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Autore: Scarlett_92    10/12/2012    4 recensioni
“ Mentre i mali uscirono e presero il loro posto in mezzo agli umani, la Speranza non lo fece, aggrappandosi al fondo del Sacro Scrigno di Pandora; per millenni rimarrà lì, e nessuno potrà mai impadronirsene. Tuttavia, un giorno un essere divino rinuncerà alla sua immortalità per amore di un mortale, e, quando alla loro porta verrà appeso un fiocco rosa, il vaso si aprirà un’ultima volta, lasciando che la sua unica ospite raggiunga la sua Custode.
La dinastia degli immortali sparirà poco dopo il lieto evento, ma il dono della Speranza non morrà, chiuso al sicuro nell’ultima degli esseri Potenti, destinata a portare la salvezza: la mezza dea. ”
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 47.
 
 

*ATTENZIONE!*: La parte in corsivo chiusa tra parentesi graffe è un flashback.
Buona lettura.
 
 
 
Dopo un profondo respiro, Noel fece l’ultimo passo che la allontanava dalla verità.
    E finalmente vide.
 
Un gruppo di esseri enormi, ancora avvolti nella penombra, chiedeva aiuto in una lingua strana, forse greco antico.
 
<< Ma che diavolo… >> << In questo momento, ti trovi nelle remote profondità del Tartaro, Noel. Quelli che vedi imprigionati e in catene sono i Titani. >>
 
Noel indietreggiò istintivamente << Cosa?! Ma… ma… i Titani dovrebbero odiare gli dèi, soprattutto Zeus! Non è stato lui stesso a rinchiuderli qui?! >>
 
<< Certo, Noel. Ma, come è accaduto nel tuo caso, non tutta la nostra storia è stata raccontata agli umani. Molte cose ci sono che nessuno sa e che forse non saprà mai; la mitologia è ricca di misteri, molti dei quali devono rimanere tali, per il bene di tutti. >>
 
Noel rimase in silenzio, lasciando che proseguisse.
 
<< E’ vero, Zeus li ha imprigionati qui. Ma c’è un motivo: a suo tempo, i Titani erano esseri senza scrupoli né coscienza alcuna, agivano a caso, senza un briciolo di autocontrollo. Così il padre degli dèi si recò dalle Parche, e gli fu detto che i Titani andavano rinchiusi per la salvezza di tutti, in quanto esseri su cui lui non aveva alcun potere. Sarebbero stati liberati solo quando sarebbe finalmente giunto un essere degno di guidarli, a cui loro avrebbero obbedito con una fedeltà e devozione al di là di ogni immaginazione terrena e ultraterrena. Tuttavia, non gli fu mai rivelato quale fosse il momento e l’essere giusto; per tale motivo nessuno si aspetta che vengano liberati, oggi, da te. >>
 
Noel sgranò gli occhi << I… i Titani sono l’Arma?!?!? >> << Esatto. Il mistero dei tuoi poteri e della salvezza di dèi ed umani finisce qui, in questo luogo, dinanzi a queste creature. Liberali, e nell’esatto momento in cui aprirai queste celle loro riconosceranno il tuo ruolo e ti saranno devoti fino alla fine. Quando il tuo tempo sarà finito, lo stesso sarà per il loro. >>
 
La mezza dea rimase lì, impalata, ripetendo nella sua testa ogni parola udita.
Non aveva poi tutta questa voglia di liberare quegli esseri enormi, anzi, l’idea la spaventava un po’.
 
Di fronte a lei, la luce dello scrigno si materializzò fino a prendere le sembianze di una donna, dai capelli biondi e gli occhi verdi. Le prese le mani con delicatezza, sorridendole.
 
<< Il mio compito è finito, Miso-thèa. Ora sei pronta, e sai tutto ciò di cui dovevi venire a conoscenza. Per me è giunto il momento di tornare al mio posto, nel tuo cuore, e di restarci, fino a quando il mio intervento non sarà più necessario. >>
 
Noel tentennò << No! A-aspetta! Non abbandonarmi proprio ora! >>
 
La figura di fronte a lei ridacchiò << Non lo hai capito ancora, Noel? Io sono una parte di te. Non ti ho mai abbandonato, e non potrò mai. Noi due siamo parte di un’unica cosa, non ci separeremo mai. Abbi coraggio, sorella mia . >> e, detto questo, svanì, inglobandosi alla luce proveniente dal corpo di Noel e poi svanendo assieme ad essa.
Noel, a quel punto, prese un profondo respiro e, finalmente, aprì le celle.      }
 
 
<< TITANÉS!>>
 
 
a quelle parole,  dal suolo echeggiò un potente boato, dopo il quale il terreno si squarciò con violenza. Dèi –consci del significato di quelle parole- e umani –increduli, spettatori spaventati e confusi allo stesso tempo- rimasero senza fiato con impotenza, aspettando le conseguenze del pronunciare quel nome terrificante.
 
In breve tempo, alle spalle di Noel si materializzarono esseri enormi, imponenti, dall’aspetto ben poco tranquillizzante.
Tuttavia, nonostante la loro maestosa e mostruosa imponenza, era evidente il modo in cui, immobili, aspettavano ordini da qualcuno.
Qualcuno che –l’avevano capito tutti, ormai- altri non poteva essere che la mezza dea.
 
<< L’Arma… >> sussurrò Ares, cercando di nascondere l’ansia e l’inferiorità che provava in quel momento.
Ingoiò un boccone invisibile, per poi ridacchiare istericamente << Dunque, sarebbe questo il mistero! E’ questa l’Arma di cui abbiamo sempre parlato, senza sapere di cosa si trattasse. Sono colpito! >>
 
Noel annuì, mentre Zeus la guardava con ammirazione. << Allora eri tu quella di cui le Parche mi parlarono, millenni fa.. >>
Non era una domanda, ovviamente.
 
 
<< Oh, bene! Abbiamo i personaggi principali per il nostro teatrino! Non li temo, mezza dea, come non temo te! >> urlò Ares, sebbene la voce quasi tremante lo tradisse. << Zeus li ha rinchiusi una volta, cosa mi impedisce di fare lo stesso, eh? Sono un dio proprio come il tuo bisnonno! Fatti avanti, dunque! >>
<< Fermo, Ares. >> sopraggiunse Eris, poggiando una mano sulla sua spalla. << Non possiamo nulla contro di loro, e lo sai anche tu. Nessuno può immaginare quanto mi irriti pronunciare queste parole, ma è così. Chásame, Ares. >>
 
Il dio della guerra sobbalzò a quelle parole. No, lui non poteva essere sconfitto, non ancor prima di lottare.
<< NO! >> urlò, dimenandosi da quella presa e correndo incontro ai suoi avversari, in preda alla furia più cieca.
<< Sarai anche imbattibile, ma conosco le tue debolezze, mia cara! E ti condannerò a soffrire in eterno! >> e, detto questo, si fiondò con velocità allucinante verso Damon, considerato potente abbastanza da far parte allo scontro.
 
Ma non ci arrivò.
 
<< Práxi̱ .  >>
Fu un sussurro appena percepibile dalle orecchie degli immortali. Un sussurro decisivo.
Perché, in quell’esatto istante, gli esseri di Noel compirono una mossa fulminea, grazie alla quale Ares finì a km di distanza, emettendo un tonfo fortissimo, come se si fosse aperta una chissà quanto grande voragine.
 
Ovviamente, non gli era successo nulla di grave. Era pur sempre un dio.
Tuttavia non ritornò sul campo di battaglia.
 
<< Lo Scrigno non mente mai, Zeus. La battaglia non ci sarà. >> sentenziò Noel, ancora trasformata.
 
E aveva ragione. Era tutto finito.
 
 
Quando tutti se ne resero conto, ci furono sospiri di sollievo, ma anche grida di gioia, abbracci e festeggiamenti vari.
 
Noel riprese la sua forma quotidiana, mentre Ghish le correva incontro, raggiungendola e prendendola in braccio. Poi la baciò, cominciando a roteare su sé stesso con ilarità, mentre Zeus li osservava in silenzio.
 
 
<< Padre Zeus, >> sussurrò con sottomissione Artemide, anch’ella alleatasi ad Ares, << mi inginocchio miseramente dinanzi a te. Castiga noi traditori nel forma ritieni che ritieni più adeguata. >>
 
Zeus sogghignò, intimamente compiaciuto del fatto che si sottolineasse la sua indiscussa superiorità. Tuttavia, aveva già preso la sua decisione.
 
<< Non sarò io a infliggerti la tua punizione. Dunque, alzati, Artemide. >>
 
Artemide sollevò lo sguardo, stentando a comprendere le parole del padre.
<< Chi, allora? >>
 
Zeus indicò Noel, ancora intenta a gioire insieme a Ghish e alla squadra. << Appena saremo giunti sull’Olimpo, sarà lei la nuova Regina degli dèi. E sarà lei a decidere come punirti. >>
 
Noel e Ghish si bloccarono, assieme anche agli altri umani. La mezza dea si voltò, sgranando gli occhi.
<< Forza, mezza dea, andiamo. Saluta i tuoi amici terrestri. >>
 
Dopo un attimo di agitazione, Noel si calmò, incrociando le braccia. << No. >>
 
<< Come hai detto? >> << Ho detto NO. >>
 
Zeus cominciò ad adirarsi << Come osi disobbedire ai miei ordini, signorina? >>
Noel ridacchiò, con un aria soddisfatta che la diceva lunga.
 
A quel punto, il bisnonno arrivò da lei in un lampo, facendo sobbalzare sia lei che l’ex-alieno.
<< Non mi lasci altra scelta, Noel. >> ringhiò. La prese per un braccio, provando a teletrasportarsi sull’Olimpo.
Ma non ci riuscì.
 
Ci riprovò, due o tre volte, ma nulla. Era come se Noel fosse ancorata al terreno.
<< Ma che diamine succede?! >> esclamò, profondamente irritato.
Poi, mentre provava per l’ennesima volta, un luccichio cominciò ad illuminare il polso di Noel.
 
Con scarsa delicatezza, lo afferrò per osservarlo.
Un segno, a forma di “x”, luminoso come se fosse cosparso da diamanti. Ecco cosa vide.
Fu allora che capì.
<< Hai fatto un… >>
 
<< Giuramento? Sì. >>
Zeus boccheggiò, senza fiatare.
<< Se davvero ritieni che gli dèi abbiano bisogno di me, non mi opporrò a diventare Regina. Ma non verrò sull’Olimpo con te. Io da qui non mi muovo, e neppure tu puoi costringermi a farlo, Zeus. >>
 
Ghish guardò Noel con stupore, capendo a cosa si riferisse. Ora era tutto più chiaro: pronunciando quelle parole, in Russia, si era irreparabilmente legata alla Terra, nonché a lui.
 
Zeus, invece, andò su tutte le furie.
Nel momento esatto in cui le sue nocche si strinsero con forza, il cielo si ingrigì, e sotto le nuvole potevano ben intravedersi fulmini pronti a colpire il suolo.
Tuttavia, il tutto durò poco. Zeus parve calmarsi e riprendere il controllo. Sospirò con pazienza, arrendendosi.
<< E va bene, ho capito. Vedrò cosa posso fare per accontentare entrambi. Per adesso ti saluto, nipote, ma tornerò domani per esporti le mie decisioni. >> e, detto questo, svanì assieme a tutti gli dèi.
 
 
 
Tutti osservarono in silenzio quell’allontanamento “divino”.
 
Solo Ghish no. Lui guardava Noel. La fissava, in un misto di adulazione, amore, orgoglio.
 
<< Hai fatto tutto questo… per me? >> disse, facendola voltare in modo da poterle accarezzare il volto.
<< Come? Mi hai preso per una martire? Certo che no! >> sbottò lei, distruggendo l’atmosfera tenera e romantica che si era venuta a creare.
 
Ghish inarcò un sopracciglio, lasciando la presa sul volto di lei con delusione. Sarebbe arretrato per poi allontanarsi, se Noel non avesse a sua volta afferrato il volto di lui, lasciandogli un veloce bacio a stampo.
<< L’ho fatto per me. >> sussurrò, a un soffio dalle sue labbra.
 
Dopo un attimo di stupore, sul volto di Ghish comparve quel ghigno divertito che lo aveva sempre caratterizzato, mentre le cingeva i fianchi, abbracciandola e dandole a sua volta un bacio leggero.
<< Bell’egoista. >>
<< Parla per te. >>
Ghish storse il labbro, contrariato << Dovevi rispondere per forza? Con questa vocetta acida tra l’altro! Era un finale perfetto! >>
<< Ma piantala, idiota! >>
<< NON CHIAMARMI IDIOTA! >>
 
 
E, mentre bisticciavano tra loro -così come avevano sempre fatto sin dal primo momento-, la decisione sull’Olimpo veniva presa.
E il Diadema di diamanti che Noel aveva avuto occasione di ammirare fu liberato dalla sua cella di cristallo.
 
 
 
 
 
 
 *                                                 *                                                        *
 
 
La cerimonia era quasi iniziata. Tutti, dèi ed umani, sedevano con impazienza, aspettando che arrivasse il momento tanto atteso.
Solo per quella occasione, era stato concesso anche agli umani di salire sull’Olimpo, in modo tale da rispettare il giuramento di Noel.
 
Al segnale di Hermes, fiori di tutti i colori cominciarono a cadere delicatamente a terra.
Zeus si alzò dal suo imponente trono, seguito da un’esile figura seduta di fronte a lui.
La fanciulla vestita del color del cielo, con i capelli ondulati e fluenti sulla sua schiena, appena raccolti, si avvicinò al padre degli dèi.
 
 
Al segnale di Zeus, tutti i presenti si alzarono in piedi, aspettando che parlasse.
 
<<Oggi, miei diletti, il nostro mondo sta per cambiare. Mentre io abbandono il mio trono, qualcun altro diviene vostro sovrano. >> disse. Poi, il suo sguardo si spostò su Noel.
<< Noel Mustang, Custode dello Scrigno Sacro, oggi tu sei qui per prendere il mio posto. Giuri tu, miso-thèa, di guidare gli esseri immortali con consapevolezza e profonda dedizione? >>
 
<< Sì. >>
Una prima croce si disegnò sulla fronte della ragazza.
 
<<Giuri tu di agire con saggezza e onestà, facendo il possibile per proteggere i tuoi sudditi, senza sfruttarli o tradirlo in modo alcuno, rimanendo tra i mortali e celando ad ogni essere al di fuori dei presenti la tua identità? >>
 
<< Sì. >>
Una seconda croce sul braccio destro.
 
<< Giuri tu, ancora, di rispettare la vita, terrena e ultraterrena che sia, di agire con altruismo per il bene della tua gente, senza mai essere egoista, e di usare i tuoi doni con coscienza e giudizio? >>
 
<< Sì. >>
Una terza, ultima croce comparve sul suo petto, in corrispondenza del cuore.
 
 
Zeus prese, allora, quel meraviglioso diadema tra le mani.
<< Ed ora, sotto il tuo giuramento solenne, io pongo sulla tua testa questa corona, segno del tuo potere e del tuo ruolo su queste terre. >>
Nel momento esatto in cui il diadema fu posto sul suo capo, esso cominciò a brillare assieme alle tre croci, per poi sbiadire, assieme ai segni sul corpo.
 
<< Io, Zeus, figlio di Crono e Rea, dio del cielo e del tuono, cedo il mio ruolo a te, Custode della Speranza. Da questo momento sarai tu la guida degli esseri immortali. Io ti nomino Regina degli dèi. >>
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Bene, carissimi lettori.
Questa è la fine della mia storia, dopo ben 48 capitoli di intrighi e misteri.
Spero che questo viaggio all’interno della mia fantasia sia stato piacevole, e che non vi abbia annoiati troppo.
Detto ciò, passiamo ai ringraziamenti.
 
Per tutte le recensioni, assidue e non, ringrazio di cuore:
Lady S
darklullaby88
vimar
pollonlove
Raf 96
fairyvally
 
Per aver messo la mia storia tra i preferiti:
 Lady S
darklullaby88
vimar
pollonlove
VeeDrakul
Martandrea
 
Per chi l’ha inserita tra le seguite:
 brillante
 fairyvally
ladyathena
 
E tra le ricordate:
 witch4ever
 
 
Grazie, infine, a tutte le 879 persone che hanno letto con pazienza la fan fiction.
 
 
Vorrei esprimere un desiderio, se possibile:
essendo l’ultimo capitolo, sarei onorata di ricevere da tutti i lettori iscritti ad efp che hanno seguito la storia un parere, un commento finale per questa storia che sembrava quasi non finire mai. Spero davvero di poter leggere le vostre recensioni finali.
 
Detto questo, è ora di salutarsi.
Un abbraccio immenso da Scarlett_92.
 
Γεια σου.

  
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