Epilogo.
La
bionda vide Edward rianimarsi non appena rivide Renesmee che gli
sorrideva e,
felice, gli correva in contro a braccia aperte, pronta ad accoglierlo
in uno
dei suoi calorosissimi abbracci. Rosalie sorrise e se ne stette da
parte, a
godersi quella scena e sorridere con malinconia, specialmente quando
Bella, in
lacrime, rivide sua figlia e l’abbracciò come solo
una madre era in grado di
fare.
Le
venne la pelle d’oca, ed ebbe voglia di piangere dopo tanto
tempo in tutta la
sua vita. Fortuna che Emmett si avvicinò a lei, facendola
sussultare appena e
rabbrividire allo stesso tempo: la sua mano stringeva saldamente, ma
nello stesso
tempo con delicatezza, la sua spalla abbastanza carnosa, mentre il suo
sguardo
era rivolto verso la famigliola felice. Sia Edward che Bella si
voltarono verso
Rosalie e le sorrisero, forse erano pronti ad accoglierla in un
abbraccio
caloroso di ringraziamento, ma non si avvicinò di certo a
loro, piuttosto
accennò un saluto con la mano ed un sorriso, poi si
voltò verso l’amore della
sua esistenza.
‘Mi
hai fatto preoccupare parecchio, lo sai vero?’ – la
rimproverò con lo sguardo,
mentre la sua mano scese sul suo fianco, e l’altra la
raggiunse pochi secondi
dopo; la bionda abbassò lo guardo e si sistemò
infantilmente una ciocca di
capelli dietro l’orecchio, proprio come li aveva sistemati la
notte precedente
Renesmee. Sospirò, poi si decise a concedergli i suoi occhi
dorati come i suoi.
‘Lo
so’ – ammise, accennando appena ad un sorriso.
‘Ah,
bene’ – lui sorrise come suo solito.
Portò
le sue mani sulle sue spalle larghe ed imponenti di Emmett, per poi
scendere
lentamente per le sue robuste braccia carezzandogliele lievemente;
arrivò alle
mani e gliele tolse dai suoi fianchi, incrociando poi le loro dita e
porgendogli gentilmente le labbra,
vogliose
come non mai delle sue.
Lui
le agganciò istantaneamente, leccando la sua lingua e
graffiandole leggermente
le labbra carnose
con i suoi denti ed i
canini piuttosto affilati; ma tutto ciò non fece altro che
farla sorridere
lievemente, e provare l’irrefrenabile voglia di ricambiare il
favore, cosa che
fece non appena smise lui stesso di mordicchiarle il labbro inferiore.
Si
staccò da lui quando sentì che la voglia di
andare oltre iniziava a farsi
spazio in lei, la voglia di lui che da sempre, sin dal primo istante in
cui lo
vide, si impossessava di lei senza che lo volesse, senza che ci
pensasse, senza
che lo pensasse.
‘Sarà
meglio andare’ – disse lui, spiazzandola.
‘Dove?’
– chiese Rosalie.
‘Un
premio per aver riportato Nessie sana e salva a casa te lo
meriti’ – ghignò lui,
fiondandosi di nuovo sulle sue labbra. Ancora non capiva,
però, così si staccò
da lui prima che potesse lasciarsi andare e continuò a porre
domande.
‘Dove,
Emmett?’ – non poteva evitare di risponderle.
‘Beh..’
– iniziò – ‘Bella ed Edward ci
lasciano un po’ la loro casetta.. così io e te
passiamo del tempo.. da soli..’ –
sussurrò il ‘da soli’
nell’orecchio, con la
sua solita voce roca, bassa e sensuale che usava ogni volta che
facevano
l’amore. Le faceva perdere il controllo, e lui lo sapeva
bene, così ne
approfitta quando più gli aggradava.
Rose
sorrise lievemente, gustandosi di nuovo ogni minimo contatto che
potesse
esserci tra loro.
‘Non
abbiamo potuto fare a meno di sentire che ve ne andrete subito, ma non
posso
lasciarti andare, Rosalie, senza ringraziarti ‘ –
s’intromise Edward,
catturando la sua attenzione ed anche quella di Emmett, che, a
differenza della
bionda, si era sicuramente accorto che stavano origliando e si stavano
avvicinando.
‘Di
nulla’ – tagliò corto, sorridendogli. Ma
più in fretta voleva fare, meno in
fretta la lasciavano andare. Bella la strinse in un abbraccio
totalmente in
aspettato, che ricambiò lievemente e con un sorriso appena
accennato.
‘Grazie,
Rose ‘ – sussurrò.
‘E’
un piacere, d’altronde è anche mia nipote. Grazie
per aver mandato i Volturi,
comunque, ma avrei potuto farcela anche senza di loro’
– affermò, convinta.
‘L’importante
ora è che siate tornate entrambe a casa, sane e
salve’ – disse Emmett, e
Bella ed Edward concordarono con un cenno del
capo, un istante prima che la piccola Nessie allacciasse le sue manine
a quelle
dei genitori.
‘Mi
portate da Jacob, papà e mamma?’ –
chiese la bambina.
Già,
c’era anche il cane rognoso, Rosalie se n’era quasi
dimenticata.
Edward
lesse i suoi pensieri e rise, ma Rosalie si trattenne, comunque, dal
dirgli di
non sbirciare; sapeva che, alla fine, l’avrebbe fatto
ugualmente.
‘Andiamo?’
– suggerì Emmett.
‘Si’
–affermò Rose, porgendogli la mano che
legò alla sua, prendendo a correre
assieme a lui per i boschi, pronta ed emozionata come sempre al
pensiero che a
breve sarebbe stato di nuovo suo.. in tutto e per tutto.
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Ed eccoci alla fine di tutto
D: spero sia stato di vostro gradimento, nonostante sia una cosa
piuttosto insolita! (?)
Arrivederci!