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Autore: Lien    14/06/2007    4 recensioni
“Sciocchi, l’amore è un sentimento senza alcun valore. L’amore è una debolezza, un virus che trasforma anche l’uomo migliore in uno straccio senza volontà propria. Non vale la pena rovinarsi per amore. Non vale la pena amare.” – 11 Ottobre, 1947
Harry Potter scopre che distruggere l'ultimo Horcrux è molto più complicato di quanto pensasse e si trova così catapultato dall’ultima persona che avrebbe mai immaginato di conoscere. Ma se la linea tra odio e amore è tanto sottile, può chi nella sua vita ha solo odiato, imparare cosa vuol dire amare? Tom/Harry
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Serpeverde, Tom O. Riddle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Crossed Times

Titolo: Crossed Times

Autore: Lien

Capitoli: 3/?

Rating: R (ma conta di arrivare a NC-17)

Pairing: Tom/Harry

Altri Personaggi: Hermione Granger, Minerva McGranitt, Luna Lovegood, Draco Malfoy, altri…

Avvertimenti: Slash, Slash e ancora Slash

 

A.N.: Azione? Beh, prossimo capitolo, lo giuro XD. Mi scuso per il ritardo, ma martedì e mercoledì ero in vacanza a prendere il sole, quindi non sono riuscita ad aggiornare ^^”. L’estate sarà problematica, visto che starò per molto tempo senza un computer a portata di mano, quindi non spaventatevi se i nuovi capitoli ci metteranno un po’ a comparire, non è che la storia si è interrotta… sono io a Londra per tre settimane  :P

P.S.: le risposte alle recensioni sono in fondo al capitolo.

 

 

 

Capitolo 3.   Finestre sul Passato

 

 

 

“Che dice Professoressa, pensa che possa funzionare?” chiese Harry speranzoso.

 

La McGranitt stava ancora studiando l’incantesimo con la fronte leggermente corrugata ma, quando alzò la testa, i suoi occhi avevano una scintilla animata nello sguardo: “Si, possiamo provare. Certo, un incantesimo che con tutta probabilità è stato inventato dallo stesso Voldemort comporta sicuramente dei rischi, ma è la nostra migliore possibilità di successo.”

 

Hermione tirò un sospiro di sollievo, stiracchiandosi piano sullo schienale della sedia.

“Professoressa, per la pozione dovremmo chiamare in causa Lumacorno, ma come lo convinciamo ad aiutarci senza spiegarli a cosa serve?”

 

“Non penso che sarà un problema se a chiederglielo sarà il Bambino-Che-È-Sopravvissuto e quella che era la studentessa migliore del suo corso” rispose Harry. Hermione sembrava indecisa se arrossire o essere compiaciuta.

 

“D’accordo, d’accordo. Professoressa, vado a parlare subito col professor Lumacorno, così possiamo metterci al lavoro immediatamente. Harry, tu trova un posto comodo e riposati, Dio solo sa cosa potrebbe succedere se ti avvicinassi al calderone.”

 

“Ehi!” esclamò Harry indignato.

 

La McGranitt sorrise allo scambio di battute e lasciò I suoi due ex-studenti liberi di andare.

 

Fuori dall’ufficio i due amici si separarono, Hermione diretta verso i sotterranei ed Harry verso il settimo piano. Arrivato davanti all’arazzo di Barnaba il Babbeo, il moretto camminò tre volte davanti al muro di fronte e magicamente una porta comparve davanti ai suoi occhi. Girò il pomello ed entrò, dando un’occhiata d’apprezzamento alla stanza.

 

 ‘Mhm, niente male’ pensò osservandosi intorno. Aveva pensato ad un luogo accogliente dove potersi rilassare e il risultato era una stanza molto simile alla Sala Comune di Grifondoro: un divanetto e due poltrone erano sistemati intorno ad un camino in cui scoppiettava allegro il fuoco, un tavolo da lavoro era posto al centro della sala, con un vassoio di frutta per un eventuale spuntino e in fondo a sinistra un letto a baldacchino esattamente uguale a quello del suo dormitorio era adagiato contro la parete.

 

Harry optò per il divano davanti al fuoco e sedendosi aprì la borsa, intenzionato a rivedere la cartina degli ultimi attacchi da parte dei Mangiamorte. Non appena ebbe rovesciato il contenuto sul tavolo però, a catturare la sua attenzione fu il diario di Tom Riddle, che sinceramente non ricordava nemmeno di aver infilato nello zaino. Rimase ad osservarlo per alcuni secondi prima di decidersi e raccoglierlo cautamente, sdraiandosi a pancia in su e cominciando a sfogliarne le pagine come aveva fatto la sera prima.

 

 

11 Ottobre 1947

 

Da quando Heidi Rosier e Rudolf Lestrange si sono messi insieme non si riesce più a stare in Sala Comune senza farsi venire il voltastomaco. Per l’amor del cielo, che si diano un contegno! Due purosangue che si comportano in maniera così indecente sono una vergogna per la loro stessa classe. Se fosse solo attrazione fisica potrei anche capire, ma quei due passano le giornate a giurarsi amore eterno. Sciocchi, l’amore è un sentimento senza alcun valore. L’amore è una debolezza, un virus che trasforma anche l’uomo migliore in uno straccio senza volontà propria. Non vale la pena rovinarsi per amore. Non vale la pena amare.

Per il  comune senso del pudore e la salute di tutti i due piccioncini dovrebbero capire che nessuno vuole assistere alle loro scenette.

Beh, a parte Black, lui continua a chiedere se può unirsi a loro, ma quello è un caso senza speranza.

 

 

Harry non sapeva se ridere o meno. Il pensiero di avere Voldemort così indispettito da una cosa così frivola come due compagni di casa che pomiciavano in Sala Comune era esilarante. Quel ragazzo poi – da quando aveva cominciato a pensarlo come ragazzo? – era davvero fissato con i costumi e l’etichetta appropriati.

 

Il discorso sull’amore invece lo rattristava leggermente e gli induceva un sentimento quasi di compassione per il futuro Signore Oscuro. Una vita senza sapere né amare né che cosa vuol dire essere amati doveva essere una vita davvero vuota. Non vale la pena amare. Cosa sarebbe successo se solo Tom Riddle avesse avuto l’amore di una famiglia alle spalle? Forse, solo forse, non sarebbe finito in questo modo.

 

Le ultime righe invece stavano seriamente facendo scoppiare a ridere il moretto. Black? Possibile che si trattasse del padre di Sirius? Rudolf Lestrange era sicuramente il padre del marito di Bellatrix.

 

Continua a chiedere se può unirsi a loro…era semplicemente troppo ridicolo pensare a come il marito della strillante Signora Black potesse essere stato un rampante adolescente in preda agli ormoni. Quello che un po’ sconcertava Harry era come fosse possibile che Riddle fosse tanto indignato di due compagni che limonano in pubblico e parlare con tono quasi divertito di uno che vorrebbe organizzare una cosa a tre in Sala Comune. Che lui e questo Black fossero amici? No, impossibile, Voldemort non ha mai avuto amici.

 

Ancora ridacchiando un po’ Harry continuò a sfogliare le pagine, fino a che una non catturò la sua attenzione.

 

 

22 Gennaio 1947

 

È strano, continuo ad avere l’impressione che ci sia qualcosa che mi sfugge, come se avessi dimenticato qualcosa di importante. Sono solo dei momenti, attimi che passano come sono venuti, ma non di meno strani. L’altro giorno per esempio, non so come ma mi ritrovai al campo di Quidditch durante gli allenamenti della squadra di Serpeverde. Beh, io ho sempre detestato il Quidditch, un’enorme perdita di tempo a mio parere. E poi davvero, non vedo dove sita il divertimento nel rincorrere palline e farsi schiantare da bolidi: per questo non l’ho mai seguito. È stata legittima quindi la mia sorpresa quando non solo riconobbi tutte le mosse e le azioni, ma trovai addirittura piacevole seguirle! Non capisco come sia possibile, ma c’è qualcosa di anomalo, ne sono certo. Inoltre quando il cercatore scese in picchiata per rincorrere il boccino, per un attimo mi sembrò che la sua divisa diventasse nera e oro al posto del solito verde, ma appena riguardai non vidi proprio nulla di diverso…

 

 

Harry sinceramente non sapeva cosa pensare a queste pagine, se non sentirsi leggermente offeso per gli insulti al suo amato sport. Per il resto, che Voldemort stesse cominciando a diventare pazzo già a sedici anni? Per quel che ne sapeva era anche possibile. Decise di passare ad un’altra pagina, appena qualche giorno dopo.

 

 

28 Gennaio 1947

 

Ieri sera ho fatto di nuovo uno di quei sogni, ma come sempre alla mattina non ricordavo quasi nulla, per cui non so esattamente in cosa consistesse. So che c’è sempre qualcuno, qualcuno che conosco, ma non ricordo chi sia, e non riuscire a ricordare nemmeno che aspetto abbia non aiuta. Mi sembra di impazzire in questi giorni. Quando passo vicino ad alcune parti del castello ho la sensazione di esserci già stato e aver fatto qualcosa di preciso, ma so per certo che nulla di simile sia mai successo. In più Nagini continua a chiedermi dove sia “quello Verde”, ma non ho la più pallida idea di che cosa stia parlando, e quando le chiedo spiegazioni si rifiuta di dire una parola.

 

 

Di quanto stesse andando fuori di testa Voldemort ad Harry non gliene fregava nulla, però rimase sorpreso di sapere che già a quell’età possedeva il suo fidato serpente. Chissà come doveva essere da piccola Nagini. A proposito, ma quanti anni avrà avuto quell’animale? Dovevano essere stati più di cinquanta, ma era normale che un serpente vivesse tanto a lungo? Avrebbe dovuto controllare se per caso i serpenti magici fossero più longevi di quelli normali. Per qualche motivo cominciava a pensare che non sarebbe stato male comprarsene uno, in fondo non aveva nessun’altra occasione per esercitarsi un po’ con il Serpentese.

 

Andò verso la seconda metà del diario, notando che non vi erano più accenni a quegli strani episodi di pazzia.

 

 

14 Marzo 1948

 

Questa mattina mi sono svegliato con una ragazza nel mio letto. Non so cosa lei si aspettasse, ma si è messa a piangere quando l’ho sbattuta fuori. Idiota.

So di essere attraente e che gran parte della scuola non vedrebbe l’ora di infilarsi nei miei pantaloni (ormai ho perso il conto di tutte le volte che Black mi ha chiesto di andare a letto con lui) e qualcuno viene anche accontentato ogni tanto, ma la storia finisce lì. Alden Principe, il fratello di Eileen che è a Corvonero, dice di amarmi, lo dice da due anni ormai, e continua a chiedermi perché io non gli creda.

Gli credo. Ma non riesco a capirlo. È vero, disprezzo l’amore in tutte le sue forme, ma la verità è anche che non so cosa significa.

 

 

‘Questo è decisamente triste’ pensò Harry finendo di leggere. Sapeva di star quasi simpatizzando per Voldemort, ma non riusciva a non provare compassione per lui. “Un potere a lui sconosciuto” così diceva la profezia e Silente aveva detto che questo fantomatico potere fosse proprio l’amore. Mai come prima Harry credette alle parole del suo vecchio preside.

 

Ancora una volta compariva il nome Black e di nuovo in un contesto assai poco dignitoso. Soprattutto però a Harry scioccava il fatto che il futuro Signor Black, un uomo (o ragazzo), avesse chiesto di fare sesso a Tom Riddle. E Riddle non sembrava esserne minimamente turbato. Non che Harry avesse qualcosa contro i gay, sia chiaro, però per qualche motivo aveva sempre pensato a Voldemort come un bigotto, fanatico del sangue puro (da bravo ipocrita) e di solito tutti i Purosangue sono fissati col dover mettere al mondo un erede, cosa che due uomini non possono certo fare. O si? No, quella era una linea di pensiero che non voleva minimamente sviluppare, il solo concetto era decisamente sconcertante.

 

Si divertì però ad immaginarsi Malfoy con un pancione enorme che si lamentava di quanto fosse ingrassato e di come gli facessero male le caviglie. Harry scoppiò a ridere: ecco, quella sarebbe stata una punizione adeguata per quel bastardo.

 

Tornando al diario, si soffermò sul nome Alden Principe, che Riddle aveva detto essere fratello di Eileen. A quanto pareva Eileen Principe, la madre di Piton, andava a scuola ai tempi di Tom Riddle. Al pensiero dell’ odiato professore ad Harry cominciarono a tremare i pugni per la rabbia. Quel sudicio traditore…

 

Dopo i funerali di Silente, Piton aveva contattato nuovamente l’Ordine chiedendo un incontro. Non c’era bisogno di dire che se Harry l’avesse rivisto anche solo per un istante l’avrebbe ucciso con le sue stesse mani, ma con una riunione straordinaria si decise almeno di sentire cosa avesse da dire. Quando arrivò aveva metà dei membri che lo tenevano a tiro di bacchetta, ma con una faccia impassibile dichiarò di voler essere interrogato sotto Veritaserum sulla morte di Silente. Harry al ricordo fremeva ancora di rabbia: quel verme aveva anche avuto la faccia tosta di ripresentarsi parlando di Silente. Se Remus non lo avesse trattenuto…

 

In ogni caso quando venne interrogato cominciò a dire un sacco di cretinate su come era stato obbligato a fare un Voto Infrangibile per proteggere Malfoy e per questo costretto ad uccidere Silente o sarebbe morto. Molti obbiettarono che sarebbe dovuto morire piuttosto che uccidere il Preside, ma Piton affermò di essere stato dello stesso identico avviso, e che fu Silente stesso a chiedergli di ucciderlo se le cose fossero andate male. A quel punto Harry dovette uscire dalla stanza per non saltare addosso al suo ex professore e spaccargli letteralmente la faccia.

 

Quel che è peggio fu che l’Ordine credette a tutte quelle stronzate e addirittura spedirono il verbale dell’interrogazione al Ministero per far si che tutte le accuse su di lui fossero sollevate! Naturalmente Harry diede di matto e ci volle l’aiuto combinato di Ron, Hermione e Remus per calmarlo, quando già aveva distrutto tutte le finestre della cucina in un’esplosione di magia accidentale.

 

Non gli importava niente se Remus sosteneva che non si poteva mentire sotto Veritaserum, probabilmente Piton si era fatto dare un antidoto da Voldemort o qualcosa di simile! Quel bastardo stava mentendo e nessuno sembrava voler fare nulla. Era l’assassino di Silente per l’amor di Dio! Ma niente, tutto quello che Harry sosteneva veniva accantonato come il frutto del cattivo sangue che era sempre scorso tra lui e Piton e non c’era altro da fare se non rassegnarsi.

 

Sospirando, il moretto cercò di darsi una calmata e aprì di nuovo il diario, questa volta prendendo una delle ultime pagine, dove vi erano scritte solo poche righe.

 

 

29 Maggio 1948

 

Tra meno di una settimana la scuola sarà finita. Non voglio tornare all’orfanotrofio, non voglio metterci più piede in quel posto. Ho scritto una lettera a Dippet per convincerlo a farmi rimanere ad Hogwarts per l’estate. Voglio rimanere qui, questa è la mia casa, Hogwarts è la mia casa. Mi ha convocato nel suo ufficio, spero che quest’anno la risposta sarà diversa rispetto a tutti gli anni precedenti.

 

 

Quelle parole lasciarono Harry leggermente scosso. Questo era esattamente quello che lui stesso aveva pensato più e più volte alla fine di ogni anno, prima di dover essere spedito dai Dursley, e il fatto che i suoi pensieri fossero così simili a quelli di Voldemort nella sua giovinezza lo turbava non poco. Anche lui considerava Hogwarts casa sua e non aveva mai provato alcun piacere nel tornare ogni anno dai Dursley, rendendolo forse l’unico in tutta la scuola ad odiare le vacanze estive.

 

Si ritrovò a pensare a come doveva essere stata per Riddle la vita in orfanotrofio. Come si viveva in un posto del genere? Era possibile che la sua infanzia fosse stata tanto infelice, se non di più di, quanto quella che Harry aveva passato insieme ai Dursley? Che fosse questo uno dei motivi che fecero scaturire l’odio malsano di Voldemort in confronto ai Babbani?

 

Harry scosse la testa: anche se fosse stato questo il motivo, non giustificava nulla. Anche lui aveva avuto l’infanzia rovinata da dei Babbani, eppure non era mai andato in giro ad ucciderli tutti per vendetta, ne era diventato un altro Signore Oscuro per questo. Eppure…la verità è che non so cosa significhi l’amore. Possibile che se Voldemort avesse semplicemente vissuto in un modo diverso, ora non sarebbe il Signore Oscuro?  Se solo Voldemort – no, se solo Tom Riddle avesse imparato ad amare, sarebbe mai diventato Voldemort?

 

Il ragazzo guardò il diario che teneva tra le mani. Quand’è che Tom Riddle divenne Voldemort? Quando uccise suo padre? Quando aprì la Camera dei Segreti? O forse ancora prima, già quando terrorizzava gli altri bambini all’orfanotrofio. Harry questo non poteva saperlo, ma per la prima volta mentre guardava quel libricino rilegato, lo pensò come il diario di Tom Riddle e non di Lord Voldemort.

 

Venne riscosso dai suoi pensieri da un bussare alla porta. Si alzò pensando a come avevano fatto a trovarlo dentro la Stanza delle Necessità.

 

Quando aprì la porta però, fu sorpreso nel non trovare nessuno davanti a sé e stava quasi per richiudere quando sentì qualcosa tirargli esitante una gamba dei pantaloni. Abbassando lo sguardo Harry sorrise vedendo un lungo naso a matita spuntare da sotto uno scolapasta indossato come cappello.

 

“Dobby, che ci fai qui?” chiese.

 

L’elfo domestico sgranò gli occhi già comicamente grandi.

“Dobby si scusa se Padron Harry stava riposando! Ma Dobby è stato mandato a chiamare Padron Harry per la cena e Dobby è sempre felice di vedere Padron Harry!” disse tutto d’un fiato saltellando frenetico.

 

Harry rimase un attimo spiazzato. Era già ora di cena? Possibile che fosse rimasto così tanto tempo a leggere il diario?

 

“È tutto a posto Padron Harry? Dobby può fare qualcosa?” chiese l’elfo guardandolo con apprensione.

 

“No, va tutto bene Dobby, non ti preoccupare. Adesso scendo, grazie per avermi chiamato” gli rispose Harry con un sorriso.

 

Di tutta risposta l’elfo cominciò a saltellare e a battere le mani eccitato.

“Oh, nessun problema padron Harry! Dobby è sempre lieto di servire il grande Harry Potter!” e dopo un inchino esagerato sparì con un piccolo “Pof!”

 

 

 

 

 

RISPOSTE:

 

 

Selvy: Tom, Tom, Tom, tutti lo cercano e nessuno lo trova XD. Non preoccuparti, arriverà presto, ancora solo un po’ di pazienza nel sopportare il mio lento ritmo di narrazione, ma ho sempre paura di fare accadere le cose troppo in fretta ^^” (d’altronde con un pairing così strano di cose da spiegare ce ne sono!)

 

MORFEa: Vero che sono due personaggi con un sacco di punti in comune? E allo stesso tempo completi opposti… beh, dimmi tu se non sono la coppia perfetta! :P

 

RowanMayFlower: Naturalmente Tom cercherà di sfruttare Harry, ma nella mia storia gli ho aggiunto una buona dose di curiosità che gli creerà un bel po’ di problemi. Non dimentichiamoci poi che Harry avendo vissuto in guerra è cresciuto molto in fretta e non si lascerà ingannare tanto facilmente!

 

Zafirya: Qualche altro estratto dal diario pronto per lei! Non dico quanto è stato difficile cercar di disegnare i pensieri di un personaggio tanto intricato ed ambiguo, ma spero che il risultato ne sia valsa la pena (ridevo da sola immaginandomi Tom che scriveva prima di andare a dormire XD). Inutile dire poi che sarà molto importante ricordarsi questi piccoli passaggi in futuro!

  
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