Alla fine delle scale a chiocciole , vi era un lungo corridoio che si estendeva sia a destra che a sinistra. A destra stava la camera matrimoniale e il bagno dei miei.
A sinistra invece stava la cameretta e il bagno da condividere.
Mi addentrai nel corridoio e vidi la porta.
Era una porta di legno leggermente logorata dal tempo e con una solida maniglia di ottone.
Aprì la porta e uno scricchiolio spezzò il silenzio.
La stanza era più spaziosa di quello che mi aspettavo .
Entravano perfettamente due letti singoli e un enorme armadio.
Per la scrivania avrei fatto a meno , ciò significava stressante studio in cucina con incluso sguardo vigile di mia madre alle spalle.
Mi buttai sul letto.
La finestra che stava in camera mia era spalancata facendo entrare un piacevole venticello nella stanza.
Serviva proprio un po’ di fresco in quelle calde giornate di agosto .
Passò un ora buona, prima che la vecchia signora desse le chiavi a mio padre e tornasse nella sua casa, cioè quella accanto a noi .
Nel frattempo , io e mio fratello portammo le nostre valige su. Per prima cosa, appesi vicino al mio letto il calendario.
Frugai nella borsa e ne ti rai fuori un penna. Con mano ferma feci una bella X sul giorno ventisette Agosto. Sorrisi , meno quattro giorni pensai.
Già a Settembre sarei andata a comprare tutto ciò che sarebbe servito per la scuola, non mi andava di precipitarmi prima, mi faceva brutto , era come se mettessi prematuramente la parola fine all’ estate.
Prima di pranzo misi apposto tutta la mia roba dettando severe leggi a mio fratello per fargli capire chi era il capo branco in quella stanza. Inutile dire che le mie erano parole sprecate. Mangiammo tutti insieme nel primo Mc Doanld vicino e poi a fare la spesa nei dintorni.
Dopo essere tornati , passai tutto il pomeriggio a mandare messaggi smielati alle mie amiche e a fare qualche esercizio di inglese sul mio letto, nella vana speranza di inculcare un po’ di sapere nella mia testolina.
Ero esausta ,dopo il decimo esercizio di seguito che non riuscivo a eseguire incominciai a innervosirmi. Una imminente ira mischiata alla paura di fallire si fece più forte come un fuoco che stava avvampando dentro di me e poi improvvisamente tutti i mie quaderni e libri iniziarono a bruciare.
Mi resi conto dell’ incendio solo grazie alle urla di mio fratello che era sdraiato sul letto accanto al mio. Scrollai la testa presi la bottiglia di acqua che avevo accanto e gettai l’acqua sopra di essi. Mio fratello era rimasto sbigottito da tutto ciò. << Dario non è nulla il telefono ha fatto corto circuito e poi si è fatta una fiammata>> mi giustificai io inventando una scusa li per lì . Dario però ci credette e non disse nulla .

Salve :)
come avete letto la cara Vero ha messo piede nella sua bella casetta  e si é già resa conto che c'é qualcosa di strano in lei....bah come andrà avanti? eh eh eh lo scoprirete solo leggendo
hihihihih
Al 5 capitolo  ( ^_^)

Kiss Kiss Sayuki