Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Nadiuska84    24/02/2013    0 recensioni
Le vite di ognuno cambiano, scorrono, ma si intrecciano...
Maghi e streghe, licantropi, vampiri, ninfe, popolano la Terra celando le loro vite agli umani, mescolandosi tra loro, innamorandosi di loro o con loro simili, incontrandosi, litigando, cercando vendetta...
Due persone in particolare sono protagoniste di questa storia...Rosie ed Holly...anche se quest'ultima si fa chiamare Tamara, che è il suo secondo nome.
La prima è una semplice strega mezzosangue, nata da padre mago e madre umana, o babbana nel gergo comune, il cui amore della sua vita è stato spezzato per colpa di un licantropo parente del famoso Fenrir Greyback, in grado di trasformarsi in parte ed uccidere anche senza la luna piena; Holly Tamara è una ragazza più piccola, lupa mannara dalla nascita e dotata di poteri magici grazie alla sua famiglia materna.
Le loro vite sono completamente diverse, ma alcune cose le accomunano: la data di nascita, i licantropi che fanno parte della vita dell'una e dell'altra anche se in modo diverso, e la voglia di lottare, rialzandosi per trovare o ritrovare l'amore.
10 anni di differenza le separano, ma, l'amore e la luna guida la vita di entrambe.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Rosie Lockwood aveva ormai vent’anni. Era una ragazza, ormai, alta un metro e sessantatre, con lunghi capelli castani leggermente mossi, una frangetta sulla fronte altaed occhi color nocciola.
Quegli occhi, un tempo, quando era una bambina, erano vispi e vivaci, guardavano tutto ciò che c’era attorno a loro curiosi e venivano accompagnati sempre da un ampio sorriso a trentadue denti.
Le risate erano all’ordine del giorno, sia a casa che a scuola, anche se, durante i mesi scolastici, risuonavano ancor più forti grazie a quel ragazzino di nome Alex Steward.
Rosie era una bambina che possedeva una gran voglia di vivere ed ammirava il lavoro di suo padre.
Suo padre, John Lockwood, era un mago purosangue originario di Dublino, in Irlanda. Il nonno, purtroppo, era mancato per vecchiaia quando Rosie aveva appena 4 anni, troppo piccola per ricordarsene, ma sua nonna, invece, era ancora in vita e continuava a dilettarsi nell'arte magica delle pozioni come quando era giovane. L’anziana signora si chiamava Josephine, ma tutti la chiamavano e conoscevano come Jo e voleva molto bene a Rosie o, per lo meno, le aveva voluto molto bene.
Da piccola Rosie passava gran parte delle estati con la nonna paterna, poiché entrambi i genitori lavoravano e non volevano lasciarla da sola e, viste le sue doti magiche, era più sicuroche stesse con Jo anziché con i nonni materni che erano dei semplici babbani. La madre di Rosie, Elizabeth Brown, infatti, era una babbana di nascita, nata e cresciuta a Londra, dove aveva conosciuto John per puro caso o, forse, per un divertente volere del destino. John Lockwood,infatti, si era materializzato proprio davanti ad Elizabeth che, in preda allo shock per aver visto un uomo comparire dal nulla, gli svenne tra le braccia. Quando riaprì gli occhi vide un bel ragazzo moro sorridergli dolcemente e non riuscì a resistere ad un suo invito; iniziò a frequentarlo scoprendo, pian piano, che era un mago, che lavorava al Ministero della Magia per la Cooperazione Internazionale tra maghi e che, quindi, esisteva realmente "il mondo delle fiabe". Lo sposò dopo due anni dal loro incontro e dalla loro unione nacque la piccola Rosie che, fin da subito, allietò le loro giornate con divertenti segnali di magia infantile. Proprio per la difficoltà di mascherare la magia infantile i genitori di Rosie decisero di non far sapere ai suoi nonni materni che il loro genero era un mano e la nipotina una strega, motivo per cui iniziarono ad andarli a trovare solamente per le feste comandate (Natale, Pasqua, ecc. ) ed in estate lasciavano Rosie da Jo che, quindi, crebbe volendo molto bene alla nonna.
Quello, fino al suo sedicesimo compleanno, quando Rosie portò addirittura Alex a conoscere sua nonna. L’estate del 2000 fu l’ultima che lei passò in compagnia del ragazzo, ma fu anche la più intensa visti i sentimenti che provavano l’uno per l’altra.
Non si erano messi insieme da tanto, perché a scuola c’erano sempre troppe anime curiose che non si facevano i fatti propri e anche perché, per anni, Alex aveva avuto le fette di prosciutto sugli occhi, considerandola solo come “la piccola Rosie”. Solo una buona amica, a cui aveva sempre preferito ragazze più grandi. “Scommettiamo che non gliela da?”  era la tipica fra che lei, allora, rivolgeva al fratello gemello di Alex, dopo uno sbuffo, ricevendo come risposta un “Ok, 1 galeone, ma se mio fratello la conquista tu esci con me”, accompagnata da un piccolo pizzicotto affettuoso sulla guancia ed un successivo scuotimento di testa di lei. Luke sapeva fin troppo bene, infatti, che lei era troppo presa da Alex anche se, alla fine, era arrivata a voler bene anche a lui.
Si misero insieme solamente all’inizio di quel suo sesto anno di scuola, quando anche Alex si rese conto di quanto lei fosse innamorata e di quanto complicato fosse, per lui, strarne senza, dopo aver fatto una scenata di gelosia pazzesca solo per averla vista abbracciata ad un ragazzo del suo stesso anno.
La felicità che avevano iniziato a vivere, tuttavia, durò troppo poco perché, mentre lei si apprestava ad iniziare il suo settimo anno di scuola, programmando il viaggio che avrebbero fatto insieme una volta sostenuti i M.A.G.O., un lupo mannaro stroncò la vita del giovane.
Quell'essere era un discendente del famoso mannaro Fenrir Greyback, seguace di Lord Voldemort dei tempi che furono e capace di mordere anche in assenza di luna piena grazie a geni innati di lycan, anche se non completamente trasformato. Non tutti i lupi mannari sono uguali, alcuni nascono con il gene, riescono a dominare meglio la loro natura, a trasformarsi, seppur non completamente, anche quando non vi è il plenilunio. E' da loro che hanno origine i semplici licantropi, coloro che vengono maledetti dopo che sono stati morsi. Un lycan non presenta un morso, mentre un licantropo avrà sempre con se, sul corpo, la cicatrice dei denti che hanno penetrato la sua carne e che lo legherà per sempre al suo creatore, il lupo alfa, dal quale dipendono e che cercheranno sempre di compiacere. L'astro argenteo guida e governa le loro trasformazioni, ma i lycan adulti riescono a governare questa loro natura più facilmente dei giovani e dei licantropi che, purtroppo, dovrebbero subire atroci torture per far fuoriuscire la bestia che è in loro.
Quel mannaro era un lycan, Chuck Greyback, e stava per uccidere o forse semplicemente trasformare un piccolo bambino di 5 anni, quando Luke ed Alex lo intravidero nel vicolo cieco fuori dal pub a Diagon Alley che, grazie ad un po’ di aiuti finanziari, Luke aveva voluto aprire a tutti i costi appena finita la scuola. Alex lo aiutava solamente la sera ed il 4 ottobre del 2000 era una di quelle notti. Si mise in mezzo, con Luke che lo seguì a ruota mettendosi a lottare. Il mannaro era adirato contro i due ragazzi per aver interrotto la "sua cena" e durante il duello Luke venne morso al braccio destro. Emise un grido doloroso che eruppe nell'aria, ma cercò di non svenire per il dolore e si occupò di portare dentro al pub il bimbo mentre Alex iniziò a scagliare  incantesimi  anche per vendicare il morso inflitto al fratello. Nessun incanto era però così potente; riuscì a schiantarlo qualche volta, ma Chuck non perse mai i sensi, anzi, si rialzava subito. Balzò spesso sul corpo di Alex affondando le sue zanne nella carne morbida fino a quando non lo dilaniò del tutto.
Luke tornò fuori dopo aver affidato il bimbo ad una delle sue cameriere,  ma ormai era troppo tardi, poichè il mannaro, ormai sazio, se n'era andato lasciando solamente il corpo esanime di Alex sulla strada.
Gli Steward’s avvisarono i genitori di Rosie la sera stessa e questi fecero lo stesso con lei senza riuscire, però, a convincerla a restare al castello.
Voleva vederlo, ma, quando si trovò accanto a lui, riuscì solamente a stringere forte nella mano il suo medaglione azzurro. Vedendola così scossa non le dissero che anche Luke era stato morso, evitarono tutti di dirle quel particolare che ignorò per molto tempo a venire.
Aveva ancora sedici anni quando accadde tutto ciò e, l’anno seguente, Luke cercò di contattarla a scuola e durante l’estate tutti i giorni, ottenendo, però, scarsi risultati. Gli mandò gli auguri di compleanno al posto del fratello, si presentò a scuola durante le partite di quidditch, notando però che lei, invece di cavalcare la sua adorata Firebolt in cerca del boccino per i tassorosso, se ne stava seduta in panchina. Riceveva solo lievi cenni di saluto da parte sua quando riusciva a mettersi sul suo cammino, ma niente di più.  
Passò un anno, ed un altro ancora. Così, senza successo, decise di andare in Irlanda, dove la vita, per lui, sarebbe stata più semplice. Era diventato un mannano, ma senza che Rosie lo sapesse, ed era venuto a conoscenza che in Irlanda c’era un gruppo di licantropi che avrebbero potuto aiutarlo a vivere in pace con la sua nuova natura e, forse, anche a trovare un modo per ridestare la “piccola Rosie” dall’apatia in cui stava cadendo.
-Che senso ha vivere senza di lui?-
Sembrava non avesse più uno scopo per vivere anche se, nel suo cuore, iniziò a smuoversi qualcosa quando a scuola le parlarono della pozione antilupo.
I suoi genitori erano preoccupati, ma non sapevano cosa fare per la figlia che rispondeva sempre –Non preoccupatevi… sto bene-, stando poi sui libri ogni giorno nonostante l’ultimo anno di scuola fosse finito da un pezzo. Non voleva lavorare, non aveva voglia di fare niente ed i suoi genitori non riuscivano a convincerla a fare dei colloqui, anche perché lei mentiva sull’esito o sul fatto di essersi presentata.
Non era nemmeno più andata in Irlanda da sua nonna per l’angoscia che provava nel ripensare alla sua ultima estate con lui ed iniziò a non pensare più nemmeno a dove se ne fosse andato Luke.
Aveva solo un’idea in testa, per trovare di nuovo un senso per vivere, che le occupò quattro anni. Passati questi si presentò alla porta del Ministero della Magia, sotto lo sguardo stupito dei suoi genitori che fecero un sorriso speranzoso, solo dopo aver metabolizzato la notizia che stava per presentare un curriculum per entrare a lavorare al settore di Cura e Controllo delle Creature Fantastiche.
 

***

 
Mentre Rosie scendeva nell’atrio del Ministero della Magia per cercare di ottenere un posto al livello di Cura e Controllo delle Creature Fantastiche in Irlanda, una bimba di 10 anni se ne stava sdraiata a terra, osservando intensamente un grosso cervo.
Un’anziana strega, Jo, si avvicinò cauta alla bimba dai capelli corvini chiedendole:
-Cosa stai facendo piccola?-
-Lo sto convincendo a non andare via perché così questa sera non avrò fame e così domani potranno mangiare solo i miei amici.- rispose sicura Tamara senza distogliere lo sguardo dal cervo che camminava solamente attorno a lei.
-Lo cacci stanotte? Perché non adesso?- chiese incuriosita la strega.
-Perché stanotte c’è la luna piena, no? E non posso tornare in città stasera-rispose ancora Tamara a denti stretti sentendosi disturbata.
Josephine, essendo una strega oramai da molti anni, sentendo nominare la luna piena, capì subito che si trattava di una licantropa e, così, cercò di convincerla ad andare con lei, visto che era solo una bambina.
Aveva aiutato Luke durante la luna piena, senza farlo sapere a Rosie come da sua richiesta, e così non aveva paura di una bambina. Continuò ad osservarla per alcuni minuti in silenzio rompendolo solo dopo un po' dicendo:
-Senti piccola, perché non vieni con me? Ti do io da mangiare ed anche una bella tazza di the bollente!- cercando di convincerla a seguirla.
Tamara scosse subito la testa visibilmente senza perdere di vista il cervo che iniziava a dimenarsi come se fosse scosso da crisi epilettiche. Nella testa di Tamara c'era una voce che le ripeteva in continuazione di non avvicinarsi agli umani nelle notti di luna piena, la voce della madre, di quella donna che l'aveva lasciata anni prima cancellandole parte di ricordi.
-Non fa bene mangiare cose crude, credimi- continuò Jo -Io so cosa puoi mangiare, so cosa sei...- e fu con quelle ultime parole che attirò lo sguardo di Tamara.
La perdita del contatto visivo con il cervo fece in modo che gli spasmi di quest'ultimo cessarono dandogli la possibilità di fuggire mentre Tamara, con i suoi occhi color del cielo completamente spalancati, osservò la vecchia domandano: -COSA SONO? TU SAI COSA SONO? TU SAI PERCHE' SONO DIVERSA DAI MIEI AMICI?-
A quelle parole Jo non rispose con voce, ma si limitò soltanto a fare un cenno di affermazione, allungando la mano verso la bimba che gliela prese titubante, ma la seguì fino alla casa che si trovava poco oltre la radura, immersa in un piccolo boschetto.
Tamara divorò il petto di pollo che le cucinò Jo e scolò la bevanda offertole, credendo fosse the anche se, in verità, era una pozione antilupo che lei custodiva nel caso in cui Luke gliene avesse chiesta dell’altra.
Quando riuscì a farla addormentare raccontandole una storia stando sedute su una poltrona davanti al camino accarezzandole piano la fronte, Jo la chiuse a chiave in quella che un tempo era la stanza di sua nipote Rosie durante le estati.
Ringhi e rumori stridenti di artigli sui mobili furono gli unici suoni che si sentirono durante la notte, fino al mattino, quando finalmente la lupa in cui si era trasformata Tamara nella notte si accasciò a terra addormentandosi.
A mezzogiorno la bambina si risvegliò sotto le coperte, con un pigiama addosso e vedendo sul comodino latte e biscotti per colazione.
Scese in cucina a piedi nudi dopo aver divorato quel ben di dio, ritrovando la vecchia attaccata ai fornelli intenta a far muovere gli arnesi grazie ad un piccolo bastoncino di legno.
La guardò con due occhi curiosi esclamando: -Wow!! come ci riesci?- avvicinandosi a lei per poi chiederle:
-Chi sei? Cosa sei tu? Come ci riesci? e come fai a sapere cosa sono io? Perché dopo la luna piena non ho mai fame mentre i miei amici continuano ad averne?-
-Come ti chiami?- chiese Jo prima di risponderle.
-Holly Tamara Goodwin “Wolf”, non so nient’altro, solo questo, ma chiamami Tamara- rispose lei elencando tutto il nome che si ricordava solo per la voce di quella donna che le risuonava nella mente: "ricordati solo il nome, tu sei Holly Tamara Goodwin "Wolf" ed io ti staro sempre accanto solo perchè mi chiamo Holly, esattamente come te piccina mia", l'unico ricordo che riusciva ad avere prima del viso di Oliver, il ragazzo che l'aveva trovata ed accolta nella banda.
-Lo hai detto tu stessa cosa sei… Wolf… Lupo… non credo di sbagliarmi nel dirti che sei una mannara, ma non ne sono del tutto certa, dovremmo cercare informazioni… -
-Voglio sapere chi e cosa sono! non ricordo niente prima dei sei anni… PERCHE’ NON RICORDO NIENTE? -aggiunse Tamara, gridando le ultime parole perché, in quei quattro anni trascorsi con la banda di ragazzi di strada di Oliver, non aveva ancora trovato un senso alla sua vita e al perché non ricordava nient’altro che un volto.
-Posso provare ad aiutarti a scoprire chi sei, ma non ti garantisco nulla. Ad ogni modo, io sono nonna Jo- le rispose lei, porgendole ancora un po’ di cibo che Tamara prese in mano guardandola.
Non lo mangiò, ma osservando il cibo i suoi occhi si illuminarono e disse:
-devo andare, torno domani, te lo prometto, ma ora devo andare-uscendo dalla casa per dirigersi verso la città, salutando solo “nonna Jo” con la sua piccola mano sull'uscio della porta prima di mettersi a correre a piedi nudi senza voltarsi indietro nemmeno una volta.
 

***

 

“E’ vero, lavoro al Ministero della Magia nel settore di Cura e Controllo delle Creature Fantastiche,
ma non posso aiutarti a nascondere una mannara che non risulta nemmeno registrata.
Non dovresti nemmeno chiedermi una cosa del genere perché è per colpa
di quelli non registrati come lei che io ho perso Alex.
Devi farla registrare al Ministero.
Rosie
 
 
“Ha solo 10 anni e non sa nemmeno che cos’è,
non posso traumatizzarla più del necessario anche perché, forse, non è solo una mannara.”




Note dell'autrice: ok...l'attesa è stata lunga, ma finalmente ho postato il secondo capitolo per chi avesse letto il primo e fosse curioso di scoprire come continua. Non so ancora dove mi porterà la storia, ho cose in mente, ma scrivo di getto perciò io dico "ciò che sarà sarà".
Per ora ecco a voi il secondo capito, dove avete potuto scoprire qualcosa in più sulle due protagoniste della mia storia.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Nadiuska84