Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Tomoko_chan    24/12/2012    8 recensioni
Tokyo, inverno. Naruto si imbatte in una buffa ragazza tremendamente goffa e impacciata.
All'inizio nascono alcune incomprensioni, ma poi i due cominceranno a frequentarsi assiduamente. Lei è la ricca ereditaria degli Hyuga, ma da sempre in contrasto col padre. Lui è un cantante, un chitarrista, un ex teppista e il leader di una band.
E così, fra risate, amici folli, musica e rock'n'roll, quale sarà il destino degli Origin e della giovane Hyuga?
[NaruHina doc] [Accenni SasuSaku, InoShikaTema, KibaHanabi]
****
Eccomi qui con una fic del tutto nuova. Ho accennato che nella storia si parlerà di musica: in ogni capitolo sarà presente una Song.
Tutte le canzoni saranno dei Negrita! Più che altro per le loro bellissime poesie.
Vi consiglio di aprire questa fic nonostante non amiate il genere Rock o Pop/Rock. E' pur sempre una storia d'amore!
Tratto dal testo:
Non ringrazierò mai abbastanza chiunque lassù abbia deciso di affidarmi a te. O forse devo ringraziare qualcuno all’inferno, perché non ho ancora deciso se sei l’angelo custode o il diavolo tentatore.
ULTIMO CAPITOLO.
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Kiba/Hanabi, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino, Shikamaru/Temari
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Gli ultimi sognatori.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Filosofia di vita
-
Life
[Ogni vita è diversa, ma ha sempre qualcosa da raccontare]

 

           [Consiglio l'ascolto della canzone Life- Negrita]

           
Avevano pranzato insieme al ristorante di Tokyo “Mon Cherry”, quello di cui i genitori di Sakura erano proprietari e chef. Era un ristorante di lusso molto rinomato. I genitori di Sakura non erano nati ricchi, ma si erano innamorati in giovane età ed avevano realizzato i loro sogni insieme, passo dopo passo, ottenendo un grande risultato. Adesso erano più che benestanti. All’inizio volevano che la loro primogenita studiasse per diventare una gran cuoca o per almeno gestire il locale. La ragazza però si era opposta dichiarando di voler diventare una grande donna medico. I genitori non avevano detto nulla, soprattutto vedendo il loro secondogenito tanto voglioso di imparare il mestiere di famiglia.
Ino invece aveva sempre vissuto nel lusso. La sua famiglia aveva da secoli una ditta di fiori, con filiali in tutto il paese. Viveva in una casa che somigliava ad un castello. Tutti i membri della famiglia avevano cominciato a lavorare con i fiori fin da piccoli e Ino era sempre stata particolarmente dotata. All’apparenza sembrava una ragazza snob e vanitosa, ma quando la si osservava lavorare nel negozio di famiglia con quell’impegno, tutta assorta a creare meravigliosi bouquet, si capiva quanto in realtà fosse profonda.
Le tre famiglie –Hyuga, Haruno e Yamanaka- erano legate da tempo da un lungo rapporto d’amicizia nella vita e negli affari. In pratica le tre ragazze erano cresciute insieme e, nonostante gli studi e il lavoro, continuavano a frequentarsi assiduamente anche ora che avevano venti anni.
Dopo il caffè di fine pranzo Sakura e Hinata vennero trascinate da Ino nel negozio più vicino di musica.
Sfortunatamente non avevano gli stessi gusti musicali. Ino era una ragazza molto più da “Ibiza”, Sakura ascoltava quasi tutti gli stili che le venissero proposti. In quel periodo si era fatta particolarmente trascinare dal gusto rock’n’roll di Hinata. Quella ragazza era un pozzo di sapere.
Nonostante la sua agiatezza economica, Hinata ne aveva viste di cotte e di crude. Non era particolarmente intelligente, ma si dice che la cultura è un bagaglio. Beh, lei non aveva un bagaglio, ma un’intera cabina armadio di cultura. E se l’era costruita da sola, muro dopo muro.
Era sempre stata una bambina particolarmente introversa e si abbandonava spesso alla lettura e alla musica rock, che era in grado di esprimere tutto ciò che lei non riusciva a comunicare.
Adorava quella musica come l’avesse scritta di suo pugno.
Le due quindi si diressero verso gli scaffali della zona anni  ’70 e ‘80, lasciando la bionda a vaneggiare con un ragazzo appena conosciuto sui suoi artisti preferiti.
La corvina cominciò a passare in rassegna tutti gli artisti lettera per lettera, dispensando preziosi consigli alla sua amica.
Camminava piano di lato, oltrepassando con lo sguardo le prime lettere dell’alfabeto. Quando arrivò alla lettera “I” sentì distrattamente la voce di Sakura chiamarla, mentre lei, come al solito, andava a sbattere contro qualcuno.
E come sempre, senza nemmeno guardare con chi avesse colliso, si piegò formalmente in segno di scuse.
-Allora è un vizio!- disse una voce conosciuta, con la sua tipica ilarità.
Hinata alzò lo sguardo ed incontrò quello di lui, d’un ammaliante azzurro. Arrossì vistosamente facendolo sbottare in una sonora risata.
Per sentirsi meno imbarazzata tornò ad osservare i tanti CD esposti, accucciandosi meglio nel lungo cappotto nero. Con la coda dell’occhio osservava il ragazzo, che aveva preso anche lui ad osservare gli album.
-Cosa cercavi, Hinata?
Il suo nome pronunziato con così tanta leggerezza la fece inspiegabilmente vibrare d’emozione.  Si ricordava il suo nome! Ricominciò a cercare un gruppo fra i tanti nomi e finalmente ne pescò uno.
-Questo qui- disse mostrando timida la copertina.
-Mi stupisci, Hinata!- una sua risata ed un altro brivido di lei –Bella scelta, gli Iron Maiden.
-Ti stupisco?- chiese ancor più timida, nascondendo il rossore nell’alto collo del cappotto chiuso.
-Ti facevo molto più tipo da… da musica classica, ecco.
Hinata non ebbe il tempo rispondere, perché il ragazzo venne tirato per una spalla fuori dal negozio con qualche bestemmia da ambo le parti, probabilmente da un suo amico dai capelli bruni e dal vistoso piercing sul labbro.
Sakura le si avvicinò e le toccò la spalla lievemente, risvegliandola dai suoi pensieri: si era di nuovo imbambolata a guardarlo.
-Due volte nello stesso giorno- farfugliò la ragazza, osservando con aria trasognata l’amica.
-Cosa? E chi era quel ragazzo?
-Quel ragazzo era… Naruto.
 
Quel giorno era sabato, ed era la serata d’uscita delle tre amiche. Ino aveva conosciuto un ragazzo nel negozio di dischi e aveva ignorato bellamente i rimproveri delle amiche decidendo di uscirci anche quella sera.
Sakura e Hinata invece avevano optato per una serata per locali, alla ricerca di buona musica. Era un po’ di tempo che ci pensavano.
Si prepararono insieme per uscire a casa Hyuuga.
Hinata non amava molto il suo corpo, ma non era capace nemmeno di disprezzarlo. Aveva alcuni punti a suo favore, come il corpo formoso e le labbra carnose e Sakura sapeva bene come farli risaltare.
La ragazza indossò quindi un vestito lilla stretto al collo e sulle cosce, dove appunto terminava con una fascia, mentre la schiena era scoperta. Aveva indossato dei collant molto particolari e ricamati, simili al pizzo. Ai piedi degli stivaletti bassi neri e leggermente borchiati.
Infine si legò i capelli in una crocchia alta e disordinata, lasciando cadere qualche boccolo qua e là.
Sakura invece indossò una camicetta rosa pallido, come i suoi capelli,una gonna stretta e nera e delle decolletè.
Orecchini a cerchio per entrambe e nessun altro fronzolo inutile.
Indossarono pesanti e lunghi cappotti scuri ed uscirono verso le dieci.
Camminavano insieme lungo le strade affollate di Tokyo, una con più difficoltà dell’altra a causa dei tacchi sul marciapiede innevato e a volte ghiacciato.
Alla fine riuscirono ad arrivare illese al pub da loro scelto per quella sera. Scesero le lunghe scale che portavano all’entrata della sala e alla fine si ritrovarono su di un grande soppalco, che sovrastava il bar e alcuni divanetti. Di fronte c’erano un sacco di persone che ballavano e cantavano ondeggiando le mani a tempo. Una band suonava sul palco. Prima ancora di scrutarli, Hinata sentì le parole della canzone che subito la colpì.
 

 
Non mi importa se non cresco, in fondo mi va bene così
Non importa se non basta, davvero… devi credermi
Sono stato assente, in quei giorni m’educavo da me
Sono ancora a niente ma oltre al niente dimmi che c’è

 

Una voce e una chitarra apparvero dal nulla con la loro tristezza e la loro forza,
subito raggiunti da una chitarra elettrica e da una batteria forte e possente.
Osservò il palco e lo vide. Naruto aveva gli occhi chiusi e cantava con la bocca vicinissima al microfono. Lo aveva visto ridere e sorridere ed ora sembrava così tetro.

 

Dalla gente in strada ho imparato tutto quello che so
E mi incazzavo se qualcuno diceva “non si può!”
Questa è casa mia… ma ormai non so
Se ho fatto bene oppure no…

 

Non trasmetteva angoscia solo perché era tutto di nero vestito, un po’ punk, con il bracciale borchiato, ma era la sua voce, la sua tremenda e suadente voce, a trasmettere tutta quell’angoscia.

A che cosa si riduce tutto questo?
Non riesco a farmene un’idea
A che cosa si riduce tutto questo
Se non ad illudersi.

 

Aprì finalmente gli occhi, trasmettendo con quei pezzi di cielo luminosi e affranti come quel testo fosse sentito e profondo. Li richiuse all’ultimo verso, per potersi concentrare meglio.
 

Ho anche pensato di cominciare a farmi male
Di chiudermi in un cesso e spararmela per non pensare
E invece no! Questa è l’essenza stessa della vita
Non c’è di mezzo niente, è una discesa da frenare a fatica

 

Sfiorava con le mani  l’asta e il microfono, per poi afferrarlo saldamente ogni volta che la voce si faceva più aspra e gridata. Ogni suo gesto, ogni sua parola, la incantava.

 

Ma se ho fatto bene io non lo so
A che cosa si riduce tutto questo?
A che cosa si riduce non lo sai
Se davvero puoi scegliere quando sognare
O se qualcuno decide anche questo per te
Anche questo per te
Se qualcuno decide anche questo per te
 

Bello e suadente. Bello e impossibile. Bello e così dannatamente dannato, stretto alla sua angoscia e al suo dolore, dimostrando di aver imparato più di ogni persona presente dalla sua vita.
 
 

-Ma quello non è il ragazzo del negozio di dischi?- urlò Sakura cercando di sovrastare le grida e le acclamazioni del pubblico mentre il gruppo scendeva dal palco.
Hinata annuì continuando ad osservarli per poi fiondarsi giù per le scale, seguita dall’amica che protestava.
Era Naruto. E voleva parlargli ancora, ne era terribilmente attratta. Se non altro gli avrebbe restituito la sciarpa arancione.
Corse a perdifiato verso i ragazzi che stavano scendendo dal palco. Qualcuno le gridava contro per i suoi modi, mentre sbatteva su qualcun altro o mentre faceva cadere qualche drink costoso ad un altro ancora. Correva in mezzo alla folla con la sua solita sbadataggine, bestemmiando mentalmente contro se stessa e contro chi la voleva tanto male lassù da farle perdere di vista la band.
Completamente in ansia, finì per scontrarsi con un altro petto.
-Hinata-chan?
Si sentì chiamare da una voce ben nota, riascoltata dopo ben quattro anni.
-Kiba-kun?
Alzò il viso lentamente ed incontrò gli occhi scuri e luminosi di quello che era stato un suo “ammiratore” per tutti gli anni delle medie e per buona parte del liceo. Da credersi o meno, le tre famiglie più importanti di Tokyo avevano mandato la loro prole nella scuola pubblica, per consentire loro di essere ben viste dalla società e per permettere alle ragazze di avere amicizie fuori dalla loro cerchia.
-Cosa ci fai qui? Mi hai visto mentre suonavo il basso?- sprizzava gioia da tutti i pori, il ragazzo.
La ragazza fece un cenno col capo distratta, mentre con lo sguardo andava oltre la sua spalla, scorgendo un’interessante chioma bionda.
Anche il moro si voltò, alla ricerca della curiosità della sua interlocutrice. Vide il suo amico, il loro vocalist e scrittore delle canzoni, parlare con il chitarrista del gruppo, Sasuke, migliore amico di Naruto e un po’, anche amico suo.
All’improvviso realizzò qualcosa che era ben lontano dai pensieri di Hinata.
-Non mi dire che…- borbottò, mentre la prese per un polso e la condusse con sè.
-Dove mi porti, Kiba-kun?
-Nel camerino della band.
Hinata cercò di opporsi, Sakura era scomparsa chissà dove. Tutto però fu inutile. Quando entrarono, un ragazzo alto, dal codino ad ananas e gli occhi dal taglio tipicamente giapponese, stava disteso su un divanetto marrone e li guardava stranito.
-Guarda un po’ chi c’è, Shikamaru!
Il ragazzo aprì maggiormente gli occhi e vide la corvina.
-Hinata? Sei tu? Non ci vediamo dalle superiori.
La ragazza aveva frequentato la sua stessa classe. Si ricordava di lui come un ragazzo geniale ma pigro, molto bravo nell’organizzazione. Non si sarebbe mai aspettata che Shikamaru diventasse membro di una band, di cui era il batterista. Non era da lui. Insomma… c’era molto movimento.
-Credo che sia lei la ragazza di cui parlava prima il baka.- disse Kiba sorridendo.
“Il baka? Ma che..?” Hinata cercava di capire, guardando prima uno e poi l’altro “Che stiano parlando di…”
-Dalla descrizione di Naruto, sembra lei.- ecco che Shikamaru le aveva tolto ogni dubbio.
Naruto aveva parlato di lei con i ragazzi. Chissà cosa avrà detto!
Kiba si andò a sedere sul divano spostando le gambe dell’amico e facendo posto anche a lei, che si sedette timidamente.
Qualche strano rumore venne dalla porta, che poi finalmente si aprì. Un altro ragazzo moro sostava sulla porta.
-Avete già trovato una groupie1, ragazzi?- la sua voce era roca mentre si accendeva una sigaretta e guardava interessato Hinata, come un vecchio Rocker consumato.
-Lei non è una groupie, Sas’kè!- urlò Kiba –Andiamo, non ti sembra di riconoscerla, dalla descrizione di Naruto?
-Io non ascolto mai il baka, stupido.- si chiuse la porta alle spalle calciandola con un piede, per poi andare a buttarsi su una poltrona. –Quindi niente groupie, stasera?
-Vattela a cercare fuori, qui stavamo parlando- rispose scocciato Shikamaru.
-Lo sai che fuori le fan mi assaltano!- disse con una smorfia lui –Vacci tu, tanto non c’è anche la Sabaku No che ti aspetta?
L’altro lo guardò seccato ma non disse niente.
-Dov’è Naruto?- disse Kiba, interrompendo il silenzio.
-Ha detto che doveva fare una gran pisciata…- disse l’altro, tirando un‘altro po’ dalla sigaretta.
Shikamaru buttò la testa all’indietro sul divano, sbuffando –Comportati decentemente, c’è una ragazza.
-Faccio quello che cazzo mi pare, Nara. Piuttosto…- prese ad indicare la ragazza che aveva quasi di fronte, attirando la sua attenzione –Che ci fai qui?
Quella arrossì vistosamente –Mi ci ha portato Kiba…
-Deve parlare con Naruto.- si giustificò lui.
La ragazza vide uno dei sopraccigli scuri di Sasuke piegarsi all’insù vertiginosamente.
-E una come te che ci fa con il baka?
-In che senso una come me?
-Una vestita di tutto punto, con la roba firmata, i capelli in ordine, lo smalto alle unghie.. una ricca insomma.
-Che c’entra questo, ora?
Ora Hinata non era più rossa. Aveva il volto impostato, costruito, ma apparentemente calmo. A modo suo, si stava arrabbiando. Il suo interlocutore invece, sembrava un cane che proteggeva il padrone. La guardava storto, storcendo il naso, digrignando i denti, infastidito. Sembrava una sorta di fratello maggiore che si preoccupava per il suo fratellino piccolo. Che difendeva. Da cosa, poi?
-Cosa ci fa una ragazza come te in questo buco di locale, dove si ascolta musica tosta e cruda?
La porta si aprì nuovamente ed il biondo entrò, avvicinandosi piano.
-Naruto-kun…- la voce di Hinata venne sovrastata da quella di Sasuke, che aveva alzato la voce.
-Hai sentito?
-In effetti sì, teme, è difficile non sentirti- disse alzando lievemente la mano in un gesto di saluto un po’ freddo. –E al dire il vero, mi stavo chiedendo la stessa cosa.
Lui si andò a sedere accanto all'amico, interessato al discorso.
-La musica è musica, e a me piace questa.- rispose lei, apparentemente pacata.
-Ah si?- Sasuke si infervorò –Ti piace ascoltare canzoni che narrano di disgrazie? Hai ascoltato quella di stasera? Guarda che questo non è il mondo delle bambole. Quella canzone raccontava la vita di Naruto. La vita nelle strade, a patire il freddo. Tu che cazzo ne sai di queste cose?
Sasuke parlando si era alzato in piedi, con fare minaccioso. La ragazza, per tutto il tempo, aveva guardato le proprie mani. Anche Naruto ora la guardava, silenziosamente interessato. Cosa può rispondere ora, questa ragazza? Se lo chiedeva, non sapendo che due dei membri della sua vita conoscevano bene la risposta, perché conoscevano almeno parzialmente la vita della giovane donna che avevano di fronte.
Quest’ultima si alzò, guardando bene in viso i presenti. Un sorriso amaro di dipinse sul suo viso.
-Non si soffre solo sulle strade. Ora scusate, ma tolgo il disturbo.
A passo svelto andò verso la porta, che aprì velocemente, per poi chiudersela con forza alle spalle.
Naruto cercò chiarimenti agli amici.
-Ha ragione- disse Kiba –Siete troppo crudi, giudicate il libro dalla copertina. Lei non l’ha fatto, è rimasta qui a parlare con due delle persone più rozze che conosco al mondo, senza pregiudizi.
Il moro storse nuovamente il naso, tornando a sedersi –Si, si, ma di che sofferenza parlava?
Kiba sbuffò, quell’incombenza toccava a lui –Lei… uff.. lei ha visto morire la madre per un brutto cancro… quando ancora era piccola.
Il biondo si stupì vistosamente. Lui era orfano di madre e padre, quindi, in parte Hinata lo poteva capire. Nessuno lo aveva mai capito. E lui nemmeno aveva mai capito qualcuno davvero, tralasciando la cerchia di amici con cui condivideva la passione per la musica. Infatti si chiedeva come mai avesse ancora quello sguardo amaro e avvilito. Lei, in fondo, una famiglia ce l’aveva avuta. Lui era stato sballottato da una famiglia affidataria a l’altra, si era sempre ribellato e alla fine, se n’era andato a vivere da solo molto presto.
Aveva voglia di parlare ancora con quella ragazza, davvero, chiarirsi le idee e farsi illuminare. Stupirsi ancora. Curioso di una nuova storia da ascoltare.
Così, si era alzato di colpo e l’aveva inseguita.

                                                       “Ma se ho fatto bene… io non lo so




Note1:le groupie sono le ragazze che seguono le band ovunque, anche in cambio di favori sessuali.
Non l'ho nemmeno ricontrollato questo capitolo, spero che qualcuno mi faccia notare qualche errore.
Beh... Che dire! Questa sarà l'impostazione di tutta la storia! Un capitolo, una canzone significativa, ovviamente io la interpretro come posso.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, se è così o anche -e sopratutto- in caso contrario, fatemelo sapere. Siete già intanti a seguirmi! Ringrazio i 10 che mi hanno messo nelle seguite, i 3 nei preferiti e i sei che avete recensito. Beh, un bacione e tanti uguri di Buon Natale! Looooove.
Cla.

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Tomoko_chan