Film > The Phantom of the Opera
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Autore: StarFighter    11/03/2013    3 recensioni
In un momento così solenne non riusciva a far altro se non pensare a quell’uomo,a lui, a colui che l’aveva scottata con la fiamma della sua violenta passione, l’ombra che l’aveva amata fino a morire: Erik.
Cosa è accaduto dopo che Christine è scappata dall'opera con Raoul? Che fine ha fatto Erik? E Christine sarà proprio convinta della scelta che ha fatto? -Ecco quello che ha partorito la mia mente in risposta a queste domande!- Buona lettura ;)
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christine Daaé, Erik/The Phantom, Madame Giry, Raoul De Chagny, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 3:  Hard to say Goodbye

Mentre la donna la faceva strada nella piccola casa , Christine prese coraggio e disse : “Madame dobbiamo parlare!”
Madame Giry sobbalzò, come colta in flagrante : “Di cosa mia cara?” temeva la risposta che le avrebbe dato la giovane soprano, ma sapeva che quel giorno sarebbe arrivato.
Christine fu lapidaria,laconica, un solo nome uscì dalle sue labbra : “Erik…”
Madame la fissò con occhi sbarrati, con il cuore che le batteva a mille, come una preda messa all’angolo dal cacciatore. La determinazione di Christine la spaventava e non le faceva presagire nulla di buono. Non rispose e cercò un modo per liquidarla, ma la giovane la fissava intensamente in attesa di una sua replica.
-“ Non c’è nulla da dire … il povero Erik è morto come ben sai. Il suo necrologio è apparso sul Figaro’ non più di due mesi fa; tutta Parigi  sa che il Fantasma dell’opera è passato a miglior vita! Mi meraviglio che tu venga qui a chiedermi sue notizie, pensavo che …” cominciò a dire la donna, che si torturava le mani nervosamente.
-“Madame …”-la interruppe bruscamente Christine –“sono cresciuta oramai, non credo più alle vostre bugie! So per certo che lui non è morto, ma che è ancora tra noi e calpesta la terra dei vivi! Ditemi dove si trova!”-prese fiato, forse aveva alzato troppo la voce, perché madame Giry era diventata bianca come un cencio.
La donna abbassò il capo e poi con un riso cinico rispose : “Perché?”- sussurrò, poi alzò la voce colta da uno spasmo d’isteria : “Perché continui a cercarlo? È comico e allo stesso tempo egoistico da parte tua ,mia cara: l’hai abbandonato di fretta e furia,l’hai tacciato dei più terribili misfatti,l’hai condannato all’inferno più buio ed ora vuoi sapere da me dove si trova, forse per cercarlo, per chiedere il suo perdono?! Non ha sofferto abbastanza a causa tua? Quanto ancora dovrà patire per i tuoi capricci?”
Christine ammutolì, non aveva mai pensato alla sofferenza che gli aveva arrecato con la sua fuga, ma egoisticamente aveva sempre rimuginato sempre e solo sul suo di dolore. Quelle parole dure gridate con così tanta rabbia, ridussero il suo cuore, già incrinato, in mille pezzi.
Madame continuò con toni più pacati : “Lascialo andare … perché ti ostini a volerlo rivedere! Digli addio una volta per tutte, sarà più facile per te e vivrai felice, sapendo che gli hai dato l’opportunità di disintossicarsi dal tuo costante pensiero …”
-“ Io… Io non riesco a lasciarlo andare, è più forte di me. Quando sono fuggita via non pensavo sarebbe finita così, con me che lo cerco e lui che si finge morto e si da alla macchia. Non riesco a non pensarci,è come avere una ferita che si rimargina e poi si riapre in un infinito ciclo sadico. Tutto in me grida che lo rivoglio nella mia vita! Ho provato a soffocare tutto questo, come si fa con la cenere ed il fuoco, ma ho sortito l’effetto contrario, il fuoco s’è ravvivato invece di spegnersi. E brucia, brucia ogni qualvolta penso a lui e a quello che sarebbe potuto accadere se non l’avessi lasciato!”- si fermò, aveva esaurito tutto il fiato che aveva in corpo.  Aveva guardato madame Giry negli occhi e le aveva aperto il suo cuore e la sua mente, aveva fatto straripare il flusso dei suoi pensieri e li aveva riversati in quel discorso accorato. Si rese conto che forse potevano sembrare quasi ridicole certe affermazioni, dette da una ragazza di vent’anni che non aveva mai conosciuto l’amore, quello vero, ne tantomeno la passione che infiamma le membra di un uomo e una donna. Così abbassò il capo e con voce flebile aggiunse : “ Mi piacerebbe trovare un modo per cancellare tutto quello che è stato, per cancellare la sua presenza ossessiva dalla mia mente, ma è troppo difficile, anzi è impossibile. Non è così facile come sembra per me dirgli addio …”.
Madame Giry la fissò per alcuni secondi senza sapere cosa dire, poi si addolcì e indossò il sorriso materno che le si addiceva di più. Poggiò la sua vecchia mano su quelle lisce e giovani di Christine, che fino a quel momento le aveva strette in grembo e le aveva torturate fino a farle arrossare : “So che è difficile ma dovresti provarci, se non per il suo bene, almeno fallo per te stessa. Ti autodistruggerai se non smetterai di pensarci. Provaci …”
Christine si fece rossa in viso e sfilò furiosamente le mani dalla calda e rassicurante presa della donna : “ Ma vi ascoltate quando parlate? Volete dar pace alla mia anima ma non vi accorgete che volete solo porre rimedio a ciò che avete fatto … Si, è colpa vostra se adesso mi trovo in queste condizioni; se a suo tempo mi aveste tenuta lontana dall’angelo della musica ora non sarei qui a chiedervi convulsamente sue notizie. E’ tardi ormai per trovare una panacea a questo male, a questa intossicazione.”-si alzò di scatto dalla sedia dove s’era accomodata all’inizio di quella discussione e sovrastò con la sua statura la donna ancora seduta, che ormai non sapeva più come dissuadere la giovane dalla sua ricerca. Madame rimase immobile aspettandosi il peggio.
-“Vi conviene dirmi dove si trova, altrimenti …”-“Altrimenti cosa Christine?! Ti recherai alla gendarmeria e chiederai aiuto a loro? Io sono l’unica persona con cui puoi parlare di Erik, tutti gli altri ti crederebbero pazza!”
-“ Tanto meglio, così quando mi toglierò la vita gettandomi nella Senna, tutti crederanno che fossi pazza, ma l’unica che saprà la verità sarete voi. Il rimorso vi tormenterà finché vivrete!”- la fissò per un istante : “Certo questo accadrà solo se lascerete senza risposta la mia richiesta.” Restò in attesa di una reazione da parte della sua vecchia tutrice.
-“ Non oseresti tanto, sei giovane, impulsiva e impavida, ma non stupida fino a tal punto … almeno spero!”
-“Lo farò se non acconsentirete alle mie richieste!”urlò esasperata, con le lacrime che premevano per uscire. Un groppo le serrò la gola, era sull’orlo di precipizio, non vedeva via d’uscita da quella situazione : se madame non avesse parlato, se non le avesse indicato il luogo in cui si nascondeva il suo adorato maestro, l’avrebbe perso per sempre.
Madame Giry sospirò rassegnata, capendo il terribile sconforto che attanagliava l’animo della sua giovane figlioccia : “ Dopo che sei fuggita dall’operà , Erik era distrutto e anche lui per la verità voleva porre fine alla sua miserevole vita. Venne a dirmi addio ed io lo persuasi a lasciar perdere il suo folle intento. Dopo un’accesa discussione circa i pro e i contro di una vita senza di te, senza la tua voce a fargli compagnia, accantonò l’idea di togliersi la vita. Ma indubbiamente qualcosa dentro di lui s’era spezzato: non era più l’uomo subdolo e furbo che avevo imparato a conoscere, non era più l’oscura presenza che terrorizzava il teatro. Il signore delle botole, il figlio del diavolo, il fantasma dell’opera era morto  lasciando spazio ad un uomo fiaccato nel corpo e nello spirito. I suoi occhi, un tempo due tizzoni ardenti, erano spenti, lontani, persi nel vuoto. Mi disse che avrebbe vissuto nell’attesa perenne del tuo ritorno.” Sospirò ripensando alla pena che aveva mosso in lei la vista di quell’uomo diabolico messo al tappeto da una giovinetta inesperta.
-“Disse che sarebbe andato via dalla dimora sul lago, perché ogni cosa lì gli ricordava i momenti passati con te … mi informò di aver trovato un luogo poco fuori Parigi, dove passare il resto della sua misera vita. Se non vado errato disse che si trattava di una vecchia casetta di campagna abbandonata o del capanno di un guardiacaccia. Il vecchio Erik però non era definitivamente andato, perché spiegò la sua scelta con il fatto che lì affianco ci fosse un cespuglio di rose rosse. Questo è tutto quello che so. Da quella volta non l’ho più rivisto e francamente non credo che lo troverai nel luogo che ti ho indicato.”
-“Le campagne che circondano Parigi sono immense, si estendono per decine di chilometri! Deve darmi qualche altro indizio; non posso errare per campi alla ricerca di un cespuglio di rose! Quale direzione devo prendere, quanto tempo impiegherò a cercarlo, è vicino a qualche provincia …”
Madame Giry la interruppe nel bel mezzo di quella lista di domande : “è sulla strada per Villemomble*, non puoi sbagliarti, il paesino è piccolo e la sua dimora è dimessa e in cattive condizioni. Lo troverai di sicuro.”
In quel momento, il silenzio che era calato tra le due donne, venne interrotto da un lieve bussare alla porta. Madame si alzò per andare ad aprire; Christine non le tolse un attimo gli occhi di dosso e si rese conto che l’accesa discussione che avevano appena avuto, aveva fiaccato la sua vecchia tutrice, che si mantenne per alcuni secondi allo stipite della porta. Dopo nemmeno un minuto che era scomparsa dalla sua vista, la donna tornò rinvigorita : “è la tua carrozza. Devi andare!”
Christine si affrettò verso la porta e si fermò sulla soglia : “So che vi ho arrecato solo disturbo con la mia visita, ma grazie infinite lo stesso.”e fece una piccola riverenza. Madame Giry la fermò per una mano, prima che potesse uscire dalla piccola casa,e l’attirò in un abbraccio materno che commosse la giovane. Poi l’allontanò da se quel poco che le permetteva di guardarla bene negli occhi,e la tenne per le spalle : “Mi raccomando presta attenzione lungo la strada. Il cammino che hai scelto non è certo facile da percorrere, ma è ricco di insidie e turbamenti. Ricordati che io ci sarò sempre per te, finché il buon Dio mi darà la forza.”disse con tono grave, poi l’accompagnò alla carrozza e restò lì a fissare la vettura mentre girava l’angolo. Poi mentre rientrava in casa, sperò con tutta se stessa di aver fatto la cosa giusta.


Farah’s corner : allooora ecco qui un nuovo capitolo! Per la verità questo è un piccolo ma fondamentale capitolo di transizione … Grazie a MARUSK ed _aris_ che, grazie alle loro recensioni, mi hanno dato l’energia e l’ispirazione  per scriverlo! Cmq chissà se Christine troverà Erik dove le ha indicato madame Giry ….mah! Il prossimo capitolo arriverà entro il fine settimana o chissà, se gli impegni universitari me lo consentiranno anche prima,e ci saranno rivelazioni e colpi di scena quindi vi invito a seguire! Ci si vede al prossimo capitolo XOXO
PS: mi rendo conto che forse qui Christine ha un carattere diverso rispetto al libro e al film, ma l’ho inteso come un cambiamento dovuto a quello che ha vissuto, quindi una crescita e una maturazione.
*Villemomble è un piccolo comune alla periferia di Parigi, e dista circa 10-15 km. Non ha un significato particolare, ma l’ho scelto semplicemente perché mi piaceva il nome e poi su google maps, quando ho chiesto le indicazioni stradali, mi partiva da rue de Rivoli (strada adiacente all’operà), quindi mi è sembrato un segno e da qui questa scelta! So che non ve ne può fregare di meno, ma io lo scrivo lo stesso XD
   
 
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