Videogiochi > Devil May Cry
Segui la storia  |       
Autore: RedFeather1301    06/01/2013    5 recensioni
Le foglie cadono e il vento giace. Un blocco note, una penna e una cioccolata calda. Una macchia d'inchiostro e il bagliore di uno schermo che diffonde la luce fioca nella stanza. Una ragazza che sorseggia la sua cioccolata è intenta a scrivere quando si accorge che la bevanda è troppo calda, le dita per un secondo si staccano dalla tastiera, andandosi a tastare le labbra indolenzite.
Dall'altra parte un ragazzo, dai capelli chiari come la luna, fissa i puntini che marciano silenziosi, in attesa di una risposta che tarderà ad arrivare.
"Allora? Ti vuoi dare una mossa?"
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Vergil
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The seasons to love'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 13
Il sipario
 
Sospirò.
Oggi il lavoro non sembrava pesante e i clienti scarseggiavano, sentiva dire dai suoi colleghi che il locale non era entrato nelle spese dell'ultimo mese ed era stato costretto a fare dei tagli...anche al personale.
Tutti erano preoccupati ma a Lauren sembrava non importare, non che effettivamente la situazione non la sfiorasse, ma era così intenta ad esplorare quei nuovi sentimenti che si sentiva ovattata nelle sue emozioni tanto da sembrare restia ad ogni cosa reale. Cercava di capire, calcolava addirittura da quando le è iniziato a piacere, di come fosse possibile innamorarsi di qualcuno solo per frasi scritte. Ancora pensò agli autori del passato e da lì iniziò con i suoi soliti viaggi mentali.
Poi andò a sbattere contro una colonna.
Come ogni volta che si ritrovava racchiusa nei suoi pensieri, doveva combinare sempre qualcosa che non andava. Si toccò il capo strofinando la parte dolorante, ripetendo un "ahio" continuo finché il pizzicore non cessò di esistere.
Tornò al lavoro in men che non si dica trasportando ad un tavolo dei nuovi tipi di dolci, fatti da Umberto, con le fattezze di un cigno, ricoperti di panna e crema; facevano venire l'acquolina in bocca.
Verso mezzogiorno, per la prima volta così in anticipo, ci fu la pausa pranzo.
Lauren andò subito dal cuoco suo amico per assaggiare quei nuovi dolci che praticamente andavano a ruba, mangiò con lui e Federica in un tavolino appartato.
«Sono davvero deliziosi, complimenti!» commentò lei quasi assorbita dalla dolcezza.
«Sono anche carini!» commentò l'amica toccando il musetto del suo, parlandoci pure qualche volta.
Lauren la guardava basita. Umberto si limitava a ridere.
«Non sono molto complessi da fare sapete? Sono bignè ripieni di panna e crema chantilly...e la testa del cigno è di cioccolato al latte.» ridacchiò divertito «Posso spiegarvi il procedimento! Allora...»
Federica gli mise un cigno in bocca.
«Se sapevamo cucinare eravamo vestite tutte di bianco come te ora, non credi?»
La faccia del cuoco si rattristò, e con il cigno in bocca sembrava uscito dritto da un cartone animato. Lauren rise.
«Forse tu non sai cucinare, ma io si!» tolse di bocca il dolce «Umberto poi me lo spieghi che sono curiosa!»
Lui tornò felice e subito le rispose che sarebbe stato un piacere, passarono la pausa a punzecchiarsi e parlarono dell'uscita che avrebbero fatto di sera, e dove sarebbero andati. Decisero tutti di provare in un locale rinomato per il thè soprattutto per la fama del relax che dà, a Lauren non piacevano molto i pub e la confusione che donavano, preferiva sedersi e parlare tranquillamente, quindi quel luogo era giusto per lei.
«Però che noia che sei, un giorno ti ci trascino in discoteca!»
Questa era stata la reazione di Federica ma lei sbuffò e non la diede ad ascoltare, cosa voleva farci se lei era la silenziosa, monotona mezza inglese che preferiva il thè delle cinque al chiasso infernale di una discoteca?

Tornata a casa mangiò alla svelta e si vestì con la furia di un uragano. Federica gliel'avrebbe pagata per aver fissato l'appuntamento un'ora e mezza dopo l'orario lavorativo.
"Scommetto che questa è la sua vendetta..."
Inciampò nel mettersi uno stivale e sbatté di faccia a terra, che con il bernoccolo che si era procurata la mattina poteva sembrare un quadro di Picasso ora.
"Perfetto, e ora come me li copro? Nemmeno il cemento ci riuscirebbe figurati il fondotinta..."
Non ci pensò più di tanto andandosi a sistemare guardando il naso arrossato e dolorante, prese tutto il make-up che poteva riempiendosi le parti indesiderate...
Non ebbe l'effetto sperato, ma al posto di sembrare un vulcano acceso ne sembrava uno spento per lo meno.
Sospirò poi guardò l'orario e ricominciò la sua corsa contro il tempo. Si vestì in meno di un quarto d'ora, scendendo velocemente le scale stando, attenta a non inciampare di nuovo quando uscì dal portone, avanti a se trovo Federica e Umberto che in macchina la salutavano.
Lauren soffiò su un ciuffo guardandoli, altro che vieni col bus...
Rise.
"Maledetti."

In macchina da mezz'ora Federica continuava a sbuffare mentre Lauren dallo specchietto cercava di capire se il bernoccolo si riusciva ancora a vedere.
«Siamo arrivati?»
«No.»
Si spostava la testa da un braccio all'altro in preda alla noia.
«Siamo arrivati?»
Umberto si adirò.
«Fede, è da venti minuti che lo chiedi, di certo non ci fa arrivare prima!>
Lauren rise guardandoli entrambi.
«Sembri tanto ciuchino di Shrek, Fede.»
Di risposta lei le tirò l'arbre magique in faccia.
«Pensa per te!» disse con tono da finta offesa.
Risero tutti e finalmente videro il cafè.
«Ora siamo arrivati.»

Entrarono nel locale e Lauren fu invasa da un insolito odore, che stranamente sapeva di nostalgia. Si guardò attorno emozionata, tavolini in legno lavorati, parquet rifinito e appeso, dietro il bancone, in alto, un'onirica bandiera anglosassone. Ora capiva perché si sentiva a casa.
«Benvenuti a "The loyal king",» sorrise largo un omaccione dietro il tavolo ricolmo di bicchieri «posso esservi utile?»
«Vogliamo solo un tavolo per tre all'interno» accorse subito Umberto.
«Ma certamente, prego accomodatevi!»
Lauren era affascinata vivamente da quel locale, sarà per il fatto che sentiva le sue origini lì, o semplicemente perché l'atmosfera era veramente magica come sul dépliant avevano descritto.
Si accomodarono ad un tavolo ai limiti del piccolo spazio riserbato alla ricreazione, questi erano lunghi e affusolati mentre le sedie erano piccole e tozze ma con il fascino del ricamo fatto sul legno, alcune su uno dei loro piedi, vedevano intrecciarsi ramoscelli di ulivo. Sembrava di stare in altri tempi.
Di fianco a loro la grande vetrata del locale, che portava il suo nome, ovviamente scritto al contrario se visto da dentro, e permeava il paesaggio dell'autunno che passava. Inspirò l'aria del locale che sapeva di boschi e pino, poi ordinarono tutti.
Per Umberto una cioccolata calda accompagnata da biscottini a forma di ciambella con zucchero a velo, per Federica un aperitivo rosso con degli spicchi di lime al lato, accompagnato da antipasti salati, mentre lei il solito thè questa volta con una piccola bandierina che penzolava al lato, ovviamente inglese, e dei biscotti al burro.
Certi dicono che le persone sono quel che mangiano.
Lauren iniziò a bere, e già dal primo sorso poteva sentirsi nelle braccia del dio Tranquillità.
«Questo thè...» commentò «...è un toccasana.»
Iniziò a berne a grandi quantità, percependo i nervi calmarsi.
«Ha di certo trovato una nuova cliente...» ridacchiò.
Invece l'amica sbuffò posando il bicchiere.
«Invece il mio sa di qualche tipo di frullato...non mi piace troppo sdolcinato. Sono per i gusti forti io!» incrociò le braccia.
Umberto le diede un'occhiataccia posando il bicchierone fumante.
«Arrenditi alla dolcezza ogni tanto, non fa male mica!»
«Io mi arrendo ogni giorno con te, mio adorato pasticcere!» e gli schioccò un rumoroso bacio. Lui divenne tutto rosso e Lauren rise. Poi si ricordò del regalo.
«Oh Fede, ho una cosa da darti...»
«E' una di quelle tovagliette che hai fatto col punto croce come...» quando vide il pacchetto si zittì «...cos'è?»
«Aprilo e lo scoprirai.» sorrise bevendo altro thè, entrando nuovamente in estasi.
Non se lo fece ripetere due volte la ragazza aprendolo con foga, e fu piacevolmente sorpresa da quello che si ritrovò dentro. Iniziò a saltellare sulla sedia poi ad abbracciarla.
«Ahhhh grazie grazie grazie!»
Lauren basita si limitò a sorridere e ricambiare l'abbraccio dando delle leggere pacche. Umberto rise e commentò:
«Credo tu abbia colto nel segno questa volta!»
Susseguirono delle risate e altri scambi di convenevoli, fin quando non girò lo sguardo.

Era lì, di nuovo.

La chioma bianca era seduta a qualche tavolo più avanti e lei la guardava allibita.
"Non era un sogno..."
Non spostò lo sguardo, trattenne il fiato e per un lasso di tempo che sembrava infinito tutto si era bloccato. Il respiro dell'universo aveva cessato di esistere, nell'attimo in cui il suo cuore aveva iniziato a battere.
Federica la guardò notandola dopo molto, per la prima volta la vide così presa a guardare un punto fisso ed arrossire.
«Lauren...?»
Le sfiorò un braccio e lei sobbalzò guardandola. Poi tornò ad osservare quel tavolino, per fortuna c'era ancora.
«Fede...» indica «...è quello che ho visto alla festa.»
Guardò in quella direzione, vedendo la folta chioma anche lei.
«Si...lo vedo.»
"Per l'amor del cielo, almeno non sono pazza."
Sospirò. Poi lo guardò alzarsi e muoversi verso il bancone andando via come un fruscio di aria gelida, sentì una gomitata.
«Che aspetti!» Federica lo indicò dalla vetrata «Muoviti è ancora lì fuori!»
Allora si alzò e corse.
Corse quanto più poteva verso l'uscita, mentre il poco thè si muoveva alle lievi vibrazioni del trambusto.
Proprio come un vento d'inverno, non c'era più. Il tempo tornò a scorrere e la magia era finita. Era di nuovo scomparso.


Angolo dell'autrice

E poi boh, ti assenti dopo tempo e posti così senza avvisare.
Sentite non è colpa mia ç__ç le vacanze mi hanno completamente dissanguato al posto di dari beneficio! Mai stata più stressata...non ho avuto un millesimo di secondo per scrivere! E nemmeno per me stessa...quel poco tempo lo passavo a sentirmi della musica e rilassare i nervi ç__ç
Quindi chiedo immensamente scusa *si prostra sul terreno* e spero di recuperare presto il tempo perduto!
Commentando il capitolo, credo che anche questo sia di transizione, quindi nulla di serio...quindi, che ci potremo trovare nel prossimo capitolo? Un loro primo incontro? Una nuova idea geniale di Lauren? Un aiuto di Umberto? Oppure, un altro sclero di Federica?
Recensite e ditemi la vostra signore e signori :D
Vi aspetto alla prossima!

RedFeather

Facebook: http://www.facebook.com/redfeather.efp
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Devil May Cry / Vai alla pagina dell'autore: RedFeather1301