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Autore: albaazzurra    26/01/2013    6 recensioni
Seguito della serie 'Mew Mew'. Fatemi indovinare... a molti di voi il finale non è piaciuto vero? Molti di voi si sarebbero aspettati che un certo personaggio sarebbe rimasto sulla terra invece di tornare al suo paese natale... magari un certo alieno dai capelli verdi ed occhi d'oro? Bhe, devo ammettere che io ne sono rimasta molto delusa. Quindi, eccomi qui a continuare la storia, al posto di quegli scansafatiche dei giapponesi ( XD ) concentrandomi su una coppia particolare... la mia coppia preferita ^_^ . Se vi ho incuriosito, leggete! ^^
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era inoltrato pomeriggio, e Strawberry era pronta a tornare a casa sua. Stava lentamente camminando mentre il cielo si faceva sempre più scuro. Si strinse il cappotto che aveva indosso tentando di placare il freddo che penetrava lentamente nelle ossa. Cominciò ad emanare dalla bocca qualche piccolo sbuffo di aria gelida.
 
Mise le mani nelle tasche e rivolse lo sguardo verso il basso.
 
“Strawberry!”
 
La ragazza alzò gli occhi e girò il viso la voce che aveva invocato il suo nome. Sbattè leggermente gli occhi prima di rendersi conto di chi aveva di fronte. Le venne il cuore in gola.
 
“M… Mark?”
 
Mark… la figura del ragazzo con cui aveva condiviso il suo primo amore era li davanti a lei, che reggeva un paio di libri tra le mani. Era a pochi metri di distanza, e cominciò ad avvicinarsi.
 
“Ciao Strawberry…”
 
 Le guance della ragazza si colorarono di un rossiccio brillante.
 
Quando furono a quattr’occhi, Mark le porse il contenuto che aveva tra le mani. Un libro di scienze e uno di algebra.
 
“Ecco…hai… hai dimenticato questi sul tuo banco a scuola ieri mattina.”
 
Strwberry allungò le mani per riprendersi i suoi libri, togliendoli delicatamente dalla presa di Mark, per poi metterseli sotto braccio.
 
Passò qualche secondo di imbarazzante silenzio quando Strawberry iniziò a parlare:
 
“Emh… grazie…” abbassò lo sguardo.
 
“Di nulla.” Rispose Mark con dolcezza.
 
“Mh…” Strawberry si schiarì la voce mettendosi la mano davanti alla bocca. Poco dopo si lasciò sfuggire un piccolo colpo di tosse.
 
“C-come vanno gli allenamenti?” Disse Strawberry iniziando un altro discorso imbarazzante.
 
“Non c’è male grazie. E tu… ti vedo piuttosto infreddolita.”
 
Lei annuì.
 
“Già…” sussurrò mentre si passava una mano fra i capelli.
 
Ci fu un altro silenzio, che questa volta fu interrotto da un’esclamazione.
 
“Maaaaaaaark!! Ehilàààà!!”Improvvisamente due braccia si allacciarono al collo del ragazzo dai capelli scuri.
 
“Dov’eri finito caro?! Dove ti eri cacciato?! Mi sei mancato lo sai?”
 
Una biondona mozzafiato, magra come un chiodo con dei lucenti occhi azzurri, una magliettina a maniche corte, una minigonna nera e un nastrino tra i capelli, cominciò a torturargli la guancia con tanti pizzicotti.
 
“Emh… e questa… chi è?” disse indicando la faccia sbigottita di Strawberry con un dito.
 
“Emh… è un’amica. Strawberry… lei è Sarah. Sarah… lei è Strawberry.”
 
Tentando di riprendersi dallo shock, Strawberry tese la mano.
 
“Emh… molto piacere Sarah.” Disse sfoderando un leggero sorriso.
 
Con sguardo scettico e permaloso piegò le falangi leggermente. Le sue unghie appuntite erano ricoperte da un rosso brillante.
 
“Si… si ciao Straw.”
 
Strawberry odiava quel soprannome. Arricciando il naso ritirò la mano, e la usò per sorreggere i libri che poco prima Mark le aveva restituito. Con un piccolo mugolio, cominciò a considerarla antipatica. Sarah si concentrò nuovamente su Mark.
 
“Allora caro, a che ora mi passi a prendere domani sera?”
 
“Q-questa sera…ma…ma io pensavo di venirti a prendere verso il pomeriggio”
 
“Non dire sciocchezze caro, vorresti andare in discoteca alle quattro del pomeriggio? Sei carino, ma sei anche uno sciocchino! Lo sai vero?” Pizzicò nuovamente la guancia di Mark.
 
“D-disco…disco cosa? Ma… non era previsto l’itinerario al museo di storia naturale?” Chiese Mark con un po’ di imbarazzo.
 
Sarah rimase senza parole per qualche secondo, per poi scoppiare in una fragorosa risata.
 
“Hai sempre voglia di scherzare eh? Ma ti amo tanto lo stesso sciocchino!”
 
La faccia di Mark si colorò si un rosso brillante.
 
Strawberry nel sentire quella frase sentì un piccolo crampo allo stomaco. Si ricordò di quando Mark aveva pronunciato le stesse parole a lei… sotto la pioggia…in una sera d’estate… tutto come lo aveva sempre sognato. Ed ora, Mark era abbracciato a quella li. Ma non sentì nessuna forma di rimorso nei suoi confronti, aveva capito che tra lei e Mark non sarebbe mai potuto funzionare. Dopo tutti quei mesi passati a sospirare dietro di lui, tra un Kimero e l’altro… aveva capito che quello che sembrava essere l’amore della sua vita, era in realtà un illusione. Un legame che non è e non riuscirà mai ad andare oltre all’amicizia.
 
I pensieri di Strawberry furono interrotti dalla voce acuta e squillante di Sarah.
 
“Bhe, che stiamo aspettando qui?! Dai caro andiamo a prenderci qualcosa al caffè Mew Mew!! Ma mi raccomando, solo del  the, sai che stai seguendo una dura dieta e che non puoi permetterti dei dolci!!” Disse con tono di rimprovero a Mark.
 
“Emh… si è una buona idea.” Disse Mark con un sorriso. “ Strawberry, vuoi venire con noi?”
 
Sarah la fulminò con lo sguardo prima che potesse rispondere.
 
“Emh…” Esitò un po’ rimanendo concentrata sull’espressione demoniaca della ragazza di fronte a lei.
 
“No grazie… dovrei finire dei compiti e… mi sono messa a dieta, al caffè Mew Mew le torte spariscono anche per causa mia…” Disse alzando leggermente le spalle. Mark ridacchiò, ma la frase che seguì fu da parte di Sarah e non piacque per niente a Strawberry.
 
“Si vede cara. Sai, dovresti fare come me, mai abbandonarsi a simili debolezze. Perché non vieni alla mia palestra?” Le porse un volantino. “Insieme potremo porre rimedio al prematuro disfacimento del tuo corpo.”
 
‘GRRRRR!!! Che antipatica!!!!’ pensò Strawberry.
 
“Emh… bhe… grazie Sarah…” disse facendo sorriso a cattivo gioco.
 
“Settimana prossima dovrebbe partire un corso dedicato alle persone come te, sai? Si chiama C.O.G., è illustrato qua in basso vedi?” Le unghie rossastre di appoggiarono ad una foto di ragazzi in tuta sui tapis roulant.
 
“C.O.G.? E che cosa significherebbe?” Chiese confusa Strawberry.
 
“Cura all’Obesità Giovanile! Ma stai tranquilla, non faranno esercizi troppo complicati, e sarà molto divertente trovarsi tutti insieme per supportarsi l’un l’altro nella missione del dimagrimento!”
 
“Ma Sarah di che cosa stai parlando? Strawberry non ha bisogno di alcun-“ Prima che potesse continuare Sarah lo zittì con un dito sulle labbra.
 
“Shhh!! Tu non c’entri tesoro! A proposito, noto che sei ingrassato. Non ti avevo detto di evitare grassi e carboidrati?!”
 
Mentre Mark si sorbiva una bella ramanzina, Strawberry stava ribollendo come una pentola a pressione dalla rabbia. Digrignando i denti incurvò le sopracciglia verso il basso.
 
‘Ma come si permette di darmi dell’obesa?! Avrò anche esagerato con i dolci nelle ultime settimane ma…’ infatti le venne in mente l’immagine di quando con il mal di stomaco stava strisciando per terra verso il bagno del caffè Mew Mew qualche giorno prima, mentre Mina la guardava con disprezzo e la rimproverava. ‘…ma questo non la giustifica ad insultarmi e informarmi del fatto che ho bisogno di una palestra!!!’ cominciarono a pulsarle nella mente imprecazioni e insulti nei confronti di Sarah che non avrebbe mai potuto dire a voce alta.
 
Persa nei suoi pensieri, udì la voce di Mark.
 
“Strawberry? Ti senti bene?”
 
Lei ristabilendosi annuì agitando i suoi capelli leggermente scompigliati.
 
“Emh… si certo! Ehehe!! Sto faaavolosamente!!” Sorrise mentre nella testa non aveva ancora finito con la lista degli insulti.
 
“Mh… lo sai cara, ho anche l’indirizzo di un ottimo parrucchiere che potrà rimediare al caso tuo…” Sarah prese una ciocca che pendeva sulla fronte di Strawberry. Ma prima che potesse continuare, quest’ultima decise di uscire dalla situazione prima che potesse scoppiare un'altra discussione.
 
“Emh, vorrei tanto continuare a chiacchierare con voi, ma purtroppo ho tante cose da fare, e mi sono trattenuta fin troppo!!” Prese la mano di Sarah agitandola frettolosamente.
 
“Sarah, è stato un vero piacere!! Spero di poterti rivedere presto, ma ora devo proprio scappare!! Mark, grazie mille per avermi riportato i libri, sei stato un amico!!” Salutò entrambi e corse via lasciando una nuvola di polvere sparendo dalla loro vista.
 
---
 
Intanto lontano da lei, ad anni luce di distanza, un astronave attraversava il buio e il silenzio dell’universo, senza fare alcun rumore.
 
“Accidenti… quella pioggia di meteoriti mi ha già rubato troppo tempo!! Ora ho solo 13 giorni… “ Disse una voce al suo interno.
 
‘Suvvia Kisshu, fatti coraggio tra poche ore potrai rivederla…’
 
“Strawberry… tesoro… non ti ho mai dimenticata. Tra poco arriverò da te.” Disse come se la ragazza lo potesse sentire. Improvvisamente il suo entusiasmo fu smorzato da altri pensieri.
 
‘E se lei… non mi vuole rivedere?.. Sarà ancora fidanzata con quel Mark?’
 
Per un attimo il cuore di Kisshu si fermò. E se davvero fosse ancora fidanzata con lui? Se davvero non lo volesse rivedere? Se lo rifiutasse?
 
Kisshu scosse la testa.
 
“AH!! Basta con questi pensieri.”
 
Inserendo il pilota automatico, si alzò dalla poltroncina con l’intenzione di prepararsi per l’incontro con la ragazza dei suoi sogni.
 
---
 
“Quella… quella figlia di buona donna!! Ma come si è permessa di insultarmi e di darmi dell’obesa?! Antipatica, scontrosa, stupida, ignorante, vanitosa e…” aveva in mente molte parole per definirla ma pensò che fosse meglio lasciar perdere
 
Con un sospiro riprese a camminare abbassando gli occhi sul cemento della strada. Il cielo grigio si stava oscurando sempre di più.
 
“Sarà meglio che mi sbrighi… non mi piace stare da sola a quest’ora…”
 
Accelerò il passo. Mancava poco a casa sua ormai. Improvvisamente sentì qualcuno dietro di lei… avvertiva dei passi. Dei passi pesanti e veloci. Ebbe un vuoto allo stomaco per la paura.
 
Cominciò a camminare sempre più velocemente, con la paura che cresceva in petto. Ma la persona dietro di lei fece la sua stessa azione. Non c’era altra soluzione. Doveva correre, correre via.
 
Ma non fece in tempo a fare un altro passo che si ritrovò improvvisamente con la faccia al suolo e la caviglia dolorante.
 
“Oh no…”
 
Prima che potesse rialzarsi, sentì un paio di mani afferrarla per i capelli.
 
(Strawberry)*
 
“Ehi bellezza, che ci fai qui tutta sola?” Era una voce roca e da film dell’orrore. Con una risata mi tirò su violentemente. Era un uomo orribile e spaventoso con degli occhi neri come la pece e uno sguardo maligno, di un uomo poco raccomandabile. Cominciai a tremare, in preda alla paura.
 
“Ehi piccola, non avere paura,voglio solo passare un po’ di tempo insieme a te…vedrai sarà molto divertente…” mi sussurrò nell’orecchio. Puzzava d’alcol peggio di una distilleria. Appoggiò le labbra fredde sul mio collo scoperto. Con un grido implorai aiuto, cercando di liberarmi dalla sua presa dimenandomi impaurita.
 
“Aiuto!!! Vi prego aiutatemi!!!”
 
Cominciai a piangere disperata. Mi bloccò i polsi inchiodarmi al muro di una casa continuando a sghignazzare.
 
‘Ti prego Dio… fa che tutto questo sia un incubo!!’ Implorai nella mia mente. Cominciò a sfilarmi violentemente la sciarpa e il cappotto facendoli cadere a terra,e in quel momento gettai un altro urlo.
 
‘E’ finita….questa volta non c’è nulla da fare….’
 
“EHI!!!”
 
‘Una voce?’
 
“Lasciala subito andare farabutto!!!”
 
‘Un'altra voce?’
 
“Ragazze… “ fra le lacrime intravidi Pam e Lory.
 
“Uhuhuh hai anche delle amichette eh? Perché non me lo hai detto prima…” sentì ancora quell’orribile formicolio sul collo.
 
“Ehi tu, lasciala subito andare è chiaro?!”
 
“E tu chi diamine saresti!?” chiese l’uomo facendomi respirare il suo fiato pesante.
 
“R-Ryan...”
 
Intravidi la figura del bel ragazzo biondo davanti a me.
 
“TI HO DETTO DI LASCIARLA ANDARE!!” Disse con tono più alto.
 
Mi sentì nuovamente strattonata per la camicia e poi sbattuta a terra con forza.
 
“Per questa volta me ne vado… ma non tarderò a tornare!!!” Fu l’ultima frase che udì prima di incominciare a vedere tutto nero.
 
---
 
Mi svegliai con gli occhi appannati, con la testa a la caviglia che mi dolevano , e dopo aver messo a fuoco vidi il profilo di quattro colori: viola giallo verde e blu… dopo aver sbattuto gli occhi un paio di volte riconobbi le ex paladine della giustizia e mie migliori amiche, in camera mia. Ero distesa sul letto con una comoda coperta invernale.
 
“Strawberry, finalmente ti sei svegliata!!” la voce dolce e allegra di Paddy fu la prima che sentì.
 
“Eravamo così in pensiero per te!” Fu il turno di Lory, seguita da Pam e Mina.
 
“Ci hai fatto preoccupare…”
 
“Non ti azzardare a farci morire di paura un’altra volta, sono stata chiara?” mi disse Mina con rimprovero dandomi un forte abbraccio.
 
“Ragazze… ci siete tutte. Grazie per esservi preoccupate per me.”
 
“Dovere Straw!” Rispose Pam.
 
“Do-dov’è Ryan?”
 
“Aveva un appuntamento è andato via dieci minuti fa… ci ha chiesto di salutarti.”
 
Sorrisi.
 
Paddy mi abbracciò dolcemente.
 
“Meno male che quel farabutto non ti ha fatto nulla di male! Sai, Lory e Pam hanno detto che è scappato con la coda tra le gambe!” Disse con una risata.
 
“Grazie Paddy… grazie a tutte quante, davvero. Siete fantastiche!”
 
“Si d’accordo anche noi ti vogliamo bene, ma entro domani dovrai essere in piedi, e arrivare in orario al ristorante!!”
 
“Mina! Ma ha appena avuto un’ esperienza orribile!! Ti sembra il caso?” Lory intervenne prendendo le mie difese.
 
“E va bene , facciamo fra due giorni!”
 
“Mina!” Intervenne Pam incrociando le braccia.
 
“GRRR!! D’accordo, quando ti sarai ristabilita!!” Rispose la ragazza dai capelli blu mettendo il broncio.
 
Ridacchiai.
 
“Grazie Mina…”
 
“Tzè… lo faccio solo perché sono educata e gentile!!” Disse incrociando le braccia e alzando la testa verso l’alto.
 
“E molto modesta…” sussurrò strizzandomi l’occhio la piccola Paddy.
 
“CHE COSA HAI DETTO PICCOLO IMPIASTRO?!” Gridò Mina alzandosi dalla sedia a cui era seduta affianco al mio letto.
 
“Tipco…” disse con un sorriso la dolce Lory.
 
*( Storia dal punto di vista di Strawberry/narratore/altri personaggi)
 
Salve a tutte!! =) Allora… probabilmente molte di voi mi staranno odiando a morte e lanciando insulti sullo schermo del computer. Lo so di stare divagando molto, e… so che molte di voi stanno solo aspettando Kisshu. Vi prego di perdonarmi, Kisshu arriverà il più presto possibile, ve lo assicuro!!! Perdonatemi!! Chiedo venia!! Bhe… che altro dire… grazie se state seguendo la mia storia, spero che questo capitolo (anche se sprovvisto del personaggio che molte si aspettavano di trovare) vi sia piaciuto, e… fatemi sapere ^//^ al prossimo capitolo che aggiungerò il più presto possibile! Alla prossima!!
 
Alba A.
 
  
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