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Autore: Pro and Pad_production    16/10/2012    10 recensioni
Harry Botter non è un ragazzino come tutti gli altri: ha una cicatrice a forma di culo sulla fronte e ha il potere di far venire l’esaurimento a chiunque, specie ai suoi zii che lo hanno cresciuto da quando aveva un anno. In occasione del suo undicesimo compleanno Harry scopre di essere un mago, un mago col Botter! Verrà a contatto di un mondo fatto di magia, dove giovani maghi frequentano la scuola di Magia e Fattucchieria di Yogurts, sotto la guida del preside Alba Solente.
Dal capitolo 10, Le botte di Mezzanotte
La professoressa Sbronz, l’insegnante di volo. Aveva gli occhi arrossati e si teneva a stento in piedi.
« Buon giorno! Hic » singhiozzò rumorosamente.
Harry notò che tra le mani aveva una bottiglia mezza piena di un liquido che dall’odore doveva essere inequivocabilmente qualcosa di alcolico.
« Io… hic.. vi insegnerò a volare! Cip cip cip! » proseguì la professoressa agitando le mani come se fossero le ali di un uccellino.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Note delle autrici:

Pad, tutto bene?
Credo di sì, Prongs…
Meno male!
Ma cosa è successo?
Bò, forse qualcuno ha messo una bomba nel nostro account
O forse tutto il disordine creato in questa settimana di studi ci ha travolte


NAAAA!
Ma quale disordine? xD
Già, qui è tutto in ordine…ma postiamo il capitolo! :D
Sì, postiamo il capitolo :)
Eeeeh..sì, Prongs. Il capitolo!
Ho capito, il capitolo, sì :D
Prongs, dov’è il capitolo?
Ma non ce lo avevi tu, Pad?
Io? Io credevo lo avessi tu! D:
No, io non ce l’ho! °-°
Porca Morgana, ma dove sarà?
 
*si girano e guardano una piana infinita di cose buttate alla rinfusa*
 
Merlino, non lo troveremo mai! ç_ç
Già, come facciamo a ripescarlo in mezzo a tutto questo disordine?
Disordine? Ma poco fa non hai detto che era tutto in ordine?
Ma chi vogliamo prendere in giro? È come cercare un flacone di shampoo nella doccia di Piton D:
…NON LO TROVEREMO MAI!
I fan ci uccideranno!
Non voglio morire!
Ci vorrebbe una magia per…
MAGIA!
Ma quanto siamo idiote!
Sette anni di Hogwarts non ci hanno insegnato nulla xD
 
*tirano fuori le bacchette*
 
ACCIO CAPITOLO
 
*il capitolo arriva volato, tutto stropicciato*
 
Oh, amatissimo capitolo!
Come eravamo in pensiero per te!
 
*abbracciano amorevolmente il capitolo*
 
Bene, ora possiamo postarlo! Eabbiamo imparato anche un’importante lezione…
…da oggi in poi saremo più ordinate…


AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!! xD
Bella questa, Prongs!
Noi ordinate!
Vabbè, questo è il capitolo,
buona lettura ;)


« Buon Natale Harry!!! Ah, tieni questo è per te!» disse Rum allegramente mentre raccolse un pacco da terra e lo lanciò ad Harry che, intorpidito dal sonno, ancora senza occhiali venne colpito in pieno dall'euforia natalizia del suo amico.  Ancora si massaggiava la testa quando incominciò a scartare i suoi regali.
« Rum, con quel colpo mi hai riaperto la fontanella » disse lamentoso Harry
« Dai frignone, smettila e dimmi cosa hai ricevuto ».
Era la prima volta che riceveva veri e propri regali e non sapeva come si scartavano.
« Ma come funziona?.... Cosa devo fare?...»
« Da qua!»esclamò Rum in tono pratico acchiappando il primo pacchetto capitato tra le mani e scartandolo voracemente.
« O MERLINO!!!!» urlò Rum tappandosi il naso « Cos'èra? Un tentato omicidio?! »
Rum aveva scartato il pacco di zio Bacon che conteneva un calzino usato e molto probabilmente mai lavato. Emanava un tanfo tale che per soffocarne l' odore lo gettarono tra le coperte del letto del malcapitato di turno: Bebil.
Con più cautela cominciarono a scartale il resto dei regali: La mamma di Rum gli inviò un maglione sfatto appartenuto al pro prozio di Rum che puzzava di vino stantio.
« Oh, no! Ha fatto anche a te un maglione alla Whiskys!! Il mio puzza di aceto!» disse sconsolato.
« C' è anche un bigliettino da Hermanda!» disse Harry. I due amici si guardarono e senza pensarci su Harry lo accartocciò e lo gettò fuori dalla stanza, annuendo soddisfatti.
« E questo che diavolo è?» Harry aveva scartato un altro pacchetto
« Sembrano tanto quei sacchi della mondezza che mia madre spaccia per divise scolastiche »
« C'è anche un biglietto » disse Harry aprendolo.
Se tuo padre avesse avuto questo non sarebbe crepato. Buon Natale Harry
« È anonimo. Uffa se sono tutti così i regali meglio che lasci stare » aggiunse poi Harry dopo aver letto il biglietto a voce alta. Sconsolato afferrò l'ultimo pacchetto sperando in un regalo più divertente ma per sua sfortuna trovò una spazzola spropositatamente grossa con allegato un fogliettino che ritraeva una palla barbuta che porgeva un pacchetto ad un esserino minuscolo e dall'aria stupida.
« Gran bei regali » disse Rum prendendolo in giro « Uh, guarda, questo qua sei tu Harry!»aggiunse poi ridendo come un matto indicando lo scarabocchio che lo ritraeva. Harry per vendicarsi prese l' orribile spazzola e la lanciò in direzione di Rum che cadde dal letto con un tonfo. Da quel momento nel dormitorio era cominciata una battaglia a colpi di regali. Pacchetti, fiocchi e dolcetti volavano per tutta la stanza. Sentendo il baccano i gemelli irruppero nel dormitorio che grazie a loro nel giro di qualche minuto divenne un vero e proprio campo di battaglia con tanto di trincee e basi strategiche. Avevano persino allestito un piccolo pronto soccorso per i feriti di guerra. Rum e Drinco avevano ribaltato il letto di Dean Tampax usandolo come base, mentre Bevo e Harry avevano fatto una barriera di cuscini e comodini per costruire un rifugio.
« Prendi questo maglione fatto di peli del culo del tuo bis bis nonno!» disse Bevo lanciando a Rum il maglione che gli si avvolse su di lui come se fosse vivo. Rum si lamentava steso per terra.
« Rum, sei proprio fracico! E comunque fratello è anche il tuo bis bis nonno!» disse Drinco scagliando un baule che fece esplodere i cuscini e le piume volarono per tutta la stanza. All'improvviso dei colpi alla porta li zittì.
« Shhh, silenzio » dissero e si misero in posizione di attacco pronti a ricevere l'incursione.
« Con permesso!» fece Pepsi all'uscio pronto per la predica, ignaro di cosa lo attendeva al di là della porta.
«Cortesemente potrei sapere da dove proviene questo baccano infernal .....»
Pepsi cadde a terra travolto da un letto a baldacchino lanciatogli dai gemelli.
« BUON NATALE PEPSI!!!» strillarono tutti in coro e come risposta ricevettero un lamento seguito da qualche parolaccia appena percettibile.
« Forza, diamogli il colpo di grazia!» disse Drinco spietato lanciando un'occhiata al letto di Bebil rimasto, fino a quel momento, immacolato. Stavano per sfoderare la loro arma più micidiale quando Misnerva entrò nella stanza con un carro armato spara addobbi e minacciandoli ripristinò l'ordine.
Il calzino rimase dov'èra nascosto tra le coperte di Bebil. Se non fosse stato per l'intervento di Misnerva quello probabilmente sarebbe stato l'ultimo Natale di Pepsi.
Scesero tra i corridoi diretti alla Sala Grossa. Misnerva era ancora nel suo *caccarmato che dalla sua canna sparava festoni e lucette natalizie.
Entrati in Sala Grossa rimasero a bocca aperta: tutto era pieno di festoni e lucette, c'erano gli alberi della foresta illegale ai lati della stanza. Alcuni erano decorati con i classici festoni, altri invece erano carichi di piatti, avanzi di colazione, penne quaderni e qualche studente; probabilmente perché le decorazioni normali non erano state sufficienti per tutti gli alberi, per cui la professoressa Misnerva si era dovuta arrangiare. Al centro vicino al tavolo dei professori si ergeva l'albero più maestoso che Harry avesse mai visto. Solo guardandolo bene Harry si accorse che come puntale c'era il professor Petus vestito da angioletto con tanto di alette e pannolino con un' espressione sofferente dipinta sul volto.
« Allora, Petus! Sei entrato nello spirito natalizio?!?!» gridò soddisfatta la professoressa Misnerva ai piedi dell' albero ammirando compiaciuta la sua opera. I ragazzi ammirati si sedettero alla loro tavolata. Su ogni tavolo c' era una fontana di ghiaccio. Al tavolo di Cogliondoro c' era una ballerina particolarmente brutta che sputava acqua dalla bocca.
« BEBIL! Cosa ci fai vestito da ballerina?!»i due ragazzi guardarono sorpresi il loro amico
« Misnerv .. blblbl .. mi ha fatto .. blblbl .. quest .. blblbl ...» il povero ragazzo continuava a rigurgitare acqua, il che gli impedediva di parlare
« Devo dire che la professoressa Misnerva ha fatto proprio un bel lavoro!»disse Harry pervaso dallo spirito del Natale.
Quelle bizzarre decorazioni avevano un non so che di magico e tutto sapeva di festa. Nemmeno il tavolo dei professori fu risparmiato e naturalmente Solente aveva enfatizzato il tutto costringendo i professori a mascherarsi a tema natalizio. Solente era vestito da Rudolph, la renna di Babbo Natale, con tanto di corna e naso rosso, Pomodorona Spray, che era vestita da panettone con i canditi, sedeva vicino al professor Rapper mascherato da stella cometa, pieno di brillantini. Perfino la professoressa Misnerva che aveva parcheggiato il suo carro armato fuori dalla sala era in tenuta militare con elmetto e strisce da guerra sulle guance.
Hagrid invece aveva un fiocco rosso enorme appuntato sul petto e una ghirlanda in testa. Misnerva lo scrutò con aria critica.
« Ma che cavolo ti sei messo? Sembri più un uovo di Pasqua!» affermò la donna, ma Hagrid non ci fece caso e si mise ed aggiustarsi il fiocco. Tutti facevano sfoggio dei loro abiti natalizi, tranne il professor Bidon che si erano rifiutato categoricamente di indossare qualsiasi costume. Quest'ultimo sedeva al lato del tavolo e aveva tutta l' aria di non essere per niente entrato nello spirito del Natale. Se ne stava per conto suo con il suo solito mantello nero e scrutava tutto con aria cupa. Al contrario Solente era il Natale fatto persona e con un verso da renna diede inizio al banchetto di Natale.
Harry ricordò di non aver mai mangiato così tanto in vita sua, ormai la pancia sboccava fuori dal maglione che la mamma di Rum gli aveva regalato quella mattina. Tutti erano felici e ridevano tra di loro. Quando al tavolo degli insegnanti spuntarono anche i liquori improvvisamente comparve Madama Sbronz a cavallo di un enorme bastoncino di zucchero.
« BUON COMPLEANNO!!! Hic!» disse atterrando incerta in mezzo alla sala che la accolse con un applauso fragoroso. Madama Sbronz diede poi inizio ad una lunga serie di brindisi alla quale tutti i professori parteciparono incoraggiati dagli studenti.
« Suvvia Bidon! Come sei grigio. Prenditi questo!» affermò Solente infilando il suo naso e le corna da renna a Bidon che, preso alla sprovvista, non ebbe il tempo di ribattere. Per tutto il pranzo Solente non fece altro che cercare di far sciogliere Bidon con un po’ d'alcol riempiendogli in continuazione il bicchiere a sua insaputa. Dopo mezzora Bidon era a braccetto con Madama Sbronz e cantava le carole incespicando con le parole. Gli studenti si stavano godendo lo spettacolo e cercavano in tutti i modi di mettere in ridicolo il loro professore di intrugli incoraggiandolo a fare le cose più stupide.
« SPOGLIARELLO!!!» gridò uno dei gemelli Whiskys. Bidon, che in quel momento non rispondeva delle sue facoltà mentali, decise di accontentarli.
« Non posso hic deludescere il mio pubblico ... hic!» e detto ciò, barcollante, saltò sul tavolo mentre Solente applaudiva divertito. Lanciò le corna e il naso del costume da renna che furono prese al volo dagli esultanti Drinco e Bevo che fischiavano. Dopo di che si sfilò il mantello dalle spalle e incominciò a farlo roteare. Studenti e professori lo incitavano, mentre Madama Sbronz gli ammiccava e Hagrid si copriva gli occhi con il fiocco.
« O Merlino!!! Non lo farà veramente?!» chiese Rum incredulo ma allo stesso tempo divertito
« BIDONN!!! UN PO’ DI CONTEGNO CI SONO DEI MINORI!!!! SCENDI SUBITO DA QUEL TAVOLO!!» Misnerva non poteva tollerare oltre e si alzò dalla sedia pronta a mettere fine a quell’ orrendo spettacolo.
« Ehi, bambola!» fece Bidon tentando, per il limite delle sue possibilità, di lanciarle uno sguardo seducente «Vuoi farti un giro sulla mia scopa volante?! Hic..».
Questo era davvero troppo.
Fortuna che i ragazzi avevano già finito di mangiare, perché dovettero fuggire prima che l’ ira di Misnerva potesse abbattersi su di loro. Il professor Bidon doveva essere davvero ubriaco per rivolgersi in quel modo alla professoressa di Trasmutazione. In quel momento uno guizzo di lucidità attraversò gli occhi di Bidon ma ormai era troppo tardi per rimediare al danno. Gli studenti più furbi scapparono via mentre i più temerari si godevano lo spettacolo insieme al resto dei professori. Harry, Rum e i suoi fratelli fuggirono nel dormitorio e cominciarono a fare congetture riguardo alla sorte del Professor Bidon.
« Per me fa la fine del povero professor Vizius!» esclamò Rum
« Gli ci sta bene! È proprio un idiota!» confermò Bevo
Di loro solo Pepsi era rimasto in Sala Grossa. Aveva detto che era dovere di Valletto supervisionare ogni cosa accadesse nelle mura del castello, lotte intestine comprese. Secondo loro Pepsi aveva una cotta segreta per Misnerva ed era rimasto come segno della sua devozione.
Il resto del pomeriggio lo passarono fuori a giocare a palle di neve, poi intorpiditi dal freddo ritornarono nel dormitorio e conclusero la serata giocando al Monopoli dei Maghi. Era come giocare al Monopoli dei Babbei solo che c’era un banchiere, un folletto in miniatura che parlava e diceva frasi intimidatorie in dialetto siciliano. Cercava in tutti i modi di mandarli fuori strada e a convincerli a fare contratti sconvenienti per mandarli falliti.
Rum come pedina aveva una fiaschetta di vino che anche se barcollava un po’ quando si muoveva da una casella all' altra gli era molto affezionata e la fiaschetta si fidava ciecamente di lui. Mentre a Harry toccò una pera. Quest' ultima lo guardava con aria scettica e contestava ogni cosa lui facesse. Inoltre le case e i palazzi si costruivano da soli: nella casella si creava un piccolo cantiere e nel giro di un minuto la casa era pronta. Quando la pedina di Harry finì in prigione la pera lo ricoprì di insulti e non gli rivolse più la parola per tutto il resto del gioco. Per concludere la serata Drinco e Bevo avevano rubato il gonnellino da Valletto di Pepsi e davano spettacolo mettendo in scena un balletto scatenato, imitando il loro fratello maggiore. Mentre Harry e Rum si gustavano lo spettacolo Pepsi emerse da sotto i cuscini di una poltrona e li rincorse per tutto il castello reclamando il suo gonnellino che, tra l'altro, era il suo preferito.
Ormai era sera, la giornata era stata talmente intensa che, assonnati e con gli occhi appiccicosi, decisero di andare di andare a dormire. Per Harry quello era stato il più bel Natale della sua vita. Una volta in camera iniziò a fare un po’ di ordine e a rimettere nel baule i "bei" regali che aveva ricevuto. Prese quella specie di sacco della mondezza e ci infilò la spazzola escluso il calzino che rimase nel letto di Bebil. Accadde però una cosa strana: gli oggetti sparirono nel nulla. Come era possibile? Forse aveva mangiato troppo.
« Rum, guarda!» disse allarmato Harry all' amico. « Tutto quello che passa attraverso il sacco sparisce! ».
« Ma io so cos’è quello!»  rispose Rum mezzo addormentato già sotto le coperte « È un sacco dell' invisibilità ».
Harry moriva dalla voglia di provarlo. Ma Rum crollò subito dopo russando come un facocero ruspante. D'altronde quello strano oggetto era appartenuto a suo padre. Cosa c' era di meglio per concludere la serata di una passeggiata notturna per il castello? Si infilò nel sacco, e specchiandosi non vide nulla riflesso nello specchio. Era proprio invisibile. Quale genio del male poteva creare un oggetto tanto utile? Doveva provarlo subito. Scese dal dormitorio e subito si ritrovò nei corridoi.
Era completamente buio e a malapena riusciva a vedere dove metteva i piedi. Per questo si rese conto troppo tardi che erano apparse della scale dal nulla. Non ebbe nemmeno il tempo di maledirle che subito incominciò a rotolare per la rampa, come un sacco di patate. Ormai stava prendendo velocità, era come una palla di cannone e con tutta la potenza sfondò una porta ai piedi delle scale. Gli ci volle un po' per capire che era e dove si trovava e soprattutto se era ancora tutto intero. Poi improvvisamente capì di trovarsi nella biblioteca della scuola. Già quel luogo, di giorno, non lo affascinava molto, dal momento che gli ricordava Hermanda, figurarsi di notte. Aveva un aspetto alquanto sinistro. Comunque il suo istinto da ficcanaso lo spinse a curiosare tra i volumi polverosi.
Un librone particolarmente grande attirò la sua attenzione. Lo prese. Era molto pesante e subito dopo lo aprì.
« CHI SI FA I CAZZI SUA CAMPA CENT'ANNIIIII!!!!!!»
« Sei sicuro?»fece Harry al libro
« SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!»urlò quello di rimando con voce ancora più alta di prima.
Harry ebbe l' impressione che quel libro fosse stato scritto da Misnerva., gli sarebbe piaciuto molto rimanere a conversare con lui, ma lo richiuse subito. Quell' urlo aveva svegliato mezzo castello, ormai il danno era fatto e non si poteva più trattenere. Era meglio darsela a gambe. Si rinfilò nel sacco e incominciò a saltellare il più in fretta possibile.
Sentiva i passi di qualcuno dietro di sé. Probabilmente era Mastro Ganzo che, come un segugio, era partito al suo inseguimento con tanto di balestra per draghi. Per un corridoio incontrò il professor Bidon. A momenti gli venne un colpo. Ma il povero professore era in uno stato talmente pietoso che in quelle condizioni non l'avrebbe proprio potuto sgridare. Era accasciato per terra privo di sensi. Aveva un grosso livido violaceo intorno all'occhio e, cosa più stravagante, era talmente addobbato che sembrava un pacco regalo. Per di più aveva qualche lucetta incastrata nei capelli unticci. Quello doveva essere merito del cannone spara addobbi di Misnerva.
Ma non aveva tempo da perdere con Bidon. Doveva nascondersi. Trovò rifugio nella prima stanza che gli capitò a tiro. Era una stanza molto strana: era completamente vuota tranne che per un grosso specchio al centro della stanza. Sopra di esso c' era un incisione:

Oluc li  rep odnerp it am, àtirev al ottelfir non.

Solo in quel momento si guardò allo specchio e quello che vide per poco non gli fece venire un infarto: c' erano altre persone riflesse. Un uomo molto simile e lui e una donna dai capelli rossi con i suoi stessi occhi. I suoi genitori.
« Mamma ... papà ..»mormorò il ragazzo avvicinandosi ancora di più allo specchio.
Era un momento molto commovente per Harry, finalmente vedeva i propri genitori, poteva vedere i loro volti…  rimase però spiazzato alla vista di sua madre che gli faceva le corna prendendolo in giro insieme a suo padre che gli faceva le boccacce. Si aggiunsero poi a quello strano gruppo dei vecchietti anche loro si burlavano di lui. Una vecchietta aveva persino proteso la gamba pronta per fargli lo sgambetto.

Era strano vedere i suoi genitori e probabilmente quelli che erano i suoi parenti prenderlo in giro, ma era comunque per lui una dimostrazione di affetto e ne era davvero felice. Doveva avvisare il suo amico Rum.

***

« Guarda, è questo lo specchio di cui ti ho parlato! Coraggio guardaci dentro!»disse Harry tutto d' un fiato ad un assonnato Rum. Era ancora notte e avevano attraversato i corridoi saltellando dentro il sacco dell' invisibilità.
Rum si mise davanti allo specchio sbadigliando e sgranò di colpo gli occhi.
« Questo specchio non fa veder cose tanto carine!» disse poi un po' avvilito.
« Ma non vedi? Ci sono i miei genitori. Mio padre fa delle smorfie ... e mia madre mi sta facendo le corna ....»
« No, Harry » lo corresse l'amico « Io vedo me con addosso un cappello con le orecchie da asino, poi c'è anche Solente con la coppa delle Case e io tento di strappargliela dalle mani ma lui non vuole darmela ... e guarda, lì mi prende a calci ..»
« Ma come è possibile? Cosa sarà mai questo specchio? »
« Non ne ho la più pallida idea amico » aggiunse Rum e insieme tornarono ai dormitori.
L'indomani Harry rimase tutto il giorno sovrappensiero. Non riusciva a levarsi dalla mente quello che aveva visto nello specchio. Voleva rivederli e confessò questo suo desiderio a Rum che allarmato tentò in tutti i modi di dissuaderlo.
Ma a lui non importava e quella notte decise che sarebbe ritornato nella stanza con lo specchio.

Era di nuovo notte fonda ed era sgattaiolato fuori dal letto come il giorno prima. Era entrato nella stanza e subito si diresse verso lo specchio.
« Ma tu non dormi mai Harry? Posso suggerirti un sedativo per cavalli?»la voce di Solente riempì la stanza. Harry sentì congelarsi le vene. Si voltò incrociando il volto scherzoso del preside che, mentre parlava, soffiava dentro un bastoncino facendo le bolle di sapone.

Harry in preda al panico era pronto a rimbambirlo con la sua arma micidiale: la bocca. Il suo intento era quello di stordirlo bombardandolo di domande ma Solente, che capì al volo, lo frenò in tempo.
« Calma ragazzo. Volevo solo parlarti dello Specchio delle Burle »
« Lo Specchio di che cosa? »
« Delle Burle » disse Solente soffiando un’altra grossa bolla dal suo bastoncino che andò ad esplodere sul naso di Harry

« E come funziona?! Come ... ?!» stava ricominciando il ragazzo pulendosi il naso dall'acqua saponata.
« Secondo te?» provò Solente combattendo le sue domande con un' altra domanda. Era il primo che riusciva a tenergli testa.
« Credo che mostri i tuoi più grandi desideri » provò Harry
« BEEEEEP! Non proprio. Ti mostra i tuoi più grandi desideri che ti prendono per il culo!» Solente era proprio divertito!
Harry si voltò di nuovo verso lo specchio. Sua madre ora gli bussava sulla spalla, per poi girarsi e fare finta di nulla.
« Professore. Ma come sono morti i miei genitori?» la domanda gli era venuta spontanea, ma nemmeno quella domanda riuscì a far svanire il sorriso del preside.
« Be', devi sapere Harry che a quei tempi esisteva un mago molto, molto potente e molto molto cattivo e ancora la gente teme il suo nome... Lord Alzheimer, o colui-che-non-deve-essere-ricordato, come viene chiamato da chi ha paura di lui »
« E perché? Cosa è successo? Come ..??! »
« Calma, calma. I tuoi genitori erano maghi molto in gamba, certo tuo padre aveva la faccia un po' da imbecille, ma tua madre era davvero una brava strega. Ma Lord Alzheimer era più forte di loro e li uccise » Solente parlava talmente veloce che Harry non faceva in tempo a formulare altre domande.
« Era la notte di Halloween la notte in cui morirono e tu eri grande quanto una caccola di Troll. Lord Alzheimer li fece scoppiare in aria come petardi e poi tentò di uccidere anche te ma non ci riuscì. Ed è per questo che ora ti trovi quella cicatrice a forma di culo sulla fronte »
« Quindi professore, lei conosceva mia madre? »
« Harry, certo che conoscevo tua madre, e non ero l'unico! Tua madre era molto popolare a Yogurts e dintorni » disse poi Solente ammiccandogli. Harry non aveva capito bene cosa volesse dire il preside. «Harry, mi raccomando non cercare più questo specchio, non è saggio continuare a vedere queste cretinate. Chiunque lo abbia inventato si sarebbe divertito molto vedendoti qui come un imbecille, con aria ebete, mentre fissi i tuoi genitori mentre ti sfottono ».
Il ragazzo non sapeva più che domande fare. Solente era l'unico in grado di farlo tacere. Sicuramente era frutto di anni e anni di esperienza pensò. D’altronde il sonno e la stanchezza stavano prendendo il sopravvento e Harry decise che era meglio andare a dormire. Stavano uscendo dalla stanza ma l'istinto lo frenò. Aveva un'ultima domanda sulla punta della lingua.
« Professor Solente, lei cosa vede nello Specchio delle Burle? »
Solente non era affatto disturbato dalla domanda, anzi sembrava quasi che se l'aspettasse. Un sorriso ancora più grande si dipinse sul suo volto rugoso ma ancora arzillo e pimpante.
« Harry, ma allora non hai proprio capito cosa ti ha detto il libro nel Reparto F.C.V. la scorsa sera? Eppure l'ha sentito mezzo castello! ».
E così si congedarono e Harry andò finalmente a dormire.

 


Note delle autrici bis:

Quando leggerete *caccarmato,
non è un errore,
ma un lapsus freudiano della nostra cara Prongs xD
Già, è proprio così :P
Era divertente e abbiamo deciso di lasciarlo per farvelo leggere!
Ringraziamo tantissimo tutti quelli che continuano a seguirci
e ai nuovi che si sono aggiunti e provano a seguirci xD
Anche se non ci meritiamo dei fan fantastici come voi,
perché siamo state cattive e non abbiamo aggiornato in fretta ç_ç
Ci dispiace!
Speriamo che ci sia ancora qualcuno che leggerà i nostri capitoli!
Ora vi lasciamo,
un saluto a tutti voi! ;)
 
Fatto il misfatto! ;)


 

   
 
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