CAPITOLO
TRENTACINQUE
Quel
tardo pomeriggio, dopo uno dei ricchissimi e
abbondanti pranzi della Signora Weasley, che aveva deciso di invitare
tutti
alla Tana per cambiare un po’ aria, i ragazzi del futuro, i
figli Weasley e
Harry si erano buttati in una agguerrita partita a Quidditch solo per
una
scommessa tra Harry e Jolie, nata quando i due si erano messi a
bisticciare su
chi fosse il più bravo.
Le
uniche rimaste a terra erano Emmie e Ariel, la
prima troppo imbranata e maldestra per reggersi su una scopa e la
seconda
perché soffriva di vertigini, anche se non lo avrebbe mai
ammesso.
Così le due ragazze se ne stavano comodamente sedute insieme
agli altri adulti
a guardare gli amici che giocavano.
Al
momento quella in vantaggio era la squadra
capitanata da Jolie, ma solo perché Teddy era un portiere
decisamente migliore
rispetto a Ron.
I due fratelli Potter, invece, erano ancora alla disperata ricerca
della
pallina d’oro che sembrava essere completamente scomparsa.
“Se
la cava bene”. commentò James, guardando uno dei
ragazzi in particolare.
“Harry?
Sì, è bravo, ma
d’altronde…”. Rispose Sirius,
ma venne subito interrotto dall’amico che stava ridacchiando.
“No, non parlavo
di Harry. Lui è ovvio che è bravo, è
figlio mio. Parlavo di Charlie. Cioè, per
essere figlio di Mocciosus…”
Lily,
seduta in braccio a lui, sospirò e lo guardò
torva.
“E’
vero”. Concordò Black. “Non si direbbe
neanche
che è suo figlio. Non gli somiglia per niente…
insomma, Charlie è più…
carino”.
Tutti
i presenti scoppiarono a ridere. “Ahah,
Sirius, spero tu non ti dia alla pedofilia”.
Scherzò Frank, guardandolo
malizioso.
“Idiota!”
esclamò l’altro offeso, tirandogli un
calcio negli stinchi.
“Charlie
è uno che piace a prima vista”. Aggiunse
allora Ariel. “Il suo faccino da cucciolo intenerisce
tutti”.
“Oh
guarda, sembra che anche tua figlia si sia
innamorata del piccolo Mocciosus”. Commentò allora
James che, come Frank, aveva
preso gusto a prendere in giro l’amico. Si divertiva troppo a
vederlo
infuriato.
Ma questa volta ad arrabbiarsi fu, invece, la biondina, che gli
lanciò
un’occhiata obliqua.
“Non
sono innamorata di Charlie”.
“Prongy,
cos’è? Vuoi che tradisca tuo figlio?”
gli
rispose Sirius per le rime e James non trovò più
niente con cui ribattere.
Ariel,
intanto, si era di nuovo persa a guardare gli
amici che stavano giocando ma non sembrava guardare in direzione di
Harry.
Nel
frattempo, alcuni metri sopra le loro teste,
John con un colpo micidiale spedì un bolide lontano dalla
testa di Charlie e
Victoire riuscì a tirare la Pluffa in uno degli anelli che
Teddy non stava
proteggendo o non aveva voluto proteggere, dipende dai punti di vista,
guadagnando altri punti per la sua squadra. La bionda, infatti, aveva
deciso di
giocare contro gli amici, questa volta, e di unirsi ai suoi
consanguinei, anche
perché a loro mancava un altro Cacciatore.
E
proprio in quel momento arrivò anche Martha con un
bicchiere di Burrobirra in mano che si sedette sulla panchina accanto a
Sirius,
cercando di restargli ad una certa distanza, però.
Immediatamente tutte le battute e i commenti si spensero e Black
guardò la
ragazza di sottecchi, sentendo immediatamente dei brividi percorrergli
la
schiena, come succedeva ogni volta che la vedeva.
Martha
non sapeva ancora niente dei ragazzi del
futuro. O meglio, sapeva che venivano dal futuro e che erano
lì per aiutare a
sconfiggere Voldemort, ma non le avevano detto di chi erano la prole.
Sarebbe
stato uno shock troppo grande per lei, specialmente visto il rapporto
teso che
aveva con Sirius.
Lei però non era stupida e aveva iniziato a nutrire qualche
dubbio, ma vedendo
che ogni volta che tirava fuori l’argomento gli altri
dissimulavano, alla fine
ha lasciato perdere e il fatto che alcuni di loro avessero degli
aspetti fisici
familiari doveva essere solo una coincidenza.
Sirius avrebbe voluto svelarle tutto per farle capire che per loro due
c’era un
futuro, ma i suoi amici continuavano a dirgli che non era una buona
idea e
dentro di lui c’era anche la terribile paura di poter essersi
sbagliato.
Dal canto suo anche Martha aveva la testa piena di dubbi. Aveva
terminato il
suo tour e poteva benissimo tornarsene nella sua casa in America. Ma
c’era
ancora qualcosa che la tratteneva lì a Londra e in cuor suo
sapeva benissimo
che cos’era. Però il difficile era ammetterlo.
“Ma
come fa ad avere tutti quei muscoli?” chiese ad
un certo punto la cantante, guardando anche lei in alto.
“Chi?”
“John!
Voglio dire… ha solo sedici anni ed è
già
così muscoloso?”
Anche
gli altri rimasero un attimo a osservare il
ragazzo e si accorsero solo in quel momento che si era tolto la
maglietta e
stava volando a petto nudo con gli addominali e i pettorali ben in
vista. E non
era mica messo male.
“John
si allena spesso. A Hogwarts rimane sempre un
paio di ore in più dopo gli allenamenti e l’estate
scorsa si è iscritto in
palestra”. Rispose Emmie con un po’ troppo
entusiasmo.
“Oh,
anche lei è innamorata!” esclamò Sirius
facendo
avvampare la piccola Lupin che cambiò immediatamente colore
di capelli, da
castani a rosso fuoco.
“Ma
è mio cugino!” esclamò la ragazzina
voltandosi e
stringendo le gambe al petto.
“Be’,
l’incesto rende la cosa più eccitante”.
Emmie
sospirò mentre gli uomini sghignazzavano. Adesso
capiva perché i suoi amici erano così come
erano… con dei padri del genere.
La
Signora Weasley era impegnata a mettere in ordine
la cucina quando, voltandosi per andare alla porta, per poco non
lasciò cadere
a terra le posate da lavare: una figura se ne stava stravaccata sul
divano con
gli occhi chiusi e sembrava essere profondamente addormentata.
Ma in realtà si scoprì subito che non lo era,
quando aprì gli occhi, probabilmente
infastidita dal mezzo grido della donna.
“Draco”.
Sospirò lei, portandosi una mano al petto.
Il
ragazzo si passò una mano tra i capelli con aria
stanca.
“Che
ci fai qui?”
“Mi
riposo”. Rispose lui come fosse la cosa più
ovvia del mondo.
“Ma
perché non vai fuori a giocare con gli altri?”
“E
perché dovrei?”
Il
biondo avrebbe voluto aggiungere anche un “Giocare
con dei fottuti Grifondoro da strapazzo?” ma era troppo
educato per farlo e,
soprattutto, non gli piaceva trattare male la Signora Weasley visto che
era una
delle poche che lo trattava in maniera decente, insieme a Lily e Ariel.
“E’
solo che non mi piace che tu te ne stia qui da
solo”.
Malfoy
sospirò: ma cos’aveva quella donna? Il gene
del “preoccupiamoci per ogni povero bambino orfano e
maltrattato”?
“Per
me non è un problema. Mi piace stare da solo. E
poi sono stanco”. Dissimulò lui, voltandosi su un
fianco per dare più enfasi
alla frase.
“D’accordo,
ma se cambi idea…”.
La
donna non concluse la frase, ma si affrettò ad
uscire con i piatti sotto braccio.
Era
ormai l’una passata, ma Teddy proprio non
riusciva a dormire. Sarà stato il tacchino che aveva
mangiato a pranzo dai
Weasley che gli era rimasto sullo stomaco o il fatto che avesse tanti
pensieri
che gli frullavano nella testa, o magari tutti e due anche,
però, dopo essersi
girato e rigirato almeno venti volte, aveva deciso di scendere in
cucina e di
prepararsi una bella tazza di cioccolata calda.
Così,
in quell’immensa casa immersa nel silenzio e
nella penombra, se ne stava seduto al tavolo, la tazza calda stretta
tra le
mani, gli occhi fissi in un punto imprecisato del muro di fronte a lui
e la
testa che ciondolava leggermente.
Riuscì
a distrarsi solo quando sentì un rumore di
passi venire nella sua direzione.
Alzò lo sguardo e sulla soglia vide suo padre che, con le
palpebre pesanti, lo
guardava incuriosito.
“Non
sei a letto?” gli chiese.
“No”.
Rispose semplicemente il più giovane, posando
gli occhi sulla sua tazza.
Remus
andò al lavello e, preso un bicchiere dalla
mensola, lo riempì con l’acqua del rubinetto.
“Quelle
salse erano troppo piccanti”. Spiegò al
figlio, che gli sorrise debolmente.
Quando
svuotò tutto il bicchiere si sedette anche
lui al tavolo di fronte al ragazzo.
“Non
riesci a dormire?” gli chiese dolcemente.
Ted
annuì senza guardarlo.
“Qualcosa
ti turba?”
“No…
non precisamente”.
Lupin
senior inarcò le sopracciglia incuriosito
dalla risposta.
“Solo
che… boh… hai presente quella sensazione che
ti fa sentire come se qualcosa non andasse anche se non sai che
cosa?”
“Tipo
il sesto senso?”
“Più
o meno”.
Remus
sospirò e attese un attimo prima di
rispondere, probabilmente in cerca delle parole giuste.
“Sai,
noi licantropi abbiamo le emozioni amplificate
e sentiamo in anticipo quando qualcosa sta per avvenire. Un
po’ come gli animali
della foresta”.
“Lo
so”.
L’uomo
voleva fare qualcosa per tirare su il morale
del figlio, ma non aveva idea di cosa.
“Teddy,
io…”. Iniziò, ma il figlio lo
interruppe
prontamente.
“Senti,
papà, non iniziare con la solita tiritera
del sono un mostro e mi dispiace di averti condannato. Lo so
già, me la farai
un sacco di volte. Non è colpa tua e io non odio il fatto di
essere un
licantropo, ci sono cose peggiori. E poi, meglio io che Emmie,
no?”
Remus,
rincuorato, sorrise al figlio. Cosa aveva
fatto di buono per meritarsi una donna fantastica come Tonks e due
figli
meravigliosi come Ted e Emmie?
Il
ragazzo, allora,
porse la sua tazza di cioccolato al padre e gli sorrise in risposta.
Avrebbe pagato
quel prezzo mille volte pur di avere un padre come Remus.
MILLY’S
SPACE
Buona
sera, ragazzi.
Sono
tornata anche con questa fanfiction. Eh lo so,
probabilmente vi stavate chiedendo che fine avessi fatto, ma sapete
com’è…
mille cose da fare e finire per farne sempre neanche la
metà.
Ultimamente mi sono anche concentrata su altre storie, se andate a
visitare il
mio profilo o la mia pagina facebook (http://www.facebook.com/MillysSpace)
potete
vederle : )
Be’,
non ho molto da dire riguardo questo capitolo. I commenti
li lascio a voi.
Non succede molto, ma qualche giorno di pace ci vuole : ) Ma non vi
preoccupate
che la scuola inizierà presto anche per loro…
Bene,
vi lascio, ma non prima però di avervi detto anche
un’altra cosa importante ^^
Ho
aperto un forum (questo
qui: http://111.forumcommunity.net/)
e
mi
piacerebbe che gli deste un’occhiatina per sapere di cosa
parla : ) e se vi va
iscrivetevi. Ma non fermatevi alla prima impressione, ho voluto creare
qualcosa
di profondo.
Di questi tempi ne abbiamo bisogno.
Ok,
ora vado sul serio, anche perché sono le nove e mezza
passate e dovrei prepararmi per andare a dormire. : )
Un
bacio a tutti,
notte.
M.
P.S.
non ho riletto il capitolo perciò perdonate
eventuali errori.
FEDE15498:
ma
non importa, tesoro, l’importante è che recensisci
^^ ma sì, Sirius è
impossibile da non perdonare… e anche Martha se ne
accorgerà prima o
poi ^^ fatti risentire, bacioni.
PUFFOLA_LILY:
eh, la scuola ci rovina l’esistenza ^^ ma va be’,
portiamo pazienza noi ^^
tutti pazzi per Sirius a quanto pare qui dentro ^^ chissà
quando lo capirà
Martha… è meglio che si spicci se no ce lo
prendiamo noi ^^ Un bacione, M.