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Autore: yours to hold    29/12/2012    3 recensioni
Jou è convinto che Yuugi sia gay, Yuugi vorrebbe che i suoi amici e il nonno lo lasciassero in pace. E poi incontra Atemu, che di certo non gli piace...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atemu, Yuugi Mouto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

 

Quando finalmente arrivai al mio armadietto lunedì mattina, Jou era lì vicino che mi stava già aspettando. Il che diceva davvero qualcosa su quanto in ritardo fossi. Se Jou, fra tutte le persone, mi aveva battuto, ero davvero in ritardo.

 

Questo, naturalmente, non aveva nulla a che fare con il fatto che fossi rimasto fino alle tre di mattina circa a parlare con Atemu online. Perché non l'ho fatto. Sono andato a letto a un'ora ragionevole come un bravo ragazzo. E' così.

 

"Ehi Jou". Lo salutai mentre ruotavo la chiusura del mio armadietto al numero 35 e inserivo la combinazione.

 

"Ehi Yuug '!"

 

Presi i miei libri e poi aspettai. Nessun commento su Atemu o su quanto fossi stanco. Nessuna 'insinuazione sessuale.' Jou era malato?

Aspettai ancora un po'. Niente. Questo stava iniziando a farmi paura. Così, provai a chiedergli "Um ... Jou? Ti senti bene?"

 

"Sì! Bene, perché?" La migliore domanda era perché stava cercando di non sorridere…

 

"Beh... è solo... che di solito la prima cosa al mattino che mi chiedi è se ho visto qualche bel ragazzo sulla mia strada per la scuola, e ogni volta che ho l'aria stanca pensi che sia dovuto al fatto che sia stato con un ragazzo bollente per la notte. E' stranamente inquietante che non me lo chiedi. Non fraintendetemi, è veramente bello, solo non è da te, ecco tutto."

 

"Perché?" Un sorriso sicuro scoppiò sul suo viso. "C'è un motivo per cui dovrei chiedere qualsiasi cosa? Hai qualcosa da dirmi Yuug'?"

 

Beh credo di avere ragione stavolta. "No Jou. Mi hai sempre colpito per essere una creatura abitudinaria e improvvisamente decidi di non tormentarmi a morte oggi. È strano è ecco tutto."

 

Si strinse nelle spalle. "Scherzi a parte, Yuug', ho deciso che hai ragione."

 

"Uh... che cosa?" Davvero... sta ammettendo di aver sbagliato?

 

Un cenno del capo. "Già. Credo... Ho appena realizzato che forse non sei gay. Voglio dire, tu dici che non è così... forse è il momento di fidarmi del tuo giudizio."

 

"Cosa?" Ok, che diavolo c'è che non va in Jou?

 

Si accigliò. "Non fraintendetemi, mi va bene se tu sei gay. Ho appena realizzato che c'è una possibilità che forse mi possa sbagliare e non è giusto 'stressarti a morte' tutti i giorni . Non è che io abbia qualcosa contro gli etero o altro. "

 

"Mai sarebbe felice di saperlo." Arrossì.

 

Si scrollò anche se sembrava ancora un po' agitato. "In ogni modo, ho deciso che ho intenzione di essere gentile oggi! Non solo ti crederò e ti lascerò in pace, ho intenzione di trovarti una ragazza!"

 

Tutto quello che mi restò da fare fu guardarlo in stato di shock. Come esattamente mi avrebbe lasciato in pace? "Che cosa?"

 

Mi ignorò e agitò freneticamente la mano verso una ragazza in fondo al corridoio con lunghi capelli biondi pettinati in un paio di codini. "Ehi! Rebecca!"

 

Corse lungo il corridoio verso di noi e verso Jou con uno sguardo pieno di speranza. "Ha detto sì?"

 

Qualcuno.Mi spari.Ora.

 

Scosse la testa. "Non l'ho ancora chiesto."

 

"Oh." Si voltò verso di me. "Be '? Vuoi uscire con me?"

 

Veloce, Yuugi! Mi bloccai per un attimo. "Uh…"

 

La campanella suonò. "Oh Mi dispiace ci sentiamo più tardi! Devo andare in classe Non voglio fare tardi" Mi precipitai sorpassando tutti e due in fondo al corridoio verso la mia casse di storia.

Che in realtà era vicina. Purtroppo avrei dovuto rispondere più tardi. Forse riuscivo a chiedere a Jou di farlo per me... Per quanto scortese potesse essere. Non volevo vedere la sua faccia quando avrei rifiutato.

Mi infilai nella porta della mia classe di storia e mi sedetti al mio posto nella fila in fondo. Non so cosa stesse pensando l'insegnante quando mi aveva assegnato quel posto. Non riuscivo a vedere nulla sopra tutte le alte teste della gente. Non riuscivo nemmeno a vedere normalmente la lavagna sopra le teste degli altri. Era solo un altro motivo per odiare questa classe. Voglio dire sul serio, chi vuole avere come prima lezione storia al mattino? E' già abbastanza difficile rimanere svegli senza di essa.

 

Il resto della giornata fu fondamentalmente tranquillo. Beh, tranquillo come un giorno può essere quando si hanno amici come i miei. Ho chiesto a Jou di dire a Rebecca che non avrei accettato.

No, invece in qualche modo, non chiedetemi come, mi ha fatto accettare di uscire con lei. Gia'. Non so come abbia fatto. Sono sicuro che ci sono state diverse minacce di morte anche se mi sembra di averle eliminate dalla mia mente.

Almeno questa è la cosa più intelligente che ho fatto oggi.

C'è solo un problema. Non voglio uscire con Rebecca. Non mi piace. Non ho nulla contro di lei, non credo di conoscerla abbastanza bene per dire che mi divertirò al nostro appuntamento. Caro Ra andrà da schifo.

 

Ad ogni modo, nonostante l'insistenza di Jou che mi possa piacere, dopo oggi, ho davvero i miei dubbi. Non perché ci sia qualcun altro come Anzu penso (perché non c'è), ma perché... beh... Oh, non lo so. Non è il mio tipo suppongo. Se mai sapessi quale sia il mio tipo. Sì, lo so grande argomento... Non c'è da meravigliarsi se ho finito per essere trascinato in questo casino. Dannazione.

 

XxXx

 

"Yuuuuuugi!"Ho appena il tempo di sussultare nell'udire quello stridio prima che qualcuno si attaccasse al mio braccio. Sospirai. "Ciao Rebecca."

 

A quanto pare non sente il risentimento nella mia voce. Non sono sicuro se devo considerarla buona o cattiva... "Allora Yuugi, dove stiamo andando?"

 

"Non lo so Rebecca, scegli." Non siamo neanche al di fuori delle porte della scuola ancora e sto già prendendo in considerazione di strangolarla, sicuramente non è un buon segno. A Jou penserò domani.

 

"Okay!" Lei tace e sono sicuro che sta tramando la mia tortura nella sua testa. Felicità.

E' ancora attaccata al mio braccio mentre camminiamo fuori dai cancelli della scuola. E' strano desiderare che la scuola non sia finita?

 

"Yuugi!" La mia testa si volta sorpresa.

 

"Atemu!" Quasi non lo avevo visto appoggiato al cancello.

 

Sorrise un po' verso di me prima di passare al piccolo demone che quasi dimenticavo stava cercando di togliere la circolazione al mio braccio. "Ciao. Sono Atemu."

 

Rebecca annuì. "Sono Rebecca." Atemu la raggiunse come per stringerle la mano, ma lei si limitò a fissarlo. "Non so se devo stringere la mano. Vedi io sono la fidanzata di Yuugi, e non so se lui ha piacere." Lo disse talmente seriamente che rimasi troppo sconvolto per colpirla.

 

"In realtà sinceramente non mi interessa. Puoi fare quello che vuoi."

 

Atemu aggrottò la fronte. "Non sapevo che avessi una ragazza."

 

Alzai gli occhi. "Si vede che è una storia divertente... io non sapevo nemmeno chi fosse fino a poche ore fa."

 

"Allora vuoi uscire oggi o qualcosa?"

 

"Mi dispiace, non può." Rebecca rispose per me. "Stiamo andando ad un appuntamento."

"Oh. Okay. Ci sentiamo più tardi Yuugi. Piacere di averti conosciuta Rebecca." Si spostò goffamente per un attimo prima d'incamminarsi giù per la strada.

 

Ho semplicemente annuito mentre si allontanava. Fu solo dopo che se ne fu andato che mi resi conto che avrei dovuto dire qualcosa. Voglio dire, lui aveva altri amici con cui avrebbe potuto uscire ma era venuto qui per me.

Mi aveva preso alla sprovvista e io l'avevo lasciato andare via senza una parola.

 

"Dai Yuugi! Andiamo!" Non sapevo che era possibile desiderare di stare con Rebecca meno di quello che era prima.

 

Mi sbagliavo.

 

XxXx

 

Era tardi prima di riuscire a lasciare Rebecca, sostenendo che avevo i compiti da fare. In realtà avevo già finito quel poco che avevo. Le avevo anche spiegato nel modo più bello possibile che 'mi dispiaceva ma non credevo che questa storia avrebbe potuto funzionare.' Non credo che abbia davvero capito, ma semplicemente non m'importava più.

Così alla fine eliminai la sanguisuga, il sangue lentamente tornò a scorrere nel mio braccio, mi sono rifugiato nella mia stanza e ho avviato il computer. Mi sono subito sentito meglio quando ho visto che Atemu era online.

 

Yuugi: Atemu?

 

Atemu: Hey Yuugi!

Quindi ... come è stato l'appuntamento?

 

Yuugi: Non me lo ricordare. Ho seriamente intenzione di strangolare Jou più tardi. O forse legarlo ad un albero…

 

Atemu: Darò per scontato che non è andata bene allora?

 

Yuugi: Quale parte di non conoscevo l'esistenza della ragazza fino a questa mattina non hai capito?

 

Atemu: Credo che la parte in cui dici che è stato terribile?

 

Yuugi: Beh, ti ringrazio molto!

 

Atemu: Quindi immagino che non ti piaccia, allora?

 

Yuugi: Dei no! Purtroppo la sua presa mortale sul mio braccio mi ha impedito di correre…

 

Atemu: Aww, sicuramente non era così male?

 

Questo, naturalmente, ha portato in una lunga spiegazione sull'orrore che era Rebecca. Atemu alternava pietà e risate isteriche.

Sembrava trovare il tutto immensamente divertente. Il bastardo.

 

XxXx

 

"Jounochi Katsuya!" Jou sbatté le palpebre e si voltò verso di me mentre restava casualmente appoggiato contro il mio armadietto. Era arrivato a scuola di nuovo prima di me.

 

"Ehi Yuug'!" A giudicare dal suo entusiasmo, non aveva intuito il tono omicida nella mia voce. "Come è andato l'appuntamento?" La sua curiosità sincera servì solo a farmi arrabbiare di più.

 

"Come è stato? Come è stato? La ragazza è una sorta di sanguisuga mostruosa! Come pensi che sia andata?" Lui rimase in silenzio. “In qualche modo è convinta dell'idea che noi siamo 'anime gemelle' e non vuole capire quello che intendevo dire quando ho asserito che non volevo uscire di nuovo con lei!"

 

"Err..." Jou sembrava un po' spaventato. "Allora... non è andata bene."

 

"Jou, la ragazza è un mostro e ti giuro che se ridi di me ti strappo la gola, mi ha già deriso abbastanza Atemu!"

 

Jou sbatté le palpebre. "Atemu?"

 

Mi strinsi nelle spalle, sporgendomi davanti a lui per arrivare al mio armadietto e tirare fuori i miei libri. "Ho parlato con lui ieri sera on-line per qualche ora, e poi abbiamo parlato al telefono per un po'. Perché diavolo credi che sono in ritardo?"

 

"Sai, Aibou," mi giro lentamente per vedere Atemu in piedi sorridente. "Davvero non devi parlare con me così tanto se poi fai tardi."

 

"No!" Mi affrettai a protestare. "E' solo... avevo un compito di storia che avevo bisogno di fare e... ho perso la cognizione del tempo a parlare con te." Sospirai. "Mi sembra di fare molto con te."

 

Si strinse nelle spalle. "Ho solo una buona influenza."

 

Fu allora che mi resi conto di un fatto molto importante. "Non vorrei sembrare scortese o altro, ma che cosa ci fai qui? l'ultima volta che ho controllato, non venivi a questa scuola."

 

Lui sorrise di nuovo. "Ho cambiato scuola."

 

"Perché?"

 

"Ho pensato che fosse più facile che ricevere un ordine restrittivo." Vedendo il mio sguardo confuso si mise a ridere. "Per 'la sanguisuga'."

 

Non ho potuto fare a meno di ridere. "E' fantastico, ma sono abbastanza intelligente per sapere che non è possibile cambiare la scuola così, quindi qual'è il vero motivo?"

 

Mi fece un sorriso imbarazzato. "Bakura voleva cambiare scuola così da poter venire con il suo ragazzo, mi ha fatto venire in modo da aver qualcun altro con cui parlare. E non dite che è carino, ho imparato a mie spese che il risultato è lui che arriva con un coltello. "

 

Sbattei le palpebre. "Ah. Bakura ha un ragazzo? Il maniaco omicida, davvero, chi?"

 

Si mise a ridere sulla mia descrizione di Bakura. "Ryou. Lo conosci?"

 

Il nome suonava familiare. Mi ci volle un minuto per capire perché. "Non proprio, ma è nella mia classe di inglese, non mi sembra uno che dia l'appuntamento a uno psicopatico."

 

"No." Jou concordò, con un sorriso sul suo volto. "Ma l'ho etichettato come gay, e non mi hai creduto! Beh avevo ragione, io so riconoscere un ragazzo gay quando ne vedo uno.

 

"Gemetti, nascondendo il viso tra le mani. "Per favore, Jou, non di nuovo!"

 

La campanella suonò. Non avrei potuto essere più entusiasta di sentirla.

Mi voltai verso Atemu, regalandogli un piccolo sorriso. "Mi dispiace, devo andare alla lezione di storia! Che classe hai?"

 

"Geometria".

 

"Oh." Mi accigliai. "E' sul lato opposto dell'edificio. Sarai in classe con Jou però." Questo mi preoccupò un po’. "Che pranzo hai? Io ho B."

 

Sorrise. "Anche io e Bakura."

 

Gli sorrisi di rimando. "Ottimo. Ci vediamo più tardi allora!"

 

"Ciao." Si chinò e mi baciò sulla guancia prima di allontanarsi seguito da un Jou sorridente lungo il corridoio. Non credo che la mia faccia avrebbe potuto essere più rossa.

 

Ora ero più preoccupato che mai di lasciare loro due in una classe insieme. Chi sapeva che tipo di cose Jou poteva dirgli!

 

Scuotendo la testa mi precipitai nel senso opposto lungo il corridoio cercando di concentrarmi sulla storia. Non funzionava. La mia mente non riusciva a convincersi che la Rivoluzione francese era più interessante di Atemu e il fatto che lui mi avesse baciato, anche se era sulla guancia.
 

Era più come se Atemu avesse appena reso la giornata di Jou perfetta.

  
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