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Autore: millyray    06/10/2012    2 recensioni
Ariel Martinez arriva ad Hogwarts per frequentare il quarto anno. Ma sembra nascondere un segreto, oltre al fatto che deve aiutare Harry Potter a sconfiggere il Signore Oscuro. Chi è in realtà? Da dove viene? Chi è la sua famiglia? (Storia ispirata a Came back to the hell di Ino Chan).
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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CAPITOLO TRENTAQUATTRO

Martha sospirò pesantemente e appoggiò le mani al davanzale della finestra, sostenendo con esse buona parte del corpo. Rimase a fissare con sguardo vacuo il paesaggio nebbioso che si presentava fuori dalla finestra, mentre alcune piccole gocce di pioggia scendevano lungo i vetri.

Sirius, dietro di lei, si appoggiò al bordo del letto e abbassò il capo lasciando che alcuni riccioli scuri gli cadessero davanti agli occhi.

“Ascolta, Sirius”. Sbottò ad un tratto la donna, parlando con tono molto più tranquillo rispetto a quello che aveva usato fino a poco fa. Ma sembrava fare parecchia fatica nel dire quelle parole.  “Io… io non sono convinta che sia una buona idea. Forse non ti è ancora del tutto chiaro quello che provi per me. Ma in ogni caso, io non mi sento pronta… forse un giorno o forse no, non voglio darti false speranze”.

Era rimasta a fissare la finestra, senza girarsi, così Sirius, rialzando lo sguardo nella sua direzione, si trovò a osservare la sua schiena leggermente piegata, desiderando solo poterle circondare di nuovo i fianchi come faceva una volta.

“Non puoi dire questo. Io sono sicuro di quello che provo”. Rispose lui con voce profonda. “Io ti amo e lo sai che su queste cose non scherzo mai. Ti ho sempre amata, anche quando ero ad Azkaban. Non ti ho mai dimenticata”.

Era vero, non l’aveva mai dimenticata. Anche quando i Dissennatori gli portavano via tutti i suoi ricordi più felici, il viso dell’unica ragazza che aveva amato continuava a vorticargli davanti e a volte era talmente ben dettagliato che gli sembrava di averlo veramente lì davanti, mentre altre volte invece era più sbiadito. Ma era sempre presente.
Alcune notti era capitato pure che la sognasse.
Si ricordava fin nel dettaglio, comunque, ogni particolare del suo viso e del suo corpo e ora che era diventata una donna adulta non era cambiata poi così tanto.  

“Mi dispiace, Sirius”. Finalmente anche Martha si voltò a guardarlo, con un’espressione terribilmente rammaricata. “Abbiamo vissuto dei bei momenti, sono stata felice con te. Ma non si può tornare indietro, non posso far finta che non sia successo niente. Sono passati quasi sedici anni e siamo due persone completamente diverse ora. Io non mi sento pronta ad iniziare una nuova storia con te, non mi sento pronta a dimenticare”.

L’uomo rimase a guardarla senza dire nulla. Non c’era più niente da dire, lui le aveva detto tutto.
Capiva le difficoltà di Martha, per lei non doveva essere stato facile, come non lo è stato nemmeno per lui del resto.
Le ci sarebbe voluto del tempo. Sì, ma quanto? E, soprattutto, lo avrebbero avuto?

Gli vennero in mente James, Joel e Ariel. Avrebbe tanto voluto dirle di quei tre ragazzi, dimostrarle che un futuro felice insieme ce l’avevano, erano il frutto del loro amore quei tre.
O forse no? In fondo, nessuno dei tre gli aveva mai detto com’era riuscito a riconquistare Martha, erano rimasti sempre sul vago riguardo certi particolare del futuro.

Mille dubbi cominciarono ad assalirlo. Se non avesse avuto l’amore di Martha come avrebbe fatto?

 

 

Harry inclinò il capo osservando attentamente i gesti con i quali Ariel si rivestiva. Era bella, sexy, attraente, come sua madre, dopotutto.
E anche il sesso con lei era bello, passionale, eccitante… molto eccitante.

Sentì la virilità tra le sue gambe crescere di nuovo. Avrebbe voluto saltarle addosso un’altra volta, ma non gli sembrava il caso. Vista la fretta con la quale la ragazza si stava rivestendo, significava che non aveva più molta voglia di trattenersi a letto ed era meglio non forzarla a fare qualcosa che non voleva.

Ariel si tirò su i jeans attillati e prese ad abbottonarli.

“Che carina quella voglia”. Esclamò ad un tratto il ragazzo, notando una macchiolina di pelle più chiara in fondo alla sua schiena. Aveva la forma di una stella con una punta un po’ più grossa delle altre.

“Grazie”. Gli sorrise lei. “L’ho ereditata da mio padre, anche James e Joel ce l’hanno. Credo sia un segno distintivo di noi Black”.

“Wow! Allora nessuno può confondervi”.

La ragazza gli sorrise maliziosa e poi andò a frugare tra i mucchi di vestiti che avevano lasciato a terra in cerca della sua maglietta. Trovò, però, solo quella del ragazzo e gliela lanciò addosso colpendolo dritto in faccia.

“Hai intenzione di rivestirti o di startene lì ad oziare tutto il giorno?”

“Non ho fretta”.

“Io invece sì. Non vorrei che qualcuno dei miei fratelli ci beccasse”.

Già, non aveva alcuna voglia di sorbirsi le ramanzine di James che di solito duravano un’eternità e che, soprattutto, dicevano sempre il vero con una logica degna di Aristotele. Joel, invece, non le avrebbe detto niente, risparmiandosi i discorsi, ma le avrebbe lanciato una di quelle occhiate malevole che bastavano più di mille parole e che l’avrebbero fatta sentire in colpa per tutto il giorno.
Non che gli altri ragazzi si sarebbero risparmiati: in quanto a ramanzine pure Jolie era come James e Victoire, molto dolcemente e gentilmente, le avrebbe spiegato che stava facendo un errore.
Gli unici ai quali questa storia sembrava non fare né caldo né freddo erano John e Charlie: il primo perché quando si trattava di sesso approvava sempre e il secondo perché nella maggior parte dei casi si faceva gli affari suoi e non metteva bocca su cose che non lo riguardavano.

Dopo aver indossato anche la sua maglietta striminzita, Ariel lanciò un’ultima occhiata al suo ragazzo e uscì dalla stanza.

Non fece, però, che pochi passi quando si trovò davanti JamesRemus appoggiato allo stipite di una porta chiusa  e con un’espressione parecchio concentrata.

La ragazza gli lanciò un’occhiata perplessa, ma lui si portò il dito indice alle labbra per farle segno di tacere. Così Ariel si avvicinò a lui e si mise anche lei in ascolto. Dall’altra parte della porta si sentivano le voci dei loro genitori che parlavano in modo piuttosto concitato ma a bassa voce, poteva capire solo qualche sprazzo di parola, ma non sembrava per niente una discussione amichevole.

“Prima urlavano”. La informò James, mantenendo il tono basso per non farsi sentire.

Ariel, allora, lo afferrò per un braccio e cercò di trascinarlo via. Il ragazzo, comunque, non oppose molta resistenza.

“Andiamo, non dovresti stare ad origliare”.

“Senti chi parla. Saresti la prima a farlo”.

La bionda mollò un calcio nel didietro del fratello e poi presero a rincorrersi ridendo come due bambini.

 

 

James stava facendo volteggiare due arance tra le mani quando vide scendere Sirius dalle scale con un’espressione mogia.
Lo indicò con un cenno anche agli altri due amici che rimasero a guardarlo in silenzio finché questi non si servì da bere un bicchiere di Whiskey Incendiario.

“Hai intenzione di annegare il tuo malumore nell’alcool?” gli chiese James riponendo nel cesto le arance.

“Può darsi?”

“Prima di rovinarti il fegato, perché non provi a parlarne?” propose allora Potter che sembrava piuttosto preoccupato per l’amico.

“Jamie, tu non sei mai stato bravo ad ascoltare”.

James storse il naso, ma doveva ammettere che Sirius aveva ragione.

“Io no, ma lì ci sono Remus e Frank”. Gli fece notare.

Black spostò lo sguardo sugli altri due, accasciati ciascuno su una sedia che lo guardavano come se fossero in attesa di una sua parola.

“Dice che le serve tempo”. Sbottò, allora, il moro, riportando lo sguardo sul bicchiere mezzo vuoto e rigirandoselo tra le dita. “Martha, dice che non è pronta a iniziare una nuova storia con me e che le serve tempo”.

“Be’, è normale”. Fece Remus con quel tono di voce che usava sempre quando doveva consolare qualcuno. “Non puoi pretendere che dimentichi immediatamente tutto quello che è successo. Deve ancora realizzare la cosa”.

“Sì, ma quanto tempo le ci vorrà?!” esclamò Sirius in risposta, spazientito. “James dovrebbe nascere tra pochi mesi e mi viene da chiedermi se veramente ci sarà qualcosa tra noi… i ragazzi non mi hanno detto niente, magari…”.

“Non roderti troppo”. Lo interruppe Frank, prendendo a dondolarsi sulla sua sedia. “Hai detto bene, tra qualche mese… in questo tempo potrebbe cambiare idea”.

“Tu continua a provarci”. Aggiunse James. “Se sei riuscito a conquistarla a diciassette anni ci riuscirai anche adesso”.

 

 

MILLY’S SPACE

No, ragazzi, non mi sono dimenticata di questa storia ^^.
Ho avuto un sacco di impegni in questi giorni, con la scuola e tutto il resto. Sì, lo so, forse le scuse non sono abbastanza valide, oltre ad essere sempre le stesse, e so anche che dopo tutto questo tempo mi sarei dovuta presentare con un capitolo un po’ più lungo e scritto anche meglio, ma non avevo molte idee. Questo è un capitolo un po’ di passaggio, come lo saranno anche i prossimi e ammetto che anche io preferisco quelli in cui succede qualcosa.

Ma bisogna lasciare un po’ di spazio anche alla tranquillità ^^.

A parte gli impegni, comunque, mi sono dedicata anche ad altre brevi storie, se vi interessa saperne qualcosa andate sulla mia pagina di Facebook ^^ http://www.facebook.com/MillysSpace

E per favore, vorrei che mi lasciaste anche qualche recensione in più, sigh :’( vorrei sapere cosa ne pensate, veramente e se nessuno mi dice niente io penso che la storia faccia schifo, sigh *scoppia in singhiozzi*.

John *dà leggeri colpi sulla spalla*: su su, cara, non piangere.

Milly *frigna*: ueueueueueueu!!!! Voglio recensioni, voglio recensioni!!!!

John *porge fazzoletto*

Milly *si soffia il naso sulla sua maglietta*

John: O.O

James: va be’, visto che quella viziata e smaniosa di recensioni della vostra autrice è troppo impegnata ad affogare nelle sue lacrime come una nerd depressa, continuo io u.u

Martha e Sirius, ovvero i miei genitori ^^, riusciranno a riconciliarsi e a ritrovare l’amore perduto? Se volete scoprirlo, seguiteci nelle prossime puntate ^^, sempre qui su EFP e sempre qui con Millyray e JamesRemus.

E adesso, per chiunque voglia, sono disponibile per foto e autografi ^^.

*James viene assalito da un’orda di fan impazzite*.

FEDE15498: carissima, liceale ^^. Come ti senti a ricoprire questo nuovo ruolo così importante in questa società sempre più in degrado? ^^. Eheh, i gemelli non hanno i peli sulla lingua. Ma in realtà quella domanda mi è venuta in mente pensando ad un video in cui veramente c’era una che si masturbava ^^. Non mi ricordo il titolo ma la canzone era delle t.A.T.u. be’, mi spiace di averti fatta attendere così a lungo e spero di risentirti presto. Un grosso bacione  e in bocca al lupo per la scuola.
M.

PUFFOLA_LILY: eh, neanche qui succede niente di eclatante ma, come ho detto, è un capitolo di passaggio. Spero di non averti delusa comunque, fatti risentire che le tue recensioni mi fanno sempre un sacco di piacere.
Un bacione e a presto.
Milly.

  
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