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Autore: AxXx    24/11/2012    2 recensioni
I personaggi di KH sono in realtà degli studenti, ma questo non ne cambia il carattere.
Invece di affrontare heartless, Sora ed i suoi amici dovranno vedersela con i compiti in classe, con le loro storie di amore (Etero e non), con alcuni professori un po' troppo severi ed una banda di bulli.
Ci saranno tutti, ma proprio tutti.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Kairi, Organizzazione XIII, Sora, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun gioco
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                             Sorprese
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il giorno dopo Sora e Kairi raggiunsero il resto del gruppo al bar, con Xion.
 
“Cos’è successo!?” Chiese stupito il ragazzo, mentre gli raccontavano l’accaduto.
 
“Te l’ho già detto: qualcuno mi ha legato come un salame, ma non sappiamo chi sia.” Gli rispose Ventus abbassando la voce.
 
“Sentite, doveva essere qualcuno che conosceva la scuola altrimenti non sarebbero riusciti ad andarsene senza che li vedeste.” Disse la rossa, mentre pensava con attenzione a ciò che succedeva.
 
“Ehi, ragazzi!” Li salutò Olette, mentre correva verso di loro.
 
“Ciao, come va?” Chiese Naminé mentre si sistemava meglio lo zaino in spalla.
 
“Tutto a posto, oggi Heyner non ha studiato, quindi mi sta tallonando pregandomi di aiutarlo, ma voglio farlo sudare ancora un po’” Rispose la ragazza facendo l’occhiolino.
 
“Olette!” Urlò il diretto interpellato correndo verso di loro con il fiatone. “Mi fai copiare i tuoi compiti sì o no?”
 
“Te l’ho già detto: no! E poi non può chiamare solo te, in classe, non puoi farne a meno?” Chiese la ragazza sorridendo.
 
Chiunque non la conoscesse avrebbe detto che fosse crudele ma in realtà stava per cedere.
 
Infatti dopo altri trenta secondi di resistenza estrasse il suo quaderno dallo zaino e lo passò a Heyner.
 
“Grazie, Olette! Sei un angelo!” Esclamò il ragazzo prendendo in mano gli appunti e iniziando a ricopiare.
 
“Sì, sì, certo, mi raccomando, continua a dirmelo solo quando ti passo gli appunti.” Lo canzonò lei suscitando l’ilarità dei presenti.
 
“Ehi, ragazzi!” Lì salutò Axel che si stava avvicinando. “Sorellina! Ma è vero quello che è successo ieri a ventus?”
 
“Sì, ma ora abbassa la voce. Non vorrai che lo vengano a sapere tutti?” Fece la ragazza facendo, con le mani, il gesto di abbassare.
 
“E va bene, scusa.” Rispose il rosso. “Senti, Roxas, posso parlarti?”
“Va bene, perché?” Disse il biondino mentre rimetteva alcuni fogli nel suo zaino.
“Be’, noi andiamo.” Annunciò Riku uscendo accompagnato fuori dal bar dagli altri, mentre Naminé rimaneva per chiudere la zip della sua cartella.
 
In quel momento si accorse che Roxas aveva dimenticato il suo blocco da disegno.
 
‘Deve averlo dimenticato.’ Si disse la ragazza afferrandolo. ‘Glielo ridarò quando lo rivedrò.’
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Ehi, Roxas, senti, ma tu che ne pensi degli uomini?” Chiese Axel con noncuranza.
‘Ma che razza di domande mi fa?’ “Gli uomini sono uomini, perché?” Fece l’altro, mentre camminavano lungo il  giardino della scuola per raggiungere l’entrata.
 
C’erano decine di ragazzi intorno a loro e nessuno fece caso alla loro conversazione.
 
“No... solo che...” Iniziò il rosso, solo che le sue parole furono interrotti dalla caduta un ragazzo biondo della loro classe che aveva un leggero accenno di barbetta.
 
“Non osare più toccarmi in quel modo!!!” Urlò una ragazza dai capelli neri inviperita che stringeva i pugni.
 
“Ahia, mi sa che Luxord ha di nuovo palpato le tette di Tifa.” Disse Axel a bassa voce, mentre il loro compagno si allontanava tenendosi la guancia che iniziava ad assumere un colore violaceo.
 
‘L’hanno scolastico è iniziato proprio bene.’ Pensò Roxas, senza riuscire a trattenere un sorriso, vedendo l’aria delusa di Luxord.
 
Il loro compagno era fissato con due cose fondamentalmente: il gioco d’azzardo e le ragazze.
E Tifa era uno dei suoi bersagli preferiti.
Già l’anno prima si erano visti parecchi episodi simili, anche perché Tifa era un po’ particolare.
 
Tre anni prima era stata aggredita da un uomo che aveva anche tentato di violentarla.
 
Fortunatamente l’intervento del professor Saphiroth, il secondo insegnante di educazione fisica, nonché campione di karate, aveva evitato il peggio.
 
Da quel giorno la ragazza aveva seguito un corso di autodifesa sotto la supervisione proprio di Saphiroth, che in meno di due anni, l’aveva trasformata in una vera furia.
Guai a farla arrabbiare.
 
C’era, però, da dire che Tifa era proprio bella e attirava sguardi quasi quanto Aqua.
 
“Ehi, Luxord, non ti preoccupare! Hai fatto progressi! L’anno scorso ti riempiva di botte! Quest’anno solo un pugno. Stai migliorando!” Lo schernì Axel ridendo insieme a Demyx che era sopraggiunto in quell’istante.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Kairi arrivò in classe e disfece la sua cartella disponendo ordinatamente l’astuccio ed il diario sul suo banco.
Al contrario della maggior parte dei ragazzi il cui banco sembrava un campo di battaglia.
 
Alla prima ora ebbero la lezione di Latino del professor Eraqus.
La ragazza trovò la lezione molto piacevole: il loro professore non era eccessivamente severo e non aveva dato inizio ad una lezione vera e propria, ma, piuttosto, ad una discussione: aveva fatto leggere a Marluxia un passo di Cicerone ed aveva chiesto cosa poteva dire sul testo, anche se la cosa era banale.
 
La lezione dopo fu assai più noiosa: matematica non era la materia in cui Kairi eccelleva, tanto che alcuni esercizi li trovava dannatamente difficili.
Certo era che Sora era molto più in difficoltà di lei, dato che dopo mezz’ora di equazioni di secondo grado si era messo le mani nei capelli.
 
‘Poveretto, non ce la farà mai.’ Pensò la rossa con un sorriso.
 
 
 
La terza ora fu dedicata di nuovo a educazione fisica.
 
Il professor Xemnas aveva provveduto ad organizzare una sorta di gara di inizio anno con la quinta D, la classe di Tifa.
 
Avrebbero gareggiato in una partita di pallavolo.
 
Nella loro squadra erano presenti: Aqua, ovviamente, insieme a Riku, Axel, Kairi, Heyner e Larxene.
Sora e Terra avrebbero fatto da sostituti.
 
In realtà, Terra, non era molto entusiasta, dato che lui non era bravissimo a pallavolo, preferiva il football americano, dove la sua forza fisica contava di più.
 
La squadra del professor Saphiroth, invece contava: Tifa, Rinoa, Leon, Cloud, Elena e Reno.
 
Complessivamente erano abbastanza equilibrate, anche se la 5°D aveva un maggior numero di ragazzi fisicamente forti, ma poco agili: come Cloud: dopotutto lui e Rude giocavano con Lexeaus e Riku nella squadra di Football.
 
“Buona fortuna, bellissima.” Disse Sora a Kairi.
La ragazza arrossì un po’ mentre si sistemava il completo da ginnastica composto fondamentalmente da una maglietta bianca senza maniche ed un paio di pantaloncini verdi che arrivavano appena sopra il ginocchio.
 
La partita iniziò con il vantaggio della loro squadra, anche se il motivo principale era la presenza di Aqua in squadra.
 
Era bravissima in tutte le azioni, soprattutto nell’alzare per permettere agli altri di schiacciare.
 
Sempre precisa e infallibile.
 
Alla fine dell’ora la loro squadra vinse di venti a dodici, grazie soprattutto alle capacità di Aqua, che aveva totalizzato da sola dieci punti.
 
Kairi era solo riuscita ad alzarle un paio di volte la palla e a fare una schiacciata che, però, era stata intercettata da Cloud che l’aveva rimandata nel loro campo.
 
Dal canto loro, anche gli altri non avevano fatto praticamente niente, a parte Riku, che aveva approfittato del suo fisico ben allenato, per fare tre ottime schiacciate, anche se Rinoa era riuscita a bloccarne una con un bag niente male.
 
“Avanti, Kairi, non sei andata male.” La rassicurò Olette, che aveva assistito alla partita.
 
“Sì, certo, Aqua ha coperto le mie carenze.” Rispose mentre si rimetteva i jeans.
 
Uscì dallo spogliatoio parlando con Naminé.
 
“Ehi, hai dimenticato il tuo orologio.” Le fece notare la bionda.
 
Kairi si maledisse e ripercorse il corridoio che portava allo spogliatoio.
 
Lo spogliatoio dei maschi era diviso da una porta a vetri e quello femminile era una lunga stanza bianca con alle pareti delle panche di legno dove ci si sedeva per cambiarsi.
 
Fu un attimo.
 
Kairi vide il suo orologio e si avvicinò per prenderlo e sentì due voci provenire dalle docce.
 
In seguito si chiese se non avesse fatto meglio a non andare a controllare, ma la curiosità fu troppo forte.
 
Entrò nel locale docce e ciò che vide la lasciò di stucco.
 
Aqua stava sorridendo schiacciata contro il muro, mentre Larxene le teneva le mani in vita.
 
La bionda le sussurrò qualcosa facendole allargare il sorriso.
 
Le mordicchiò l’orecchio.
 
Kairi rimase a guardare mentre le sue capacità motorie si riducevano a zero.
 
Larxene si avvicinò ancora al viso della ragazza dai capelli blu.
 
Aqua non si sottrasse al contatto.
 
Le due si baciarono con dolcezza mentre Kairi, di nuovo in possesso delle sue gambe, indietreggiò rapidamente.
 
Peccato che mentre lo faceva sbatté rumorosamente contro lo stipite della porta, palesando la sua presenza alle due amanti.
 
“Tu! Brutta spiona vieni qui!” Urlò Larxene dopo alcuni secondi di un imbarazzante silenzio.
 
“Aspetta.” La fermò Aqua.
 
Il viso di lei era rosso e lei doveva essere sicuramente in imbarazzo dalla situazione in cui si trovava.
 
La bionda abbassò il capo e se ne andò, ma non senza una minaccia: “Attenta, se lo dici a qualcuno ti taglio le dite e te le faccio ingoiare intere!”
 
Dopodiché se ne andò lasciando Kairi e Aqua da sole, mentre cercavano le parole giuste per spiegarsi.
 
“Senti, io...” iniziò la rossa cercando di non apparire troppo imbarazzata.
 
“Senti, ti posso spiegare, ma posso parlarti dopo le lezioni?” Chiese l’altra palesemente in imbarazzo.
 
Kairi annuì e uscì velocemente dallo spogliatoio, non senza sentire un singhiozzo provenire dalle docce.
 
‘Mi sa che ho fatto una cavolata.’ Pensò dispiaciuta mentre si allontanava sotto lo sguardo sospettoso di Larxene.
 
Arrivata in classe dovette fare un grande sforzo di attenzione per concentrarsi sulla lezione di due ore che avrebbe dovuto sostenere con il professor Xehanort.
 
In effetti fu un sollievo quando uscì dalla classe ed andò in giardino.
 
Trovò Aqua su una panchina che si torceva le mani agitata.
 
“Ehi, calmati, non l’ho detto a nessuno.” La rassicurò la rossa mettendole una mano sulla spalla.
 
“Sì, scusa, ma sono un po’ in ansia.” Disse l’altra sedendosi.
 
“Allora, cosa c’è tra te e Larxene, mi sembrate un po’ più di amiche...” Disse Kairi curiosa.
 
“Senti, io non sono... cioè, credo di non esserlo, solo che con le mi sento bene.” Rispose agitata Aqua di nuovo in ansia.
 
“Non ti sto accusando di niente, Aq, tranquilla, io pensavo solo che, con tutti i ragazzi che ti cercano, non avessi di questi problemi.” Rispose l’altra dandogli una leggera pacca sulle spalle.
 
“è questo il problema.” Disse la ragazza dai capelli blu alzandosi, allontanandosi dalla folla allontanandosi dalla folla che usciva da scula.
 
“Hai idea di come ci si sente? Ad essere usata solo perché sei bella? La maggior parte dei ragazzi, mi fa la corte solo per potermi portare a letto, mentre io vorrei semplicemente un ragazzo che mi capisca e non che mi veda solo come una facile da scopare.” Disse incrociando le braccia.
 
“Sai, Kairi, che ti invidio?” Continuò lasciando di stucco la rossa che era rimasta ad ascoltarla.
 
“Tu e Sora, si vede che state insieme perché vi amate, non perché andate a letto insieme. Vorrei avere anche io un ragazzo come il tuo: che mi capisca.” Disse Aqua asciugandosi una lacrima.
 
“E per questo che ti sei messa con Larxene?” Chiese Kairi incerta.
 
“Sì, insomma: lei è sempre stata un’amica fidata, con lei sto benissimo, forse potrebbe darmi ciò che non mi hanno dato tutti i ragazzi con cui sono stata.” Concluse Aqua riprendendo la cartella ed allontanandosi tra la folla di studenti.
 
Quella conversazione lasciò Kairi con l’amaro in bocca.
 
Davvero per Sora, lei era più di un oggetto di piacere.
 
Sembrava che lui le volesse bene, senza condizioni, ma lei non ne era così sicura.
 
‘Potrei parlarne con lui.’ Pensò la rossa mentre tornava a casa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
Non uccidetemi, vi prego, non uccidetemi!
Lo so, ho appena distrutto i sogni di chissà quanti ragazzi che morivano dietro Aqa, ma che ci volete fare?
Questa fic è mia.
Comunque non vi preoccupate, non staranno insieme per molto.
Torneranno ad essere solo amiche tra cinque o sei capitolo, forse anche di più, ma non staranno insieme per sempre.
Comunque a presto.
AxXx

  
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