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Autore: Elle9300    14/11/2012    2 recensioni
Come puoi esser sicuro che ciò che vedi non è menzogna?
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Incontro

Sedeva, Petr, sul nero divano di pelle collocato esattamente al centro del piccolo appartamento che aveva da poco comprato, in concomittanza con il suo ingresso nella maggiore età ed il prorompere delle necessità che essa comportava.

Lo stesso divano, un grande letto ed uno spoglio tavolo di legno erano gli unici pezzi di mobilia che albergavano per ora nel vuoto vano di periferia; arredamento dettato più da questioni economiche che da un vero e proprio amore per l'essenzialismo.

Petr, il quale, come già è stato accennato, sedeva sul nero divano di pelle, leggeva placidamente un libro, insinuandosi svogliatamente, di tanto in tanto, tra le cartacee e immortali vite che in esso fiorivano.

Andava vagabondando per una Londra desolata e medievale quando, d'un tratto, un perpetuo bussare lo destò dal suo svagarsi.

Alzò lo sguardo in direzione della porta, come potesse indovinare chi si nascondesse dietro la lignea entrata, chiedendosi chi, tra i suoi conoscenti, avesse avuto notizia del suo trasferimento.
Si levò in un balzo e la curiosità sfilò con lui sino alla soglia.

Lanciò un occhiata oltre l'uscio, e vi trovò una ragazza, senza espressione alcuna sul volto, che si infilò nel piccolo varco creatosi tra Petr e il muro, penetrando così nel di lui alloggio.

Danzò, poiché le sue movenze tanto somigliavano a quelle d'una ballerina professionista, fino al letto, e vi si gettò a sedere, trovandovi un tale ristoro e sollievo che pareva avesse camminato per miglia e miglia prima di potervi giungere.

Petr, sbigottito e intrigato dall'elegante creatura dinanzi a sé, vi si avvicinò cauto, e attese una qualche parola da ella, capace di giustificarne l'inusuale condotta.

La ragazza, Ladka, però, non sembrava in procinto di proferire sentenza alcuna, e, anzi, si guardava d'intorno con fare incuriosito e attento, movendo di qua e di là i grandi occhi da cerva, sfiorando accortamente la trapunta sulla quale sedeva, divincolandosi graziosamente sul posto, e tradendo una qual certa premura.

Ladka, potè osservare Petr in una curata analisi della donna che gli era piombata in casa, era una splendida giovane, e se Petr fosse stato capace di venir meno al suo orgoglio, avrebbe ammesso, seppur a mal in cuore, che ella incarnava perfettamente l'ideale delle sue più occulte fantasie, e che, forse, addirittura le superava.

Rimasero immobili a questa maniera per qualche manciata di minuti: Petr squadrava Ladka e Ladka, impaziente, posava lo sguardo in ogni dove se non su Petr.

Ad un certo punto Ladka, prese a sbottonarsi la camicietta bianca che avvolgeva il suo corpo sottile e, con agire disinvolto, sfilò via anche la lunga gonna a balze.

Dopo di che, si tolse di dosso, con naturalezza innata, la bianchieria, rimanendo nuda e irreale davanti a Petr.

Il ragazzo, del tutto in sé, osservò con occhi indifferenti l'esile creatura che gli si offriva, inerme e spogliata d'ogni avere, e lo sguardo di lui si spense assieme all'interesse.

Protese una mano verso di lei, l'afferò duramente per un eburneo braccio e la fece destare, poi, senza che nessuno dei due ancora avesse dischiuso le labbra in un'asserzione, trascinò la fanciulla sul pianerottolo, senza che lei manifestasse ribellione alcuna, le gettò le vesti, tutte, ai piedi, s'incrociarono in un'ultima occhiata, lei fragile, lui imperturbabile, poi sbattè violentemente la porta.

Petr e Ladka non si rividero più.

  
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