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Autore: kary218    22/12/2012    4 recensioni
In un Mondo Magico che ha appena assistito alla scomparsa misteriosa di Lord Voldemort, mentre la caccia ai Mangiamorte si fa spietata, due coppie opposte si ritrovano, loro malgrado, a condividere una mattinata che condurrà tutti e quattro a riflettere sul significato dell'amore e su tutto ciò che quella guerra si è portata via.
Arthur e Molly, Lucius e Narcissa.
Vite parallele, su fronti opposti della battaglia, accomunate da quello che, per tutti loro, è il tesoro più prezioso: la famiglia.
Tra battibecchi, risate, amarezze e gelosie, uno slice of life di quattro vite che si incrociano, riflettendo su quello che davvero conta e su ciò che ormai è perso per sempre.
Dalla storia:
"È una squilibrata!"
"LO SO CHE È UNA SQUILIBRATA!" gridò Narcissa, mentre le lacrime le rigavano il viso, per poi concludere in un sussurro: “Ma è mia sorella...”
[...]
“Weasley, che sta succedendo? È un manufatto babbano quello?”
“Già, Weasley” enfatizzò Lucius, gioioso: “Che sta succedendo?”
[...]
Lucius la amava davvero, o la sfoggiava soltanto, al pari di un anello od un
bracciale?
[...]
Cos'altro aveva visto Arthur in lei per amarla così tanto?
"Guarda qui che smagliature..."
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arthur Weasley, Cornelius Caramell, Lucius Malfoy, Molly Weasley, Narcissa Malfoy | Coppie: Arthur/Molly, Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Premetto che questa storia è saltata fuori per puro caso: partecipando ad un contest mi era capitata la coppia Arthur/Molly, che non avevo mai calcolato in vita mia, così mi sono messa d'impegno, colta dalla voglia di sfida, fino a buttare giù i primi capitoli di ciò che -spero- andrete a leggere. Fatto tutto ciò, mi sono accorta che la storia non era abbastanza adatta al prompt, quindi ne ho scritta un'altra XD Ma ormai che facevo, la buttavo? Nossignore, ho deciso di continuarla e pubblicarla, visto che mi era venuta discretamente bene ù.ù
Sarà composta di circa cinque capitoli, credo, affiancando alla visione di Arthur quella di Lucius (non ho ancora deciso se inserire i punti di vista delle mogli).
Non potevo scrivere di Arthur senza citare la sua nemesi dai biondi capelli, insieme mi fanno sempre sorridere :P
Detto ciò e appurato che nelle intro faccio schifo, vi lascio alla lettura e vi invito, se ne avete voglia, a dare un'occhiata all'altra mia long su hp, nonchè agli altri miei lavoretti per gli altri fandom ^^ Baciotti!

 

 

1. Aeroplanin non porta pena

 

Non posso crederci. Tutto, ma non questo.

Arthur continuava a camminare avanti e indietro per il suo ufficio, stritolando un povero foglio di pergamena, come fosse quel pezzetto di carta il fautore delle sue disgrazie.

Sembrava una giornata come un'altra, in quel dell'Ufficio per l'Uso Improprio dei Manufatti Babbani, finché un aeroplanino di carta non era piombato nel suo ufficio, portandogli la più infausta delle nuove.

Come hanno potuto?

Lucius Malfoy, classe 1954 e sua personalissima spina nel fianco da quando, al suo quinto anno ad Hogwarts, aveva avuto l'onore di conoscerlo, non solo era stato pienamente assolto dall'accusa di aver militato al fianco di Voldemort come Mangiamorte, ma ora aveva anche appena ottenuto un impiego proprio lì, al Ministero della Magia!

Maledizione Imperius! Pfft! Neanche un bambino gli crederebbe, chissà quanto deve aver pagato perché il suo nome non fosse infangato!

Ancora qualche giro intorno alla scrivania e avrebbe di sicuro creato dei solchi. Il solo pensiero di poter incontrare quell'uomo tanto arrogante quanto viscido, lo faceva impazzire.

Ah, era proprio a quello a cui Malfoy puntava, non c'erano dubbi, altrimenti non si sarebbe spiegato il contenuto del nefasto biglietto!

 

Mi preme congratularmi con te per la nascita della tua bambina, Arthur. Approfitto inoltre per comunicarti che, a partire da oggi, prendo possesso del mio nuovo ufficio qui, al Ministero. Un vero peccato che la mia posizione sia così tanto più alta gerarchicamente, mi avrebbe fatto piacere incontrarti, di quando in quanto.

L. Malfoy”

 

Uno sbruffone, ecco cos'era! Si era sempre creduto superiore a lui, soltanto per la sua schifosa ricchezza. Ah, ma stavolta gli avrebbe risposto a tono, era deciso! Gettò a terra i resti dell'aeroplano e si fiondò fuori dalla porta, solo per poi bloccarsi di colpo.

“Oh, Weasley!” gli fece un uomo basso, dall'aria gioviale ed i capelli castani... In altre parole, uno dei suoi capi: “C'è qualche problema?”

“N-no, signor Caramell”

Cornelius Caramell era a capo del dipartimento per gli Incidenti e Catastrofi Magiche, una delle posizioni più vicine a quella dello stesso Ministro della Magia: aveva un'aria sempre piuttosto bonaria, ma era comunque meglio non farsi catalogare come piantagrane.

“Conosci già Lucius Malfoy?”

Fu allora che lo vide, mentre le sue orecchie si tingevano dello stesso rosso dei suoi capelli.

“Io e Arthur ci conosciamo bene” rispose il suo acerrimo nemico, con la sua voce strascicata, mentre un sogghigno malevolo gli illuminava il volto: “Fin dai tempi di Hogwarts. In realtà mi stavo giusto congratulando col mio vecchio amico per la nascita della sua ultima figlia”

“Ginevra ha già quattro mesi” fece notare quello, seccato: “Comunque grazie”

Malfoy sembrò ignorare l'appunto, per poi proseguire col suo filone di pensiero.

“Anche Narcissa mi ha dato uno splendido figlio, Draco, che ha da poco compiuto un anno” mormorò: “Ma tu, ovviamente, sei un esperto di figli! A quanto siete arrivati? Dieci?”

“Sette”

Arthur sputava ogni singola parola, non sapeva quale forza divina lo stesse trattenendo dal saltargli addosso e strappargli quel parrucchino platinato, che ancora definiva capelli.

“Fa lo stesso, siete sempre in tempo per battere il record. Mi stupisco, tuttavia, di come tu faccia ancora a mantenerli tutti...”

Non avrebbe resistito un istante di più e Caramell dovette accorgersene perché si affrettò a dire: “Su, ora non perdiamo il buonumore! Piuttosto, domani è domenica, perché non ti unisci a me e a Lucius per un brunch a Diagon Alley?”

Non era una buona idea, per niente.

“Non credo di poter--”

“Oh, suvvia, Arthur!” lo interruppe Malfoy, con un largo sorriso: “Ovviamente offrirei io... Anche per lei, Cornelius, se me lo permette”

“Questo non c'entra niente!” esclamò il Weasley, stizzito da quell'insinuazione, nonostante le sue difficoltà economiche fossero notoriamente reali: “Non c'è alcuna necessità, ci sarò!”

“Perfetto, magnifico!” gongolò Caramell: “Domattina al Paiolo Magico, alle undici in punto!”

“Io e Narcissa non mancheremo” concluse il biondo, soddisfatto: “Non dimenticare di portare la tua signora, amico mio

Mentre i due uomini si allontanavo, Arthur rientrò nel suo ufficio, serrandosi la porta alle spalle.

Che aveva combinato?! Lucius voleva solo mettere lui e la sua famiglia in difficoltà, l'aveva detestato dal primo momento per il nome che portava, Weasley, noto da sempre per appartenere ad una stirpe magica di 'Traditori del loro Sangue', come spesso venivano appellati per la vicinanza a Babbani e Mezzosangue.

Come lo dico a Molly?!

 

***

 

Quella sera, quando comparve nel camino di casa sua, Arthur aveva un'autentica aria da funerale, che non sfuggì allo sguardo attento di sua moglie, intenta a servire la cena.

“Sapevo che stavi arrivando!” gli disse, radiosa, mentre cinque ragazzini dai capelli rossi gli correvano incontro: “Quel nuovo orologio che ci ha regalato Alastor è stupendo! Ma che hai? Giornata pesante al lavoro?”

“Diciamo di sì...”

“Ti abbiamo preparato il tuo piatto preferito: zuppa di cipolle! Bill e Charlie mi hanno aiutato, vero ragazzi?”

I suoi due bambini più grandi annuirono con convinzione, sfoggiando un sorriso un po' sdentato e restituendogli parte del buonumore perduto.

“Ah, casa!” esclamò finalmente, abbracciando Molly: “Non c'è niente come la propria tana!”

“Tana?” ripeté la donna, guardandolo stupita: “Perché tana?”

“Perché questo è il nostro rifugio” rispose lui, sedendosi e accarezzando la testa del piccolo Ron, che borbottava felice dall'alto del suo seggiolone: “Il posto dove i problemi lasciano il posto alla famiglia, la nostra bellissima famiglia!”

“Tana! Tana!” ripeterono in coro Fred e George, i gemellini: “Papà! Tana!”

“E Tana sia” acconsentì la donna, ridendo e sollevando dalla culla anche l'ultima arrivata, Ginny, perché suo padre potesse darle un bacio: “Mi piace come nome... La Tana

Il focolare domestico, il frutto di tanti sforzi da parte dei coniugi Weasley.

Arthur non poté fare a meno di sorridere al ricordo del loro primo ingresso a casa: avevano risparmiato per anni e le loro famiglie li avevano aiutati come avevano potuto, finché un giorno ce l'avevano fatta davvero. Era piccola, da ristrutturare, in una zona isolata, ma c'erano un bel po' di stanze, un giardino, un bel camino caldo e soprattutto c'era la sua Molly, già in dolce attesa.

Le lanciò un'occhiata amorevole e vide che anche lei sorrideva, forse immersa negli stessi ricordi.

L'aveva sollevata e avevano varcato la soglia, uniti com'erano sempre stati, sin dai tempi della scuola; si erano sposati presto, i Mangiamorte incombevano, ma l'avrebbero fatto comunque, erano nati per essere una famiglia.

 

Solo dopo cena, quando finalmente tutti i piccoli Weasley dormivano sereni, il mago si ricordò il perché di tanto cattivo umore.

“Ho fatto un guaio, Mollymolle” confessò, sedendosi accanto a sua moglie sul loro vecchio divano e passandole un braccio dietro le spalle: “Un bel guaio”

Lei gli rivolse uno sguardo penetrante, uno di quelli che riservava ai gemellini quando li vedeva in procinto di lanciarsi il purè, ma non disse nulla, aspettando che Arthur continuasse.

“Hai sentito che Malfoy è stato prosciolto da tutte le accuse?”

“Certo, era sulla Gazzetta del Profeta di lunedì, ma perché...?”

“Bè, non l'hanno solo assolto, ma anche assunto al Ministero, a stretto contatto con il Ministro Bagnold, figurati! E ovviamente lui non ha perso un attimo, mi ha subito scritto!”

Una nota di preoccupazione si dipinse sul volto di Molly, che ancora non era riuscita a scordare di quando lui e Lucius si erano letteralmente presi a pugni durante quello che per suo marito era il settimo anno, nonché il terzo del giovane aristocratico.

“Che gli hai fatto?” pigolò: “Non ti avranno licenziato!”

“Oh, no, no!” chiarì subito Arthur, consentendole di trarre un sospiro di sollievo: “Ma stavo per andare a cantargliele, quando invece mi sono ritrovato lui e Cornelius Caramell, del dipartimento Catastrofi, davanti alla porta! Abbiamo scambiato due parole e ora siamo invitati domattina al Paiolo per un brunch...”

Quando concluse la frase, si sentì più che mai abbattuto: si era fatto incastrare in un appuntamento che Lucius avrebbe sfruttato al massimo per umiliarlo, magari addirittura per fargli perdere il posto!

“Non ci andiamo” riprese infine: “Dirò che Ginny aveva la febbre e...”

Molly non sembrava per niente d'accordo.

“Arthur Weasley” scandì, alzandosi e posizionandoglisi di fronte, le mani sui fianchi: “Ti vergogni forse della tua famiglia?”

“Ma che dici?!” esclamò lui: “Io vi adoro! È solo che... Non voglio che tu debba subire le angherie di quel viscido”

Lo sguardo della strega si addolcì, sapeva che l'uomo che aveva sposato era sincero, ma non perse il tuo sono determinato.

“Andremo a quell'incontro” decretò: “Gliela faremo vedere noi, cos'è la vera famiglia. Non preoccuparti per me, lo sai che le loro insinuazioni non mi fanno né caldo né freddo”

Non era del tutto convinto, ma conosceva il cipiglio battagliero di sua moglie e questo gli fece un po' di coraggio.

“Dopotutto” continuò la donna, imperterrita: “Che a loro piaccia o no, siamo anche imparentati! Tua madre era una Black esattamente come sua moglie!”

Era vero, ma era giusto notare anche che il nome della sua compianta mamma, Cedrella Black, era stato cancellato dall'arazzo della suddetta purissima famiglia, proprio perché aveva sposato suo padre...

“Senza contare che mi piacerebbe proprio conoscere la signora Caramell, pensi che ci sarà anche lei?”

“Credo di sì, di sicuro Lucius porterà sua moglie”

“Magnifico” esclamò Molly: “Pensa che bello sarebbe se io e la moglie di uno dei tuoi capi diventassimo amiche! Forse finalmente vedrebbero quanto duramente ti impegni, potresti addirittura avere una promozione!”

“D'accordo, cara” si arrese infine il mago, sforzandosi di sorridere: “Speriamo di mantenere la calma”

“È proprio questo il suo gioco, Arthur! Farti perdere la pazienza, così da sminuirti e chissà, magari farti licenziare! Saremo serafici e si mangeranno il fegato!”

“Ma come faremo a pagare? Sicuramente vorranno andare in qualche locale di lusso, non si fermeranno certo al Paiolo...”

“Stai tranquillo, caro, abbiamo qualche risparmio, faremo uno sforzo, vedrai”

In verità di risparmi ne avevano ben pochi, ma ormai il danno era fatto, avrebbero stretto la cinghia e sarebbero andati avanti, come facevano sempre, nessuno dei due poteva sopportare l'idea di darla vinta ai Malfoy.

Il mago si alzò ed abbracciò stretto la sua consorte, per poi risedersi con lei a godere del crepitare lento del fuoco, che diffondeva un piacevole tepore in quella gelida notte invernale.

“Ti amo” le disse: “Amo te, amo i ragazzi, amo la nostra principessina e amo la nostra Tana”

“Anche io” rispose lei, accoccolandoglisi accanto e richiamando con un colpo di bacchetta una coperta calda: “Non rimpiango niente; se avessi un'altra vita, rifarei tutto da capo”

Rimasero così, stretti l'uno all'altra, a guardare le fiamme danzare, finché Molly non aggiunse, evitando di guardarlo negli occhi: “Solo... Se ci riesci, non tirare fuori qualche strano marchingegno babbano, tesoro, okay?”

“Ma, amore...!”

La strega sbuffò, disperata: erano spacciati.

  
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