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Autore: The_Ruthless    14/11/2012    2 recensioni
La vita. Che cosa strana. L'essere umano è molto attaccato ad essa; che ironia se si pensa a tutte le persone morte, vittime di guerre, attentati terroristici, omicidi o semplici incidenti. Credo di essere l'unico umano al mondo a non curarsi della propria; ma so che la mia missione è distruggere i dittatori degli uomini, grazie al mio potere troverò la strada con la guida degli altri dominatori di metalli.
Genere: Erotico, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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Un gioco di troppo; pensieri in libertà
Ci congedammo dagli altri e andammo a casa sua: abitava nella parte sud della città, in un complesso di eleganti appartamenti, il suo era al quinto piano; appena entrai, restai di stucco. Era disposto su due livelli: al piano terra c'erano cucina, sala da pranzo, soggiorno e un bagno con vasca; salendo una scala a chiocciola si arrivava al primo piano dove c'erano la sua stanza, quella dei suoi genitori, un'altra che era di suo fratello, un piccolo studio e un bagno con doccia idromassaggio. Mi girai verso di lui, dopo che mi ebbe mostrato quell'appartamento immenso, ero rimasta senza paroleperciò mi limitai a guardarlo sbalordita; vidi un sorrisetto imbarazzato e compiaciuto spuntargli sul volto quando notò la mia espressione:-Il mio vecchio è direttore di un'azienda di...ehm...di apparecchi elettronici.-"Certo, come no, e mio zio Toni era un elfo!" pensai tra me e me, ma feci finta di credergli, di sicuro "il suo vecchio" era un mafioso, come tutti sospettavano.
Cercai di mascherare il fatto che avevo capito tutto con un semplice:-Oh.-
Mi osservò intensamente per un istante, mi sembrò di vedere un lampo di pazzia nei suoi occhi ma un attimo dopo non c'era più. Distolse lo sguardo, senza dire nulla e mi accompagnò in salotto dopo avermi fatto togliere le Converse viola. Si sedette sul divano e mise le braccia sullo schienale:-Allora, che vuoi fare?-Diedi un'occhiata alla televisione al plasma di 50 pollici, appoggiata vicino, notai una console XBOX 360 con i due controller davanti. Mi voltai verso di lui, sorpresa:-Ti piacciono i videogames?-
Mi guardò in tralice:-Sì, che c'è di strano?-
Non risposi e invece gli domandai:-Quanti giochi hai?-Sogghignò e mi indicò cinque lunghi ripiani, stracolmi di videogiochi. Mi avvicinai agli scaffali e guardai i suoi giochi: molti erano sportivi, appena usciti, NBA 2K10 e FIFA11; qualcuno di lotta come "Dead or alive 4"; ce n'erano tanti del tipo "avventura", Dragon Age 2, Skirym e Fable 3; gli ultimi erano di auto, tipo Dirt o Bornout 3. Presi uno di quelli di auto, lo infilai nella console e agguantai i due controller, ne passai uno a Giovanni
e cominciammo a giocare, vinsi quattro gare su dieci. Quando, alla undicesima gara, mi schiantai di nuovo contro un camion mentre effettuavo un sorpasso contromano, imprecai:-Cristo!-pestai un piede-Voglio la rivincita!-esclamai mettendo il muso.
Rise:-D'accordo.-Ricominciammo a giocare, mi impegnavo al massimo ma ad un tratto venni distratta dal suo viso. Mi piaceva un sacco l'espressione concentrata sul suo volto: la piccola ruga sulla fronte, il viso abbronzato attento, gli incisivi contro il labbro inferiore...Senza accorgermene gli posai una mano sulla guancia, lui si voltò, senza preavviso, e cominciò a baciarmi. I controller scivolarono sul tappeto ma non ci facemmo caso, un momento dopo eravamo stesi sul divano, l'uno nelle braccia dell'altra. Sentii le sue mani nei miei capelli, poi mi mordicchiò il lobo, delicatamente, mi baciò nel punto più sensibile all'attaccatura della spalla e le sue mani cominciarono a sbottonarmi la camicetta...Infuriata, lo bloccai:-Fermo, che fai?-

Mi fissò, divertito:-Niente, ce stavamo a prova'.-
Aggrottai le sopracciglia:-Ma se ti ho detto...-
Lui si scostò bruscamente da me, scivolò sul tappeto e cominciò a fare addominali aumentando costantemente il ritmo, ansimando appena, parlottava tra sé e sé:-Non ci credo, per favore, ditemi che non è vero, me la sono beccata io...-
Lo guardai confusa e offesa:-Come te la sei beccata tu? Di che cazzo stai parlando?-
Si fermò e si voltò verso di me, guardandomi, divertito:-Non sei mai stata con nessuno.-
Arrossii violentemente:-Se intendi dire c-che non l'ho m-mai f-fatto, allora la risposta è sì!-

-Ehi-disse-guarda che a me va benissimo, sono contento che tu non abbia mai fatto sesso con nessuno...-
-Già, perché pensi che sarai tu il primo a farlo, vero-dissi sarcastica, sentii le lacrime di indignazione pizzicarmi gli occhi.Mi alzai velocemente dal divano, riallacciandomi la camicetta, presi al volo le scarpe e cominciai a infilarmele. Mi arrivò alle spalle e mi trascinò nuovamente sul divano, facendomi volar via le Converse:-Lasciami!-sbraitai-Subito!-aggiunsi, con ferocia.
-Aspetta, aspetta, lascia che ti spieghi...-ansimò nel tentativo di tenermi ferma.
-Non voglio ascoltarti!-dissi, sprezzante.
-Non volevo offenderti, scusa!-disse, sembrava dispiaciuto.
-Non accetto le tue scuse, non ho nessuna intenzione, ripeto, nessuna intenzione, di essere la tua puttana, chiaro?-mi divincolai e lo guardai, truce. Alzò le mani in segno di resa:-Non ho mai pensato che tu lo fossi, mi dispiace.-Lo valutai per un secondo, decisi che era sincero e tornai a rannicchiarmi tra le sue braccia.
Sentii una chiave girare nella toppa e vidi entrare un ragazzo sui quattordici anni con i tratti ancora delicati da bambino, i capelli castano scuro e gli occhi verde scuro; era bellissimo, persino più bello di Giovanni anche se molto meno muscoloso. Aveva uno sguardo penetrante, magnetico; una bocca dalle labbra carnose, che disegnava una linea dritta e seria. Appena ci vide sul divano rimase impalato sulla porta, il suo sguardo passò da Gio e si soffermò su di me studiandomi con attenzione, arrossii. Gio lo guardò di traverso:-Ciao, Salvo.-

Lui evitò il suo sguardo e balbettò:-C-ciao.-
Gio ci presentò:-Cleo, lui è mio fratello minore Salvatore, Salvo lei è Cleo, una nuova membra della banda.
Ci scambiammo un saluto imbarazzato, poi mi alzai e mi rimisi le scarpe. Gio mi squadrò e chiese, burbero:-Che stai facendo?-
Lo guardai, perplessa:-Vado a casa, perché?-
Si alzò dal divano e mi mise il braccio intorno alla vita, come per ancorarmi sul posto:-Tu non vai proprio da nessuna parte, non abbiamo ancora parlato di noi due, su vai in camera mia ti raggiungo tra poco.-Lanciai un'occhiata incuriosita a suo fratello e salii la scala a chiocciola. Salendo sentii Giovanni esclamare:-
Ma dovevi proprio venire a rompere i coglioni?!-Percorsi il corridoio ed entrai nella prima stanza sulla destra. La sua stanza era grandissima, dipinta di bianco, i muri, però, erano quasi interamente coperti da foto e poster. In un angolo c'era una poltrona da cui sbucava un pallone da calcio, davanti a una parete c'era un immenso impianto stereo. Accanto allo stereo c'era una scrivania con sopra un computer portatile, vicino poi c'era un armadio a muro; al centro della stanza c'era un letto matrimoniale gigantesco. Cominciò a salirmi il panico, oddio, non avrà voluto farlo con suo fratello in casa?! Comunque gli avevo detto che volevo parlare con lui per conoscerlo meglio.
Arrivò nella camera circa cinque minuti dopo, sembrava incazzato nero, non mi rivolse la parola e andò a sedersi sul letto; io rimasi in piedi continuando a guardarlo, ad un certo punto lui ringhiò:-Che hai da guardare?-
Lo fissai totalmente spiazzata:-N-niente-
Si alzò bruscamente dal letto e mi si parò di fronte:-Stenditi.-disse, brusco.

Lo guardai storto e incrociai le braccia:-Io non mi stendo da nessuna parte, dovevamo conoscerci meglio, non andare a letto insieme!-
Mi afferrò un braccio, mi scaraventò sul letto e si buttò sopra di me con tutto il suo peso, strillai a pieni polmoni. La porta si spalancò e Salvo spinse via Gio, mi tirò su per un braccio e mi si piazzò davanti, come per farmi scudo:-Te l'ho già detto Gio, lei è troppo giovane per te.-
Giovanni sembrava impazzito, si avvicinò al fratello e disse:-Quante volte devo dirti di farti i cazzi tuoi? Spostati!-
Ma Salvo non accennò a muoversi e sibilò:-Non toccherai questa ragazza.-
Non so cosa mi spinse a farlo ma aggirai Salvo e mi misi di fianco a Gio:-Mi dispiace Salvo, ma questo problema lo risolvo da sola con tuo fratello.-
Lui mi guardò, ferito:-Va bene, cavatela da sola! Sei solo una stupida troietta!-e uscì dalla stanza sbattendosi la porta alle spalle.
Gio mi osservò, aveva una scintilla maliziosa negli occhi:-Mmm, non ti sei fatta difendere dal mio caro fratellino, mi piaci sempre di più, Cleo-
Lo guardai allibita:-Stavi fingendo?-
Sorrise:-Certo! Credi davvero che io ti avrei trattato in quel modo? Vabbè che sono in una banda ma non sono uno stupratore!-Stava ridendo sul serio.
-Anche tuo fratello stava recitando?-chiesi.
Il sorriso scomparve:-No, lui no. Lo ammetto in passato non sono stato proprio un angelo, ma ora sono cambiato.-
Annuii, poi passammo l'ora successiva a parlare di noi, io gli raccontavo qualcosa di me e lui raccontava qualcosa di sé. Alle quattro e mezza me ne andai di malavoglia.

Arrivai a casa alle cinque e mezza, aveva cominciato a piovere. Andai in camera mia, mi sedetti sul davanzale e il mio gatto mi si acciambellò sulle ginocchia. Restai a contemplare la pioggia, accarezzandolo distrattamente, lasciandomi cullare dallo scrosciare dell'acqua. Che casino! E che tentazione! Se Gio avesse continuato a insistere a quel modo prima o poi avrei ceduto, non volevo farlo con lui, l'intimità mi spaventava e poi non potevo cedere dovevo riuscire a resistere! Suo fratello, poi, era proprio strano; mai visto un tipo così! Poi avrei dovuto cercare di fare la pace con Fede, magari parlando a Pepe; dovevo anche scusarmi con Gaia. E parlare con Napu e Blood per sentire come si comportava di solito Giovanni con le ragazze con cui stava. L'ultima cosa che volevo fare era conoscere meglio gli altri ragazzi della banda con cui avevo parlato poco o niente. Più tardi avrei chiamato Sasha per dirgli che domani non sarei potuta andare con lui ad allenarmi; poi avrei inviato un SMS a Braian per chiedergli come stesse.
Appoggiai la testa al vetro e chiusi gli occhi, cercando di svuotare la mente di tutte le preoccupazioni, in un attimo mi addormentai.
Venni svegliata dal grido di mia madre:-Teaaa!!!È pronta la cenaaa!!!-scivolai dal davanzale e diedi un'occhiata ai libri di geografia, algebra e geometria ammucchiati sulla scrivania. Avrei dovuto fare un po' di quei noiosissimi compiti ma non ne avevo voglia; scesi le scale ed arrivai in cucina seguita dal mio gatto. Mia madre assunse un cipiglio severo ed esclamò:-Lo hai portato in camera?! Spero per te che tu non lo abbia fatto salire sul letto, lo sai che lascia tutti i peli...-Smisi di ascoltarla e tornai a fantasticare su Giovanni.

L'ANGOLO DELL'AUTRICE FOLLE

Salve, lettori!
Piaciuto 'sto capitolo? Lo so è un po' piatto, scommetto che molti di voi pensavano che facessi sesso con Gio (possibile che pensiate sempre male di una povera ragazza piccola e nera?!XD). Be' sono spiacente ma credo che dovrete aspettare ancora un bel po', non voglio che la protagonista (la sottoscritta) sembri una “donna di facili costumi”. Spero che il prossimo capitolo mi venga più eccitante di questo!!!(non è un doppio senso...o forse sì?)
Alla prossima!
Baci B89

   
 
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