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Autore: bulmasanzo    18/01/2013    5 recensioni
Tutti noi sappiamo che i nostri due protagonisti sono fratellastri e che quindi non hanno gli stessi genitori. Questa storia non pretende di scoprire la verità, vuole semplicemente indagare su quei due personaggi fantasma che probabilmente nessuno nella serie vedrà mai.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Candace Flynn, Ferb Fletcher , Lawrence Fletcher, Nuovo personaggio, Phineas Flynn
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Continuava a passarsi ossessivamente la lingua sul dente ricostruito, come se non riuscisse a capacitarsi che potesse essere ritornato esattamente com'era prima che buona parte di esso saltasse via. Il labbro era ancora leggermente gonfio, ma ormai aveva smesso di fargli eccessivamente male. La pomata che ci aveva spalmato sopra per ridurre l'ematoma emanava un brutto odore di vasellina, cercava il più possibile di non toccarla.

Il signor Godrov era stato gentile fino alla nausea. Non solo si era offerto di portarlo personalmente dal dentista, ma aveva anche insistito per assumersi l'onere dell'intervento lampo per l'impianto della protesi.

Doveva essere stato addestrato a considerarsi responsabile dell'incolumità dei suoi ospiti, ragion per cui doveva ritenere imperdonabile quell'insignificante incidente.

Da ciò che gli avevano detto, pareva che non fosse la prima volta che qualcuno si faceva male su quella giostra. La spranga di sicurezza non era fissata bene, s'era staccata ed era stata risaldata un milione di volte.

Dovevano averla sistemata anche quella volta, ma evidentemente non avevano fatto un buon lavoro, erano stati superficiali, fregandosene se poi non avrebbe retto al contraccolpo della piombata.

Quando ci si era messo sopra, insieme a Candace, lui se n'era accorto.

Ma come avrebbe potuto immaginare che avrebbero aperto al pubblico qualcosa che potesse rivelarsi così pericoloso? Dovevano essersi dimenticati di metterli in guardia.

Candace aveva scampato il pericolo, ma s'era arrabbiata lo stesso, sosteneva che fosse una cosa inaccettabile e che avrebbero dovuto sporgere una bella denuncia. Non aveva ben capito contro chi volesse sporgerla. Forse esagerava. Lo faceva sempre.

Però non le si potevano dare tutti i torti.

Lui non era un espertissimo, eppure, quando si metteva a costruire qualcosa, c'era sempre Ferb che si premurava di verificare che fossero rispettate le norme di sicurezza.

Si trattava di un punto fondamentale, sul quale non ci si poteva permettere di scherzare.

Raramente avevano omesso questo controllo, e ne avevano pagato le conseguenze. Come quella volta in cui avevano costruito il loro primo razzo spaziale e disgraziatamente avevano finito per incendiare tutto il giardino.

Ma, spesso, è proprio dagli errori che si impara.

E loro non pretendevano di essere infallibili, anzi, avevano senz'altro ancora tantissime cose da imparare, da approfondire, da migliorare.

La piccola Bianca s'era spaventata a morte, quando s'era accorta che stava sanguinando.

Alla vista delle sue candide lacrime innocenti, la reazione che aveva avuto era stata insolita.

Gli s'era come scaldato il cuore, gli era venuta un'improvvisa voglia di rassicurarla.

Sapeva già, sin da quando l'aveva vista per la prima volta, di desiderare disperatamente di poterle mostrare quello che sapeva fare. Voleva piacerle, voleva che gli dicesse che era un tipo forte, voleva che lo ammirasse, voleva che lo guardasse allo stesso modo in cui istintivamente guardava Ferb.

Non si trattava di puro e semplice esibizionismo.

Pur essendo indiscutibilmente fiero delle proprie capacità, non era mai stato il tipo che si vantava troppo. L'orgoglio smetteva di essere una bella cosa, se si lavorava soltanto per esso.

Non si poteva esattamente dire che quella bambina lo avesse ignorato, ma di sicuro non gli aveva dato l'interesse che sentiva di meritare.

Ed era stata colpa di Ferb, che aveva frenato la sua creatività, impedendogli di costruire qualsiasi cosa. Non che ce l'avesse con lui, comprendeva il suo stato d'animo e sapeva benissimo che si trattava di un episodio isolato. Presto o tardi, gli avrebbe proposto lui stesso di fare qualcosa, di questo era assolutamente sicuro, perché sapeva che nemmeno lui era in grado di stare troppo a lungo con le mani in mano.

Eppure, c'era qualcosa lo rendeva impaziente.

La sensazione che provava era di stare sprecando tempo.

Non era più estate, la vacanza sarebbe stata molto corta... ma sarebbe sembrata lunghissima se non si fosse impegnato in qualcosa.

Erano partiti da meno di una settimana e già sentiva la mancanza di qualcuno che gli chiedesse di mostrargli quello che stava facendo.

Aveva bisogno di costruire, di inventare.

E, per reprimere o ingannare quella necessità, aveva cercato di sfogarsi nel disegno. Lui era piuttosto bravo a disegnare.

Ma tutto ciò che era riuscito a scarabocchiare era il progetto per il trampolino elastico. Aveva cercato il disimpegno, quindi non l'aveva fatto seriamente, su un supporto cianografico, ma aveva utilizzato un comunissimo foglio di carta. Nemmeno Candace sembrava essersi insospettita.

Ferb gli aveva già fatto capire quale fosse la sua opinione a riguardo.

Normalmente, non avrebbe mai voluto lavorare a un progetto indipendente, anche perché da solo non ne sarebbe probabilmente stato capace. Adesso, ancora di più rifiutava quell'idea.

Uscì da bravo dallo studio del dentista camminando dietro al signor Godrov e già si aspettava di ritrovarsi di fronte a un corteo di gente preoccupata per la sua sorte.

Rimase un po' deluso nel constatare che l'unico che era venuto a prenderlo era stato suo padre.

Lo salutò allegramente, mostrandogli il dente nuovo quasi con fierezza.

Ma Lawrence gli rivolse una rapida occhiata, giusto per sincerarsi che stesse bene, e subito si dedicò a ringraziare infinitamente il signor Godrov per averlo portato lì, dicendogli che non si sarebbe dovuto disturbare, che gli dispiaceva molto per avergli fatto perdere tempo, che avrebbe dovuto chiamarlo subito così ci avrebbe pensato lui e cose del genere.

Da parte sua, Godrov ribatté che non c'erano stati problemi, che veramente non era stato un disturbo, che sicuramente lui avrebbe fatto la stessa cosa per loro e così via.

Sembrava che non dovessero più smetterla di scambiarsi i convenevoli.

Mentre li osservava in silenzio andare avanti in quel modo all'infinito, sentì una bussata nella spalla. Si voltò e si trovò faccia a faccia con Bianca.

“Sei vivo!” gridò, chiaramente sollevata.

“Sì, sì che lo sono!” fece lui mettendosi a ridere per il modo bizzarro in cui era stato accolto.

“Spero proprio che tu non abbia riportato danni al cervello.” aggiunse Candace spuntando da un angolo.

“Non saprei.” disse Bianca dubbiosamente “La sua testa ha sempre avuto quella forma strana?”

“Oh, ce l'ha così da quando è nato.” rispose Candace in tono noncurante, suscitando una risata silenziosa da parte di Ferb a cui si unì, quasi a darle voce, il ringhio chiocciante di Perry.

Phineas era rimasto piacevolmente sorpreso nel vederli tutti lì.

“Ragazzi!” esclamò contento “Allora vi eravate preoccupati!”

“Abbiamo dovuto farlo.” disse Candace “Quando ti ho raccolto, sembravi più morto che vivo.”

“Sembravi un vampiro, con quel sangue in bocca.” strillò Bianca rabbrividendo al ricordo.

“Non era niente, guardate, è già tutto a posto.” fece lui mostrando loro l'incisivo.

Candace si era messa le mani sui fianchi.

“Bada.” gli disse “Che se ti fossi fatto male a casa, ti avrei già beccato.”

Phineas sorrise con i suoi bianchissimi denti nuovi “A casa non mi sarei fatto male.” dichiarò “Sono quelli del parco a essere degli incompetenti.”

“Pensi di essere più bravo di loro?” lo schernì la ragazza “Di professionisti che costruiscono giostre per mestiere?

“Ci puoi giurare, sorella!” disse in tono convintissimo “Quelle che abbiamo fatto noi sono state le migliori di sempre.”

A quello scambio di battute, Bianca era saltata su, colpita. “Voi avete costruito delle giostre?” chiese.

“Abbiamo costruito un sacco di cose.” confermò, contento di avere finalmente ottenuto la sua attenzione. “Anche le montagne russe, per ben tre volte. E nessuno s'è mai fatto male.”

“...Salvo una sorella trasformata in ornitorinco.” ricordò Candace in tono neutro.

La bambina alzò un sopracciglio, incredula. “Non è vero, mi state prendendo in giro...”

“Ma sì, sì che è vero!” aveva quasi urlato, temendo di aver già perduto il suo interesse “Vero, Candace?” cercò il suo appoggio.

“Come no?” disse la quindicenne “Mi ci ha fatto impazzire per un'estate!”

Bianca la guardò sorniona “Sì... come no.” ripeté scettica.

“Se non ci credi, chiedilo pure a Ferb!” aggiunse Phineas disperato, indicando suo fratello.

Sentendosi nominare, l'inglese si era come irrigidito. Ma annuì con decisione.

Era buffo come, senza nemmeno parlare, fosse stato in grado di convincerla.

Bianca era rimasta a bocca aperta. “Vi prego. Dovete farmelo vedere!” gridò emozionata.

“Che cosa?” fece Phineas confuso.

“Qualunque cosa!” disse lei, aprendo le braccia per sottolineare ciò che diceva “Costruite qualcosa per me?” fece mettendo su una faccia implorante, da cucciolo.

Phineas deglutì. Se fosse stata Isabella a chiederglielo, se fossero stati nel giardino di casa sua, non avrebbe esitato.

Ma lì era vincolato da una promessa.

Si girò verso Ferb, in realtà si era già sentito addosso il suo sguardo.

Lo fissava di rimando, accarezzando lentamente Perry sulla testa. I suoi occhi erano attenti e penetranti, di un blu che sembrava più intenso del solito.

Credette di cogliere un impercettibile segno di intesa nel suo sguardo altrimenti impassibile.

Continuando a guardarlo, si ficcò una mano nella tasca dei jeans e ne tirò fuori il foglietto di carta.

“Ah!” gridò Candace di colpo, facendoli trasalire, puntandovi contro un dito accusatore “Ero sicurissima che stessi tramando qualcosa! Era impensabile credere che non avessi ancora progettato niente...”

“Sì, beh... ” cominciò cautamente, spiegandolo “È un progettino da nulla che ho semplicemente schizzato...”

Bianca glielo scippò di mano e lo ripiegò con un movimento secco delle dita.

“No, non voglio che tu mi dica che cos'è.” rispose al suo sguardo frastornato, mentre un sorriso affettato, da furbetta, le incurvava le labbra all'insù “Sarà una sorpresa!”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note autrice:

Ok... mi rendo conto che questo capitolo è molto corto rispetto agli altri... ho tentato di espanderlo, ma non sono riuscita a trovare nient'altro da inserire, per il momento. Poi il mio computer è impazzito e ha rischiato di cancellarmi metà di quello che avevo scritto... già per essere scampata a questo, mi ritengo fortunata. Spero che vi sia piaciuto lo stesso. Mancano solo un paio di capitoli alla conclusione, spero che mi seguirete fino alla fine.
PS: avete notato che hanno messo l'opzione “inserisci personaggi” nella sezione di Phineas e Ferb? Qualcuno di voi potrebbe dare il voto a Lawrence, così aggiusto le info sulla storia? (Sì, lo so che sono troppo pignola, ma non so resistere a queste cose...)

Chiudo invitando a recensire (se vuole) l'utente Franciesco td che ha messo la storia nei preferiti.

  
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