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Autore: Spuffy93    20/09/2012    4 recensioni
Avevo un mal di testa che mi stava uccidendo. Era dalla mattina che andava avanti e anche se il dottore mi aveva detto che era normale avere certe ripercussioni dopo lo stress che il mio corpo aveva subito, io non mi sentivo tranquilla. [....] Presi la pillola e la bottiglietta d'acqua che avevo sulla scrivania. Chiusi un momento gli occhi per fare un respiro profondo e fu in quel momento che accadde per la prima volta.
I rumori intorno a me scomparvero. Sentivo solo un vociare confuso e il rumore di sirene. Davanti a me c'era un edificio messo piuttosto male e Castle davanti ad esso che abbracciava la sua famiglia con un sorriso molto felice sulle labbra.

Okay, non è facile spiegare questa storia.. posso solo dirvi di provare a leggerla. Inizia dal primo episodio della quarta stagione e ne seguirà la trama in maniera impeccabile (o quasi) fino a "Cuffed".
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
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Più che le scuse non so che aggiungere *me capo chino*

Buona lettura!



 

Disclaimer: Alcuni dialoghi sono stati ripresi (e in alcuni casi leggermente variati) da “A Dance With Death” scritto da Moira Kirkland e diretto da Kevin Hooks

 

Parte quattordicesima

 

Da quando ero confinata al lavoro d'ufficio mi sembrava che i giorni non passassero mai abbastanza in fretta.

Era barboso non poter andare di prima persona sulle scene del delitto o a catturare i sospettati. Addirittura Rick a seguito di un episodio capitato due settimane dopo l'inizio del mio lavoro in ufficio ha preteso che quando interrogavo i sospetti o lui, o Espo o Ryan fossero presenti. Tutto questo solo perché un sospetto si era arrabbiato mentre lo interrogavo e aveva ribaltato il tavolo.

Non mi ero fatta nulla ma a Rick non interessava.

Comunque anche se lentamente i giorni e le settimane passavano, la mia squadra risolveva i casi e io passavo più tempo con Rick, Prince e la mia pancia sempre più prominente.

A volte durante i momenti di pausa a lavoro mi ritrovavo ad accarezzarla dolcemente ripensando al volto di Roy durante il parto e sperando di essermi sbagliata per questa volta perché ero felice finalmente e volevo rimanere accanto a coloro che mi avevano reso tale, ma sopratutto volevo crescere mio figlio.

Ce la faremo...” mi diceva Rick quando mi vedeva rattristirmi mentre fissavo la mia pancia. “Io, tu e Roy ce la caveremo. Vero figliolo?” diceva poi lui appoggiando a sua volta le mani sulla mia pancia. “Sai, so che non siamo ancora alla fine del terzo mese ma il tuo papà, la tua nonna, la tua sorellona, i tuoi zii ma sopratutto tua mamma non vedono l'ora di vederti Roy.” sussurrava poi inginocchiandosi e baciandomi poco sopra l'ombelico. “Mi raccomando, finché sei lì dentro tratta bene la mamma, poi quando sarai con noi ci divertiremo insieme e la faremo impazzire.”

Alla fine il quarto mese tutti al distretto sapevano che ero incinta e anche che il padre era Rick ma, da fedeli compagni quali erano, avevano mantenuto il segreto, così fu veramente una sorpresa quando una mattina ci svegliammo e trovammo sul Ledger una foto mia e di Rick che rientriamo nel suo appartamento. Eravamo stati attenti ma sapevamo che prima o poi sarebbe accaduto. L'articolo parlava del fatto che lo scrittore, Rick Castle, era stato visto più volte rientrare nel suo appartamento accompagnato dalla detective Beckett e che supponevano ci fosse del tenero tra di noi, niente di più per fortuna. Da lontano la mia pancia ancora non si vedeva ma sapevamo che da quel momento in poi i paparazzi avrebbero iniziato a seguirci più spesso per avere un qualche scoop.

Ne parlai con Rick e decidemmo di rilasciare una dichiarazione in cui avremo confermato la nostra relazione e in cambio avremo richiesto di essere lasciati in pace sul lavoro e a casa. Paula organizzò tutto alla perfezione e così una settimana dopo ero di nuovo sui giornali come la nuova ragazza di Rick Castle e devo ammettere che non mi è dispiaciuto poi molto. Insomma, adesso tutte quelle pazze scatenate la fuori sanno che è mio e che se provano a flirtare con lui si ritroveranno l'intera squadra omicidi del dodicesimo sotto casa.

Visto che eravamo stati costretti ad uscire allo scoperto Rick decise di trarre il meglio dalla situazione e iniziò a portarmi fuori qualche sera, spesso solo noi due ma a volte venivano anche Alexis, Martha e mio padre. Stavamo diventando una grande famiglia e la cosa mi faceva molto piacere perché nel caso fossi veramente morta sapevo che Rick non sarebbe rimasto solo con il piccolo Roy, ma che avrebbe avuto vicino a lui molte persone pronte ad aiutarlo.

Cercavo sempre di non pensare al fatto che mancavano meno di cinque mesi al parto e, forse, al giorno in cui sarei dovuta andarmene definitivamente.

Per fortuna tra il lavoro, gli amici e Rick riuscivo a distrarmi e in quei giorni mi capitò un dei casi più contorti che potessero esistere.

Una famosa ballerina di uno show televisivo era stata uccida nel suo camerino nel quarto d'ora precedente alla diretta televisiva.

Stavolta, visto che la scena del crimine non mostrava pericoli, riuscì a convincere i ragazzi a farmi andare un po' sul campo.

Ehi, Lanie.” salutai la mia amica appena arrivata sulla scena del crimine. Ero molto dispiaciuta per la ragazza ma non potevo far a meno di sorridere all'idea di essere sul campo. “Allora, chi e' la nostra vittima?” chiesi mentre lei mi sorrideva in risposta.

Odette Morton. La causa della morte e' un unico colpo d'arma da fuoco al cuore. Probabilmente una 9 millimetri, è morta all'istante, il proiettile l'ha attraversata.” mi rispose lei mantenendosi professionale come al solito

La nostra vittima era morta nei diciannove minuti precedenti all'inizio dello show secondo la testimonianza della sua truccatrice che diceva d aver finito il suo trucco alle 2:45 esatte.

Mandai Ryan ed Esposito a fare una lista dei presenti. L'assassino o era stato molto fortunato a trovare la porta aperta che dava sul vicolo o doveva essere già dentro.

Io voto per quello.” ci interruppe Lanie. Le lancia uno sguardo interrogativo e lei continuò con la sua spiegazione. “Odette aveva la vittoria assicurata. Scommetto che e' stato uno di quei

traditori dei suoi rivali a farlo.” Eravamo piuttosto stupiti, lo ammetto, e Lanie dovette capirlo. “Che c'e'? Io guardo il programma. Odette era la mia concorrente preferita. Era un'ereditiera cresciuta dal suo ricco nonno, una ragazza festaiola che imbocca la strada sbagliata finche' sfiora la morte e si trasforma in una brava ragazza. E' una storia fantastica.” ci spiegò alla fine e devo ammetterlo, sarebbe stata una bella storia, se non fosse per il finale.

Lanie ci indirizzò quindi verso Santino, un concorrente che rischiava di essere eliminato dallo show ma che, grazie alla morte di Odette, si era salvato.

Santino ci spiegò che era vero, sia lui che Odette erano stati nervosi tutto il giorno e che avevano discusso ma che era normale perché alla fine della serata uno dei due doveva andarsene, ma ci disse anche che Odette ultimamente era strana e che in giornata, senza lasciare spiegazioni, era scomparsa per una mezz'ora verso le undici e che Chantal, un altra ballerina l'aveva coperta.

Parlammo anche con il fratello della vittima che ci spiego del passato turbolento di Odette che era finita in brutti circoli dopo la morte del nonno finché un giorno ebbe un incidente mentre era in treno e cambiò nuovamente vita. Si diede al ballo e ricominciò da capo. Paul ci indirizzò verso un certo Eddie Gordon, un altro concorrente eliminato dallo show che però, vista la morte di Odette, sarebbe stato reintegrato.

Stavolta convinsi Castle a lasciarmi condurre l'interrogazione e alla fine venne fuori che nemmeno lui era colpevole, aveva un alibi, ma ci disse che Odette era strana ultimamente e che l'aveva vista nel vicolo fuori dagli studios dare ad un uomo un ingente somma di denaro. Che fosse ricaduta nei vecchi circoli?

Chiedemmo a Samuel Lynchberg, il suo menager non che tutore delle propietà di suo nonno come si comportava ultimamente Odette e lui ci disse che le sembrava che avesse ripreso effettivamente a comportarsi come dopo la morte del nonno quando faceva grandi spese per vestiti, macchine, appartamenti e addirittura per pagare la plastica ad una sua amica. Nei giorni precedenti Odette aveva infatti comprato vestiti in un unico negozio che però non erano della sua taglia così Castle ci suggeri che forse usava anche lei un trucchetto che andava di moda al college quando i tuoi ti davano una paghetta bassa e una carta da poter usare solo per certe spese come mettere la benzina. Tu fai il pieno agli amici e loro ti danno in cambio soldi. In quel modo Odette aveva pagato l'uomo nel vicolo ma per cosa ancora non lo sapevamo.

Alla fine, grazie all'occhio per i dettagli di Castle scoprimmo che la beneficiaria degli acquisti di Odette era Jasmine, l'assistente dello show, che stava ricattando Odette perché l'aveva vista assieme a Brad Melville mentre discutevano animatamente. Jasmine aveva registrato parte della conversazione in cui Brad minacciava Odette di ucciderla se qualcuno avesse scoperto del loro accordo ma lui ci spiegò che era un malinteso che un giorno aveva visto odette con una siringa e che aveva pensato che fosse ricaduta nei circoli della droga ma le aveva detto che se avesse smesso non l'avrebbe detto a max, il direttore, ma pochi giorni prima l'aveva rivista bucarsi e allora era iniziata la litigata. Esposito trovò infatti le siringhe ma Lanie ci disse che la nostra vittima non risultava positiva a nessuna droga.

Tornammo a casa quella sera per trovare Oona Marconi e Martha che parlavano amabilmente. La donna, recensitrice di opere teatrali, aveva accettato la richiesta di Martha sul fare una buona recensione per la sua scuola ma durante la conversazione Oona punzecchio in maniera piuttosto evidente Martha sulle sue abilità come attrice e insegnante e allora successe un disastro.

Castle aveva provato ad avvertire la madre ma lei non lo aveva ascoltato.

Il giorno seguente finalmente scoprimmo dove era andata Odette in quella mezzora di assenza il giorno della morte. Aveva preso un caffè con Suzanne, un amica di vecchia data e avevano parlato dei vecchi tempi.

Lanie intanto ci aggiornò e ci disse che nelle siringhe c'era insulina.

Ci chiedemmo perché Odette avrebbe rischiato la sua carriera rischiando di essere accusata di far uso di droga per nascondere il fatto che era diabetica?

A portarci il pezzo finale di questo puzzle fu Esposito. Nell'appartamento di Odette c'era una sola serie di impronte e non era della ragazza ma di una certa Barbara Landau, stripper morta nello stesso incidente a cui Odette era miracolosamente sopravvissuta. Erano due copie. Uguali. Non credo che avendole davanti avrei potuto distinguere una dall'altra.

Castle così teorizzo che forse non era Odette la nostra vittima ma Barbara e allora provammo a cercare una nuova strada. Che fosse qualcosa nel passato di Barbara ad averla portata alla sua morte? Ma non era così.

Scoprimmo che il padre di Suzanne, che era il maggiordomo del nonno di Odette, era presente allo show quel giorno e che era stato invitato da “Odette” per poter parlare dei vecchi tempi.

Il Signor Carson ci disse che “Odette” voleva parlare del giorno della morte di suo nonno e così ripeté la conversazione anche a noi e finalmente capimmo cosa aveva porta la nostra vittima incontro alla sua morte.

Castle ipotizzò che Barbara avesse capito che Odette insieme a un complice aveva ucciso il nonno per poter usare il suo patrimonio.

E così capimmo tutto. Era stato Samuel, che come Paul ci confermò allora era il fidanzato di Odette. Insieme avevano organizzato tutto. Lo richiamammo per interrogarlo e quando gli mostrammo l'arma del delitto con le sue impronte sopra ritrovata vicino casa sua lui confesso.

Era andato a confrontare Odette sulle sue spese e le aveva detto che non aveva rischiato tutto perché lei perdesse i soldi. Lei era rimasta confusa dall'affermazione e così Samuel aveva capito che non era veramente la sua Odette e quando Barbara lo minaccio di rivelare il suo segreto se lui avesse parlato decise che non poteva sopportare che una sporca spogliarellista vivesse la vita di Odette e l'aveva uccisa.

Quando tornammo a casa anche la situazione di Martha si era risolta ma in cambio della recensione Oona aveva chiesto a Martha di far leggere a Rick un suo scritto e Rick, essendo l'ottimo figlio, padre e uomo che è, per la felicità della madre accettò.

In quell'esatto momento capii quanto Rick fosse straordinario. Anche se fossi morta tra qualche mese ero sicura di lasciare Roy in ottime man. Ma non sarei morta, non senza lottare.

Quando sua madre si ritirò per dormire mi avvicinai a lui e lo bacia mettendo in quel bacio tutti i miei sentimenti tutto quello che non riuscivo a dirgli a parole e poi prendendolo per mano lo guidai nella nostra camera da letto.



TBC - 2 al Capitolo X

   
 
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