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Autore: Cla90    22/10/2012    2 recensioni
Raccolta di scene Nemily, momenti mai visti, scene tagliate, da ogni episodio della seconda stagione.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emily Thorne, Nolan Ross
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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2.02 Resurrection.

 
Nolan Ross riteneva che quella fosse stata una giornata proficua e, nello stesso momento, molto movimentata. Del resto, come poteva essere altrimenti! Da quando Emily Thorne era tornata stabilmente negli Hamptons con la sua lista di nemici da eliminare, non aveva più avuto un attimo di tregua. Cellulari da tenere sotto controllo, ricerche da fare,  controllare i movimenti della rediviva Victoria davanti ad una ciotola di pop-corn.
Tuttavia non gli dispiaceva per niente avere quel ruolo nella vita della donna, nel tentativo di tenerla al sicuro, se non dall’uomo dai capelli bianchi, almeno da lei stessa, evitando che facesse qualcosa di stupido.
Era stata una piacevole giornata, si era interessato all’ispezione cui era sottoposta la sua amata società e aveva trovato un nuovo direttore finanziario. Tutto era filato liscio finché non era tornato a casa e aveva visto quello sguardo sul viso della bionda.
S’incupì, dal momento in cui conosceva molto bene quella luce negli occhi di Emily.
La vedeva mentre teneva lo sguardo fisso nel vuoto e arricciava le labbra in quell’espressione da sociopatica.
A volte dimenticava quanto la giovane fosse tormentata, quanto fosse attaccata al pensiero della vendetta.
«Ho detto ad Amanda che ho contraffatto i risultati.» dichiarò Emily, mantenendo un tono di voce indifferente «Che Jack non è il padre.».
Nolan la osservò e cercò di trattenersi dal fare qualsiasi commento che avrebbe potuto farla arrabbiare.
Rifletté, ma non riuscì a trovare una spiegazione a quel comportamento irrazionale dell’amica. O meglio, non un motivo che volesse accettare come reale.
Non credeva che Emily avesse ancora dei sentimenti per Jack. Adesso era tornata Amanda, incinta di suo figlio, e nonostante Jack non sembrasse completamente entusiasta del lieto evento, la bionda non poteva farci niente.
«Ems... questo è subdolo!» Nolan non riuscì a nascondere la propria sorpresa, mista al disappunto. «Persino per te.»
Avrebbe voluto indagare a fondo nei sentimenti che tormentavano la giovane Thorne, avrebbe voluto fare quello che fanno di solito gli amici: una spalla su cui piangere e sfogarsi. Anche da prendere a pugni, se necessario.
«Non m’interessa dove andrai stanotte, ma non puoi stare qui.».
La freddezza con cui Emily pronunciò quelle parole colpì il giovane dritto in faccia, lasciandolo interdetto.
«Mi serve la casa.» continuò la vendicatrice, mentre saliva le scale, seguita da Nolan.
L’uomo si fermò dopo pochi gradini, mantenendo la propria espressione preoccupata.
«Non penso che dovresti restare sola.»
Inspirò profondamente, impensierito dalla giovane che non accennava a venirgli incontro in qualche modo, nel dimostrargli che capiva il suo desiderio di saperla al sicuro.
«Non ti preoccupare. Non lo sarò.» proseguì Emily con voce atona.
Nolan rimase immobile sul posto, mentre la figura della donna scompariva al piano superiore.
L’uomo sospirò pesantemente, prima di passarsi le mani sul volto, con fare stanco.
Salì le scale a due a due, raggiungendo ben presto la sua camera.
Senza neanche chiudere la porta, si spostò verso il cassettone e lo aprì di scatto, estraendo tutto ciò che ritenne necessario per una notte fuori, o chissà per quanto altro tempo.
Dopo aver sentito quelle parole uscire dalla bocca di Emily, non era più sicuro di nulla.
Non sarebbe stata da sola. Che diamine voleva dire? Chi sarebbe arrivato?
Era escluso che si trattasse di Daniel, visto il modo in cui aveva troncato i rapporti.
Il giovane Grayson era ancora preso da lei, era fin troppo evidente. Per la vendicatrice era stato solo un gioco, un mezzo per arrivare al proprio scopo.
Si trattava di Jack, allora? O di qualcun altro?
«Mi sembrava di essere stata chiara.»
La voce tesa di Emily lo distolse da tutte quelle elucubrazioni su chi avrebbe fatto compagnia alla giovane durante quella serata.
Nolan contrasse la mascella e sbatté forte il cassetto del comò, come per sfogare quel nervosismo che lo stava facendo uscire da testa.
Chiuse in fretta il borsone e se lo mise in spalla.
«Non ti preoccupare, tolgo subito il disturbo.».
Il giovane si fece strada tra la porta e la stessa Emily, facendo sì che lei si spostasse velocemente, per non essere travolta.
Nolan percorse il corridoio con ampie falcate e altrettanto rapidamente discese le scale, avviandosi verso l’uscita.
Non gli sarebbe bastata la notte per tranquillizzarsi, per rimuovere dalla mente le parole e gli sguardi che Emily gli aveva rivolto.
Gli eventi di quella sera confermato per l’ennesima volta le sue teorie.
Emily non si sarebbe mai fidata completamente di lui, nonostante quanto l’avesse aiutata e le avesse dimostrato in ogni occasione di mettere la sua sicurezza e la sua felicità al di sopra della propria.
Nulla bastava a Emily Thorne ed era ora che anche Nolan si mettesse l’anima in pace.
«Nolan, aspetta.»
Il biondo si fermò, con la mano sulla maniglia della porta. Chinò la testa e fece uno dei suoi sorrisi sghembi.
«Che c’è? Non vorrai che il tuo ospite mi trovi qui?» rispose, senza riuscire a trattenere il sarcasmo.
«Dove andrai stanotte?»
Una punta d’incertezza velava la voce della donna.
Il giovane non rispose, aprì la porta e ne oltrepassò la soglia.
«Buonanotte, Ems.»
Era tutto inutile. Bastavano un suo sorriso, o un minimo interessamento che mostrava verso di lui, e le avrebbe perdonato qualsiasi cosa.
«Buonanotte, Nolan.»
  
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