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Autore: Angele87    23/07/2004    20 recensioni
"Qulcosa nei tuoi occhi mi fa sentire come se mi perdessi e non sapessi più chi sono. Qualcosa nella tua voce mi fa vibrare come la corda di un violino.Non sai quanto sono stata sola prima che tu mi offrisse la tua amicizia... e adesso mi sento a casa solo se tu mi sei vicino, mi sento felice solo se tu mi abbracci e mi tieni accanto a te... Lo sai cosa ho fatto per ripagarti della tua amicizia, Ron? beh, smeplice... mi sono innamorata di te!"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Feels like Home -3-

 

Feels like Home -3-

 


Somethin' in your eyes, makes me wanna lose myself
Makes me wanna lose myself, in your arms
There's somethin' in your voice, makes my heart beat fast
Hope this feeling lasts, the rest of my life

If you knew how lonely my life has been
And how long I've been so alone
And if you knew how I wanted someone to come along
And change my life the way you've done

 

Chantal Kreviazuk

 

 

Prima di iniziare i dovuti avvisi.

 

I personaggi di questa one-shot appartengono tutti alla scrittrice J.K. Rowling e a tutti coloro aventi diritti. I fatti narrati non sono mai avvenuti nella saga di Harry Potter (ahimè..)

 

Io li ho utilizzati solo ed esclusivamente per puro divertimento.

 

Questo racconto è stato scritto senza alcuna intenzione di lucro, quindi, si ritiene che nessun diritto di copyright sia stato infranto.

 

 

Una settimana è trascorsa dall’avvenimento alquanto sospetto dell’infermeria. Le cose procedono al loro stesso e abituale ritmo. Io e Ron, ci becchiamo, litighiamo e alla fine facciamo pace.

In questo momento, sono seduta davanti al fuoco. Sto leggendo un libro che ho trovato in biblioteca. Il decimo della settimana. Ai piedi della poltrona, seduto a gambe incrociate sul pavimento in pietra, c’è Seamus Finnigan. Sto aspettando che termini il suo esercizio di Aritmanzia. Non avrei mai pensato che fosse un ragazzo così simpatico ed intelligente. Rido molto in sua compagnia.

 

Sono quasi le 10,00 e Ron non è ancora tornato dagli allenamenti.

Harry oggi non ha partecipato. E’ andato con Ginny ad Hogsmead; alcune volte mi chiedo se Ron sia proprio cieco, o lo faccia apposta. Come si fa a non accorgersi degli sguardi languidi che Harry lancia a Ginny?

Va bene, non pensiamoci... in fondo, non sono affari miei.

Sono così presa dai miei pensieri che non mi accorgo che la mia gonna è scivolata un po’ più su del dovuto e che adesso gran parte della mia gamba è ben visibile. Non mi accorgo nemmeno che Seamus alza il suo capo soffermando gli occhi proprio lì.

Solo il suo rossore mi indica che forse qualcosa non va . Arrossisco furiosamente risistemandomi la gonna, ma ormai l’imbarazzo è calato.

 

-Allora, hai finito?- gli domando poggiando il libro accanto a me sulla poltrona. Finnigan alza gli occhi scuri. I suoi capelli hanno dei bei riflessi alla luce del fuoco che scoppietta tranquillo nel camino. Mi sorride. Ora capisco perché Lavanda e Calì parlano sempre di lui. E’ davvero un bel ragazzo.

 

Mi passa con gentilezza la sua pergamena. Le sue dita sfiorano accidentalmente il dorso della mia mano. Vedo le sue guance diventare porpora senza un motivo. Ho paura che non si senta bene.

 

-Tutto Ok?- gli chiedo un po’ preoccupata. Non vorrei che l’esercizio che gli ho assegnato fosse stato troppo difficile.

 

Scuote la testa prima di accomodarsi accanto a me. Poggia il gomito sullo schienale del divano e osserva il mio profilo. Mi sento in imbarazzo. Nessuno mi ha mai scrutato così.

 

-Qui bisognava fare una semplice divisione, Seamus...- gli dico segnando l’errore con una spunta. Controllo ancora una volta tutto il resto, ma non c’è nient’altro che sia stato fatto male. Mi volto a guardarlo sorridendogli.

 

-Hai imparato in fretta...- ma prima che possa finire la frase mi scocca un bacio dolcissimo sulla guancia. Non capisco perché lo abbia fatto.

 

-Ti ha mai detto nessuno che sei molto bella quando sei concentrata...-

 

Arrossisco furiosamente cercando di non incontrare il suo sguardo.

No, nessuno me lo ha mai detto, ma io non desideravo che fosse lui...

 

-No,- rispondo restituendogli il foglio. Sono più rossa di una fragola.

 

-Ti andrebbe di uscire con me... uno di questi giorni?- mi chiede inumidendosi le labbra. Io sorrido; anche lui come Ron forse ha voglia di scherzare?

 

-Certo, come no! sabato ad Hogsmead, giusto?- lo prendo in giro. Non ho capito perché tutti amano divertirsi a scherzare con invitandomi ad uscire.

 

Seamus si alza in piedi. È più alto di me. Ma non raggiunge la statura e l’imponenza di Ron. Alzo leggermente il capo per guardarlo nei bulbi oculari. Sembra quasi che i suoi occhi mi soffochino. Mi afferra per le braccia e senza difficoltà mi alza di qualche centimetro dal suolo, stringendomi a sé.

 

-Dico sul serio, Hermione- la sua voce è calda. –Voglio uscire davvero con te. Tu mi piaci molto...-

 

Come una scarica elettrica quelle parole mi fanno vibrare. Non riesco ben a credere alle mie orecchie. Non è possibile forse ho sentito male. Io non posso piacere a nessuno. Io non sono il tipo che piace ad un ragazzo. Sono bruttina, petulante e fin troppo magra. Io non posso piacere proprio a lui, Seamus Finnigan, il latin lover dei Grifondoro, immediatamente dopo Ron. Lui vuole prendermi in giro. Sicuro. Lui può prendersi una cotta per una Lavanda o per una Calì. Non certo per una Hermione-so sempre-tutto-io-Granger! Cerco di allontanarlo da me. Ma lui mi trattiene con forza.

 

-Promettimi che ci penserai?- mi scosta da lui guardandomi con sincerità negli occhi.

 

Io non riesco a rispondere. Il fiato mi si è mozzato in gola. Riesco solo a scuotere il capo. Molti boccoli mi ricadono davanti al viso.

Lui con infinita dolcezza me li riporta indietro. Lontano dagli occhi e dalle mie labbra.

 

-Sei così bella, Hermione...- mi dice chinandosi verso la mia bocca. Non posso permettergli di baciarmi, non posso. Cerco di resistere ma lui appoggia delicatamente le labbra sulle mie ed io mi sciolgo. Non è più Seamus che mi bacia. Al suo posto vedo il viso di una sola persona, e senza accorgermene dischiudo le mie labbra sotto la pressione delle sue. Il contatto diviene più profondo ed io immagino che al suo posto ci sia il mio Ron. Mi aggrappo alle sua spalle e lo attiro di più verso di me.

 

Ho ancora in bocca il sapore del bacio quando Seamus spezza il contatto.

 

-Fammi sapere...- mi dice rimanendo a guardarmi negli occhi. Il suo respiro è affannoso come il mio. Si inumidisce le labbra prima di afferrare la sua borsa.

 

Prima che lui riesca a lasciare la stanza sento delle dita scrocchiare. Il mio cuore salta nel petto. Solo lui può fare questo rumore.

 

-Non salire su quella scala, Seam! Devo prima spezzarti le gambe...-

 

In quattro falcate Ron raggiunge il ragazzo. Lo agguanta per la collottola e lo scaraventa vicino al muro. Seamus geme prima di rialzarsi e reagire. Colpisce con forza Ron sul sopraciglio. Io serro gli occhi prima di correre e afferrare il mio migliore amico per le palle.

 

-Basta Ron, ti prego!- gemo portandomi tra loro. Non so cosa sia preso ad entrambi.

 

-Gira a largo, Seamus!- sbraita Ron spostandomi con poca grazia e puntando un dito contro di lui.

 

-Perché dovrei girare a largo?- chiede pulendosi una goccia di sangue che è uscita dalle sue labbra. Se l’è morse quando è stato sbattuto contro il muro.

 

-Perché a te non piace davvero!- grida in risposta Ron diventando rosso in volto.

 

-Ma sei pazzo? Per quale motivo non dovrebbe piacermi!-

 

Ron si immobilizza. I pugni vibrano lungo le braccia. Serra forte gli occhi.

 

-Lei è Hermione, porco cane!- grida con tutto se stesso.

 

Le sue ultime parole mi feriscono. Sento gli occhi inondarsi di lacrime. Secondo lui io non posso essere carina ed attraente per nessuno?! Mi porto di nuovo tra di loro. Ho gli occhi bassi e molti boccoli mi coprono il viso ormai rosso ed inondato da goccioline salate.

-Scusami , Hermione... io volevo dire...- cerca di spiegarsi il mio migliore amico ma non riesco più a sentirlo. Vorrei mandarlo al diavolo, ma non ho nemmeno la forza di farlo. Alzo gli occhi e lascio che si incontrino con quelli di lui. Scorgo l’enorme senso di dispiacere albergare in quelle iridi chiare.

 

Sento un profondo moto di rabbia nascermi dentro.

 

-Mi dispiace di essere Hermione e nient’altro...per te, Ron- mi volto facendo ondeggiare i miei lunghi capelli. Le lacrime hanno arrestato la loro corsa sulle mie guance. Non voglio mostrare quanto quelle parole mi hanno ferito –Buona Notte, Seamus...- biascico e senza aggiungere altro corro verso le scale.

 

Sento di odiare Ron, sento di detestarlo profondamente. E’ un sentimento contrastante, perché nonostante quello che provo in questo momento nei suoi confronti non riesco a non amarlo con tutta me stessa.

 

 

 

Questa è la seconda settimana che cerco di ignorare totalmente Ron, il mio ex migliore amico. Le sue parole mi hanno profondamente colpito. Non riesco ad essere più me stessa con lui. Sapevo di non essere questa importanza assoluta per Ron, ma averne la certezza assoluta mi ha fatto crollare il mondo addosso.

 

- Quindi la risposta alla domanda n. 19 è,  Signorina Granger?!- la voce imperiosa ma gentile della professoressa McGranitt mi riporta alla realtà. Do una rapida occhiata ai miei appunti e senza esitare do la risposta. Queste domande sono troppo semplici.

 

La professoressa mi sorride raggiante regalando altri 10 punti alla mia casa. Se fosse stato tutto a posto avrei sentito dietro alle mie spalle Harry e Ron chiamarmi affettuosamente: “La nostra secchioncella raccogli punti...”

 

Ma invece non sento nulla. Porto il mio sguardo sulla destra dove Seamus è seduto accanto a Dean e non posso far a meno di arrossire. Mi guarda e mi sorride. Se non fosse stato per la sua stupidissima cotta per me, forse adesso non sarei in questi guai.

 

“Hermione! Non puoi dare la colpa a lui” mi sgrido da sola.

 

Harry cerca di farci far pace. Di non prendere le parti di nessuno, ma lo so che preferisce consolare Ron. Sa che io sono più forte di lui.

 

Sospiro quando la campanella della lezione suona.

 

Scorgo Lavanda dirigersi verso Ron e fare l’ochetta con lui. Ride ad ogni parola pronunciata dalle labbra del mio ex miglior amico. Spesso e volentieri gli tocca un braccio, un po’ più su del gomito, dove puoi accorgerti della robustezza del suo fisico. Inarco un sopraciglio. Solo io posso toccarlo.

 

“Tu non puoi più niente...” mi dico da sola raccogliendo i miei libri. In questo periodo sono aumentai e sto iniziando a barcollare sotto il loro peso. Mi dirigo silenziosa verso la porta, sto per varcarla, quando, all’improvviso, due mani gentili sollevano la sacca dalle mie spalle minute.

 

-Permettimi di aiutarti...- la voce di Seamus mi arriva alle orecchie. Mi sorride.

 

Non posso rifiutare anche questa volta.

Senza obbiettare lascio che prenda la mia borsa. E’ troppo pesante ed io mi offro di portare la sua in cambio. Mi sorride accettando volentieri.

 

Usciamo dalla classe ma prima di immergermi nel caos del corridoio incrocio lo sguardo furente di Ron.

 

Camminiamo in silenzio fino a raggiungere il parco di Hogwarts dove si terrà la lezione di Hagrid. Non ho voglia di parlare e credo nemmeno lui. Ci sediamo all’ombra della quercia dove tante volte ho riso e passato il tempo con Ron ed Harry.

 

-Allora, ci hai pensato?- mi chiede all’improvviso risvegliandomi dai miei pensieri. Non capisco immediatamente o cosa si riferisca.

 

-A cosa?- chiedo stupidamente portandomi un boccolo dietro l’orecchio.

 

Seamus mi guarda. E’ un po’ deluso.

 

-Al nostro appuntamento. Vuoi uscire con me, sabato?- sento le mie guance imporporarsi. Non ci avevo affatto pensato. Avevo avuto altre preoccupazioni. Colpa di Ron! Tutto quello che mi va storto è sempre per causa sua... le mie guance sono rosse. Non mi va di accettare il suo invito.

 

-Allora?- mi esorta guardandomi speranzoso. Mi allento un attimo il nodo alla cravatta.

 

-Disturbiamo?- la voce di Ron è dietro di noi. Ha un braccio attorno alle spalle di Lavanda ed un’espressione indecifrabile stampata in faccia.

 

Con quale coraggio viene qui?

 

Mi guarda con degli occhi carichi di sfida.

 

-Sì- dico secca iniziando ad alzarmi.

 

-Vai già via?- mi chiede senza togliere quel dannato braccio da Lavanda.

 

Sento una leggera pressione all’altezza del cuore e prima che la mia lingua si possa fermare mi rivolgo a Seamus. Lo so, avrei dovuto starmi zitta ma non ce l’ho fatta. La parte irrazionale di me ha preso il sopravvento.

 

-Ci vediamo sabato all’entrata, Seamus...- gli dico caricandomi la mia borsa stracolma sulle spalle.

 

Vedo Ron aprire la bocca continuandomi a guardare con sfida.

 

-Ci vediamo piccioncini...- li supero con poche falcate.

 

Arrivo vicino all’entrata del castello.

Sento le lacrime spingere per uscire. Mi odio per il mio stupidissimo comportamento. Mi odio per essere così sciocca. Ma soprattutto, mi odio perché non riesco a sbattere fuori dal mio cuore il mio migliore amico, Ronald Bilius Weasley.

   

 

Non saprei, voi cosa ne pensate di questo capitolo. E’ una storia breve e senza pretese e devo dire che mi piace scriverla. Seamus è davvero gentile... però questa è una storia H/R!

Beh, ora vi lascio perché non voglio che il mio telefilm preferito (una mamma per amica) inizi senza di me...

Spero che mi commenterete sempre in tanti... siete stati così gentili.

 

Un ringraziamento speciale va a

 

Hobbit

 

Avana Kedavra

 

°°Marty°°

 

-Mang-

 

Yaya

 

Sweetie

 

Kelly

 

Anonimo

 

MiciaMao^^

 

Tom

 

Slphie

 

EMMA

 

 

AngéleJ

 

Lasciatemi un commentino...

 

 

   
 
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