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Autore: MairTonks    01/10/2012    0 recensioni
Sono timida, forse troppo. Quando parlo con qualcuno che non conosco mi mangio le parole, sussurro i miei pensieri sconnessi e non riesco a farmi capire. L’unico modo per farmi capire, per dire veramente quello che penso è scrivere. Mi aiuta a mettere in ordine i pensieri, mi da il tempo di pensare dieci volte a quello che voglio dire. Mi permette di essere me stessa. Ed è proprio di questo che parla questa storia, che poi storia non è. Sono i miei pensieri, quello che vedo e pezzi della mia vita. Tratta argomenti comuni a tutti, dei palloncini che lancio nel cielo in modo che tutti possano vedere quello che penso. In modo che qualcun altro possa riconoscersi nelle mie vicende e magari assaporare un po’ delle mie esperienze. E non importa se non vi piace, potete anche ignorarlo. Io lascio volare il mio palloncino, poi chissà dove andrà a finire.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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*Una storia nata così, senza un perché … semplicemente partendo da una frase …

"La strana intimità di quelle due rotaie. La certezza di non incontrarsi mai. L'ostinazione con cui continuano a corrersi di fianco." -A. Baricco-

Lei, una ragazza determinata. Lui, un eterno indeciso. Loro, due rotaie che corrono parallele a pochi metri l’una dall’altra senza nemmeno sfiorarsi. Si conoscono da sempre senza però avere un punto in comune. Sono due rette parallele che non si incontrano mai, forse solo all’infinito.       

 Ma l’infinito è troppo lontano per quella ragazza determinata ad ottenere tutto quello che voleva. In molti pensavano che sarebbe diventata una perfetta donna d’affari, una di quelle che indossano sempre vestiti eleganti e legano i capelli con uno stretto chignon per evitare che qualche ciuffo ribelle interrompa la scalata al successo. Lei non pensava al futuro perfetto che sembrava attenderla ma si concentrava a rendere perfetto il suo presente. Aveva tutto, tranne una cosa: lui.

Lui che era completamente diverso da lei. Lui che nonostante fosse un adolescente conservava certi comportamenti da bambino. Lui che cambiava idea come una bandiera cambia direzione a seconda di come tira il vento. Lui che un giorno riesce a farla volare tre metri sopra il cielo e il giorno dopo la fa sentire come se le fosse passato sopra un treno. Lui che appare e scompare. Lui che sembra aver paura di lei.

 Lei che cerca di farlo ragionare come una maestra d’asilo tenta di convincere un bambino capriccioso a mangiare. Poteva riuscirci, una volta, forse due, ma difficilmente si convince una persona testarda. Lei che era più testarda di lui. Lei che continuava a sbattere la testa contro il muro che lui aveva eretto solo perché credeva che nel suo futuro ci sarebbe stato spazio anche per lui.

 Ma col tempo lei aveva smesso di credere e iniziato a sperare. Sperava che lui cambiasse idea e ritornasse da lei. Sperava che lui iniziasse ad avvicinarsi a lei. Ma più lei sperava più lui si allontanava. Allora lei aveva iniziato a sparire lentamente, sperava che lui notasse almeno la sua assenza.  A quanto pare lui non si accorgeva di nulla, nemmeno dei sorrisi finti e delle lacrime di lei. Avevano iniziato ad ignorarsi a vicenda ma non riuscivano a staccarsi completamente. Lei ci aveva provato, aveva cercato di cambiare strada ma tutte le strade sembravano portare a lui. Lui che non si era accorto di nulla e che continuava a comportarsi come se nulla tra loro fosse successo. Infatti non era successo nulla per lui ma lei si era innamorata, era entrata in una strada senza uscita.

 Loro, che continuavano a percorrere quella strada vicini ma non abbastanza per incontrarsi. Loro, uniti da qualcosa che non era amore ma neanche amicizia. Loro, due rotaie che correvano verso l’infinito sperando che una strana coincidenza ponesse fine alla loro corsa eterna.

                                                                              M.E. (Martin Emily)  

  
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