Feels like
Home -3-
Somethin' in your eyes, makes me
wanna lose myself
Makes me wanna lose myself, in your arms
There's somethin' in your voice, makes my heart beat fast
Hope this feeling lasts, the rest of my life
If you knew how lonely my life has been
And how long I've been so alone
And if you knew how I wanted someone to come along
And change my life the way you've done
Chantal Kreviazuk
Prima di
iniziare i dovuti avvisi.
I personaggi
di questa one-shot
appartengono tutti alla scrittrice J.K.
Rowling e a tutti coloro aventi diritti. I fatti narrati non sono mai
avvenuti nella saga di Harry Potter (ahimè..)
Io li ho utilizzati
solo ed esclusivamente per puro divertimento.
Questo racconto è stato scritto senza alcuna intenzione di lucro, quindi,
si ritiene che nessun diritto di copyright sia stato infranto.
Una settimana è trascorsa
dall’avvenimento alquanto sospetto dell’infermeria. Le cose procedono al loro
stesso e abituale ritmo. Io e Ron, ci becchiamo, litighiamo
e alla fine facciamo pace.
In questo momento, sono
seduta davanti al fuoco. Sto leggendo un libro che ho trovato in biblioteca. Il
decimo della settimana. Ai piedi della poltrona, seduto a gambe incrociate sul
pavimento in pietra, c’è Seamus Finnigan. Sto aspettando che termini il suo
esercizio di Aritmanzia. Non avrei mai pensato che
fosse un ragazzo così simpatico ed intelligente. Rido molto in sua compagnia.
Sono quasi le 10,00 e Ron
non è ancora tornato dagli allenamenti.
Harry oggi non ha
partecipato. E’ andato con Ginny ad Hogsmead; alcune
volte mi chiedo se Ron sia proprio cieco, o lo faccia apposta. Come si fa a non
accorgersi degli sguardi languidi che Harry lancia a
Ginny?
Va bene, non pensiamoci...
in fondo, non sono affari miei.
Sono così presa dai miei
pensieri che non mi accorgo che la mia gonna è
scivolata un po’ più su del dovuto e che adesso gran parte della mia gamba è
ben visibile. Non mi accorgo nemmeno che Seamus alza il suo capo soffermando
gli occhi proprio lì.
Solo il suo rossore mi indica che forse qualcosa non va . Arrossisco
furiosamente risistemandomi la gonna, ma ormai l’imbarazzo è calato.
-Allora, hai finito?- gli domando poggiando il libro accanto a me sulla poltrona.
Finnigan alza gli occhi scuri. I suoi capelli hanno dei bei riflessi alla luce
del fuoco che scoppietta tranquillo nel camino. Mi sorride. Ora capisco perché
Lavanda e Calì parlano sempre di lui. E’ davvero un
bel ragazzo.
Mi passa con gentilezza la
sua pergamena. Le sue dita sfiorano accidentalmente il dorso della mia mano.
Vedo le sue guance diventare porpora senza un motivo. Ho paura che non si senta
bene.
-Tutto Ok?- gli chiedo un
po’ preoccupata. Non vorrei che l’esercizio che gli ho
assegnato fosse stato troppo difficile.
Scuote la testa prima di
accomodarsi accanto a me. Poggia il gomito sullo schienale del divano e osserva
il mio profilo. Mi sento in imbarazzo. Nessuno mi ha mai scrutato così.
-Qui bisognava
fare una semplice divisione, Seamus...- gli dico segnando l’errore con
una spunta. Controllo ancora una volta tutto il resto,
ma non c’è nient’altro che sia stato fatto male. Mi volto a guardarlo
sorridendogli.
-Hai imparato in
fretta...- ma prima che possa finire la frase mi
scocca un bacio dolcissimo sulla guancia. Non capisco perché lo abbia fatto.
-Ti ha mai detto nessuno
che sei molto bella quando sei concentrata...-
Arrossisco furiosamente
cercando di non incontrare il suo sguardo.
No, nessuno me lo ha mai
detto, ma io non desideravo che fosse lui...
-No,-
rispondo restituendogli il foglio. Sono più rossa di una fragola.
-Ti andrebbe
di uscire con me... uno di questi giorni?- mi chiede inumidendosi le
labbra. Io sorrido; anche lui come Ron forse ha voglia di scherzare?
-Certo, come no! sabato ad Hogsmead, giusto?- lo prendo in giro. Non ho
capito perché tutti amano divertirsi a scherzare con invitandomi ad uscire.
Seamus si alza in piedi. È
più alto di me. Ma non raggiunge la statura e l’imponenza di Ron. Alzo
leggermente il capo per guardarlo nei bulbi oculari. Sembra quasi che i suoi
occhi mi soffochino. Mi afferra per le braccia e senza difficoltà mi alza di
qualche centimetro dal suolo, stringendomi a sé.
-Dico
sul serio, Hermione- la sua voce è
calda. –Voglio uscire davvero con te. Tu mi piaci molto...-
Come una scarica elettrica
quelle parole mi fanno vibrare. Non riesco ben a
credere alle mie orecchie. Non è possibile forse ho
sentito male. Io non posso piacere a nessuno. Io non sono il tipo che piace ad
un ragazzo. Sono bruttina, petulante e fin troppo magra. Io non posso piacere
proprio a lui, Seamus Finnigan, il latin lover dei Grifondoro, immediatamente
dopo Ron. Lui vuole prendermi in giro. Sicuro. Lui può prendersi una cotta per
una Lavanda o per una Calì. Non certo per una Hermione-so
sempre-tutto-io-Granger! Cerco di allontanarlo da me. Ma lui mi trattiene con
forza.
-Promettimi che ci
penserai?- mi scosta da lui guardandomi con sincerità negli occhi.
Io non riesco a
rispondere. Il fiato mi si è mozzato in gola. Riesco solo a scuotere il capo.
Molti boccoli mi ricadono davanti al viso.
Lui con infinita dolcezza
me li riporta indietro. Lontano dagli occhi e dalle mie
labbra.
-Sei
così bella, Hermione...- mi dice
chinandosi verso la mia bocca. Non posso permettergli di
baciarmi, non posso. Cerco di resistere ma lui appoggia delicatamente le
labbra sulle mie ed io mi sciolgo. Non è più Seamus che mi bacia. Al suo posto
vedo il viso di una sola persona, e
senza accorgermene dischiudo le mie labbra sotto la pressione delle sue. Il
contatto diviene più profondo ed io immagino che al suo posto ci sia il mio Ron. Mi aggrappo alle
sua spalle e lo attiro di più verso di me.
Ho ancora in bocca il
sapore del bacio quando Seamus spezza il contatto.
-Fammi
sapere...- mi dice rimanendo a
guardarmi negli occhi. Il suo respiro è affannoso come il mio. Si inumidisce le labbra prima di afferrare la sua borsa.
Prima che lui riesca a lasciare la stanza sento delle dita scrocchiare. Il
mio cuore salta nel petto. Solo lui
può fare questo rumore.
-Non salire su quella
scala, Seam! Devo prima spezzarti le gambe...-
In quattro falcate Ron
raggiunge il ragazzo. Lo agguanta per la collottola e lo scaraventa vicino al
muro. Seamus geme prima di rialzarsi e reagire. Colpisce con forza Ron sul
sopraciglio. Io serro gli occhi prima di correre e afferrare il mio migliore
amico per le palle.
-Basta Ron, ti prego!- gemo portandomi tra loro. Non so cosa sia preso ad
entrambi.
-Gira a largo, Seamus!-
sbraita Ron spostandomi con poca grazia e puntando un dito contro di lui.
-Perché dovrei girare a largo?- chiede pulendosi una
goccia di sangue che è uscita dalle sue labbra. Se l’è morse
quando è stato sbattuto contro il muro.
-Perché a te non piace
davvero!- grida in risposta Ron diventando rosso in
volto.
-Ma sei pazzo? Per quale motivo non dovrebbe
piacermi!-
Ron si immobilizza.
I pugni vibrano lungo le braccia. Serra forte gli occhi.
-Lei è Hermione, porco
cane!- grida con tutto se stesso.
Le sue ultime parole mi
feriscono. Sento gli occhi inondarsi di lacrime. Secondo lui io non posso
essere carina ed attraente per nessuno?! Mi porto di nuovo tra
di loro. Ho gli occhi bassi e molti boccoli mi coprono
il viso ormai rosso ed inondato da goccioline salate.
-Scusami
, Hermione... io volevo dire...- cerca di spiegarsi il mio migliore
amico ma non riesco più a sentirlo. Vorrei mandarlo al diavolo, ma non ho nemmeno la forza di farlo. Alzo gli occhi e lascio che si incontrino con quelli di lui. Scorgo l’enorme senso di
dispiacere albergare in quelle iridi chiare.
Sento un profondo moto di
rabbia nascermi dentro.
-Mi dispiace di essere Hermione e nient’altro...per te, Ron- mi volto
facendo ondeggiare i miei lunghi capelli. Le lacrime hanno arrestato la loro
corsa sulle mie guance. Non voglio mostrare quanto quelle parole mi hanno
ferito –Buona Notte, Seamus...- biascico e senza aggiungere altro corro verso le scale.
Sento di
odiare Ron, sento di detestarlo
profondamente. E’ un sentimento contrastante, perché nonostante quello che provo in questo momento nei suoi confronti non riesco a non
amarlo con tutta me stessa.
Questa è la seconda
settimana che cerco di ignorare totalmente Ron, il mio ex migliore amico. Le
sue parole mi hanno profondamente colpito. Non riesco ad essere più me stessa
con lui. Sapevo di non essere questa importanza
assoluta per Ron, ma averne la certezza assoluta mi ha fatto crollare il mondo
addosso.
- Quindi
la risposta alla domanda n. 19 è,
Signorina Granger?!- la voce imperiosa ma gentile della professoressa
McGranitt mi riporta alla realtà. Do una rapida occhiata ai miei appunti e
senza esitare do la risposta. Queste domande sono troppo semplici.
La professoressa mi
sorride raggiante regalando altri 10 punti alla mia casa. Se fosse stato tutto
a posto avrei sentito dietro alle mie spalle Harry e
Ron chiamarmi affettuosamente: “La nostra secchioncella raccogli punti...”
Ma invece non sento nulla. Porto il
mio sguardo sulla destra dove Seamus è seduto accanto a Dean e non posso far a
meno di arrossire. Mi guarda e mi sorride. Se
non fosse stato per la sua stupidissima cotta per me, forse adesso non sarei in
questi guai.
“Hermione! Non puoi dare la colpa a lui” mi sgrido da sola.
Harry cerca di farci far pace. Di non prendere le parti di nessuno, ma lo so che
preferisce consolare Ron. Sa che io sono più forte di lui.
Sospiro quando la
campanella della lezione suona.
Scorgo Lavanda dirigersi
verso Ron e fare l’ochetta con lui. Ride ad ogni parola pronunciata dalle
labbra del mio ex miglior amico. Spesso e volentieri gli
tocca un braccio, un po’ più su del gomito, dove puoi accorgerti della
robustezza del suo fisico. Inarco un sopraciglio. Solo io posso toccarlo.
“Tu non puoi più
niente...” mi dico da sola raccogliendo i miei libri.
In questo periodo sono aumentai e sto iniziando a
barcollare sotto il loro peso. Mi dirigo silenziosa verso la porta, sto per
varcarla, quando, all’improvviso, due mani gentili
sollevano la sacca dalle mie spalle minute.
-Permettimi di
aiutarti...- la voce di Seamus mi arriva alle orecchie. Mi sorride.
Non posso rifiutare anche
questa volta.
Senza obbiettare
lascio che prenda la mia borsa.
E’ troppo pesante ed io mi offro di portare la sua in cambio. Mi sorride
accettando volentieri.
Usciamo dalla classe ma
prima di immergermi nel caos del corridoio incrocio lo sguardo furente di Ron.
Camminiamo in silenzio
fino a raggiungere il parco di Hogwarts dove si terrà la lezione di Hagrid. Non
ho voglia di parlare e credo nemmeno lui. Ci sediamo all’ombra della quercia
dove tante volte ho riso e passato il tempo con Ron ed
Harry.
-Allora, ci hai pensato?- mi chiede all’improvviso risvegliandomi dai
miei pensieri. Non capisco immediatamente o cosa si riferisca.
-A cosa?- chiedo
stupidamente portandomi un boccolo dietro l’orecchio.
Seamus mi guarda. E’ un po’
deluso.
-Al nostro appuntamento. Vuoi uscire con me, sabato?- sento le mie guance
imporporarsi. Non ci avevo affatto pensato. Avevo avuto altre preoccupazioni. Colpa
di Ron! Tutto quello che mi va storto è sempre per causa sua... le mie guance
sono rosse. Non mi va di accettare il suo invito.
-Allora?- mi esorta
guardandomi speranzoso. Mi allento un attimo il nodo alla cravatta.
-Disturbiamo?-
la voce di Ron è dietro di noi.
Ha un braccio attorno alle spalle di Lavanda ed un’espressione indecifrabile
stampata in faccia.
Con quale coraggio viene qui?
Mi guarda con degli occhi
carichi di sfida.
-Sì- dico secca iniziando ad alzarmi.
-Vai già
via?- mi chiede senza togliere
quel dannato braccio da Lavanda.
Sento una leggera
pressione all’altezza del cuore e prima che la mia lingua si possa fermare mi
rivolgo a Seamus. Lo so, avrei dovuto starmi zitta ma
non ce l’ho fatta. La parte irrazionale di me ha preso il sopravvento.
-Ci vediamo
sabato all’entrata, Seamus...- gli dico caricandomi la mia borsa
stracolma sulle spalle.
Vedo Ron aprire la bocca
continuandomi a guardare con sfida.
-Ci vediamo
piccioncini...- li supero con poche falcate.
Arrivo
vicino all’entrata del castello.
Sento
le lacrime spingere per uscire. Mi odio per il mio
stupidissimo comportamento. Mi odio per essere così sciocca. Ma soprattutto,
mi odio perché non riesco a sbattere fuori dal mio
cuore il mio migliore amico, Ronald Bilius Weasley.
Non saprei, voi cosa ne pensate
di questo capitolo. E’ una storia breve e senza pretese e devo dire che mi
piace scriverla. Seamus è davvero gentile... però questa è una storia H/R!
Beh, ora vi lascio perché non voglio che il mio
telefilm preferito (una mamma per amica) inizi senza di me...
Spero che mi commenterete sempre in tanti... siete
stati così gentili.
Un ringraziamento speciale va a
Hobbit
Avana
Kedavra
°°Marty°°
-Mang-
Yaya
Sweetie
Kelly
Anonimo
MiciaMao^^
Tom
Slphie
EMMA
AngéleJ
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