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Autore: Leyrai    01/10/2012    5 recensioni
 
“Esiste un libro.
Un libro che non ha né un inizio né una
fine.
Un libro che contiene un mondo
sconosciuto,
dove le anime dannate vengono
imprigionate
e lì vi rimangono per sempre.
Sei ragazzi costretti a combattere
per riacquistare la loro libertà.
Riusciranno nell’impresa?”
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di iniziare: “parlato”, -pensato-
 

“Nel mondo abbondano fenomeni inspiegabili,
per quanto essi possano essere misteriosi ed eccentrici, se le persone
non ci fossero, se non li osservassero, se non si facessero
coinvolgere, risulterebbero dei semplici fenimeni, cose destinate
a scorrere via.
Le persone, sono loro in realtà, le creature più strane di questo modo.”

                                            [cit.]


Capitolo 1.

   David adorava giocare a calcio.
Lo considerava un modo divertente per tenersi in forma e, allo stesso tempo, sfogarsi.
Nell’ultimo periodo non aveva fatto molta pratica (in presenza di Dylan era molto complicato allenarsi) e questo gli dispiaceva parecchio.
Odiava, soprattutto, il fatto di non aver nessuno che fosse alla sua altezza, l’unico ragazzo che conosceva adorava dormire e ogni volta che gli proponeva una sfida si inventava una scusa poco valida per la quale continuare a non fare niente.
~ Perché proprio a me?~ si chiese.
Hana, poi, non sembrava certo il tipo capace di fare sport, non le avrebbe mai chiesto una cosa del genere.
Ora era sdraiato accanto ad un piccolo laghetto, in silenzio, godendosi quei pochi momenti di pace durante i quali Dylan dormiva.
Era già passata una settimana da quando la ragazza si era unita a loro, sette giorni passati a camminare ininterrottamente senza trovare nulla di utile alla loro missione.
Quel paesaggio tranquillo riusciva a farlo sentire a proprio agio, a fargli dimenticare tutti quei pensieri che, la notte, continuavano a tormentarlo.
Sperava, comunque, di fare ritorno a casa, anche solo per un’oretta, il tempo necessario a fare una partita su un vero campo da calcio, insieme a qualcuno che sappia giocare.
- Vado a fare un giro. Vieni con me?-
La ragazza dai capelli castani aveva appena terminato il suo momento di lettura e gli aveva posto una domanda.
- E con Dylan, come facciamo? Se si sveglia e non ci trova è la fine.-
- Gli scrivo qualcosa nella sabbia.- rispose semplicemente.- Allora vieni con me?-
- Sì, va bene.-
Dopo qualche metro David, stanco di tutto quell’insopportabile silenzio, iniziò a parlare.
- Secondo te riusciremo ad uscire da questo posto?-
- So benissimo di non essere ottimista ma, credo, che ormai non ci rimanga che sperare in un miracolo.-
- Tipo … Quello?-
Hana buttò il ragazzo dentro un cespuglio a fianco.
- Ahia! Perché mi hai spinto qua dentro? Abbiamo finalmente trovato qualcuno che ci possa aiutare!-
- Ssssssh, abbassa la voce. Quello non mi sembra per niente un essere umano. Sento altri passi …- rispose la ragazza osservando attentamente il sentiero.
- C-cos’è questa roba?- chiese David un po’ impaurito dall’imponenza della creatura che si stava avvicinando a loro.
- Ti ho già detto di abbassare la voce, vuoi che ci scopra?-
Quando il gigante fu a pochi passi dal loro piccolo nascondiglio, David si accorse di non avere più il pallone da calcio con se, fra le mani.
- Il mio pallone?! Dov’è finito?-
Osservò la strada avanti a lui e si accorse che vi giaceva proprio nel mezzo.
Senza pensarci due volte uscì dal nascondiglio.
- Cosa stai fac ...?-
Troppo tardi.
Il mostro, o qualunque cosa fosse, aveva iniziato a correre in direzione di David.
- Muoviti, scappa! Sta arrivando lì da te!- gli urlò Hana.
Obbedì, anche se fu tutto inutile, infatti venne presto catturato.
~ Possibile che anche in questa dimensione debba risolvere tutto io?~ si chiese Hana, sbuffando.
Prese il pallone che il ragazzo aveva lasciato cadere a terra.
- Hei, Tu!- disse, e successivamente calciò il pallone con tutta la potenza che aveva in corpo.
Forza sufficiente a farlo crollare a terra.
David era sconvolto.
Una femmina … Una femmina capace di calciare un pallone, che riesce a colpire un bersaglio anche da lontano.
No, non ci credeva.
In quel momento era come paralizzato, non riusciva a muovere nemmeno un muscolo.
- Cosa stai aspettando?! Corri prima che si risvegli!- urlò nuovamente la ragazza.
Scosse la testa, risvegliandosi dai suoi pensieri e decise di obbedire al consiglio, prese il pallone, e si incamminò velocemente verso l’altra.
- Grazie.- disse solamente.
Non parlò per il resto del viaggio.
   Dylan li stava aspettando.
Non riusciva a divertirsi stando da solo, la tranquillità non era proprio fatta per lui.
Era incapace persino di stare fermo, per questo motivo continuava a muoversi avanti e indietro, un po’ nervoso.
Appena intravide i due ragazzi all’orizzonte, la sua espressione si trasformò in un sorriso smagliante ed iniziò a sbracciare a destra e a sinistra per farsi notare.
David rispose immediatamente al saluto, mentre la ragazza a fianco continuò a tenere le braccia conserte, senza far trasparire alcuna emozione.
- Finalmente, cominciavo ad annoiarmi!- disse con il suo solito tono di voce alto e allegro.- Dove siete andati?-
- A fare un giro. Sai, siamo stati attaccati da una bestia gigantesca che è riuscita a catturarmi! Amico, è stato fantastico, ti sei perso uno spettacolo da paura.-
- Cavolo! Potevate svegliarmi. Non capita tutti i giorni di vedere cose del genere- Disse Dylan, più emozionato di prima.
- Stai buono. Tanto ora dobbiamo tornarci.- rispose immediatamente la ragazza.
- Davvero?!- urlò di gioia.
- Davvero?- ripeté David.
- Certo. Se vogliamo capire qualcosa su questa faccenda dobbiamo scoprire il luogo in cui era diretto.-
- Giusto. Secondo me dovremmo già iniziare ad incamminarci da subito.- disse il moro con aria seria, osservando i compagni di viaggio.
- Aspettate un attimo! Prima, quando mi sono svegliato, ho trovato questo!- disse, tirando fuori un libro enorme dietro l’albero.
- Non credevo leggessi, dove lo hai preso?- chiese David allungando un braccio per prendere l’oggetto.
- Infatti io non leggo, l’ho trovato per caso … Giù le mani, su questo libro ci sono foto compromettenti!-
- Dylan, consegnamelo immediatamente.- disse seria Hana.
- No, non voglio che mi vediate senza occhiali!-
- Dylan, per favore. È una cosa importante!- continuò la ragazza.
- Va bene, tieni. Però non ridere!-
- Non ho intenzione di farlo.- rispose, dopodiché lo aprì.
Anche David si avvicinò a lei, per osservare meglio.
- Sembra che non siamo soli..- disse osservando le fotografie in bianco e nero impresse sulle pagine del libro, accanto alle loro colorate.
- Già, e ora cosa facciamo?-
- Torniamo sul sentiero di questa mattina, è ovvio. Ah, Dylan..- continuò successivamente- Stai meglio senza occhiali.-

Angolino autrice …
Sono già riuscita ad aggiornare. ^o^
* Ci pensa un po’ su*
In effetti è strano, ma oggi è lunedì e da me c’è il sole! -non penso che qualcuno riesca a trovare qualcosa più strano di questo.- O.o
Grazie per aver recensito il mio precedente capitolo, sono contenta che la storia vi piaccia! Per questo cercherò di pubblicare il più velocemente possibile..
Hana: Dice sempre così …
Mal fiduciosa!
Spero di non aver fatto errori o aver scritto frasi senza senso, se trovate qualcosa affrettatevi a dirmelo! ;D
Okei, scappoH

Kisses
Kahori-chan


 
 

  
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