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Autore: kannuki    15/03/2013    1 recensioni
Ogni cura ha la sua controindicazione.
“Lo resusciti per litigarci meglio? Voi donne siete geniali.”
“Tu mi aiuti a fare questa cosa ed io ti faccio tornare vampiro."
Klaus socchiuse le palpebre e il viso si compose in uno di quei sorrisetti irritanti e accondiscendi che Bonnie detestava tanto. “Mi piacciono le streghe mercenarie. Hanno sempre un prezzo che non puoi permetterti.”
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Bonnie, Bennett, Caroline, Forbes, Elena, Gilbert
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Se n'era andato troppo presto.

Le si spezzava il cuore ogni volta che si trovava davanti alla tomba di Jeremy. Bonnie spazzolò le foglie morte ed eliminò i fiori che avevano perso di freschezza, sostituendoli con tanti mazzi nuovi. Posò la mano sulla croce di marmo e le lacrime gocciolarono direttamente sul nome e la data di nascita. Le sue formule magiche potevano riportarlo in vita. Non sarebbe mai stato il suo Jeremy, ma un demone dell'oscurità. Strinse le braccia attorno allo stomaco e trattenne i singhiozzi più a lungo che poté, inginocchiandosi sull'erba verde e chiedendo perdono per non aver saputo fare di meglio.

***

Tre mazzi di fiori, uno accanto all'altro.

Tre fratelli Mikealson rimasti in vita.

Eri un piccolo stronzo e mi irritavi, ma eri pur sempre mio fratello” borbottò seduto sull'erba, la schiena addossata al marmo gelido della lapide verticale. Klaus piegò le gambe e strappò un filo verde, arrotolandolo su se stesso. “Dovevi sempre fare di testa tua, se mi avessi dato retta...”

Un pianto di donna, accorato e inconsolabile, gli arrivò alle orecchie, portato dal vento. Klaus salì sulla cima della collina e guardò la vallata disseminata di tombe. Chi stava piangendo? La nonna, un amico scomparso? Arrivò alle spalle di Bonnie e lesse il nome sulla lapide. Il fidanzato? “Quando è successo?”

La ragazza tirò indietro la testa, priva d'aria. Singhiozzò e passò le dita sotto gli occhi, ma per una lacrima che asciugava, altre colavano sulle guance. Lo sguardo di Bonnie si perse in un nulla a cui non poteva accedere e in cui non si sarebbe voluto perdere.

Stavate insieme?”

Bonnie batté le palpebre, le labbra socchiuse a metà di un singhiozzo. Erano stati legati ma negli ultimi tempi si erano avvicinati nuovamente... e quello più di tutto, le faceva male. Jer...

Gli occhi di Klaus percorsero i lineamenti alterati del suo viso. L'aveva visto spesso, quel dolore, sul volto degli esseri umani. “Hai bisogno...”

Bonnie scosse la testa e raccolse i fiori secchi da gettar via. Lo aggirò, tenendo lo sguardo basso. “Il cimitero chiude fra mezz'ora...”

***

Un cimitero, così come una chiesa, avrebbe dovuto effettuare un servizio H24, pensò di nuovo fermo sulla tomba di Kol. La morte si muoveva con te, si portava via gli affetti e non aveva...

Ciao, mostro!”

L'ex vampiro raggelò e si voltò piano piano. Un sorriso malizioso piegava le labbra di Caroline e non smise neppure dopo l'attento esame a cui sottopose il suo aspetto macilento. Klaus la ignorò, anche se il cuore aveva ripreso a battere come un pazzo. “Sto parlando con mio fratello, non ho tempo per te.”

Eppure ne sprechi in quantità, quando di tratta di asciugare le lacrime di Bonnie. Scopi con me e corri dietro le mie amiche?”

Lo usava come aveva sempre usato le persone... ma non si sarebbe mai sognato di sottoporla al medesimo trattamento. “Un giorno compirai un passo falso, Caroline.”

La vampira sogghignò, allegra. “Credi di farmi paura?”

Voglio il tuo rispetto, non il tuo timore.”

Stai facendo la scena. Muori dalla voglia di avermi.”

Klaus si ritrovò sospinto sotto il salice piangente. Grugnì di dolore e oppose una debole resistenza che svanì, appena Caroline lo fissò negli occhi.

Una settimana dopo

Bonnie non era una fissata con i baci, ma essendo a stecchetto da un po', avvertiva la mancanza di certe attenzioni. Inoltre, da quando le minacce erano notevolmente calate, aveva trovato tempo da dedicare a se stessa, e si era accorta delle enormi lacune in cui versava la sua giovinezza. Era difficile evitare di pensarci, se tutti i giorni Damon veniva a prendere a scuola Elena e si piantava in mezzo al parcheggio a baciarla. Qualche occhiata furtiva era scappata a tutti loro e Bonnie stessa si era accorta di spiarli, sentendosi una sporca guardona. Come poteva, Caroline, fare sesso con due ragazzi contemporaneamente? Come poteva anche solo avvicinarsi a Klaus senza vomitare la cena del Ringraziamento!, pensò con un brivido di disgusto. La malinconia le toglieva l'appetito e quel film trasmesso dalla pay tv non era un granché.

Din don

Se Elijah provava a chiederle un altro favore...

Ti avanza della pozione magica per il gobbo di Notre Dame?”

Un recinto elettrificato invisibile, l'avrebbe tenuto lontano dalla sua abitazione? “Posso prepararne un po'.”

Klaus la guardò appena, mal celando il nervosismo. “Grazie...” mormorò chiudendosi la porta alle spalle. Ora non aveva più bisogno di essere invitato ad entrare e anche Bonnie sembrò accorgersene in quel momento.

Come si prepara una pozione magica?”

Facendo molta attenzione.”

***

Forte” mormorò guardando il liquido che cambiava colore. “Anche gli effetti speciali.”

Bonnie strinse le labbra, versando il tutto in una tazza grande che spostò davanti al ragazzo. L'aspetto era migliorato ma continuava ad avere l'aspetto di un poco di buono. Lo era, pensò posando le mani sul tavolo. “Rebekah come sta?”

Klaus arricciò il naso alle volute maleodoranti e rispose con una smorfia. “Ha ripreso a mangiare.”

Bonnie richiuse i cassetti in cui aveva riposto le erbe e lavò le ciotole che aveva utilizzato per pestarvi gli ingredienti. “E tu?”

Io non faccio altro che mangiare e dormire...” rispose ingoiando un sorso di mistura magica “... e navigare sui siti porno. Alcune di quelle cose non le ho mai fatte neppure io. La gente è malata...”

Bonnie fissò l'acqua che scorreva nel lavello e diede un colpetto al rubinetto. “La mia opinione di te non fa che peggiorare.”

L'aveva detto apposta. “Verbena ne hai?”

Scendo in cantina a controllare.”

Klaus la spiò mentre si allontanava e quando fu solo, rivolse la sua attenzione alla stanza, alla vetreria lucida che giaceva in un angolo e ai contenitori con le erbe aromatiche. Mai stato a stretto contatto con una strega. Qual era il punto debole di Bonnie?

***

Bonnie si fermò sui primi due gradini della piccola scalinata che conduceva in cantina e si sforzò di ricordare. La verbena era nell'angolo in basso a destra... no, in alto a destra, pensò con cuore che le strozzava la gola. Scese velocemente la scaletta, si avventò sulla dispensa e tirò fuori un sacchetto di dimensioni medie. Sarebbe bastato per quattro infusioni, forse cinque.

Bu.”

Bonnie trasalì e lo fissò con l'intento di fargli esplodere la testa, se avesse provato ad avvicinarsi. Klaus ne capì le cattive intenzioni a pelle. “Ero solo curioso di vedere così nascondevi.”

Ho trovato la verbena. Ora preparo l'infuso, ma la prossima volta porta uno spray antistupro con te.”

Klaus sorrise, studiando una bottiglia di vino che se ne stava lì da tempo immemore, e il sorriso sembrò una smorfia sinistra, nella penombra della stanzetta. “Tyler ha ottenuto quel che voleva, me l'ha portata via.”

E quando mai era stata sua? L'ex vampiro aveva commesso lo stesso errore degli altri, credendo di poter imbrigliare Caroline. Era lei a possederli, non accadeva mai il contrario. “Allora questo non ti serve” mormorò riponendo il sacchetto e facendogli cenno di precederlo lungo la scaletta. “Puoi prenderla. Omaggio della casa.”

Quella schifezza non andava bene neppure per innaffiarci i fiori. Klaus rimise la bottiglia nella sua sede originaria. “Ho fin troppi debiti con te, strega.”

Illuso. Li aveva con tutta Mystic Falls.

Per il disturbo” borbottò infilando una mano in tasca ed estraendo un foglietto di carta piegato a metà.

Bonnie girò l'assegno sottosopra e sbiancò. Non aveva speso neppure un quarto della somma indicata! Era restia ad accettare denaro dai persecutori della sua famiglia, ma era a corto di soldi e doveva pagarsi il college.

Klaus le prese la mano e avvicinò le labbra al dorso. Bonnie lo guardò mentre sfiorava la pelle bruna col pollice. Canaglia.

La pelle era un po' screpolata sulle nocche e il palmo ancora umido d'acqua. Klaus inspirò l'odore delle erbe che aveva manipolato e il profumo sul polso.

Il tuo fascino non funziona con me” disse strappando le dita dalla presa morbida.

Il ragazzo sogghignò, ma la sua risata era triste. “Credimi, cara: non funziona più con nessuno.”

Bonnie pensò rapidamente ad una formula di protezione, ma la mente le andò in bianco e riuscì solo a scappare per le scale, frenando bruscamente di fronte a Caroline. La vampira l'aspettava davanti la porta a braccia incrociate, furibonda.

Dobbiamo proprio litigare, tu ed io?”

Bonnie aggrottò le sopracciglia, evitando di rispondere. Accompagnò la porta con eccessiva cautela e Klaus si ritrovò nella penombra. Un filo penzolava dal soffitto. Spense la luce, tanto per stare sicuro.

Tyler ci raggiunge al Mystic Grill?”

Non cambiare argomento... e non darmi le spalle!”

Bonnie si diresse in camera da letto, tenendo il mento alto. “C'è un concerto dal vivo, stasera. Credi facciano la selezione all'ingresso? Se non ci fanno entrare, li trasformo tutti in maiali grufolanti.”

Se c'era una cosa che la mandava ai matti, era essere ignorata. “Bonnie Bennet, ferma lì!”

La ragazza tirò fuori due grucce e soppesò i vestiti. “Nero sexy o rosso passione'?”

Nero. Quante volte ti ho detto di non giocare con le mie cose?”

Povero Klaus, ridotto ad un mero giocattolo sessuale.

Gli hai fatto un incantesimo?”

Ne farei uno a te adesso” sospirò buttando alla rifusa portafogli, specchietto e gloss nella borsetta. “Non ti ha soddisfatto? Ha osato ribellarsi? È scappato con i calzoni alla caviglie?”

Caroline tacque, accigliata. “Ho cercato di essere carina con lui...”

Bonnie si tappò metaforicamente le orecchie, pensando a che scarpe abbinare col vestito. “Non mi interessa sapere i dettagli della tua vita extraconiugale. Ho di meglio da fare, nella vita.”

Ho visto come guardi Elena e Damon. Non hai una vita tua e ti impadronisci di quelle...”

Se non ho una vita privata, è solo colpa vostra! Se non ho più una famiglia, è colpa del tuo amante! Se non ho più un ragazzo che mi dimostri un po' di affetto, la colpa è del mostro che l'ha ucciso!”

Le luci ondeggiarono e Caroline fece un passo indietro, spaventata.

Va via, Caroline! Va via e non mettere più piede in casa mia, accusandomi di oscenità che non ho mai commesso! Va via, o giuro sulla tomba di Jeremy che Tyler saprà tutto prima dell'alba!”

E a chi credi crederà?!”

Bonnie spalancò gli occhi e un mormorio cattivo scivolò dalle labbra e dai denti. Caroline sentì la pelle infuocarsi e una fiammella si sviluppò sul dorso della mano, facendola gridare.

  
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