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Autore: Chanel483    25/11/2012    1 recensioni
Questa non è una Draco/ Hermione come le altre.
Non c'è nessun principe delle serpi, ne nessuna regina di Grifondoro. C'è Draco, che non ha mai frequentato Hogwarts, che è stato addestrato per compiere il compito affidatogli dal suo padrone. E poi c'è Hermione, confusa per una miriade di emozioni che non capisce, spaventata dalla guerra che incombe.
È una What if? E se Draco arrivasse ad Hogwarts al sesto anno, con il compito di uccidere Silente?
Genere: Guerra, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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-La resa dei conti

Si sentiva come se le fosse passato sopra un treno. Muscoli che nemmeno sapeva di avere le facevano male e la testa non sembrava intenzionata a smetterla di girare.

Con le poche forze che aveva sollevò un braccio e si coprì gli occhi, mugugnando per il fastidio. Neanche un secondo dopo un trambusto pazzesco si scatenò al suo fianco: qualcuno strillò, qualcun'altro prese a chiamarla e qualcun'altro ancora chiamò ad alta voce Madama Chips.

Neanche a dirlo, tutto quel caos non aiutò affatto la sua testa che cominciò a girare ancora più furiosamente, procurandole un conato di vomito.

<< Spostatevi, spostatevi! >> sentì urlare dall'inconfondibile voce dell'infermiera di Hogwarts:<< Ha bisogno di aria! Fatela respirare! >>.

Poi, ciò che succese nei quindici minuti successivi, fu un po' confuso: qualcuno le fece ingurgitare una pozione che sapeva di fango – e ne aveva anche la consistenza – , le presero la testa e la tirarono a sedere facendola poggiare su una pila di cuscini, poi sentì la punta di una bacchetta posarsi in diversi punti del suo corpo ed una leggera scarica elettrica attraversarla dalla punta dei piedi a quella dei capelli.

Quando finalmente smisero di toccarla, si decise ad aprire lentamente gli occhi. Inizialmente la luce fu accecante, poi però iniziò a mettere a fuoco i volti che la circondavano e lentamente riconobbe Harry, Ron, Ginny, Neville, Luna, Dean, Seamus, Lavanda e Calì che la osservavano con apprensione, circondando il suo letto d'infermeria.

<< Ehm... ciao >> accennò sollevando appena una mano.

Quell'abbozzo di frase fece scoppiare i suoi compagni che, senza ritegno, iniziarono a parlare tutti insieme, strillando, scuotendola, singhiozzando e gesticolando animatamente, facendo un baccano infernale che, ovviamente, constrinse madama Chips ad intervenire cacciandoli dall'infermeria, tutti esclusi Harry e Ron.

Rimasti soli, nella stanza cadde un silenzio di tomba. I tre i guardarono sorridenti, con le lacrime agli occhi – nonostante il rosso tentasse di nasconderle, per difendere la sua mascolinità.

<< Allora? Neanche un abbraccio? >> domandò la ragazza dopo qualche secondo con la voce un po' rotta, allargando le braccia verso i due.

Senza farselo ripetere due volte i due le si lanciarono addosso e la strinsero con forza, lasciando andare tutta la tensione e la paura che avevano provato in quei giorni in cui lei era stata lontana. Sprofondarono il viso tra i suoi capelli e, nonostante fossero ancora sporchi e rovinati, si sentirono subito a meglio.

Quando, un paio di minuti dopo, si staccarono, Ron storse il naso, fingendo un espressione schifata:<< Ti voglio bene, sono contento che tu sia tutta intera eccetera ma... ragazza mia, ti serve una doccia! >> esclamò prima di scoppiare a ridere, subito seguito dai due.

<< Sì, penso proprio di sì. >> ammise Hermione, osservandosi la maglione stracciato e macchiato di terra che indossavo ancora:<< Merlino, madama Chips doveva essere proprio preoccupata per permettermi di entrare in infermeria in questo stato >> commentò poi, osservando l'ambiente immacolato, tranne che per lei.

<< Oh perché tu non hai visto la faccia della McGranitt! >> le disse Harry:<< Sembrava sul punto di rimanerci secca quando ti ha visto svenuta nell'atrio >>.

I ragazzi scoppiarono nuovamente a ridere, sollevati di essere nuovamente insieme. Pochi istanti dopo però la porta che conduceva all'ufficio dell'infermiera si aprì, lasciando uscire lei che sorreggeva per un braccio un ragazzo biondo e magro, con il petto nudo fasciato da strette bende bianche. Sul suo braccio spiccava il Marchio Nero.

Draco sollevò appena gli occhi e, come calamitato da una forza sconosciuta, il suo sguardo si incontrò con quello di Hermione. Senza esitazioni si strattonò dalla presa di madama Chips e le corse incontro, stringendola forte a sé. La ragazza, decisamente sorpresa da quel gesto, non poté far altro che ricambiare la stretta.

L'abbraccio però non durò molto poiché, un paio di secondi dopo, Harry afferrò il biondo per una spalla e lo tirò indietro con forza:<< Levale le mani di dosso! >> ordinò.

Il serpeverde, spiazzato, spostò lo sguardo dal moro ad Hermione, sbattendo le palpebre:<< Calmo Harry, tieni contro che Malfoy ha comunque salvato Hermione... >> commentò Ron, dimostrando una maturità che nessuno dei presenti si sarebbe aspettato.

Harry osservò l'amico con le sopracciglia aggrottate:<< Questo è quello che dice lui! E poi ti devo ricordare cosa vuol dire il tatuaggio che ha sul braccio!? >> chiese osservando il Marchio Nero con odio.

Istintivamente, il biondo se lo coprì con una mano:<< Io non... >> tentò di difendersi.

<< Sta' zitto! >> lo zittì Harry:<< Non meriti neanche di essere ascoltato! >> e, con queste parole, lasciò l'infermeria sbattendosi la porta alle spalle.

Il rosso rimase qualche secondo ad osservare il punto da dove era sparito il suo migliore amico, poi, scuotendo la testa, si voltò verso Hermione, che si guardava intorno con aria allibita:<< Non ti preoccupare, ci parlo io >> le disse stringendole forte una mano:<< sai come è fatto, tra meno di un paio d'ore gli sarà passato >>. Poi, dopo averle dato un bacio sulla fronte ed aver rivolto a Malfoy un'occhiata di avvertimento, seguì Harry fuori dall'infermeria.

Draco ed Hermione, rimasti da soli – o quasi, se si considerava madama Chips che faceva avanti e indietro tra i letti e una studentessa di Corvonero che nascondeva l'enorme brufolo viola che le era spuntato sul naso stando sdraiata dietro la sua tenda verde – rimasero diversi secondi a guardarsi negli occhi, senza dire nulla.

<< E così... mi hai salvato >> sussurrò Hermione, distogliendo lo sguardo.

<< Molta gente sarebbe pronta a sostenere il contrario >> si lasciò sfuggire il ragazzo.

<< In che senso? >>.

<< Lascia stare >>.

La ragazza gli rivolse un occhiataccia e sbuffò. Come avrebbero mai potuto avere una conversazione decente se lui continuava a parlare per enigmi? Incrociò le braccia al seno:<< Bene, allora spiegami cos'è successo a Villa Lestrange, perché penso proprio di essermi persa qualcosa... >>.

<< Beh... >> iniziò il ragazzo, senza guardarla negli occhi:<< credo che... dovremmo... dovrei prima parlarne con il professor Silente, lui voleva sapere come è andata e... insomma, mi ha fatto promettere di non dire nulla a nessuno prima che a lui >>.

Hermione sollevò un sopracciglio:<< Ti sembra che io sia uno qualunque? Penso di avere tutti i diritti di sapere ciò che è successo, anche più di Silente >>.

Draco scosse la testa, passandosi una mano tra i capelli:<< È... complitato >> disse dopo qualche secondi di esitazione.

<< Esattamente cosa è complicato? >> chiese lei, esasperata.

<< Ciò che è successo. >> rispose lui, alzando il tono di voce:<< Senti, io non avrei mai voluto farti del male, ma le cose non sono così semplici, ci sono... ci sono cose che tu nemmeno immagini... >>.

<< Certo, e questo è un buon motivo per non dirmi nulla! >>.

<< Non sto dicendo questo... >>.

<< E allora cosa? >>.

Il biondo chiuse gli occhi e si lasciò cadere sulla sedia accanto al letto, prendendosi la testa tra le mani. Come era arrivato a quel punto? Come aveva fatto a lasciarsi coinvolgere così? Sembrava quasi che la ragazza davanti a lui lo avesse stregato:<< Non mi capiresti >> ammise infine:<< o peggio ancora, mi giudicheresti. E questo io non potrei sopportarlo >>.

Hermione sbatté le palpebre, colpita da ciò che lui aveva appena detto. Riassumendo, se aveva capito bene, il problema non era che l'aveva fatta rapire con l'inganno, rinchiudere in una cella e salvata senza darle uno straccio di motivazione, il problema era che lei lo avrebbe giudicato! Quasi le venne da ridere, quasi:<< Sei serio? >> chiese sollevando le sopracciglia.

Draco annuì con aria solenne:<< Certo! >> rispose.

La riccia scosse la testa e sollevò gli occhi al cielo, alzando le mani in segno di resa:<< Non ho parole, davvero. Mi sono risvegliata in un mondo di matti >>.

<< E perché, scusa? >> le domandò il ragazzo, senza riuscire a seguire il flusso dei suoi pensieri.

<< Perché mi hai... mi hai illusa, facendomi credere di... di amarmi e poi... poi mi hai lanciato in pasto a dei mangiamorte! Hai presente il casino che uscirà una volta che questa storia sarà di dominio pubblico? >> disse infuriata, mangiandosi le parole per la fretta di parlare e reprimendo l'istinto di saltargli al collo e strangolarlo:<< Appena conoscerà tutta la storia Silente ti farà mandare ad Azkaban e a ragione! Sai cosa fanno a quelli che hanno il Marchio? >> domandò indicando con il mento il suo avambraccio sinistro.

Istintivamente Draco nascose il tatuaggio dietro la schiena e scosse la testa.

<< Il bacio >> rispose lapidaria Hermione.

Il ragazzo non aveva bisogno che lei gli spiegasse a quale bacio si riferisse. Si morse le labbra ed abbassò la testa, come se quelle parole lo avessero colpito fisicamente. Sapeva cosa le sue decisioni avrebbero comportato, ma sentirselo dire da lei lo rendeva terribilmente vero ed orribile. E si sa, i Malfoy non sono mai stati famosi per il loro coraggio.

<< Non è andata così >> riuscì a dire lui, dopo un paio di minuti.

<< Come, scusa? >> domandò la mora, scettica.

Draco prese un bel respiro e poggiò i gomiti sulle ginocchia, prendendosi la testa tra le mani. Iniziò a parlare a voce bassissima:<< Sono cresciuto in un... mondo molto diverso dal tuo. Tu non hai idea di cosa voglia dire vivere in una famiglia di purosangue, in una famiglia di fieri mangiamorte. Il giorno della mia nascita l'Oscuro Signore in persona decretò che io sarei stato allevato come... una specie di arma da guerra: avrei dovuto imparare fin da bambino la magia più oscura, anatemi impronunciabili e pozioni mortali, per poi entrare, una volta raggiunta l'età adatta, tra le sue fila. Ciò che successe pochi mesi dopo è leggenda: l'Oscuro Signore colpì Potter con l'Anatema che Uccide, la maledizione però gli si ritorse contro facendolo scomparire e facendo diventare il tuo amico il Ragazzo Che è Sopravvissuto.

A questo punto la maggior parte degli allora seguaci dell'Oscuro Signore si fecero indietro, dimenticandosi del loro padrone e rinnegandolo o giurando di aver agito sotto Imperius. I pochi pazzi che non lo vecero – ad esempio la cara zia Bellatrix – finirono a marcire ad Azkaban. Un ristretto gruppo di mangiamorte – tra cui mio padre e lo stesso Peter Minus – sparirono per un po' dalla circolazione, finsero di non aver mai avuto nulla a che fare con l'Oscuro e si crearono una bella facciata da mostrare in pubblico; rimanendo ovviamente con le orecchie aperte, in attesa di un suo ritorno che sapevano sarebbe presto arrivato. L'ultimo compito che l'Oscuro Signore aveva lasciato a mio padre era quello di addestrarmi e lui lo fece, nonostante tutto.

Fin dall'età di cinque anni imparai a destreggiarmi nelle più svariate discipline, diventano un... una specie di soldato. Tutto fino a quando, due anni fa, il caro Potter ha lasciato che l'Oscuro Signore risorgesse; e tutto è cambiato. Ho smesso di vivere nascosto – come avevo fatto fino ad allora – e sono stato marchiando, diventando a tutti gli effetti una sua proprietà. Mi sono state affidate delle missioni e ho anche dovuto fare cose di cui non vado fiero, il fatto è che non... non conoscevo altro mondo! Non finché i miei genitori non mi hanno informato che avevo una nuova missione e, a settembre, sarei venuto ad Hogwarts per... per uccidere Silente >>.

Ad Hermione parve di sentire distintamente il suo cuore fermarsi. Sgranò gli occhi e sbiancò, incredula davanti ad una rivelazione di tale portata. In pochi secondi le passarono nella mente tutti i dubbi che aveva avuto nei mesi precedenti, tutti i comportamenti strani di Draco e le cose con non capiva... ora tutto sembrava avere un senso.

<< Ti prego di non giudicarmi >> continuò lui, non del tutto consapevole dul tumulto che aveva scatenato nella ragazza:<< allora io non... quando mi hanno dato la missione, io non ho neanche preso in considerazione l'idea che uccidere una persona fosse una cattiva cosa, io sono cresciuto in quel mondo e per me era normale. Era normale finché non ho conosciuto te >>.

La riccia scosse la testa e strinse i pugni:<< N-non... non è... >> bolbettò.

In quel momento la porta dell'infermeria si aprì, lasciando passare Ginny che, con sguardo grave e del tutto ignara del peso della discussione che aveva appena interrotto, si avvicinò al letto di Hermione:<< Silente vi vuole vedere adesso, entrambi >>.

 

L'ufficio del preside di Hogwarts era caotico ed affascinante come sempre. Due poltrone in pelle di drago erano poste davanti alla scrivania e Silente li attendeva con gli occhiali in bilico sul naso, seduto dalla parte opposta:<< Buongiorno, accomodatevi >> li invitò con un cenno della mano, mentre la professoressa McGranitt si sistemava in piedi alle sue spalle:<< sono lieto di vedere che entrambi vi siete ripresi, ero veramente in pensiero per la vostra salute >>.

Hermione sorrise e si accomodò, mentre Draco faceva lo stesso. L'insegnante di trasfigurazione rivolse un breve sorriso alla sua studentessa preferita, per poi tornare seria e composta come sempre.

Il preside prese un lungo respiro, poi intrecciò le mani sulla scrivania ed iniziò a parlare:<< Gli eventi verificatisi in questi ultimi giorni sono molti e molto oscuri, ed abbiamo bisogno che qualcuno faccia chiarezza >> esordì:<< in particolare penso che lei, signor Malfoy, debba a tutti noi delle spiegazioni >>.

Il ragazzo annuì e prese un lungo respiro, pronto a raccontare una volta per tutte la verità. Ripeté ciò che aveva detto ad Hermione poco prima e Silente non si scompose di un solo millimetro quando venne a sapere che il suo compito era quello di ucciderlo. Draco tentennò un solo istante, prima di cominciare a spiegare ciò che aveva fatto durante quell'anno scolastico:<< Inizialmente ho tentato un paio di volte di... insomma... compiere la mia missione ma tutti i tentativi sono andati a vuoto. >> disse senza nominare Theodore o Juno:<< Poi... Hermione deve aver intuito che qualcosa non andava e i miei... superiori hanno deciso che avrei dovuto... sbarazzarmi di lei. Io non me la sono sentita e ho deciso di cancellarle la memoria. >> qui si beccò un'occhiataccia dalla diretta interessata che voleva palesemente dire "di questo ne parliamo più tardi":<< Solo che in quest'ultimo periodo io ed Hermione abbiamo iniziato a legare e i miei... superiori hanno pensato che questa cosa avrebbe potuto essere usata a loro vantaggio: mi hanno detto che avrei dovuto portarla dalla nos-mia parte e usarla per i miei scopi. Alla fine però... il tempo stringeva e Ju-i miei superiori non avevano trovato un modo per avvicinarsi a lei, preside, così mi hanno detto... mi hanno ordinato di rapirla e io l'ho fatto. Ero più che deciso a portare a termine la mia missione; mi dispiaceva per lei, non avrei voluto sacrificarla, ma non avevo ripensamenti. Non finché... >> a questo punto si volto verso Hermione, in modo che i loro sguardi si incatenassero e le parole che stava per pronunciare fossero solo per lei:<< finché non ti ho rivista. Tu eri lì... abbandonata in una lurida cella, sporca e praticamente senza cibo né acqua e... e i tuoi occhi brillavano, brillavano come non avevo mai visto prima. La tua forza si era quintuplicata in quei giorni di prigionia. Tu eri vittima ed io ero carnefice, ma la tua fierezza, il tuo orgoglio erano mille volti maggiori. Mi sono ricordato del motivo per cui mi ero innamorato di quegli occhi, del motivo per cui ti avevo regalato il fermaglio e non c'è l'ho più fatta: sono corso da te immobilizzando e ferendo chiunque mi fermasse la strada, procurandomi questa >> dissi indicandosi l'addome dove – ora coperta dalle bende e dalla camicia – sapevano entrambi esserci una lunga cicatrice:<< ma mi meriterei ben altro per quello che ti ho fatto >>.

Rimasero tutti in silenzio. Silente era perso nei suoi pensieri e la McGranitt sembrava – da non crederci – quasi commossa. Draco ed Hermione però continuavano a fissarsi, incapaci di distogliere lo sguardo.

<< E così... tu ami i miei occhi... >> commentò la ragazza con un flebile sorriso, allungando la mano per sfiorare appena lo zigomo di lui. Capirono entrambi l'antifona: lo aveva perdonato

Il biondo scosse la testa:<< Non mi merito un altra possibilità >> rispose piano, spostandosi impercettibilmente indietro.

<< Infondo tutti si meritano una seconda possibilità, Draco >> gli rispose Hermione, aumentando la presa sulla sua guancia, per nulla intenzionata a lasciarselo sfuggire.

<< Io ho avuto di meglio. Io ho avuto te >>.

E lì, nell'ufficio di Silente, incuranti dei due professori che li osservavano, si baciarono, lasciandosi anche sfuggire qualche lacrima.


Eccoci ragazzi!
Perdonate il mio imperdonabile (?) ritardo, ma per dei problemi di salute (nulla di grave, non preoccupatevi) sono ricoverata a Pavia per degli esami, e non è che qui la voglia di scrivere e l'ispirazione piovano proprio dal cielo...

Never mind, passiamo al capitolo. So che il tutto gronda un po' di miele, ma un pochino di romanticismo se lo meritavano anche questi due, no? A questo punto mi sembra che la decisione di Draco sia palese, ma per quella di tutti gli altri (Juno, Theo ecc) dovrete aspettare il prologo :D

Grazie a chi mi segue e soprattutto a quell'amore di ragazza che è aladoni, l'unica che ancora ha la voglia di recensire questa soria (:

Ci vediamo il prima possibile, un bacio

Chanel

  
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