, leggendo le sue lamentele sull’esagerata castità della sua ragazza. Che strano, pensavo che l’avessero già fatto. E diverse volte, anche.
Guardo Lia con aria interrogativa. Abbassa lo sguardo e sussurra:
<< In realtà… sono vergine. O meglio, lo ero >> Si corregge, la voce sempre più fioca.
<< Ophelia Rosier! >> La rimprovero scherzosamente, un po’ disgustata dal fatto che stiamo parlando di mio cugino. << Tu e James…? >>
Annuisce, ancora imbarazzata. È decisamente strano vederla così.
<< Quando? >>
<< Martedì tredici Aprile, ore ventidue e trenta  >> Risponde, con lo sguardo luccicante. Adesso la timidezza sembra essere sparita: è di nuovo la solita Lia. La solita maniacale Lia.
<< Sai, non se lo aspettava… non si aspettava che non lo avessi mai fatto >> Sussurra, con un sorriso ebete che le va da un orecchio all’altro. Questa volta è proprio innamorata.
<< Com’è stato? >> Chiedo, pentendomene subito dopo. Adesso mi toccherà la descrizione dettagliata di ogni singolo attimo della loro notte insieme. Immagino che risponderà “bellissimo”, “splendido” o qualcosa del genere, ma invece stringe un po’ i denti e mormora:
<< Beh, non è che ci abbia capito granché… più che altro è stato imbarazzante. Ho paura di essere stata una totale imbranata >>
Soffoco una risatina. Lei, imbranata? E da quando Ophelia Rosier parla di se stessa in questi termini?
<< Però lui è stato dolcissimo… >> Oh, ecco la parte melensa. << Mi ha detto che mi ama >>
Solleva lo sguardo e sorride nuovamente.
<< Sai, Rose? >> Confessa. << Penso di amarlo tanto anch’io. >>
La invidio talmente tanto che non riesco a mettere insieme due parole per congratularmi con lei. Restiamo in silenzio per un po’, poi Lia mi annuncia che andrà a dormire e mi minaccia di non parlare mai a nessuno di questo suo attacco di romanticismo – ne andrebbe della sua reputazione.
Quando esce furtivamente dal mio baldacchino, lo sguardo mi cade su un paragrafo della pagina che stavo per leggere:

“Rose è sempre stata la mia migliore amica. Non riesco a capire cosa ci stia succedendo, cosa mi stia succedendo. Quando la bacio – fin dalla prima volta che l’ho baciata, anche se era solo una stupida scommessa – sento che non è più solo la mia migliore amica.  E questo mi spaventa… e mi ritrovo a dirle cose che non penso nemmeno, ad allontanarla per poi darmi immediatamente dell’idiota. Eppure non voglio perderla, non posso perderla. So solo che la voglio accanto.”

E, dopo le sue parole, so che la cosa giusta da fare non è tirare un altro brutto scherzo ai Grifondoro o ai Tassorosso: devo chiarire con Scorpius.
Adesso.





Sto cominciando a prenderci gusto, sapete? Interrompere i capitoli così... mi piace. Sì, sono sadica, lo so!
Oh, ma bando alle ciance, ci sono due asterischini da spiegare! Beh, inutile dire che sono richiami ai libri, no?
"Liam, Liam, Liam" mi sa molto di Gildino Allock.
E fraternizzare con il nemico? In fondo Draco e Ron non sono poi così diversi... moooolto in fondo.
Beh, ormai scusarmi per il ritardo è d'obbligo ad ogni capitolo. Ma so che mi volete bene lo stesso <3
Sapete, questo capitolo è anche una sorta di saluto, perchè tra una settimana PARTOO! Ora voi direte: " A noi, cosa interessa? " Ma io ve lo dico lo stesso. Vado per un mese in Inghilterra, ci credete?!
Sto zitta, sto zitta e posto, prima che mi uccidiate.
Un bacione immenso,
-Iv.
P.s. Non è tenero, Scorpius? Ah, dimenticavo, fatemi sapere cosa pensate del capitolo, sapete che adoro le vostre recensioni... mi sento vicinissima a voi. Ok, oggi sono e

  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: BurningIce