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Autore: Ino chan    18/11/2012    5 recensioni
#COMPLETA.
Il dio del Tuono sentì l’ira avvampare nelle vene, e senza rendersi conto afferrò il fratellastro alla nuca e lo sbattè con forza contro la seduta in legno della panchetta che gli fungeva da letto. Sentì Loki sputare sangue e annaspare per la sorpresa, intanto che Thor combatteva per tenerlo giù. Per quanto fosse debilitato dalla prigionia, ferito, era pur sempre un dio suo pari.
-CHE STAI FACENDO?-
Thor infilò una mano nella giacca, fra una bottone e l’altro e tirò fuori una siringa. Strappò il cappuccio con i denti e piantò l’ago nel fianco di Loki che mandò un gemito soffocato. Lottò contro l’effetto del narcotico , ma alla fine chiuse gli occhi, tramortito.
Thor si rialzò dal corpo del fratello e prese fiato. Si guardò attorno e si passò una mano alla fronte -E adesso?-
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Loki, Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era tutto talmente assurdo, che la mente  analitica di Tony Stark si rifiutava di elaborarlo.
Un palazzo svettava oltre il profili dei grattacieli. Un fottuto castello, gigantesco, nero come in ogni favola che si rispetti. Era troppo. Non riusciva a concepirlo davvero come reale.
Appoggiò una manata al vetro rinforzato della finestra e si volse verso il divano, dove Buck si massaggiava la testa con entrambe le mani. A quanto pareva non era il solo per cui era duro fare i conti con la lealtà.
Lo guardò fermare le mani sulla nuca, le dita strette ai capelli biondo miele , per poi sollevare gli occhi chiari verso di lui. Il tipico irlandese, come gli altri irlandesi con cui aveva a che fare, ovvero Diane e Clint.
Scacciò  quella sensazione di  già visto,  strizzando le palpebre e si avvicinò al divano - Quando è successo?-
-Circa un ora fa.- rispose Buck , la voce ancora malferma -  Sopra al
World Trade Center le nuvole hanno iniziato a concentrarsi , poi a roteare. Era come guardare un  mulinello d’acqua in cielo, poi è diventato tutto nero.  Una voragine si è aperta e quella cosa è scesa giù.- indicò la finestra dietro Tony  con un cenno del mento - Sono partiti delle catene, la struttura si è ancorata a terra abbattendo una decina di palazzi sicuri, e poi è aperta. Come un fiore.-
Bruce socchiuse gli occhi abbassando le sopracciglia - Si è apeta?-
-Prima sembrava una specie di uovo.- rispose Buck spostando gli occhi verso di lui.
Tony si strofinò un lato del collo con una mano, lo sguardo ora a Bruce, che sembra lottare anche lui con l’incredulità che non sembrava volerlo lasciare, a Steve, a telefono con Fury.
Che anche il Capitano sembrasse preoccupato non era una bella cosa.
Steve, non era sembrato in ansia nemmeno durante l’attacco dei Chitauri.
Cap annuì, l’orecchio incollato al cellulare intanto che  faceva zapping fra i caneli.
Ogni rete televisiva, americana e del resto mondo, mandavano  no-stop le immagini del palazzo immerso in quella innaturale quiete. Si fermò su Telecinco, una rete spagnola, e  per la prima volta da che gli altri lo conoscevano, si lasciò sfuggire una seria imprecazione.
-Cazzo.-

Una troup di giornalisti si era avvicinata abbastanza per riprendere da vicino  il Castello e si era letteralmente ritrovata avvolta da un nugolo di api  argentee che li aveva letteralmente fatti a pezzi. Le registrazioni, a tratti pixelate, mostravano il massacro avvenuto in un ronzare che sembrava crescere ad ogni schizzo di sangue che riuscivano a far uscire.
Steve spostò lo sguardo verso il silenzio di ghiaccio che era caduto nella  stanza.
-A quanto pare signori…- mormorò Johnny - Navighiamo a vista in un mare di merda.-

-.-.-.-.-.-.-.-.-

-Maledizione.-  mormorò Logan sfregandosi le labbra con le dita guantate.
-Stupidi umani.- borbottò Magneto  scrollando la testa.
Charles chiuse gli occhi per un momento, trattenendo il fiato per qualche secondo , prima di prendere a respirare dalla bocca. La puzza di sangue era insopportabile , almeno per lui. Aprì gli occhi dopo un attimo e piegando il capo in avanti, cercò di guardare Logan oltre Erik che continuava a reggerlo in piedi.
-Dobbiamo recuperare i corpi.-
Logan sgranò gli occhi - Ha bevuto Professore? Pretende che mi metta a fare il becchino quando anche noi rischiamo il culo?- gli chiese indicando i cadaveri dei quattro giornalisti massacrati. Erano state le loro grida a farli tornare indietro , troppo tardi, visto che li avevano trovati ridotti ad una purea di essere umano.
Tempesta appoggiò la telecamera che aveva raccolto di nuovo a terra - Si, dobbiamo.-
Logan si battè una mano sulla fronte, e solo dopo qualche secondo annuì -Allora sbrighiamoci cazzo.-
-Certo che li hai addestrati proprio bene i tuoi cuccioli Charles.- sospirò Erik facendo di no con la testa e suscitando un sorrisetto di scherno in Mystica - Se gli chiedi di saltare, loro ti rispondono quanto in alto?-
Charles gli rivolse un occhiataccia.
-Mi dispiace, io non intendo farmi ammazzare per il tuo essere così dannatamente boy scout.-
Xavier non fece a tempo a rispondere, peccato penso Logan perché sembrava sul punto di mandarlo a stendere, che si ritrovò faccia a faccia con l’amico di un tempo che, senza dire mezza parola, gli sollevò il braccio destro, si chinò per puntargli la spalla sinistra alla bocca dello stomaco, e lo sollevò come se non pesasse nulla.
-Andiamo.-
La risata rauca di Wolwerine  non fu la sola a levarsi.
Anche Mystica si concesse una breve risatina.
Tempesta sembrava sconvolta.
-ERIK!- urlò Charles.
Magneto non lo degnò di una risposta, anzi se lo sistemò meglio sulla spalla,strattonandogli un fianco della lurida casacca che indossava. Charles ebbe il terrore di stare per vomitare.
-Maledizione! Se non mi metti subito giù ti farò passare il resto della vita nella convinzione di essere Shirley Temple.-

-.-.-.-.-.-.-.-.-

La sede dello SHIELD era letteralmente sottosopra, come mai prima d’ora, Phil Coulson l’aveva vista.
C’era chi urlava ordini, chi correva per eseguirli, chi gridava e basta e chi pregava.
Le immagini del castello sceso giù dal cielo erano state alienanti anche per lui, per un momento aveva pensato a quel film che aveva visto assieme a Sharon, Il Castello errante di Howl, mentre guardava quell’enorme uovo schiudersi a petali come un fiore .
-Hill.-
La Hill alzò gli occhi dallo schermo del pc, facendosi di lato per permettere al collega di vedere che diavolo stava succedendo.
Phil si appoggiò allo schienale della sua seggiola con una mano e  socchiuse gli occhi puntandoli allo schermo -Troppo tranquillo.- mormorò.
-La quiete prima della tempesta.- gli fece eco la donna, corrugando le labbra sottili.
Sembrava di guardare la locandina di un film post  Guerra dei Mondi.
Il cielo grigio , le macerie e poi quella fortezza buia che non ricordava, per architettura, nessun palazzo della terra.
Era tutto un giro di guglie e torrioni. Non sembravano esserci finestre, e  pareva scolpita nel ferro.
-Coulson.-
Phil spostò gli occhi verso  la collega.
-Posso …- mormorò senza voltarsi  - …Chiamarti per nome?-
Phill annuì, conscio di quello che c’era dietro quella richiesta.
L’incertezza di cosa stava accadendo, e il desiderio, se fosse andata male, di morire vicino a qualcuno che, dopo dieci anni, ancora si chiamava per cognome e grado.
 - Sì, Maria.-

-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Anche se ti fai uscire il sangue dal naso a furia di fissare quella specie di Castello, non lo farai sparire.-
Loki sussultò mentre Diane appoggiava le mani al vetro della finestra che dava sulla terrazza panoramica dell’attico.
Il dio premette le labbra una contro l’altra, osservandola, per poi riportare l’attenzione al Palazzo di Thanos, presente nei ricordi che gli aveva lasciato Paura nella testa, come un luogo di morte e sofferenza.
-Hai capito cos’è?-
-Il palazzo di Thanos, no?-
Loki sospirò annuendo con un cenno secco del capo - …  Stavolta niente astronave madre, stavolta si è spostato di persona per mettere le mani su Midgard.-
Diane appoggiò la fronte contro il vetro -Che possiamo fare?-
-A parte non farci prendere dal panico?-
Diane abbozzò un sorriso, spostando la testa verso il dio che la osservava con le mani delle tasche dei pantaloni.
-Non lo so Diane.- mormorò - Nei ricordi di Paura, non c’è nulla che faccia capire quanti soldati ci sono, quante armi, quanto…- buttò fuori il fiato di un colpo e sollevò titubante una mano verso il viso della ragazza.
Le sfiorò una guancia delicata con le punta delle dita,  per poi fermarsi fino al mento, sorridendole in punta di labbra, prima di stringerle fra il pollice e l’indice un ciuffo di capelli color miele.
-Comunque vadano le cose, stavolta ti proteggerò.- mormorò voltandosi poi verso i passi che si erano arrestati alla loro vista.
Buck  fece passare il peso del corpo dal piede destro al sinistro, osservandoli con un espressione che Diane avrebbe potuto attribuire  a Clint e non ad uno sconosciuto.
Sembrava geloso.
-Vi vuole Stark.-
Loki annuì senza scostare la mano dai capelli di Diane, anzi, immergendola completamente per andare a premere il palmo contro la sua nuca.
La fece avvicinare per poggiarle un bacio sulla fronte.
La ragazza si alzò sulle punte, cercando di dargli un bacio ,  ma  Loki sorrise  e allontanò la testa -Queste cose si fanno in privato Diane.- le disse con un sorrisetto sulle labbra,  schioccandole un colpetto al centro della fronte con due dita .
-Ma…- cercò di protestare la ragazza .
Loki infilò la mano in tasca e si diresse verso Buck, rimasto  alla porta che conduceva alla rampa di scale che dava ai laboratorio di Tony.
Trikshot sospirò  chiudendo gli occhi prima di sentire la voce di Loki nella testa “Dovresti parlare Barney.”
Buck si volse di scatto per poi tornare a Diane che lo guardava dalla finestra.
Si grattò la testa , imbarazzato, abbassando gli occhi sulle punte delle scarpe.
-Non dovresti stare davanti alle finestre Diane è pericoloso.- borbottò prima di imboccare anche lui le scale, bestemmiandosi dietro per essere così dannatamente incapace a disobbedire agli ordini.
-.-.-.-.-.-.-.-.-
Loki aggrottò la fronte  in risposta ai gesti che Tony gli faceva dietro il vetro, si guardò la mano sinistra e l’appoggiò  con le dita ben allargate alla piastra di metallo accanto al battente della porta.
Questa si aprì con un fischio e il dio  entrò  stringendo e rilassando il pugno - Non pensavo di avere il permesso di entrare nel paese dei balocchi.- disse mentre la porta si chiudeva alle spalle di  Diane.
-Perché tutti siete così sconvolti ogni volta che vedete che non sono così geloso del laboratorio come credete?-
Loki si volse verso Darcy che lo guardava, si strinse nelle spalle, e così fece la ragazza.
-Bah.- Tony alzò le mani  e poi le riabbassò - Sono un incompreso.-
Si chinò a prendere il telecomando accanto alla tastiera del computer e lo puntò verso lo schermo avanti al divano dove era solito pisolare la sera, prima della cena.
L’immagine ballò per un instante prima di stabilizzarsi e mostrare l’interno di un aereo.
Si vedeva , nella parte alta dello schermo, una buona parte delle strumentazioni .
Bottoncini azzurri e rossi e levette da alzare o abbassare.
-Logan.- tuonò Thor.
L’uomo , che sembrava chinato in avanti verso la fonte di ripresa, abbozzò un espressione amichevole. Poco riuscita, ma per un momento parve ammorbidirsi - Inutile che vi chieda se avete visto quel nuovo ornamento stradale piovuto giù dal cielo, no?- chiese - Beh, dovete sapere che oltre che un pugno in un occhio nel panorama è anche pericoloso...- tacque un attimo -…Credo.-
Alzò una mano e puntò la telecamera verso la i sedili dietro il suo.
-Se c’è qualche agente SHIELD  …- Sharon si ritrovò a venire fissata - … Sarà il primo a spaventarsi …- L’immagine, disturbata, mostrava un giovane uomo sui venticinque  anni, forse qualcuno in più  ,  assicurato al sedile alle spalle del pilota e vice pilota dell’aereo.  Capelli castano scuro, tenuti lunghi, occhi azzurri e barbetta incolta.
-Questo è il Professor Xavier.-
Sharon mandò un urlo sorpreso -CHE COSA?-

Ma Logan non riuscì a risponderle .
Lo schermo si oscurò di colpo,  e un rumore basso prese ad allargarsi per la stanza.
Tony aggrottò la fronte -Cos’è  Guerre Stellari?- chiese.
Sembrava il respiro di Lord Fener.
L’immagine si schiarì, in quel momento, mostrando un volto che pareva il frutto di un incubo.
La creatura che guardava fisso nella camera aveva una faccia larga, un naso schiacciato e un mento prominente.
La pelle, violacea, sembrava cuoio duro mentre gli occhi, appena visibili sotto quella specie di casco che teneva calato fino alla radice del naso,erano di un pallido rosso.
Era enorme, o almeno così sembrava, tutt’uno con l’oscurità che lo avvolgeva.
Schiuse le labbra e la voce che venne fuori, fece rizzare i peli sulle braccia a tutti.
Sembrava provenire dal profondo della Terra, sembrava parte dei vulcani e delle montagne.
-Popolo della Terra…- disse -… Avete un mese di tempo per cedere le armi e arrendervi al mio dominio, o sarete annientati.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Cazzo.- sbottò Logan voltando il capo verso Tempesta - Cazzo.- ripetè gettando uno sguardo indietro verso Mystica al posto del navigatore .
Magneto si passò una mano sulla fronte, portando indietro i capelli castani, e Xavier  sospirò chiudendo gli occhi.
-Ci hanno lanciato un ultimatum.- mormorò senza sollevare le palpebre.
-O la resa, o la guerra mondiale , stavolta nel vero senso della parola.-
Lanciò un occhiata ad Erik, che ricambiò per un momento prima di tamburellare la calotta del casco che teneva sulle ginocchia -…Dobbiamo fare qualcosa.- mormorò pensoso.
- E cosa genio?- lo incalzò Wolwerine .
-Non …Charles?-
Xavier stava guardando alternativamente verso il fondo dell’aereo, e alla loro destra.
-Che succede?-
-MISSILI!-
Tempesta non fece a tempo a controllare sul radar che ci fu una forte esplosione. L’aereo compì una brusca piroetta su sé stesso e un rombo di vuoto ruggì  nella cabina.
-MALEDIZIONE!-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
-Occazzo.- sbottò Tony.
Il collegamento con l’aereo degli X-Men era tornato di colpo, giusto in tempo per mostrare  il casino in cui si trovavano.
La coda dell’aereo era stata letteralmente tranciata via, e  i presenti rischiavano di volare via con tutti i seggiolini.
-DOVE SIETE!?- urlò Tony - DOVE SIETE?DATEMI LE COORDINATE!-
Una voce femminile, fuori visuale, urlò una sequenza di numeri, mentre un braccio entrava in camera e le  sbarre di ferro del buco lasciato dalla coda si torcevano rientrando verso l’interno.
-CHIUDILO MAGNETO.-
-CI STO PROVANDO!-
-CAZZO E’ LA SECONDA VOLTA CHE MI SUCCEDE!-

Tony si volse all’indietro verso Bruce - Dove sono?- chiese
-Poco fuori New York, li ho sullo schermo.-
Tony annuì lanciandosi verso la porta, poi su per le scale .
-TONY ASPETTA, NON SAPPIAMO NEMMENO CHE COSA LI HA COLPITI.- cercò di richiamarlo Steve, ma le urla che venivano dallo schermo lo spinsero a  lasciar perdere la strategia per una volta. L’immagine ballò prima di spegnersi e il silenzio piombò nel laboratorio.
-Che sarà successo?- chiese  Darcy.
-Ho paura di saperlo.- le fece eco Peter.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Kurt Wagner alias Nightcrawler  osservò l’aereo esploso in una palla di fuoco cadere in briciole roventi, la moto con cui si era allontanato da New York abbandonata sull’erba accanto all’argine della strada  e passò una mano sul rosario che teneva alla cintura.
Di fede, ne avrebbero avuto bisogno tutti parecchia.



Segue su:

ULTIMATUM ALLA TERRA.

Nella speranza che vi ricordiate ancora di questa storia, un saluto dalla vostra devotissima Ino chan.

   
 
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