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Autore: Rose_97    27/10/2012    5 recensioni
Dal testo:
"Oggi, io Peter Hale, vi racconterò la storia di come Cappuccetto rosso (con una parlantina un po’ più sviluppata del solito) e il Grande Lupo Cattivo (ahahahaha lui cattivo! Si come no!) si innamorarono."
Genere: Angst, Comico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski , Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camera 221

«Tornai a casa dove, con stupore, trovai mio padre che cucinava.
-Ehi Stiles-
-Ciao papà, come mai sei già a casa?-
-Diciamo che per oggi ho finito di lavorare-strano, di solito non torna a casa prima delle 19:00.
-Ah prima che me lo scordi, hanno chiamato Scott e Isaac. Ho detto loro che li avresti richiamati dopo.-
-Oh, grazie.-andai in camera e iniziai a telefonare, prima Scott; che aveva l’urgenza (se così si può chiamare) di parlarmi di Allison (più che altro del fatto che lei gli aveva proposto di venire a stare da lui per ricominciare la loro “relazione”, ma lui ha qualcun altro per la testa). Poi chiamai Isaac che mi doveva chiedere se Scott sarebbe venuto all’allenamento con il branco, dato che Scott non rispondeva al telefono e poi mi chiese se avevo già parlato con Peter per quella specie di allenamento che dovevo fare con l’ex-Alpha.
-Stiles! E’ pronta la cena!-venni chiamato da mio padre
-Arrivo subito!-e nell’alzarmi inciampai in un libro che subito riconobbi come “Cappuccetto Rosso”
-Ma che diamine… da quando ho questo libro? Bah!-
-Stiles! Sbrigati!-
-Si, si! Arrivo… un attimo!- sussurrai tra me e me. Mi lavai le mani e scesi per fare cena.
-Buono il pollo e anche l’insalata… se solo non fosse immersa nell’olio.-
-L’hai detto tu che dobbiamo mangiare il più sano possibile. E’ un’insalata, non un pacchetto di patatine!-
-Mmh… non ho molta fame, vado a farmi una doccia.-e così mi alzai.
Continuavo a riflettere sul biglietto e su ciò che si erano detti Derek e Annabeth poche ore prima. Come potevano quei due conoscersi così bene e chi era veramente Annabeth? Mi stavo ponendo troppe domande a cui non potevo assolutamente dare una risposta in quel preciso istante e forse l’unica persona a cui potevo chiedere tutte queste cose era Peter Hale, quel pazzo psicopatico che aveva tentato di ucciderci e poi ci ha aiutati.
Quando tornai in camera rischiai quasi un infarto.
-Ma che diamine…?! Che cosa ci fai qui?-non riuscivo a trattenere le grida.
-Dobbiamo parlare.-Derek era comodamente seduto sul mio letto e mi guardava con indifferenza.
-E di cosa? Aspetta che mi vesto.-
-Perché? Ti vergogni?-chiese alzandosi dal letto e avvicinandosi sempre di più a me. In quel momento il cuore iniziò a battere sempre più e di sicuro Derek l’aveva sentito perché sembrava divertito. Il disagio si faceva strada dentro di me come Derek (diciamo che non conosce il termine spazio vitale) si faceva strada verso di me .
-Cos-cosa? No! Non mi vergogno. Ma sai girare con un asciugamano legato in vita non mi piace molto! Specialmente davanti a te!-Lo spazio tra me e Derek era sempre più poco e iniziavo a indietreggiare fino ad arrivare ad avere la schiena contro la porta.
-Ok, non ho molto tempo.- Rispose sbrigativo l’Alpha con un sorrisetto malizioso.
-Torno subito-presi ciò che mi serviva e tornai in bagno per cambiarmi.»
«Devo essere sincero, eri molto sexy quella volta. Non so proprio come sono riuscito a non saltarti addosso»
«Il mio fascino è irresistibile! (che modestia!)
Comunque quando tornai in camera trovai Derek che guardava un album di foto.
-Certo che da piccolo eri molto più paffuto di adesso.-
-Cosa cavolo?! Ehi, molla quell’album! Piuttosto dimmi di cosa mi dovevi parlare. -(e che cosa sono io uno psicologo? Tutti che si rivolgono a me! Anche io ho i miei problemi, cavolo!) Cercai di togliergli l’album dalle mani.
-Cosa c’era scritto sul biglietto di Annabeth? E che cosa ti hanno chiesto i gemelli a scuola?-mi chiese continuando a sfogliare divertito le foto.
-Il biglietto lo trovi nella tasca dei miei jeans e comunque i gemelli volevano sapere dove trovare Scott, ma non so il perché. So solo che dovresti ridarmi il mio album e che prima di farti trovare in camera mia potresti almeno mandare un messaggio! Sai il cellulare nuovo che ti abbiamo regalato io, Scott e l’allegra combriccola mannara, non è un ornamento interno per le tasche!- Dissi iniziando a gesticolare con le braccia.
-Che cosa c’è nella stanza 221 dell’ospedale?- mi guardò aspettando una risposta.
-E io che cosa ne so? Pensavo lo sapessi tu!-risposi alzando le braccia.
-Oh… certo! Come ho fatto a non pensarci prima?! Vieni!-Posò l’album sulla scrivania e si alzò dirigendosi verso la finestra.
-A cosa non hai pensato? E dove dobbiamo andare? Ehi! Rispondimi!-Sbuffai guardandolo male. Mi misi le scarpe e mentre Derek usciva dalla finestra (come al solito) io uscii dalla porta, come le normali persone (e non come quel maniaco di Derek!).
- Papà io vado a… portare una cosa a Scott! Torno tra un po’. Ci vediamo dopo!-e uscendo dalla casa mi diressi verso la Camaro nera. Entrai nell’auto e Derek mise in moto e partimmo verso l’ospedale.
-Allora, mi vuoi spiegare che cosa c’è in quella stanza?!-chiesi insistente guardando il licantropo intento a guidare. Era la prima volta che lo osservavo bene. Ed era la prima volta che mi resi conto che le iridi verdi brillavano di una luce nuova, diversa, (e questa volta non rossa). La sua solita espressione da Alpha in paranoia con il mondo intero sembrava fosse stata scambiata con quella di un cucciolo che si spremeva le meningi.
-Non ne sono sicuro… ma è sempre meglio controllare.-certo che le sue risposte spiegavano tutto e niente.
-Cosa bisogna controllare? E cosa c’è in quella stanza? Ehi! Rispondimi!-
-ASPETTA! Maledizione, fai troppe domande! E poi mi deconcentri!- diciamo solo che se mi rispondesse come si deve, magari la smetterei di fare tante domande insistentemente! Comunque come dice il detto, Il lupo perde il pelo (basta che non lo perde nella mia Jeep!) ma non il vizio (e quando mai!).
-Uff… non fare il lupo acido!-scommetto che se avesse potuto mi avrebbe di sicuro aperto la gola… con i suoi denti! (EHI! Questa è la mia minaccia per eccellenza! Non me la puoi rubare senza darmi i diritti d’autore!) Arrivati davanti all’ospedale erano appena le 22:40.
-Aspetteremo che il personale inizi ad andare via, poi ioentro, vado a vedere e torno. Tu mi aspetti qui.-e indicandomi di rimanere in auto iniziò a guardare con attenzione l’entrata principale.
-Cosa? Io qui non ci resto! Te lo scordi! Vengo con te e non mi farai cambiare idea! Capito?-così il licantropo si rassegnò all’idea e aspettammo che la maggior parte del personale presente nell’ospedale se ne andasse.
-Adesso possiamo entrare. Stiles? Stiles! Non ci posso credere… Svegliati!-così venni svegliato bruscamente da un ringhio.
-No coach… cos… Ah Derek. Dobbiamo andare?-lo guardai un po’ assonnato.
-Si! Sbrigati!- scese dalla macchina e andò verso l’entrata principale.
-Ehi, aspettami!-uscii dall’auto di corsa e lo raggiunsi.
-Adesso puoi spiegarmi che cosa ci dovrebbe essere lì dentro? Un altro maniaco psicopatico?-
-Maledizione! Adesso lo scopriremo! Abbi solo un po’ di pazienza e tieni quella bocca chiusa!-rispose spazientito.
-Ok… scusa.-Mi guardo sorpreso per ciò che avevo appena detto. Percorremmo il corridoio che portava alla stanza indicata nel foglietto e appena arrivati davanti alla porta numerata 221 ci scambiammo un’occhiata veloce come per dire “pronto? Ci potrebbe essere qualsiasi cosa dietro questa porta!”. Derek prese l’iniziativa, con una mano circondò la maniglia e…
-Stiles? Che cosa ci fai qui?- Era la madre di Scott che, come suo figlio, aveva un tempismo davvero pessimo.
-Signora McCall, salve. Ehm… sono venuto a vedere una cosa, ma lei non dovrebbe essere già a casa?- per fortuna non aveva ancora notato Derek alla mia destra.
-Oggi ho il turno di notte. Comunque tu e il tuo amico potete passare un altro giorno a vedere la persona che dovete vedere… Ah no! Questa stanza è riservata, mi dispiace, ma mi è impossibile farvi entrare. A meno che non siate autorizzati.-
-Ma…-
-Mi dispiace Stiles, ma davvero non posso.-
-Ok grazie lo stesso.-
Così uscimmo dall’ospedale, ma invece di tornare a casa, a Derek venne la brillante idea di intrufolarsi di nascosto (come al solito) nella stanza. Dopo una lunga discussione tra chi doveva stare sotto e chi doveva entrare per primo, decidemmo che io sarei entrato per primo e Derek mi avrebbe aiutato ad entrare e poi io avrei aiutato lui a fare lo stesso.
Così Derek s’inginocchiò e tese le mani unite,salì sulle mani arrivando giusto giusto alla finestra della camera. Non so cosa successe dopo, ma mi ritrovai steso a terra su Derek.
-Ma che diavolo? Che cosa è successo?-la posa in cui eravamo messi era un po’ troppo equivocabile.
-Togliti… non riesco a respirare! Stiles! Ahia! Maledizione, stai attento a come ti muovi!-
-Se stai un po’ fermo magari riesco a spostarmi!-Mi alzai e riprovammo ad entrare dalla finestra (con lo stesso metodo), questa volta con successo.
Quando finalmente riuscimmo ad entrare Derek accese la luce e…
 

 
 
 
 
 
 
 
Ecco il terzo capitolo del mio delirio su Teen Wolf. Inizio con ringraziare le persone che recensiscono i capitoli, quelli che hanno messo la storia tra le preferite, seguite, ricordate, ecc… e poi ringrazio chi legge senza recensire e mia sorella (whohohohohohoh)e la mia amica che mi incitano ad andare avanti (con modi strani, soprattutto la mia amica). E bho; fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo.
Ah piccolo spoiler del prossimo capitolo:
 
Peter! (vi dico solo questo)
 
Ah colgo l’occasione per dire a mia sorella (dato che non mi ascolta XD) che la prossima volta che mi assilla sulla storia (specialmente su chi sia realmente Annabeth) la crucio! (mini sfogo!) Secondo voi chi è realmente Annabeth? Sono curiosa di sapere le vostre teorie, quindi recensite!
Baci :D
  
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