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Autore: fila    04/11/2012    3 recensioni
Cinna è uno stilista di Capitol City, eppure sceglie il Distretto 12 e di aiutare Katniss. Perché? Cosa lo spinge? Benvenuti nella mia interpretazione degli eventi.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Cinna, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mietitura e Vestiti in Fiamme

 

 

 

«Smettila di riguardare quella maledetta registrazione, Ginger. Mi stai facendo venire il mal di testa!» disse Cinna e si massaggiò le tempie, guardando fuori dalla finestra del suo appartamento.

«Ricordami, ancora una volta, perché abbiamo deliberatamente scelto questi bifolchi!» brontolò Cicero, che stava guardando per la ventesima volta la Mietitura del Distretto 12.

«Dobbiamo ripetere tutto il discorso da capo, ogni santo giorno?» sospirò Cinna. «Voglio questo Distretto.»

«Eccoti accontentato: ci ritroviamo un panettiere e un'insulsa volontaria, che non è neanche degna di essere definita tale.» Non ci fu replica, per cui Cicero continuò. «Hai visto il loro Mentore Haymitch, o come diavolo si chiama? È svenuto, ubriaco perso, senza quasi averli visti in faccia! L'unica decente di questa Mietitura è stata la Triket. Certo, se avessi disegnato tu i vestiti sarebbe stato meglio, ma Portia non ha sfigurato» proseguì imperterrito Cicero, guardandosi nello specchio. «I nostri Tributi, li hai visti? Questi due non dureranno neanche cinque... no che dico, due minuti nell'Arena. Tanto vale lasciare che vadano nudi alla parata; in questo modo tutti capiranno immediatamente cosa sono: due scialbi perdenti! Cosa che tra l'altro è già stata fatta...»

«Secondo me ti sbagli, Ginger» interruppe il soliloquio Cinna, voltandosi verso l'amico.

«Pensi che uno di quei due possa trionfare?» domandò Cicero alzando un sopracciglio. «Sii serio. Pagnottino e miss Faccio-tutto-per-mia-sorella non valgono neanche un centimetro della nostra peggior stoffa!»

«Lei. Ha. Un. Nome!» rispose Cinna, gelido, stringendo i pugni. «Si chiama Katniss Everdeen. Hai visionato decine di volte quel filmato, possibile che tu non lo abbia imparato? In quanto alla ragazza, non l'hai notato?»

«Cosa non avrei notato, quanto è sporca e selvatica? L'aria da tontolone imbranato di lui?»

«No, la luce che brillava negli occhi della ragazza: trasmetteva energia allo stato puro. I suoi ochhi sembravano in fiamme.»

«Dici? A me sembravano solo gli occhi di un animale selvatico preso al laccio: cattivi e disperati. E di un pessimo colore, a mio modestissimo parere; forse, avendone il tempo, se aggiungessimo dei pigmenti pervinca a quel colore sciatto... certo non sarebbero mai belli come i miei, ma così la ragazza sarebbe quantomeno presentabile» meditò Cicero.

«La ragazza con gli occhi di fiamma...» disse tra sé e sé Cinna, ignorando completamente i commenti di Ginger, con lo sguardo perso nel vuoto. «Il Distretto 12 è quello con le miniere di carbone; cosa ti ispira il carbone, Ginger?» domandò, all'improvviso, fissando il compagno.

«Il carbone è nero e sporco. Mi ispira di sudiciume; ecco, vestili con un sacco nero dell'immondizia e saremo a posto!» rispose Cicero, sarcastico.

«Il carbone ci dà energia, brucia nelle stufe, dà calore e luce rossa di fiamma...» continuò a meditare a voce alta lo stilista più giovane. «Dobbiamo trovare qualcosa di unico legato a tutto questo...»

«Fiamme? Vestiamoli di mattoni come se fossero uno di quelli, sarebbero perfetti» ironizzò Cicero e indicò il caminetto con i ciocchi accesi nell'angolo della loro stanza da letto.

Cinna fissò per qualche minuto le lingue di fuoco, in silenzio. «Ci sono, è un'ottima idea! Katniss, la ragazza in fiamme! Questo sì, farà effetto: faremo un vestito di fuoco, Ginger.»

«Non mi dire, la tua geniale idea è di incenerirla la sera prima dei Giochi? Carino e di effetto, ma lo Stratega Capo Crane e il Presidente Snow non approveranno. Ricordi, devono almeno entrare nell'Arena prima di morire» disse Cicero, a metà tra l'ironico e lo stupito.

«Abbiamo sempre quella stoffa sperimentale, vero? Quella che stavamo studiando un paio di anni fa e che sembrava brillare da sola quando la muovi... Darà l'idea del fuoco e sono certo che ne avevamo anche una ignifuga, da qualche parte.» continuò Cinna, senza dimostrare di aver sentito nessun commento pungente.

Cicero ci pensò per un attimo. «Sì, me la ricordo quella brillante; era opalescente, con sfumature sul verdino e ci era servita per vestire delle ninfe dei boschi per la festa di Aristides. Non credo che possa andare bene, non ho mai visto fuochi di quel colore. A meno che...» Smise di botto di parlare e cominciò a passeggiare nervosamente avanti e indietro per la stanza. «Forse possiamo utilizzare i miei pigmenti per gli occhi in modo tale da modificarne il colore. Sarebbe perfetto: sono atossici e variano tonalità a seconda della luce. In questo modo la stoffa potrebbe sembrare una fiamma che arde. Ci vogliono il rosso, l'arancione, il giallo e l'amaranto... sono questi i colori delle piume dell'Uccello di Fuoco, vero?»

«Ginger, sei un dannatissimo genio! Trasformeremo Katniss Everdeen nella mitica Fenice. Sarà un vestito perfetto per concentrare l'attenzione del pubblico durante le Interviste. Ma per la Sfilata dobbiamo farla brillare anche al buio, in modo che nessuno possa scordarla mai. Una semplice tuta nera aderente con un bel mantello "di fuoco": sarebbe meno pericoloso per la ragazza di un abito vero e proprio. Funzionerà, vedrai!» ribatté Cinna abbracciando di slancio il compagno.

«Già che ci siamo, perché non aggiungere un bel copricapo fiammeggiante?» disse Cicero conquistato, suo malgrado, dall'entusiasmo di Cinna.

«Geniale!»

«Lo so di essere unico e magnifico! Per Pagnottino cosa conti di fare?»

«Peeta, Ginger. Non ti voglio sentire usare questi soprannomi offensivi. Poverini, saranno già abbastanza devastati senza dover subire anche la tua derisione. Per il suo vestito ne parlerò domani mattina con Portia» lo rimbrottò Cinna, dandogli un buffetto sulla guancia.

«Uffa, mica mi sentono!»

«Ora, ma tra due giorni?»

«Aspetta un attimo! Non vorrai che li conosca sul serio, vero?» chiese Cicero con tono scandalizzato e una smorfia disgustata dipinta sul volto.

«Certo che li dovrai incontrare e dovrai anche cercare di capire chi sono, quali sono i loro sogni e le loro speranze. Solo in questo modo i loro abiti conterranno le loro identità, le loro anime» replicò con veemenza Cinna, cominciando a camminare su e giù per la stanza.

«Quelli saranno morti tra poco, che diamine di speranze o sogni credi possano avere?» disse Cicero parandosi di fronte al giovane stilista.

Cinna lo fulminò con lo sguardo.

«Come vuoi tu, al solito» sospirò Ginger, accasciandosi sul divano.

 

 

 

Note: Ecco la seconda puntata degli HG visti da Cinna. Spero la lettura sia stata di vostro gradimento. Ringrazio Vannagio per il suo preziosissimo aiuto.

  
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