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Autore: MaryLouise    11/01/2013    1 recensioni
Una raccolta di drabble/flashfic ispirate alle canzoni di Florence and the Machine i cui protagonisti sono Albus e Minerva.
#1. Howl
#2. Cosmic Love
#3. Seven Devils
#4. Never Let Me Go
#5. No Light, No Light
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Albus Silente/Minerva McGranitt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Florence and the Drabble.





5. No Light, No Light

 

You are the hole in my head 
You are the space in my bed 
You are the silence in between what I thought 
And what I said 


Minerva si svegliò con un leggero sorriso sulle labbra e, istintivamente, cercò la persona dall’altra parte del letto, per non trovarla.
Si mise a sedere di scatto, i suoi occhi verdi scrutarono la stanza nella penombra; nessuna traccia di lui. Una lacrima di rabbia e impotenza le solcò la guancia; aveva promesso che non sarebbe partito e aveva mentito.
 

You are the night time fear 
You are the morning 
When it’s clear 
When, it’s over you’ll start 

You’re my head 
You’re my heart 

«Albus, ti prego».
«Devo andare, mi dispiace, Minerva».
«Grindelwald è potente, ha seguaci ovunque e tu…».
«Dubiti delle mie capacità?».
Ignorò la provocazione. «Albus, ti prego. Guarda come mi sono ridotta; ti sto implorando».
Lui non rispose.
«Suppongo che ti piaccia vedermi soffrire, allora, non è così?».
Era una mossa astuta, molto astuta, non da lei; non era qualcosa che avrebbe detto Minerva McGranitt, ragazza quasi diciottenne, neodiplomata a Hogwarts con il massimo dei voti, studentessa modello.
Stava facendo leva sulle sue debolezze, sull’affetto che Albus Silente, suo ex-professore, provava per lei.
Come previsto, il pesce abboccò all’amo: Albus si girò, un’espressione indecifrabile sul viso, e  le afferrò le spalle con forza. «Certo che non ti voglio vedere soffrire, Minerva, cosa vai dicendo?».
Le parve opportuno sembrare sincera: «Non lo so, è solo che…», deglutì, cercando di trovare le parole.
Non poteva confessargli che l’amava, avrebbe rovinato il loro bel rapporto.
«E’ solo che sono preoccupata per te», concluse in fretta.
«Lo so, ma questo è il mio dovere».
Avrebbe voluto urlare, battere i piedi, dirgli di non andare… ma lo stile da bambina capricciosa non le si addiceva, per niente. Albus glielo aveva sempre detto.
«Beh», cominciò, tentando di trattenere i singulti, «allora va’. Fa’ il tuo dovere».
Lui la guardò con durezza, con circospezione.
«C’è qualcosa che devi dirmi, Minerva?».
 

No light, no light in your bright blue eyes 
I never knew daylight could be so violent 
A revelation in the light of day 

You can’t choose what stays and what fades away 
And I’d do anything to make you stay 



Come se non fosse stato abbastanza chiaro dai suoi occhi lucidi, dal tremolio delle sue mani, come se non fosse stato abbastanza chiaro che voleva abbracciarlo, baciarlo, stringerlo a sé e non lasciarlo andare mai più.
Albus asciugò una lacrima che le rigava il viso, facendo indugiare la mano più del necessario. Minerva s’avvicinò a lui con  le guance arrossate e i capelli scarmigliati.
Riusciva a sentire il suo respiro caldo a stento, sembrava che l’ossigeno indugiasse fin troppo nella sua trachea, si rifiutasse di uscire.
Lentamente, Minerva avvicinò le labbra alle sue e lo baciò. Lui rimase impietrito per qualche secondo, per poi risponderle con uguale dolcezza.
La ragazza si staccò poco dopo, gli occhi lucidi. «Ecco cosa dovevo dirti», mormorò, fissandolo negli occhi azzurri.
Senza preavviso, Albus la baciò di nuovo, con trasporto. Lei avvolse le braccia intorno al suo collo, stringendolo di più a sé.
Avevano passato la serata sdraiati sul suo letto, abbracciati l’uno all’altra, a parlare a lungo.
Dopo avergli strappato la promessa di non partire, Minerva si era rilassata notevolmente, per poi addormentarsi beatamente tra le sue braccia.

Eppure quella mattina Albus era partito comunque.

Nonostante le lacrime le offuscassero la vista, la ragazza notò un biglietto sul guanciale accanto al suo.
 

No light, no light in your bright blue eyes 
I never knew daylight could be so violent 

A revelation in the light of day, 

You can’t choose what stays and what fades away 
And I’d do anything to make you stay 



“Mia carissima Minerva,
non sai quanto mi duole lasciarti qui da sola, mentre dormi così beatamente.
Purtroppo, lo sai bene, il nostro mondo non può sopravvivere ancora molto sotto la minaccia di Grindelwald; ecco perché devo andare là fuori, a cercare di sconfiggerlo.
So che, in fondo, capisci l’importanza di questa missione.
Mi dispiace enormemente di averti mentito e spero che, una volta tornato, mi concederai l’opportunità di farmi perdonare.
Tornerò, lo prometto. Sul serio.
Sempre tuo
Albus ”

Minerva asciugò le lacrime e sorrise lievemente. Sarebbe tornato, glielo aveva promesso. E questa volta la promessa sarebbe stata mantenuta. Sul serio.

 

You want a revelation. 
You want a revelation, 
You want to get it right. 

But, it’s a conversation, 
I just can’t help tonight. 
You want a revelation, some kind of resolution 
Tell me what you want me to say




Okay gente, scusate il ritardo, avevo questo capitolo pronto da secoli ma ero troppo pigra per postarlo.
Credo che sia tutto, la fine della raccolta.
Spero vi sia piaciuta, spero di non aver esagerato con l'amount di feelings, nonostante l'evidente "sfumatura" malinconica/angst/tagliatemi le vene vi prego.
Attendo recensioni entusiaste.
Saluti e baci tessoVi
Jo


 

   
 
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