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Autore: maude17    21/09/2012    7 recensioni
Città nuova, amici nuovi, scuola nuova. Andare a vivere a Bayville era un proprio e vero cambiamento per Caroline Ryan, ma è proprio ciò a cui sua madre l’aveva costretta. E ora Caroline era obbligata a lasciare il suo migliore amico, Justin, e tutta la sua vita per andare in Tennessee. Tutto però nella nuova scuola sembra smentire quello che aveva letto su internet, ma niente è come sembra, come le aveva ricordato Derek, un compagno di scuola; infatti tutto inizia a peggiorare dall’arrivo di Scott Lafferty, giocatore di football incredibilmente bello quanto stronzo, che insieme alla sua banda di bulli la iniziano a tormentare senza un evidente motivo. E il fondo viene toccato in quel maledetto giorno in cui tutto a scuola cambiò.
E cosa può esserci di così grave da far mettere da parte i rancori reciproci di Caroline e Scott?
Cosa può accadere da far ribaltare la situazione e da far apparire Scott per quello che è davvero e non solo per lo stronzo della scuola?
E quando Caroline si accorgerà di non odiarlo più come prima, che accadrà?
In fondo lei era una normalissima nuova arrivata.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Capitolo 2___ Persecuzione

 


Che cos’è che avevo detto? Me l’avrebbero pagata? Beh, vi ho mai detto che sono una burlona? No? Beh, lo sono. E loro si erano moltiplicati. Si perché ora non c’erano solo Scott e il suo amico –Drake-, ma anche Clark, Matt, John, David, Dylan e Bob.
Il clan dei bulli, come lo aveva chiamato Danielle.
La mia fortuna era che dopo l’episodio con il succo d’arancia sembravo essere tornata nell’anonimato per loro. Io vivevo la mia vita con le mie nuove amiche e loro vivevano la loro tormentando gli altri poveri studenti.
-Forse era il loro modo di darti il benvenuto-, mi ripeté per la millesima volta Danielle.
-E che bel benvenuto! C’è ancora l’alone rosso su quella maglia!-, borbottai con una smorfia. –Dovrei fargli pagare la lavanderia! Mia mamma crede che io sia caduta a mensa-
-Perché non glielo hai detto?-
-E’ meglio per la mia reputazione, fidati. Sarebbe capace di fare una scenata e di tirarla avanti per un mese-
Era già successo con un mio compagno di classe delle elementari che mi rubava la merenda. Okay, ripensandoci ero un bersaglio molto gettonato per i bulli.
Quando ero tornata a casa, dopo la doccia rossa, mi ero calmata e avevo subito mandato un sms a Justin.
 
Ti prego chiamami, ho bisogno di una voce conosciuta e amica! :’(
 
Dopo nemmeno dieci minuti ero già al telefono con lui a sclerare.
-Ehi, ehi, ehi! Calmati! Riprendi tutto dall’inizio!-, mi fermò dopo.
Feci un respiro profondo e incominciai a raccontargli tutto. Partii da quando eravamo arrivate nella nuova città, la nuova casa, la nuova scuola, le nuove persone conosciute, Lafferty e il succo d’arancia.
-Sono ancora tutta appiccicosa!-, mi lagnai con gli occhi lucidi.
-Ma che stronzi!-, sbottò. –Ora vengo lì e li disintegro! Ma come si permettono? L’avevo detto io che quella scuola era una scuola di bulli!-, parlò alzando sempre di più la voce.
-Ora sei tu che ti devi calmare-, lo fermai sorridendo. Mi mancava già, mi mancava il suo sorriso e il leggero tic alle sopracciglia quando si arrabbiava.
-Mi manchi, Just-, mormorai.
Lo sentii sospirare e ci avrei scommesso qualunque cosa che si stesse passando una mano tra i capelli.
-Anche tu, Car. Questo weekend ti vengo a trovare-
-Si!-, esclamai entusiasta come una bambina a cui avevano comprato il giocattolo che tanto desiderava. –Ti farò fare un giro turistico! Sempre se non mi perdo … e poi mi aiuterai a dipingere la camera! Avevo pensato di farla azzurrina-
-No, no, no! Che schifo l’azzurro! Non ti piacerebbe più ad un rosa pesca?-, mi propose serissimo.
Risi di gusto: era proprio gay!
-E rosa pesca sia! Venerdì appena esco da scuola lo vado a comprare!-
-Perfetto! Ehi Car, ritornando al discorso di prima … non farti abbattere da quegli idioti-
-Tranquillo! È solo lo stress che mi fa sclerare ogni tanto-, risi leggermente.
-Lo dirai a tua mamma?-
-Ma scherzi?! Non so se ti ricordi il casino che era successo con Mark Schuester! Anche no, grazie. Vorrei avere ancora un minimo di dignità!-
Lui rise. –Sarah all’attacco!-, mi prese in giro.
Feci un verso contrariato. –Dai, Just, ora ti lascio. Devo andare a farmi una lunghissima doccia e a cercare di pulire questa maglietta prima che mia mamma torni a casa-, dissi guardandomi: c’era un enorme macchia rossa su tutta la mia adorata maglia. Speravo solamente che andasse via.
-Certo tesoro. Stammi bene, a presto!-  
-A presto!-, lo salutai alzandomi dalla sedia della cucina e dirigendomi verso il piano superiore per prendere la biancheria e andarmi a fare la doccia.
La nuova casa tutto sommato non era male, era a due piani, spaziosa, con un bel giardinetto sul retro dove già mi immaginavo me e mia mamma a prendere il sole appena il tempo lo permetteva. Ero sicura che non poteva ancora dare del suo meglio con tutti quegli scatoloni sparsi qua e là, ma appena avessimo finito di pitturare e sistemare i mobili e tirare fuori tutte le nostre cose, di sicuro sarebbe diventata una casetta graziosa.
Dopo la doccia mi ero sentita decisamente meglio e positiva avevo incominciato a mettermi in pari con i vari programmi.
Quella mia positività scolastica era presto svanita con le miriadi di compiti assegnatici e le valanghe di argomenti da studiare per raggiungere il livello dei miei compagni di classe. La solita fortuna di chi arrivava a metà anno. Per fortuna ero abbastanza brava a scuola, altrimenti avrei perso quell’anno.
-Ti va di andare a fare compere oggi pomeriggio?-, mi chiese quel venerdì mattino Danielle.
-Mm … certo! Però prima di tornare a casa devo passare a prendere la vernice per pitturare camera mia-
-Di che colore la vuoi fare?-, Felicia spuntò dal nulla, spaventandomi.
-Licy, ci hai spaventate!-, esclamò Danielle ridendo. Lei e Felicia si erano conosciute al primo anno e da lì erano diventate molto amiche.
-Scusatemi-, mormorò ridendo.
-Vieni anche te dopo a fare shopping?-, le chiesi sorridendole.
-Certo! Sapete che non mi tiro mai indietro quando si parla di spendere soldi!-, esclamò ridendo. Effettivamente Felicia era la tipica riccona che adorava fare shopping sfrenato e che vestiva sempre con abiti firmati e abbinamenti azzeccati.
-Andiamo con quale macchina?-, chiese Danielle.
-La mia! È la più grande e ci stanno più vestiti!-, ridacchiò Felicia eccitata. Quella ragazza era pazza.
-Le nostre allora le lasciamo qui, poi finito tutto ci riporti al parcheggio della scuola e andiamo a casa-
-Perfetto!-, e detto ciò ci dividemmo per le ultime lezioni della giornata: io e Danielle a ginnastica e Felicia a storia e biologia.
Appena uscimmo dallo spogliatoio intercettai lo sguardo di Scott che mi guardava sorridendomi beffardo. Spostai immediatamente lo sguardo e agitata mi sistemai la coda di cavallo. Mi metteva soggezione quel ragazzo, non lo negavo.
-Il capo dei bulli ti sta osservando-, ridacchiò al mio orecchio Danielle.
-Non guardarlo! Sarebbe capace di buttarmi un altro succo di frutta in faccia perché l’ho guardato troppo e l’ho sciupato!-, sbottai incominciando a correre con lei al mio fianco che ridacchiava.
Certo, lei mi prendeva in giro, ma era stata una cosa umiliante e avevo dovuto buttare via quella maglia: di sicuro non era solo succo di frutta visto che non andava più via.
-Ragazzi!-, ci richiamò il professore, fischiando. Quando tutti ci fermammo e capì di avere tutta la nostra attenzione pronunciò quell’unica parola capace di distruggere tutti i miei sogni di fare due ore tranquille di ginnastica. –Football-
 
Due ore e venti minuti dopo io e Danielle stavamo raggiungendo doloranti la macchina di Felicia.
-Alla buon’ora! Vi eravate perse? … ma che avete?-, ci guardò stupita.
-Io credo di avere due costole rotte-, mormorai.
-Io una gamba-, mugugnò Danielle.
-No, football?-, chiese ridacchiando Felicia, conoscendo bene il signor James.
-Peggio. Football con Lafferty-, mormorai.
-Oddio! … e siete ancora vive!?-, chiese sgranando gli occhi.
-Più o meno … andiamo in un bar prima, ho bisogno di riprendermi-, esclamò Danielle salendo in macchina, seguita da noi.
-Allora, andiamo alla caffetteria vicino al centro commerciale così dopo ci andiamo a piedi no?-, propose Felicia.
-Si-, mormorai solamente appoggiando la schiena contro l’appoggiatesta.
Football, che sport inutile. Avrei ucciso quel professore e anche Scott. Si, perché il ragazzo non mi aveva lasciata in pace due secondi. Appena toccavo palla mi placcava brutalmente e ogni volta che doveva andare a fare meta passava nei miei paraggi per darmi una spallata, con la sua delicatezza da elefante. Prima della fine dell’anno dovevo capire che avevo fatto a quel ragazzo là.
Arrivammo in centro e trovammo quasi subito un parcheggio vicino alla caffetteria. Scendemmo dall’auto ed entrammo sedendoci in un tavolo vicino alla grande vetrata.
-Che vi porto ragazze?-, ci chiese la cameriera, appena giunta al nostro tavolo.
-Io un tè caldo-, chiese Danielle.
-Io una cioccolata-, mormorai debolmente.
-Io un caffè-, ordinò Felicia.
-Arrivano subito-, disse allegra la cameriera lasciando il biglietto con le ordinazioni sul tavolo.
-Avanti ragazze! Un po’ di vita! Non deve essere stato così orrendo!-
-Per Danielle forse no, lei non aveva Scott che la colpiva ogni volta che poteva-, sbuffai.
-Devo ancora capire che ha quel ragazzo contro di te-, disse seria Danielle.
-Benvenuta nel club-
-E’ un uomo, ragazze. Non usano mai il cervello, sono idioti-, esclamò Felicia, facendo girare due ragazzi seduti vicino a noi.
Io e Danielle ridemmo.
-Basta, non mi farò rovinare la giornata di shopping sfrenato da Lafferty e nemmeno dal professor James-, dissi alzando un pugno all’aria.
-Così ti vogliamo, ragazza!-, esclamò Felicia.
Subito dopo arrivò la cameriera con le nostre ordinazioni e le consumammo in un silenzio rilassato. Dopo aver pagato ci incamminammo verso il centro commerciale di Bayville più tranquille.
-Siete pronte ragazze!?-, esclamò Felicia ridendo e prendendoci per mano spingendoci dentro alla struttura. Sospirai felice, facendomi trasportare. Sentivo che saremmo diventate grandi amiche noi tre e che quello sarebbe stato un pomeriggio bellissimo.
 
Verso le sette di sera uscimmo dal centro commerciale ridendo come delle bambine, con almeno tre borse piene di vestiti a testa. Avevamo comprato il vestito per il ballo invernale che ci sarebbe stato tre settimane dopo e tutti gli accessori da abbinare, più altre duo o tre cosucce per sfizio.
Dopo aver comprato la vernice, raggiungemmo il parcheggio della scuola parlando senza sosta di cose a caso, spensierate.
-Allora domani viene il tuo amico?-, mi chiese Felicia.
-Già-, sorrisi euforica al pensiero che Justin domani sarebbe stato tutto mio.
-Licy, è gay. Frena i bollenti spiriti-, ridacchiò Danielle togliendosi da davanti agli occhi il corto ciuffo marroncino chiaro. Oltre che ad aver fatto compere, Danielle aveva anche rivoluzionato il taglio: aveva tagliato la sua lunga chioma castana in un taglio corto e giovanile che le incorniciava benissimo il viso magro e metteva in risalto i grandi occhi marroni.
Stava proprio bene e si vedeva che era a suo agio con quel taglio.
-Ehi!-, esclamò indignata Felicia lanciando alla nostra amica una borsina sul braccio per la battuta su Justin, ma sorridendo anche lei.
-Dai, è meglio che vado ora. Mia mamma mi avrà data per dispersa-, ridacchiai.
-Certo, a do … oh cazzo-, si bloccò Danielle.
-Fine come al solito-, rise Felicia ma anche lei si bloccò dopo aver guardato nella direzione dove guardava Danielle.
-Che succede ragazze?-, chiesi cercando le chiavi della macchina nella mia borsa senza fondo.
-La tua auto …-, disse Danielle.
Alzai la testa di scatto e mi paralizzai.
-Quel fottuto bastardo!-, urlai correndo verso la mia auto.
La mia bellissima 500 bianca, non era più bianca. O meglio, i suoi vetri non erano più del colore che dovevano avere, erano stati macchiati con qualcosa di rosso con cui ci avevano fatto dei disegnini osceni e scarabocchi. Mi veniva da piangere.
-E’ rossetto-, constatò Felicia toccando la cosa rossa.
-Sarà stato il rossetto della Jeffrey-, la Jeffrey era la morosa di Scott.
-Mi viene da piangere-, mormorai con gli occhi lucidi.
Danielle mi toccò un braccio per cercare di confortarmi, mentre Felicia tirò fuori dalla sua borsa delle salviettine struccanti e ce ne porse alcune.
-Per andare a casa intanto-, ci spiegò incominciando a passarle sui vetri della mia auto.
-Io lo uccido!-, esclamai. –Ma che gli ho fatto!?-, borbottai pulendo il vetro davanti.
Nessuna mi rispose e pulimmo piano piano tutti i vetri finendo la scatola delle salviettine di Felicia.
-Stai bene Caroline?-, mi chiese Danielle.
-No, voglio solo andare a casa e dormire-
-Se hai bisogno chiamaci-, disse Felicia abbracciandomi.
-Grazie ragazze! Siete fantastiche-, le abbracciai e dopo aver sussurrato un flebile ‘a domani’ entrai in macchina. Feci partire l’acqua per i vetri e li pulii ancora con il tergicristallo e poi accesi il motore. Almeno quello funzionava! Con un diavolo per capello guidai fino a casa e, dopo essere entrata e aver salutato mia mamma, declinai la cena e, raggiunta la mia camera, mi gettai sul letto, esausta, non vedendo l’ora di addormentarmi.



Spazio dell'autrice:


Salve a tutte! :D
Eccomi qui con il nuovo capitolo, come promesso!
Premetto che amo Justin infinitamente *w*
In questo capitolo le ragazze hanno la loro prima giornata, per l'appunto, da ragazze... il vestito per il ballo lo descriverò nel prossimo capitolo dove Caroline lo farà vedere a Justin ;)
Allora, Scott. Beh, Scott è stronzo e cattivo senza un motivo e questo sarà il vero dilemma di Caroline: perchè ce l'aveva con lei?
Forse penserete che il rossetto sia strano, ma non poteva rovinargli la macchina in modo permanente altrimenti ci andava di mezzo anche lui, quindi ho pensato alla Jeffrey e a Scott e mi è venuto automatico il rossetto! ahahah
Anche se io non avrei mai dato il mio rossetto per imbrattare un'auto! D:
Comunque a parte questo, sono finalmente riuscita a immaginarmi tutti i personaggi, a parte Derek, ma quello arriverà più avanti.
Vi metto i link qui sotto, ditemi che ne pensate voi e se li avreste immaginati diversi, mi fa sempre piacere sapere cosa ne pensate :D
Felicia: http://i48.tinypic.com/4io55g.jpg
Danielle: http://i47.tinypic.com/axnped.jpg (anche se con gli occhi più scuri :/)
Justin: http://i46.tinypic.com/vgtzeo.jpg

 Beh allora, spero che vi sia piaciuto questo capitolo e che continuerete a leggere di Caroline e Scott :D
Se volete lasciare un commento è sempre bene accetto così posso sapere le vostre opinioni e correggerlo dove è meglio! :3


Alla prossima settimana! :D


MaudeScott.

  
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