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Autore: The_Ruthless    11/12/2012    1 recensioni
La vita. Che cosa strana. L'essere umano è molto attaccato ad essa; che ironia se si pensa a tutte le persone morte, vittime di guerre, attentati terroristici, omicidi o semplici incidenti. Credo di essere l'unico umano al mondo a non curarsi della propria; ma so che la mia missione è distruggere i dittatori degli uomini, grazie al mio potere troverò la strada con la guida degli altri dominatori di metalli.
Genere: Erotico, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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Incinta
Stupida, cretina, deficiente!!! Come avevo fatto a non pensarci?! E come aveva fatto lui a dimenticarsene?! Non riuscivo a muovermi né a parlare per il terrore che mi attanagliava le viscere. I pensieri mi frullavano ancora nella testa, quando sentii la porta aprirsi, un sussulto, mi girai e con orrore vidi Salvo. Era fermo sull'uscio e mi fissava imbarazzato, il suo sguardo percorse il mio corpo, poi passò dal mio viso al pacchetto di preservativi che tenevo stretto in mano. Lo guardai senza vederlo, poi mi resi conto di essere nuda e cercai di coprirmi con il primo asciugamano che mi capitò sottomano. Ritrovai la voce, anche se roca per lo shock:-Cosa ci fai qui?-
Mi guardò allibito:-Dovrei farti io questa domanda, a dire il vero...-sembrava leggermente divertito. Sentii dei passi nel corridoio, la porta si aprì ed entrò Gio con addosso solo i boxer:-Sei già sveglia, Cl...yawn...eo?-chiese con un sonoro sbadiglio, poi vide Salvo e si bloccò:-Cosa cazzo ci fai qui?!-esclamò rabbioso.-Esci!-aggiunse in tono perentorio.
Salvo lo guardò spiazzato, poi esplose:-Ma sei completamente deficiente?! Ha solo quattordici anni, minchia!!! Ti rendi conto che potresti essere denunciato?! Hai costretto con le buone a farla venire a letto con te! Questo lo chiamo stupro!-
Gio lo guardò sprezzante:-Scusa, fratellino ma non devo spiegazioni a te! Comunque era d'accordo
ed è stata una decisione su cui ha riflettuto. E anche se ha solo quattordici anni, che importa? Non sono mai stato così bene con qualcuno, è una vera pantera focosa.-Mi lanciò un'occhiata preoccupata-Senza offesa-aggiunse. Scossi la testa, mi era di nuovo sparita la voce. Mi circondò le spalle con un braccio, un brivido mi corse giù per la schiena.
Salvo mi guardò, sempre più incazzato, abbassai lo sguardo, sentii pizzicarmi gli occhi, rischiavo di scoppiare a piangere:-MA STAI SCHERZANDO?!-urlò, facendomi sobbalzare-Allora hai deciso di diventare la sua "pantera focosa"?!-Lo guardai, non sapevo e non riuscivo a rispondere, tornò serio e disse, piano:-Ho provato a darti una mano ma vedo che ti vuoi rovinare con mio fratello, me ne vado, così vi lascio la casa libera.-Uscì, sentii la porta dell'ingresso sbattere.
-Non pensare a ciò che ti ha detto mio fratello-disse Gio, poi si girò verso di me e notò la mia espressione vuota-Cleo? Che succede?-Gli misi in mano il pacchetto di preservativi, senza guardarlo lui lo fissò senza capire e poi comprese. Rimase immobile due secondi, poi sussurrò:-Merda...-Sorrisi per quell'unica parola che descriveva perfettamente la nostra situazione. Comiciai a contare, avevo avuto il ciclo due o tre giorni prima? O forse l'avevo avuto una settimana prima? O due? Iniziava a venirimi il panico. Appoggiai le mani sulla pancia e, con un gesto folle cominciai a tirarmi pugni sul ventre, piangendo disperatamente. Subito le mani di Giovanni mi circondarono i polsi, bloccandomi:-Ferma, Cleo, ferma, rischi di fare del male a te e, se c'è veramente, al bambino. Entro domani ti troverò un test di gravidanza, ma fino ad allora devi stare calma e far finta che tutto vada bene-Mi abbracciò ma io mi scostai, incapace di toccarlo di nuovo. Stare tranquilla, come no, faceva presto a parlare lui, ma se mi aveva davvero messa incinta i miei ci avrebbero fatto a pezzi. Mi mise una mano sulla spalla destra e chiese:-Ci facciamo una doccia?-sussurrò al mio orecchio.
Mi sembrò di crollare:-Una doccia?-come poteva pensare a una cosa simile in quel momento? Sentii le gambe cedere.
Mi sorresse:-Tea, tea! Riprenditi! Pensavo che ti avrebbe fatto bene, ti avrebbe aiutato a calmarti, mi sbagliavo, scusa.-
Lo guardai senza vederlo:-No, hai ragione-dissi con voce sottile-una doccia mi farà bene.-Fece per uscire dal bagno:-Dove vai?-L'avevo quasi gridato, non poteva lasciarmi sola, non ce l'avrei fatta.-Rimani con me, ti prego.-Mi circondò nuovamente con le braccia e sussurrò:-Shhh, shhh, tranquilla, non vado da nessuna parte, sono qui.-
E' vero, era con me ma per quanto ancora?

Ci facemmo una doccia e ci rivestimmo, tornai a casa, cercando di assumere un'espressione naturale. Ringraziando il cielo mio fratello era fuori, probabilmente con la sua ragazza. Andai in camera mia, mi chiusi dentro e feci un profondo respiro. Non pensarci, mi dissi, dimenticati di tutto. Mi sedetti alla scrivania e tirai fuori il libro e il quaderno di algebra, certo se non fosse stato per Gio...e se il risultato fosse stato positivo cosa diavolo avrei fatto? Sapevo di non poterlo dire ai miei genitori, eppure avrei dovuto farlo, o forse sarei riuscita ad abortire senza che loro lo sapessero? -Basta-esclamai-Basta pensare a queste cose, concentrati sulle equazioni
.


Angolo della follia
Salve miei pochissimi ma affezionati lettori
!
Mi scuso per il ritardo nel postare e la lunghezza ridotta del capitolo ma ho avuto poco tempo...Scusate ancora, spero vi sia piacito, per me è un po' deludente...Lo sono un'imbecille, ma che ci volete fare? Mi raccomando, recensite! Por favor!
Saluti, T.

 

   
 
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