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Autore: Chanel483    18/12/2012    4 recensioni
Questa non è una Draco/ Hermione come le altre.
Non c'è nessun principe delle serpi, ne nessuna regina di Grifondoro. C'è Draco, che non ha mai frequentato Hogwarts, che è stato addestrato per compiere il compito affidatogli dal suo padrone. E poi c'è Hermione, confusa per una miriade di emozioni che non capisce, spaventata dalla guerra che incombe.
È una What if? E se Draco arrivasse ad Hogwarts al sesto anno, con il compito di uccidere Silente?
Genere: Guerra, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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-Epilogo

Juno strinse così forse le labbra da fargli perdere ogni colore. Gli occhi le pizzicavano per le lacrime di rabbia che sapeva non avrebbe mai versato.

Un altro dei suoi attacchi di isterismo la colpì, facendole provare l'irrefrenabile voglia di alzarsi e distruggere tutto ciò che le capitasse sotto mano. Afferrò la lettera che aveva appena finito di leggere e la strinse con forza, fino a lacerarla. Non era il momento di uscire di testa, era il momento di agire.

Prese piuma e inchiosto e - cercando di non rompere nulla – scrisse velocemente un paio di parole. Quando ebbe finito sollevò la testa e, mettendosi due dita fra le labbra, fischiò.

Pochi istanti dopo nella sala comparve un maestoso falco dal piumaggio argentato:<< Sai a chi consegnarla. >> gli disse la ragazza, sistemandogli la lettera tra gli artigli:<< E vedi di muoverti, questa è l'ultima notte che passiamo in questo schifo di posto >> aggiunse sputando a terra.

 

Harry scosse piano la testa, facendo dondolare i piedi oltre il muretto. Sbuffò e si strinse maggiormente nel mantello.

Lui per primo non sapeva bene cosa lo infastidisse così tanto ma, nonostante questo, si sentiva a dir poco furioso. Il fatto che Hermione fosse di nuovo ad Hogwarts, si fosse ripresa e stesse bene lo faceva sentire mille volte meglio di come si era sentito negli ultimi giorni, ma vederla tra le braccia di Malfoy dopo tutto ciò che lui le aveva fatto lo aveva fatto uscire di testa.

Il rumore di dei passi sul pavimento di cemento del cortile lo distolse da suoi pensieri. Non ebbe nemmeno bisogno di voltarsi per riconoscerli.

<< Cosa c'è che non va? >> gli domandò Ginny, sedendosi accanto a lui.

<< Niente >> borbottò il ragazzo, incrociando le braccia.

<< Seriamente, parliamone >>.

<< Ho detto che non è niente... >>.

La rossa alzò gli occhi al cielo:<< Non prendermi in giro Harry, ti conosco troppo bene. Non sopporti l'idea che Hermione possa aver perdonato Malfoy >> disse.

Sentendo quelle parole il grifondoro sbottò:<< E ci credo ben! L'ha presa in giro, rapita e torturata. Come posso far finta di niente? >>.

Ginny, alzando gli occhi al cielo, si mise a cavalcioni sul muretto e gli prese il viso tra le mani, in modo che la guardasse in faccia:<< Ti ricordo che sta bene, che è tornata tornata sana e salva ad Hogwarts... che è tornata da te >>.

<< Sì certo, è tornata da me per poi lanciarsi tra le braccia di quel... >>.

<< Harry James Potter! >> lo interruppe la ragazza, puntandogli minacciosamente un dito contro il petto:<< Sappiamo benissimo entrambi che Hermione è una ragazza troppo intelligente per farsi abbindolare da una bella faccia, quindi se ha perdonato Malfoy c'è sicuramente un motivo. Metti da parte i tuoi stupidi pregiudizi e smettila di essere geloso, so che è la tua migliore amica ma così stai proprio esagerando >>.

Harry borbottò qualcosa di incomprensibile in risposta, per poi voltarsi e mettere il broncio proprio come avrebbe fatto un bambino di due anni.

A quella vista Ginny si addolcì un poco e gli fece una carezza sui capelli:<< Non ti preoccupare, vedrai che andrà tutto bene >> lo rassicurò.

Lui annuì, arreso:<< Lo so, come sempre hai ragione tu >>.

La ragazza gli rivolse un enorme sorriso ed intrecciò le mani dietro alla sua nuca:<< Adesso però baciamo, che c'è il rischio che diventi io quella gelosa >>.

 

Theodore era steso sul letto a cercare di capirci qualcosa di quella stupida ed inutile materia che era trasfigurazione. Non capiva proprio perché doveva spendere il suo tempo ad imparare a trasformare lumache in cucchiaini quando, con ogni probabilità, di lì a pochi mesi gli unici incantesimi che avrebbe utilizzato sarebbero stati Imperius e Cruciatis.

Nella stanza c'erano anche Tiger e Goyle che, come loro solito, si ingozzavano di dolcetti e schifezze varie sgraffignate dalla cucina; sicuramente non gli potevano essere di aiuto con lo studio.

Rilesse per l'ennesima volta la stessa riga, senza comunque trovargli un senso logico. Proprio quando stava per maledire tutto e lanciare il libro fuori dalla finestra, la porta si spalancò ed i tre, dopo essersi voltati per vedere chi fosse entrato, rimasero a fissare l'uscio con la mascella che sfiorava il terreno.

Juno Gaunt che, smessa la divisa della scuola, indossava un vestito decisamente troppo corto, in pelle nera, pieno di fibbie e cinghie ed un paio di stivali alti dello stesso materiale, se ne stava appoggiata allo stipide della porta con i capelli corvini legati in una treccia, un falco argentato sulla spalla e gli occhi verdi – più glaciali del solito e pesantemente truccati di nero – puntati su Theodore.

<< Che fai? Vieni o resti? >> gli domandò.

Il ragazzo non ebbe bisogno di spiegazioni, sapeva cosa implicava quella domanda, sapeva che quella scelta avrebbe cambiato inesorabilmente tutta la sua vita, sapeva che non sarebbe mai potuto tornare indietro.

Chiuse il libro di trasfigurazione e, senza neanche guardare i due compagni di stanza, si mise in piedi:<< Dammi il tempo di preparare il baule >>.

Juno ghignò.

 

Albus appose la sua firma alla fine della lettera e la arrotolò per poi consegnarla a Fanny, che subito spiccò il volo oltre la finestra dell'ufficio. L'anziano preside la osservò finché la sua figura non divenne che un puntino nel cielo scuro.

Era sicuro che Remus avrebbe dato la giusta importanza alla situazione e che l'Ordine si sarebbe presto mobilitato in tutti i modi a loro disposizione, ma sapeva altrettanto bene che nulla avrebbe potuto bloccare l'inevitabile.

Voldemort era ogni giorno più forte, così come i suoi mangiamorte, e la Guerra era alle porte. Loro non potevano far altro che farsi trovare preparati.

 

Ron lasciò che il ritratto della Signora Grassa si chiudesse sul buco che portava in Sala Comune, portando con sé le urla e gli strilli di Lavanda. Sapeva che non l'avrebbe presa bene, ma non pensava che si potesse arrivare a quel punto... insomma, se avesse continuato così, entro poco l'avrebbero sentita solo i pipistrelli.

Si infilò le mani in tasca ed iniziò a camminare per i corridoio, provando come una strana sensazione di libertà all'idea di essere nuovamente single. Non che ce l'avesse con Lavanda per qualcosa in particolare, ormai le si era affezionato, ma continare con lei era solo prenderla e prendersi in giro. Era meglio così per tutti e, una volta smesso di urlare, lo avrebbe capito anche lei.

Mentre gironzolava a vuoto – solo per lasciare a Lavanda il tempo di sprecare tutta l'aria che aveva nei polmoni prima che lui tornasse in Sala Comune – vide la famigliare figura di Luna venirgli incontro dalla parte opposta del corridoio. La ragazza indossava la divisa scolastica con tanto di camicia ben sistemata nella gonna e cravatta allacciata, ma aveva i piedi scalzi e solo uno dei due era coperto da un calzino con un'improbabile fantasia a carote.

<< Ciao Luna >> la salutò quando fu a pochi metri da lei, poiché apparentemente non lo aveva visto.

<< Oh ciao! >> rispose la bionda dopo averlo fissato per un paio di secondi sbattendo le palpebre, come se le si fosse materializzato davanti:<< Come stai? >>.

<< Tutto bene, tu? Perché sei in giro senza scarpe? >>.

Luna abbassò lo sguardo per osservarsi i piedi e mosse le dita, quasi non si fosse resa conto di essere scalza:<< Non le trovo più >> spiegò:<< credo siano stai i nargilli >>.

Il rosso dovette trattenersi per non scoppiare a ridere:<< Sì, di sicuro >> commentò.

Lei gli sorrise:<< Allora sei contento che Hermione sia tornata? Ho sentito che si è ripresa... >>.

<< Sì, ora sta meglio >> le rispose Ron:<< si è ripresa praticamente del tutto >>.

<< Sono contenta. >> commentò la ragazza:<< E tu invece? Come ti senti? >>.

<< A proposito di cosa? >>.

<< A proposito di questa storia di Hermione e Draco Malfoy... >>

<< E tu cosa ne sai? >>.

<< Io so molte più cose di quante tu immagini, Ron. E comunque io ti ho fatto la domanda per prima >>.

Il ragazzo non riuscì a trattenere un sorriso:<< Non sono sicuro che Malfoy sia un bene per lei ma... non sono io a dover decidere. Finché lei sarà felice, io la supporterò >>.

Senza un motivo apparente Luna assottigliò lo sguardo per guardare alle spalle di Ron, facendo così voltare anche lui. Le sue scarpe – un paio di mocassini neri, ricoperti di minuscoli brillantini argento – erano là, appese alla maniglia della porta di uno sgabuzzino.

<< Sai, la mia mamma diceva sempre che le cose migliori avvengono sempre quando non te le aspetti >> esclamò allegramente, prima di saltellare a recuperare le sue scarpe.

 

Severus abbassò lo sguardo verso il Lago Nero, dalla superficie del quale spuntava di tanto in tanto uno dei tentacoli della piovra gigante.

Il Marchio Nero bruciava ormai da svariati minuti, ma il professore non sembrava intenzionato ad allontanarsi dalla finestra del suo studio, nonostante la chiamata dal suo signore fosse palese.

Non aveva nemmeno bisogno di chiedersi cosa dovesse fare, aveva preso la sua scelta molti anni prima, sulla tomba dell'unica donna che avesse mai amato.

 

Hermione e Draco sedevano insieme in biblioteca, al tavolo che avevano occupato insieme tante volte.

<< Non sarà certo uno stupido incantesimo a farmi desistere dallo studiare! >> aveva detto lei, quasi offesa all'idea che qualcuno potesse pensare il contrario:<< E comunque ho giorni e giorni di studio da recuperare, non manca molto alla fine dell'anno >>.

A nulla erano valse le proteste di Draco che si era irrimediabilmente ritrovato ad andare con lei. Anche se, ad essere sinceri, ora che la osservava attentamente mentre studiava non gli sembrava che l'idea fosse poi così terribile.

Adorava guardarla in silenzio, soprattutto ora, dopo aver avuto paura di non poterlo più fare. Quando studiava il suo volto cambiava, sembrava – per quanto assurdo – molto più rilassato che durante il resto della giornata, come se si togliesse di dosso un peso; raccoglieva i capelli in un crocchia disordinata, da cui sfuggiva qualche ciuffo che le ricadeva sulla fronte e sul collo, gli occhi si illuminavano e la bocca dischiusa sussurrava appena le ciò che la ragazza leggeva.

Magnifica. Era l'unica parola che gli venisse in mente.

Hermione, d'altro canto, cercava di rimanere concentrata sul libro di erbologia che avesse davanti ma, per quanto si impegnasse, i suoi pensieri venivano calamitati dal biondo che le stava da parte. Non le sembrava vero che tutto fosse tornato come prima, che lui l'avesse salvata e, per di più, si fosse apertamente schierato dalla sua parte.

Sorrise tra sé, rileggendo per l'ennesima volta la stessa riga, senza neanche accorgersene.

Non sapeva cosa l'aspettava in futuro, non sapeva quanto la battaglia finale fosse vicina né se Harry ce l'avrebbe fatta.

Era sicura di una sola cosa: finché Draco ed i suoi amici fossero stati con lei, era pronta ad affrontare qualsiasi cosa.
 

Fine.


Ok, sono emozionatissima. Quasi non ci credo di aver finito!
Allora, andiamo con ordine.

Per prima cosa ci tengo tantissimo a ringraziare tutti voi che mi avete seguito per tutto questo tempo. In particolare un grazie megagalattico (?) va ad aladoni, che ha continuato a recensire fino all'ultimo, nonostante nessun altro lo facesse ed io, per mille motivi, fossi sempre in ritardo.
Grazie di cuore, senza di voi questa storia non esisterebbe.

Come ho già detto la fanfiction avrà un seguito, che parlera sempre di Draco ed Hermione, ma sarà per lo più incentrato sulla guerra e la ricerca degli horcrux.
Non voglio darvi una data perché sono sicura che non riuscirei a rispettarla; devo trovare l'ispirazione e soprattutto il tempo per mettere giù una bella storia. Chissà, magari le vacanze di Natale mi saranno di aiuto...
In ogni caso lanciate un'occhiata al mio profilo o alla mia pagina di Facebook di tanto in tanto, potreste trovare una sorpresa :D

In ultimo vorrei ricordare il motivo per cui è nata questa storia e porvi una domanda:
L'idea di questa Draco/Hermione mi è venuta in mente (come avevo detto all'inizio) scrivendo una parodia appunto sulle dramione (Meglio riderci sopra); la coppia mi piace un sacco e mi sono lanciata una specie di sfida, ripromettendomi che sarei riuscita a scrivere una ff realistica su loro due e beh... personalmente posso ritenermi soddisfatta, ma voi che ne dite? Ho reso la coppia un po' più realistica?

Bene, penso proprio di non aver nulla da aggiungere. Un altro grandissimissimo GRAZIE e spero a presto ;)
Un bacio,

Franci alias Chanel483


... and remember


Peace, love and red hair.

  
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