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Autore: torak    28/10/2012    7 recensioni
voi avete scelto i personaggi, e ora la sfida comincia.
questa storia si basa sui personaggi che avete screato per la mia storia THE HUNGER GAMES, purtroppo cancellata.
ora però, li ritroverete qui, e uno avrà l' onore di vincere la tredicesima edizione degli Hunger Games!
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Charlotte Hamm camminò tranquilla nel campo dei favoriti.
Era costituito da una piccola zona pianeggiante divisa in due da un piccolo ruscello.
L’ acqua (fortunatamente) era potabile.
Micheal Blackwar  stava appunto bevendo con avidità.
La ragazza osservò il bosco.
Lì, probabilmente, si trovavano le sue prossime prede.
 
Natasha osservò il fiume che scorreva nell’ arena.
L’ odore era a dir poco pestilenziale, e si capiva subito che le acque erano avvelenate.
Con coraggio, proseguì il suo cammino verso… verso cosa?
Non lo sapeva bene, ma avrebbe proseguito.
Scagliò una freccia contro un tasso.
Ora aveva il pranzo.
Si caricò sulle spalle la preda, dopodiché ricominciò la sua camminata apparentemente senza fine.
Dopo dieci metri si fermò e si sedette.
Cominciò a mangiare l’ animale e, una volta sfamata, si rialzò.
E fu allora che vide un’ ombra dirigersi verso di lei.
 
Sophie Keene stava correndo.
Si sentiva seguita.
Quando guardò alle sue spalle, infatti, vide un’ ombra.
Alzò la sua ascia e si preparò a fronteggiare il nemico.
“chi sei?”
La figura si fece più nitida man mano che si avvicinava.
“mi chiamo Mirabella Coffin.”
“fermati. Ora!”
“calma, calma. Non essere ostile.”
“eri tra i favoriti. O sbaglio?”
“non sbagli. Ma sono scappata praticamente subito.”
“chi mi dice che non mi ucciderai?”
“non lo so. Però ti conviene. In due si è più forti.”
“mi stai proponendo un’ alleanza?”
“combatti molto bene. Perché no?”
“non mi fido del tutto di te.”
Il tributo del distretto due lanciò le sue molteplici armi a terra.
“quest’ acqua è avvelenata. In due potremmo trovare qualcosa di potabile.”
“e va bene… ma sta attenta… al primo tradimento, non esiterò a tagliarti la gola!”
“è un inizio.”
Le due si strinsero la mano.
 
Richard era attento ad ogni rumore.
Era andato a caccia per conto dei favoriti.
In mano teneva un arco, con la freccia già incoccata.
Insieme a lui c’ era Hanna Malloy.
“tu stai qui. Io vado a vedere se c’ è qualcosa a nord.”
“va bene.”
La ragazza si sedette.
Intorno a lei, silenzio.
Solo lo scrosciare dell’ acqua avvelenata.
Un volatile le passò sopra. Lei non ci badò e continuò a guardare davanti a sé.
Avrebbe potuto ucciderlo. Ma non l’ aveva fatto.
A breve, avrebbe abbandonato i favoriti.
Giusto il tempo per rubare un po’ d’ acqua.
 
Richard Brown si appiattì contro un albero.
C’ era qualcuno, lo sentiva.
Guardò attentamente il bosco.
Un’ agile figura si incamminava nel bosco, attenta.
Il suo nome Richard se lo ricordava appena…
Katherin Smith.
Fortunatamente, la ragazza non vide il favorita.
Aveva in mano un coltello.
Il ragazzo alzò l’ arco, la freccia incoccata. guardò la preda con occhi determinati.
Un attimo prima di scoccare il fulmine… abbassò l’ arma.
Qualcosa nella sua testa, un istinto, gli aveva suggerito di non uccidere il tributo.
Con una smorfia si allontanò, alla ricerca di altre prede.
 
Katherin Smith camminò velocemente fino a che non le fecero male le gambe.
Con il suo coltello nella tasca, osservò attentamente il bosco in cerca di prede.
Non vide nulla.
Annoiata, scagliò la sua arma contro un albero, centrandolo in pieno.
Non sapeva dove andare.
Si rialzò con aria circospetta e continuò la sua vana ricerca.
Tutto, intorno a lei, taceva.
Non si sentiva nemmeno un battito d’ ali.
Come avrebbe fatto a procurarsi del cibo?
Tutto andava male, quel giorno.
Non aveva la più pallida idea di dove andare.
Con noncuranza, si accorse di aver pestato qualcosa di morbido con entrambi i piedi.
Già prima di guardare dov’ era finita, si ritrovò immobilizzata.
Stava sprofondando nelle sabbie mobili.
 
Charlotte Hamm si alzò.
“dove vai?”
“a cercare prede. Qua è troppo noioso.”
La ragazza si incamminò e in meno di due minuti fu nel bosco.
In mano aveva tre coltelli.
Un uccello alle sue spalle prese il volo.
Con incredibile precisione, la ragazza lo colpi, uccidendolo.
Di persone, però, nessuna traccia.
La foresta era grande, ma possibile che in quell’ area non ci fosse nessuno?
Charlotte sbadigliò e scagliò un coltello nella direzione di un cervo.
Quello barcollò, si lamentò, cercò di scapare e… venne colpito da un’ altra pugnalata.
A quel punto si accasciò e morì.
 
Naira guardò i favoriti.
Aveva commesso un errore nell’ unirsi a loro?
Di certo le avrebbero fornito protezione…
E poi? L’ avrebbero pugnalata alle spalle?
Guardò la conchiglia che le aveva donato Kir.
Dopo dieci minuti, la strinse nel pugno e si avviò verso il ruscello.
“che fai?” le chiese Michael.
“bevo.”
“siamo cupi, oggi? Comunque, io vado a caccia. Sorveglia le armi.”
“tre quarti di noi sono andati a caccia. Non c’ è bisogno che ci vada anche tu.”
“voglio sentire l’ odore del sangue. E poi, qui è tutto troppo noioso.”
“fa’ come vuoi. Io resto qua.”
 
Michael fu nel bosco in un baleno.
In mano aveva una spada, arma scelta a caso tra le decine del campo.
Di fianco a lui vide un ombra saettare.
In silenzio, corse verso di lei.
A poco a poco, cominciò a vederla meglio.
Sorrise.
Stava per uccidere un tributo.
Scagliò la sua arma, ma mancò il bersaglio.
Imprecò e si scaglio verso un altro obiettivo.
Nonostante tutto, il malcontento lo seguì per tutto il resto del giorno.
 
Laser Scott bevve a sorsate l’ acqua del campo dei favoriti.
Sapeva che quella era un vero e proprio privilegio, e non andava sprecato.
Prese una spada dal mucchio di armi e fece per addentrarsi nel bosco, quando vide tornare Charlotte.
Con sé aveva un  volatile e un cervo.
“caccia fruttuosa, oggi.”
“già. L’ arena sta diventando noiosa. Non ho incontrato nessun tributo.”
“secondo me è solo questione di tempo prima che qualche sventurato venga qui a cercare acqua.”
“speriamo. Dai, aiutami a scuoiare le prede.”
Il ragazzo si rivelò un talento nel compiere quel lavoro.
“uao, complimenti.”
“mia madre mi ha sempre fatto allenare molto.”
“immagino anche tuo fratello. Com’ è vivere nel villaggio dei vincitori?”
A quella domanda, Laser tacque.
 
Kiara uccise un rapace che la scrutava da molto tempo.
Non esitò a mangiarlo, anche perché era davvero affamata.
Stava cercando acqua potabile, ma non ne vedeva traccia.
L’ unica che riusciva a trovare era avvelenata.
Solo i favoriti potevano bere senza problemi.
Ma lei non faceva parte dei favoriti. E doveva arrangiarsi.
All’ improvviso, sentì muoversi qualcosa.
Di scatto, balzò di lato, evitando una spada.
Se qualcuno sperava di poterla uccidere in quel modo, si sbagliava di grosso.
 
Fanny era preoccupata. Molto.
Sapeva che chiunque avrebbe potuto coglierla di sorpresa, se si fosse distratta un attimo.
All’ improvviso, sentì qualcosa muoversi.
Di scatto, cominciò a correre, ma si fermò dopo un metro.
Aveva visto qualcosa di nero di fianco a lei.
Con aria circospetta, si avvicinò.
E man mano che camminava, notava che in verità l’ essere non era uno solo, ma un’ intera colonia.
Spostò le foglie di un cespuglio.
E li vide.
Scorpioni.
 
Oskar  si sedette.
Probabilmente, i favoriti lo avevano già preso di mira.
Ma questo non gli importava.
Lui non avrebbe ucciso.
Mai e poi mai.
Guardò Il cielo, certo che Capitol City lo stava guardando.
E sorrise, con aria di sfida.
Proprio allora un’ ombra lo sorprese alle spalle.
 
ANGOLO AUTORE.
Ok, da ora in poi, ad ogni recensione che farete, indicate se volete sponsorizzare il vostro tributo.
per le alleanze, via messaggio personale.
volevo solo dire questo.
a presto, torak.
 
 
 
 
 
 
 
  
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