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Autore: NoahOfTheAshes    26/10/2012    6 recensioni
Tratto dal capitolo I:
"...Camus non incrociò Milo per il resto della giornata. Non lo vide comparire davanti all’entrata del suo tempio, la sera, i capelli dello stesso colore del sole al tramonto, il volto sereno, come quello di un bambino. Non sentì il suo profumo di mare e sabbia mentre gli si accoccolava contro, la notte, sotto le lenzuola fresche. E neppure si risvegliò, la mattina seguente, con il capo affondato in una cascata di seta dorata e il rumore di un respiro ancora intrappolato fra le reti di Morfeo..."
Tratto dal capitolo III:
"-Non so e non voglio sapere nulla. Per favore, vogliamo continuare a giocare? Se ci penso un solo minuto di più mi si blocca la crescita…-
-Kanon, a trent’anni la crescita è già bloccata-
-Non era di altezza che parlavo- Ghignò all’espressione fra il disgustato e il divertito dell’altro. –Rilancio- Concluse, posizionandosi più comodamente sulla sedia..."

Piccole storie di piccoli pezzi di vita. Tutti diversi, vissuti da persone diverse, ma in fondo più vicini che mai.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Lo so, lo so, sono schifosamente in ritardo. Mi vergogno come una ladra, ma spero mi perdonerete. Avevo promesso di aggiornare al più presto ma sono piena di impegni e l’università mi sta lentamente ed inesorabilmente uccidendo; amo il giapponese, ma a volte…
Tornando al capitolo che vi appresterete a leggere. Si, sostanzialmente non è altro che il continuo del secondo, una cosa che è nata all’improvviso ma che mi ha dato parecchio filo da torcere. Mi sono sempre chiesta come sarebbe stato per Aphrodite confessare il suo amore a Death e viceversa. Grazie ad una sbronza? Una scommessa? Nessuna mi convinceva abbastanza, quindi questo è quello che è saltato fuori. Ho perso così tanto tempo per decidere come terminare il capitolo che non so nemmeno com’è venuto.
Dunque, per finire. Un grazie particolare a te, Petitecherie. Grazie per il tuo entusiasmo. Lo prometto, tornerò in pari con le tue storie, perdonami se puoi.
Grazie anche a angelynn per aver inserito questa raccolta fra le preferite e a simbeatl per ricordarla. Infine, grazie anche ad Amaerise, Lady Aquaria, sagitta72 e giagiotta per seguirla. Lo ripeterò all’infinito, ma davvero, mi rendete felicissima! ^^
Ovviamente, un abbraccio anche a coloro che semplicemente leggono e recensiscono!

 

 

[Jag älskar dig]

 

Pairing: Pisces Aphrodite, Cancer DeathMask;

Rating: Giallo;

Warning: One-shot (997 parole). OOC in qualche punto probabilmente, linguaggio scurrile e che Dio ci aiuti.

 

 

 

-Dillo ancora. Suona bene-

-Cosa? “Dumhuvud”? Effettivamente è un aggettivo che ti calza a pennello-

-Fottiti-

-Ma è vero che sei un cretino-

-Non la pensavi così fino a poco fa-

-Ma fammi il favore, Death-

Questi rotolò pigramente su di un fianco squadrando l’amante riposare scomposto fra le lenzuola sfatte ed umide, ancora intrise di un debole tepore. Lo intrappolò poi sotto di lui, di nuovo, il mento appoggiato allo sterno candido. Ghignò alla vista delle sue guance ancora arrossate e delle palpebre farsi sempre più pesanti.

Era uno spettacolo osservare Aphrodite scivolare lentamente nell’oblio, specialmente dopo i loro intensi amplessi.

Ma era molto più divertente scassargli l’anima e vietargli alcun tipo di riposo.

-Dai, avanti, Dite. Dillo di nuovo-  Incalzò ancora,  punzecchiandogli il fianco.

Sbuffò sonoramente, Aphrodite, scansò in malo modo la mano dell’altro e tentò al contempo di liberarsi dalla prigione di braccia e gambe in cui era finito, ma senza nessun risultato.

-Che palle!-

-Oh, avanti. Mi piaceva quando me lo sussurravi all’orecchio. Fra un urlo e l’altro, si intende-

-Non capisco di cosa tu stia parlando- 

-No?-

-No-

Death Mask risalì lentamente verso il collo dell’altro, una scia di delicati baci a tracciarne il percorso. Si fermò solamente all’altezza dell’orecchio per mordicchiarne il lobo, poi proseguì lascivo verso il volto fino ad incontrare un paio di labbra cocciute.

-..Dite-  Cantilenò roco ad un soffio da esse. –Dite…-

Approfittò del sospiro soddisfatto scappato dalla gola traditrice per impossessarsi della sua bocca. Un bacio profondo seguì,  bacio al quale Aphrodite si arrese senza lottare. Strinse a sé con urgenza il compagno, mugolando impaziente.

-Eh, no. No, fiorellino.- Terminò bruscamente sollevandosi sui gomiti. - Non finché non avrò ottenuto ciò che voglio da te. Ora avanti, da bravo. Ripetilo-  Concluse, sul volto un sorriso mefistofelico.

Si accorse però del pugno in avvicinamento troppo tardi. Un sinistro perfetto lo colpì sulle costole togliendoli il fiato.

No, Pisces non aveva voglia di giocare.

-Minchia che male! Cazzo ti prende, razza di idiota?- Soffiò fra i denti Death Mask, reggendosi il fianco dolorante.

-Crepa-  Rispose semplicemente l’altro.

-Lo dico sempre, io, che sei una checca isterica-

-Dici sempre un sacco di cose, spesso cazzate- Aphrodite gli diede le spalle e si rifugiò sotto il lenzuolo con uno sbuffo.

Il dialogo non proseguì oltre. Solo il rumore dell’accendino e di Death Mask che aspirava la prima boccata della sigaretta interruppero la pausa.

-Va’ di là a fumare, mi impesti la camera con quella roba. E sai benissimo quanto io non sopporti la cosa.- Borbottò Pisces ad un certo punto nascondendosi maggiormente sotto il telo bianco.

Proprio perché lo so benissimo ci trovo più gusto a rimanermene qui tranquillo. Avrebbe voluto rispondere così Mask, ma tacque. Si avvicinò alla tana del compagno, solo la zazzera bionda sfuggiva alla prigione di cotone in cui si era rifugiato.

-Se me ne vado, quando torno che mi dai in cambio?- Chiese sornione giocando con una ciocca bionda mentre l’altra mano era occupata ad allungarsi verso il posacenere posato sul comodino accanto a Dite. – Io proporrei…-

-Tu non fai mai niente per niente, vero?-  Lo interruppe atono l’altro.

-Eh?-

Aphrodite scattò seduto, prese la sigaretta dalle labbra di Death Mask e la spense nervosamente sul posacenere. Posacenere che poi venne abbandonato all’interno del tavolino da notte. Almeno non sento quel tanfo schifoso, ora.

Death Mask lo fissò incredulo e forse un po’ intimorito.

-No, tu non fai mai niente per niente. Dubito tu conosca anche solo la parola altruismo.- Continuò il biondo, fissandolo truce.

-Ohi, ma che cazzo..?-

-Dimmi, perché vuoi sentirtelo ripetere? Mh? – Aphrodite non gli lasciò il tempo di terminare la domanda. – Da quanto ci conosciamo Death? Da quanto? Trovi così inconcepibile che dopo così tante scopate –e qui Cancer strabuzzò gli occhi sconvolto- io possa essermi… Trovi così strano che la gente possa provare sentimenti? O forse credi che sia da pazzi provarne verso persone come te?-

Death Mask continuò a fissarlo sbigottito, lo sguardo stralunato e la bocca spalancata.

-Levati dalla faccia quell’espressione beota e non guardarmi così-

Obbedì  mentre un piccolo sorriso, questa volta sincero, gli solcò le labbra.

-Non vedi l’ora di prenderti gioco di me, vero? La checca isterica che fa il sentimentale poverino, mentre io, il macho di turno, lo prendo per il culo e mi fghssmphf!-

Aphrodite tacque, le sue labbra riempite da quelle del compagno che iniziarono a divorarlo famelico. Si sollevò sulle ginocchia cercando migliore stabilità per potersi liberare dalla presa, ma le dita dell’altro intrecciate saldamente ai capelli della sua nuca non rendevano facile la cosa.

-Mpfhgh!!!-

-Zitto, porca vacca- Lo ammonì l’albino staccatosi per un momento.

Il bacio riprese, questa volta più lentamente. Le sue mani, stranamente pazienti e gentili, vagarono lungo i fianchi di Aphrodite, per poi risalire verso il petto e continuare sensualmente verso le spalle ampie e i lati del viso, che venne carezzato dolcemente. Lo strinse forte a sé, approfondendo ancor di più se possibile il contatto fra i loro corpi.  Si staccò solo dopo qualche tempo, lasciando il compagno rosso in viso e in preda ad una carenza d’ossigeno piuttosto notevole. Death Mask non era bravo con le parole, ma sapeva come lasciare senza gli altri.
Aphrodite poggiò la fronte su quella del compagno, la testa in subbuglio e le farfalle nello stomaco. Sospirò, sconfitto per l’ennesima volta; non c’era verso, quell’uomo era allo stesso tempo la sua forza e la sua debolezza più grande.

- Jag älskar dig…- Sussurrò impercettibilmente nascondendosi nell’incavo del suo collo, un po’ tra l’imbarazzato e l’infastidito. Tese il suo corpo in attesa della reazione dell’altro, che però tardò ad arrivare.

Death Mask respirava regolarmente, le braccia abbandonate lungo i fianchi e lo sguardo perso nel vuoto. –Dite…- Biascicò lentamente dopo un tempo indefinito. Prese a giocare con una ciocca ribelle vicino alla tempia dello Svedese, appoggiando la guancia a quella dell’altro.

-Dite…- Disse nuovamente, più roco. Il compagno si irrigidì.

-In Svedese..- Si schiarì la voce- Come si dice… “Anch’io”?

 

 

 

 

* Fate felice questa povera ed incompetente autrice: aderite alla causa Recensioni!!! *

 

[Note dell’ “autrice”]

Ovviamente avrete capito che Jag älskar dig significa “Ti amo” nella lingua natale del nostro carissimo Phro.
Dumhuvud, invece, vuol dire “stupido, scemo” (Ho notato che ci sono molti modi diversi per insultare qualcuno in svedese. Mi piace)
Il titolo è diverso dagli altri, lo so. Penso varieranno molto in base al proseguire della storia. Per quanto riguarda questo capitolo, il motivo è semplice. Dovevo sottolineare l’evento speciale che fa da trama. Chi  riesce ad immaginare facilmente un po’ di sano fluff fra questi due?
  
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